Newsletter UAAR n° 22

(31 ottobre 2002)

  1. LA NUOVA LEGGE SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA
  2. L’UAAR E I FUNERALI LAICI
  3. FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ

1. LA NUOVA LEGGE SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA

Da anni si discute in parlamento di una nuova legge disciplinante la libertà religiosa in Italia: quella attuale, risalente al 1929, interviene significativamente solo sui «culti ammessi» (Pio XI avrebbe invece preferito usare la terminologia «culti tollerati»). A questa normativa si aggiunsero poi gli articoli 7, 8 e 19 della Costituzione, nonché le Intese sottoscritte con alcune confessioni di minoranza. Il risultato di questa intricata situazione è che esiste una sola religione di serie A (la Chiesa cattolica, grazie all’art. 7 della Costituzione), alcune religioni di serie B (quelle sottoscrittrici di Intese, grazie all’art. 8 della Costituzione), i culti ammessi (grazie alla legge del 1929), le religioni di serie D, ovvero tutte le altre (grazie all’art. 19 della Costituzione): e infine gli atei, privi di diritti, almeno sulla carta.

In realtà diverse sentenze della Corte costituzionale hanno riconosciuto che i non credenti hanno gli stessi diritti dei credenti: tale principio è stato peraltro ribadito da diversi trattati internazionali sottoscritti dal nostro paese.

Pertanto, nell’ambito della discussione in corso presso la Prima commissione della Camera dei deputati (Affari costituzionali), al fine di innovare la normativa in materia, è stato finalmente deciso di sentire anche un punto di vista non religioso, convocando l’UAAR per un’audizione.

La delegazione della nostra associazione ha presentato un memorandum, volto a dare ai parlamentari uno strumento aggiornato atto a comprendere meglio le dimensioni del problema. Linea guida del documento è stata la richiesta che, come logica conseguenza della eguaglianza di diritti tra credenti e non credenti, le organizzazioni in cui si associano questi ultimi devono giocoforza avere gli stessi diritti delle confessioni religiose in cui si riuniscono i credenti. In assenza di tale riconoscimento, infatti, laddove lo Stato consente il soddisfacimento di alcuni bisogni (ad esempio l’assistenza morale negli ospedali) solo ai fedeli di confessioni religiose sottoscrittrici di Intesa, risulta conseguentemente preclusa al degente ateo qualunque possibilità, presente o futura, di vedere accolta la sua richiesta di conforto, generando così una ingiusta discriminazione, palesemente incostituzionale.

L’UAAR ha infine chiuso il proprio intervento suggerendo alcune modifiche al testo in discussione, sempre con l’obbiettivo finale di veder sancita un’uguaglianza reale tra i cittadini. Ecco quindi delle proposte formulate per garantire l’assenza di simboli religiosi negli edifici scolastici, ed il diritto ad avere esequie laiche dignitose e matrimoni celebrati in strutture adeguate: ed ecco quindi la richiesta che si inserisca il riconoscimento che «la libertà di religione e di credenza include la libertà di convinzioni teiste, agnostiche ed atee» e che «le norme che in questa legge si riferiscono alle confessioni religiose, alle finalità di religione, alle attività di religione e alla libertà religiosa si intendono parimenti riferite alle organizzazioni e associazioni ateistiche o che comunque perseguono il fine di coltivare e accreditare una concezione del mondo non confessionale, alle loro finalità, alla loro attività e alla loro libertà».

Il 1° novembre 2002, dalle 9:30 alle 10:15, il segretario nazionale dell’UAAR Giorgio Villella ha partecipato a una trasmissione di GR Parlamento dedicata all’argomento, in compagnia del presidente della Commissione parlamentare Donato Bruno di Forza Italia, Rosi Bindi della Margherita e Federico Bricolo della Lega Nord.

2. L’UAAR E I FUNERALI LAICI

Per un non credente, riuscire ad ottenere che le proprie esequie siano prive di ogni tipo di rito religioso è già una discreta impresa: ricordiamo ancora la durezza con cui Giuseppe Garibaldi, pur abituato alle battaglie, dovette impartire le proprie inequivocabili volontà testamentarie. Ancora più difficile, tuttavia, è riuscire a far svolgere i funerali civili in forme dignitose.

Anche il percorso costituisce un problema: molti comuni non contemplano nemmeno la possibilità di una sosta lungo il tragitto diversa dal tempio cattolico. Giunti a destinazione, tuttavia, in pochissimi casi si può usufruire di strutture idonee.

La volontà, squisitamente cattolica, di considerare come terra «consacrata» tutta la superficie della struttura, come accaduto anche questo mese a Fano, fa sì che pochissimi cimiteri dispongano di uno spazio dove organizzare una cerimonia laica. Per ovviare a questa triste situazione, l’UAAR ha avviato da tempo una campagna di sensibilizzazione presso le autorità.

I risultati migliori si sono avuti a Venezia (vedi Newsletter numero 20): con soddisfazione è stato individuato uno spazio ad hoc, anche se all’interno di una chiesa cattolica sconsacrata. Altrove si è deciso di premere sulle amministrazioni comunali raccogliendo delle firme, come a Verona e a Padova. La strada da percorrere per arrivare a far sì che un rito laico appaia una cerimonia «normale» e non una bizzarria, è purtroppo ancora lunga.

Ecco perché l’UAAR ha ritenuto indispensabile, nell’ambito dell’audizione alla Camera dei deputati di cui si parla più diffusamente qui sopra, suggerire un’integrazione al testo in discussione, laddove stabilisce le norme generali riguardanti la sepoltura dei defunti a cui si devono attenere i ministri di culto: «Analogo rispetto va riservato ai defunti che non hanno richiesto esequie religiose, ai quali deve essere assicurata la disponibilità di luoghi idonei alle esequie non religiose».

Nel corso dell’audizione stessa è stata infine ribadita la necessità di adeguare il DPR 285/90 alle modifiche introdotte dalla legge sulla cremazione, specialmente per quanto riguarda la possibilità di disperdere le ceneri.

3. FLASH: UN MESE DI ATTIVITÀ

10/10/2002: Il Circolo di Milano ha organizzato una conferenza sul tema Come cancellare gli effetti civili del battesimo. 10/10/2002: Una delegazione del Circolo di Verona è stata ricevuta al palazzo comunale dall’assessore al patrimonio Giangaetano Poli. La delegazione ha consegnato all’assessore una petizione popolare diretta al sindaco per un funerale laico dignitoso, sottoscritta da quasi 500 cittadini. 13/10/2002: Sergio D’Afflitto è stato riconfermato coordinatore del Circolo di Roma. 13/10/2002: Due rappresentanti dell’UAAR, Rosalba Sgroia e Francesco S. Paoletti, hanno partecipato al Convegno Nazionale sul tema La laicità nell’impegno educativo, tenutosi a Roma e promosso dall’Associazione Cemea del Lazio, presso l’Università degli Studi Roma Tre. 22/10/2002: Una delegazione UAAR è stata sentita dalla Prima Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei Deputati in merito al disegno di legge governativo sulla libertà religiosa. 23/10/2002: Il Circolo di Verona ha spedito ai 630 docenti della locale università una lettera, con la quale chiede che nel programma per l’inaugurazione dell’anno accademico 2002/2003 non sia inserito il rito di nessuna confessione religiosa. 24/10/2002: Il Circolo UAAR di Firenze ha organizzato una conferenza del Prof. Fabio Ceccarelli sul tema: Scienza e religione: esiste un rapporto? 26/10/2002: Il Circolo di Padova ha iniziato la raccolta di firme affinché il Comune predisponga una sala pubblica del commiato ove sia possibile svolgere i funerali laici.