Inchiesta sul cristianesimo

Come si costruisce una religione
Corrado Augias, Remo Cacitti
Edizioni Mondadori
2008
ISBN: 
9788804583035

Inchiesta su Gesù, scritto da Corrado Augias insieme a Mauro Pesce, fu accolto con un autentico tiro infuocato da parte cattolica (cfr., per esempio, le Ultimissime del 30 novembre 2006 e del 1° marzo 2007), benché il testo non contenesse certo tesi estremistiche o ascientifiche e, anzi, non fosse alieno da una certa fascinazione per il personaggio-Gesù. L’irritazione delle gerarchie ecclesiastiche scaturiva, molto probabilmente, da una ragione molto più terrena: il grande successo ottenuto dal libro, che sarà peraltro ulteriormente amplificato proprio dalle loro reiterate critiche. Due anni dopo Augias torna alla carica con una nuova opera, che rappresenta il logico proseguimento di quel volume: un’inchiesta sulla religione fondata da Gesù. O da Paolo, come sostengono in molti.

L’impostazione è la stessa di Inchiesta su Gesù: Augias nel ruolo di chi vuole saperne di più e uno storico del cristianesimo, in questo caso Remo Cacitti, che risponde alle sue domande. Rispetto a Pesce, Cacitti ha a che fare con un compito apparentemente più facile, perché le fonti disponibili sono progressivamente più numerose man mano che la nuova religione (molto lentamente) si diffonde: anzi, a partire dal secondo secolo cominciano a essere disponibili anche fonti non cristiane, mentre per tutto il primo altro non c’è che le tre-righe-tre lasciate da Giuseppe Flavio, oltretutto frequentemente oggetto di discussione.

In tal modo lo storico, anche se parte da un’impostazione cristiana, finisce però inevitabilmente per contrapporsi a quella vulgata che, benché in ambito scientifico sia rappresentata ormai solo da una minoranza di studiosi confessionalmente orientati, continua a essere promossa dalle gerarchie ecclesiastiche, supportata acriticamente dalla maggioranza dei mezzi di informazione e, conseguentemente, presa per oro colato dall’opinione pubblica. Non sorprende pertanto che gli italiani, e in particolar modo i cattolici, continuino a essere così all’oscuro di tanti aspetti di quella fede in cui pur dicono di credere. La Verità cattolica è del resto instillata in loro fin da piccoli: un docente di religione, ricorda Cacitti, non può raccontare a scuola che Gesù, stando a quanto riportano gli stessi Vangeli, aveva quattro fratelli e alcune sorelle, perché rischierebbe il posto di lavoro, che “deve” al benestare del suo vescovo. Augias e Cacitti, consci di questa situazione, prendono esplicitamente le distanze dalla «restaurazione cattolica» tentata in prima persona da Benedetto XVI con il suo Gesù di Nazaret, il cui obiettivo dichiarato era «di tornare molto indietro, a prima degli studi storico-critici su Gesù».

Per contro, l’Inchiesta sul cristianesimo ricorda, tra l’altro, che quasi sicuramente Gesù non affidò alcuna missione universale agli apostoli; che probabilmente Pietro non venne mai a Roma; che il pantheon romano, formato da tante divinità ognuna con un proprio compito, si riprodusse pari pari nel cristianesimo con la proliferazione dei santi; che il dottore della Chiesa Agostino, per formulare le sue «tragiche» teorie sul peccato originale e sulla conversione coatta, ha rielaborato alcuni passaggi evangelici in maniera molto “creativa”; che il cristianesimo «non ha portato rilevanti novità neppure nell’emancipazione della donna»; che il celibato ecclesiastico è «il portato di una tradizione senza fondamento biblico né dottrinale».

Il cristianesimo non era affatto un monolite già in età apostolica: esistevano anzi molti cristianesimi, e per quanto sia difficile farlo sapere all’opinione pubblica, in ambito scientifico la circostanza è considerata quasi un dato di fatto (cfr. per esempio I cristianesimi perduti, di Bart D. Ehrman). Di quei cristianesimi una sola versione ha trionfato, e solo grazie a quello che Cacitti definisce «un ragionamento elementare» di Costantino, una sua valutazione politica. Sarà poi Teodosio a dare l’impulso definitivo, stabilendo che l’impero avesse una sola religione, il cristianesimo (nella variante cattolica): un monoteismo che, come si ricorda nel testo, proprio in quanto tale portava necessariamente con sé i germi dell’intolleranza. La Chiesa non spese mai parole per impedire questa deriva: un uomo come Lattanzio fu per esempio lestissimo nel trasformarsi da fautore della libertà religiosa a sostenitore della religione di Stato, una volta che il cristiano Costantino ebbe preso il potere. Ma il vero e proprio cardine della politica cristiana nel IV secolo fu Ambrogio, che seppe abilmente sfruttare il proprio ascendente su imperatori o troppo deboli, o troppo pii.

«Il cristianesimo di oggi», scrive Augias, «in particolare il cattolicesimo, è prevalentemente l’erede, la conseguenza, del “constantinismo”, cioè del ruolo che quell’imperatore ha fatto assumere alla fede cristiana». Nel IV secolo, molto probabilmente il cristianesimo non avrebbe trionfato senza l’appoggio del potere politico. Così come anche oggi, senza l’appoggio del potere politico, la Chiesa cattolica non potrebbe orientare a proprio piacimento le scelte di governo di Paesi come il nostro. Questo libro, lontanissimo da suggestioni anticlericali, è un valido strumento per portare al grande pubblico notizie, studi e riflessioni che non ha ormai più occasione di conoscere altrimenti.

Raffaele Carcano
Circolo UAAR di Roma,
settembre 2008