Roma

Émile Zola
Bordeaux
2012
ISBN: 
9788811684596

All’interno della critica sociale di Émile Zola (Parigi 1840-Parigi 1902, giornalista, saggista e scrittore francese, considerato il creatore del filone naturalista) “Il ciclo delle tre città” si distingue per la lucida analisi della religione cattolica e delle sue gerarchie. Spunto per il primo romanzo “Lourdes” furono due soggiorni nella città dei miracoli fra il 1891 e il 1892.

Il romanzo, dato alle stampe nel 1894, ci racconta del giovane prete Pierre Froment, il quale, avendo perso la fede, cerca di ritrovarla compiendo un pellegrinaggio a Lourdes. Durante i cinque giorni della sua permanenza nella città, a Pierre si svela tutto l’orrore del saccheggio sistematico dei pellegrini. Il giovane prete torna da Lourdes nella convinzione che debba essere elaborata una nuova religione capace, non di sfruttare le speranze dell’umanità, ma di creare i presupposti per concretizzarle.

Nello stesso anno in cui usciva il primo romanzo della trilogia, tra Ottobre e Dicembre, in occasione di un lungo viaggio attraverso la penisola, Zola ebbe modo di studiare a fondo l’Italia. A Roma in particolare conobbe i dettagli della crisi finanziaria e della bolla speculativa edilizia che era seguita alla sua elezione a capitale. Si informò inoltre approfonditamente su usi e costumi all’interno del Vaticano e soprattutto sul funzionamento della Congregazione dell’Indice che nel frattempo aveva condannato il romanzo “Lourdes”.

Nasce da questa esperienza «Roma», il secondo romanzo del ciclo, dato alle stampe fra il 1895 e il 1896. Nel romanzo Pierre Froment, il quale per protesta alle miserie vissute a Lourdes aveva scritto il libro “La Rome nouvelle” dove invitava la chiesa, diventata sostegno per ricchi e potenti, ad impegnarsi nella trasformazione sociale in atto, affinché fossero i più umili e calpestati a ricevere il suo impegno, deve recarsi a Roma per difendere il proprio scritto dalla Congregazione dell’Indice.

Nella capitale italiana sarà messo a confronto con intrighi, odio, orgoglio, corruzione e pomposità di ogni genere. Dopo settimane di attesa il papa lo riceverà ma si pronuncerà contro qualsiasi cambiamento ed il romanzo sarà condannato. Pierre può solo prendere atto del fallimento della religione e della solidarietà cristiana, perdendo definitivamente la propria fede.

Già ai tempi della pubblicazione precursore della sensazione di sconfitta delle istanze del modernismo teologico, dichiarate infatti eretiche dal Sant’Uffizio e da Pio X nel 1907, il romanzo è di un’attualità sconcertante. Sembra che 100 anni siano passati invano, la Chiesa più che mai attaccata al potere temporale, la politica in piena crisi d’identità, le speculazioni edilizie, l’illuminismo sempre più chimera.

Lettura consigliata a tutti coloro che della memoria storica traggono forza e motivazione alla lotta affinché si riesca finalmente ad uscire dalla barbarie che ancora ci attanaglia.

 

Daniela Tuzza

Giugno 2013