Interrogazione n. 4-04153 del 25/6/2007

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-04153
presentata da
LUANA ZANELLA
lunedì 25 giugno 2007 nella seduta n. 176

ZANELLA, BUEMI, D’ELIA, MELLANO, TURCO, PORETTI, DE ZULUETA, CREMA, FRANCESCATO, BURGIO, CACCIARI, FINCATO e DEIANA.
Al Ministro della solidarietà sociale

Per sapere – premesso che:

- il 16 marzo 2007 l’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) ha presentato richiesta d’iscrizione al Registro Nazionale delle associazioni di promozione sociale ai sensi della legge 7 dicembre 2000 n. 383;

- con nota datata 24 maggio 2007, prot. 22/II/0004563, la Direzione Generale per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali – Divisione II – associazionismo, ha informato l’UAAR della sua decisione di chiedere «il parere preventivo dell’Osservatorio nazionale dell’associazionismo», poiché l’UAAR, nel rispondere alla nota di codesta Direzione Generale datata 27 aprile 2007, prot. 22/II/0003827, «ha indicato, in quasi la totalità dei casi sedi operanti per una sola volta la settimana (20 sedi/24), con orari di apertura di 1 ora – 1 ora e mezza al giorno in ben nove casi su venti, per 2–3 ore nei casi rimanenti»;

- secondo il parere di uno studio legale interpellato dall’UAAR si evince che non solo la richiesta del parere dell’Osservatorio, ma l’intero iter decisionale posto in essere da codesta Direzione Generale non è conforme a legge;

- il requisito di un orario di apertura delle sedi, infatti, non è richiesto né dalla legge n. 383/2000 né dal regolamento n. 471/2000 e nemmeno è stato mai enunciato da codesta Direzione Generale nel carteggio intercorso tra essa e l’UAAR; quest’ultima, se ciò fosse avvenuto, avrebbe adeguato conseguentemente gli orari di apertura, ed è disposta a farlo se codesta Direzione Generale vorrà precisare quali disposizioni legislative o regolamentari subordinano l’’iscrizione al Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale a orari minimi di apertura al pubblico delle sedi periferiche delle associazioni stesse;

- come noto, la legge richiede, invece, come requisito per associazioni di promozione sociale a carattere nazionale, lo svolgimento di «attività in almeno cinque regioni e in almeno venti province del territorio nazionale» (decreto ministeriale n. 471 del 2001 – Articolo 7, comma 2 della legge n. 383 del 2000 e dall’articolo 2, comma 1, lettera b), mentre il regolamento ministeriale parla di «presenza»;

- l’UAAR, è attiva in 17 regioni e 46 province (in 29 con circoli provinciali e in 17 con referenti), soddisfacendo pertanto i requisiti previsti dal decreto ministeriale n. 471 del 2001; sono, inoltre, operativi sei coordinatori regionali e ventiquattro uffici territoriali dell’associazione; inoltre, l’UAAR ha organizzato i Darwin Day nei 2007 in 24 province e 10 regioni (oltre a quelli organizzati nei quattro anni precedenti come può rilevarsi dal sito www.uaar.it/uaar/darwin_day), e organizza molte altre intense attività su cui proprio in questi giorni informa il Venerdì di Repubblica;

- la richiesta, da parte di codesta Direzione Generale, del parere dell’Osservatorio è, inoltre, di dubbia legittimità in quanto incompatibile con la funzione specifica di tale organo, che è quella di emettere un parere vincolante in sede di impugnazione in via amministrativa dell’eventuale reiezione della domanda di iscrizione nel Registro;

- la nota porrebbe in essere anche un’illegittima e arbitraria estensione della durata del processo decisionale stabilita per legge: estensione neanche quantificabile nel tempo, in quanto la nota si limita a «preventivare» una riunione dell’Osservatorio durante il mese di luglio, senza indicare una data precisa e senza fornire garanzia alcuna circa l’effettivo svolgimento in tempi rapidi della riunione, e si usa il condizionale perché in realtà l’ultimo capoverso della nota del 24 maggio 2007 è sicuramente improduttivo dell’effetto sospensivo; la sospensione del termine per concludere il procedimento, infatti, è prevista dall’articolo 20 della legge n. 241 del 1990 solo nell’ipotesi che sia necessario acquisire valutazioni richieste da leggi o regolamenti (e nel caso l’acquisizione del parere dell’Osservatorio non solo non è richiesto da alcuna norma ma è, per quanto detto sopra, addirittura vietata) oppure per esigenze istruttorie che qui sicuramente non sussistono, tanto è vero che all’Osservatorio si chiederebbe null’altro che l’interpretazione della legge;

- poiché, dunque, il termine per concludere il procedimento non è stato validamente sospeso si è formato, secondo i sottoscrittori del presente atto, il silenzio–assenso sulla domanda dell’UAAR di iscrizione nel Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale; il termine, infatti, ha iniziato a decorrere il 16 marzo 2007 ed è rimasto sospeso soltanto dal 27 aprile all’11 maggio;

se sia in esecuzione di direttive del Governo, che la Direzione generale per il volontariato stia ritardando l’accoglimento della domanda d’iscrizione nel Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale presentata dall’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (UAAR) pretendendo un requisito (un certo orario di apertura delle sedi locali) non previsto né dalla legge n. 383 del 2000 né dal regolamento n. 471 del 2000, e chiedendo all’Osservatorio nazionale dell’associazionismo un parere che l’Osservatorio non può legittimamente esprimere avendo come suo compito specifico quello di fornire un parere vincolante sull’impugnazione in via amministrativa della eventuale reiezione della domanda di iscrizione;

se il Ministro intenda garantire anche con riferimento alle iscrizioni nel predetto Registro i principî di laicità dello Stato e di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. (4-04153)