Scherziamo con i santi

Premessa

La data originaria di estensione di questa scheda è il 4 giugno 2000; essa non fu intesa come un work in progress bensì solo come una rassegna — a titolo puramente esemplificativo e non esaustivo — di personaggi che dalle origini del Cristianesimo a oggi si sono distinti per le loro “benemerenze”.

Questa scheda, quindi, non è soggetta ad aggiornamenti, per varie ragioni: la principale sta nell’impossibilità di tener dietro all’incontinenza del papa polacco nelle canonizzazioni decretate nei suoi ventisette anni di incontrastato regno. Un’altra ragione, non meno trascurabile, è che Wojtyła è deceduto il 2 aprile 2005, ponendo così fine all’attività di produzione Santi & Beati. Per la cronaca, Giovanni Paolo II ha creato 1338 beati e 482 santi (alla ragguardevole media di quasi 50 beati e 18 santi all’anno).

È tuttavia doveroso segnalare alcuni cambiamenti di status in corso d’opera riguardanti padre Pio superstar, canonizzato e santificato a tempo di record, la cui cerimonia, nel classico stile wojtylian-barocco, si è svolta in Vaticano di fronte a una massa accaldata e adorante il 16 giugno 2002; José Maria Escrivà de Balaguer, il discutibile e discusso capo dell’Opus Dei, fatto santo e celebrato dal bel mondo in uniforme, doppiopetto e gramaglie; infine madre Teresa di Calcutta, inquietante personaggio che preferiva lasciar soffrire le sue pazienti per avvicinarle vieppiù a Dio, la cui causa di beatificazione è avvenuta nell’ottobre 2003. Ovviamente la RAI si è adoperata per farci conoscere tutti i particolari delle santificazioni e si sono sprecate le agiografie televisive del beato à la page e del santo fiancheggiatore del dittatore Franco…

Una chicca: secondo uno studio del 1971, il 78 per cento dei santi era appartenuto, in vita, a classi alte (nobili e patrizi), il 17 per cento a classi medie (borghesi), e solo il 5 per cento a quelle basse. Ricordatevene quando la Chiesa vi racconta la favola sul tema «beati gli ultimi».

SANTI
BEATI

SANTI

S. AGOSTINO (354-430):
dottore della Chiesa, tale probabilmente per la sua morale estremamente ristretta, tanto che definì il piacere sessuale «marciume» e «pus nauseabondo». Peccato che il personaggio fino alla mezza età si sia dato alla lussuria più sfrenata: già concubino, si fidanzò con una bambina di dieci anni e si scelse un’amante più anziana. Fu anche uno dei primi a sostenere che la Chiesa poteva pure uccidere in nome dei propri scopi.

S. ATANASIO (295-373):
diventato vescovo grazie a dei brogli, si scagliò contro il rivale Ario definendolo «semibestia», «pendaglio da forca» e inventandogli in seguito una morte per scissione di intestino, fegato e cuore, trasformazione in liquame e sparizione del liquame stesso in una fogna. Soprannominato “il faraone cristiano”, sostenne che «in guerra è lodevole uccidere l’avversario».

S. BERNARDO DI CHIARAVALLE (1090-1153):
antisemita, fu il promotore della seconda crociata; a tale scopo creò e promosse diversi ordini monastici militari. Sua la tesi che «il soldato di Cristo può uccidere con la coscienza tranquilla… la morte dei pagani ridonda a sua gloria, perché significa la gloria di Cristo».

S. CIRILLO D’ALESSANDRIA (370-444):
vescovo di Alessandria d’Egitto, espulse gli ebrei dalla città e ne saccheggiò i templi. Fu il mandante dell’assassinio della filosofa Ipazia, straziata da decine di monaci con delle conchiglie appuntite, e il propugnatore del culto mariano al concilio di Efeso, diffuso anche grazie alla distribuzione di enormi quantità di denaro.

S. ELENA (257-336):
la santa madre dell’imperatore Costantino non era la moglie di suo padre, ma una concubina recuperata in un’osteria balcanica, superstiziosa oltre ogni limite e iniziatrice del culto delle reliquie; fu successivamente ripudiata.

S. GIOVANNI BOSCO (1815-1888):
noto per aver inventato gli oratorî, è meno conosciuto come “vendicatore”: adirato contro i Savoia prima per la libertà religiosa concessa ai valdesi, poi per la soppressione di alcuni ordini religiosi, annuncia l’imminente morte di diversi famigliari di Vittorio Emanuele II. Quando poi effettivamente qualcuno muore, inizia a essere venerato come santo e profeta.

S. PRASSEDE (mai esistita):
su di lei fu inventata una leggenda pulp: sarebbe stata condannata al martirio per aver versato in un pozzo sangue di martiri cristiani che aveva in precedenza raccolto con una spugna.

S. ROBERTO BELLARMINO (1542-1621):
un altro dottore della Chiesa. Inquisitore, al suo attivo la condanna di Galileo, la detenzione di Tommaso Campanella, il rogo di Giordano Bruno. Per queste lodevoli iniziative morì in odore di santità, il suo corpo fu sezionato pubblicamente e distribuito ai fedeli suddiviso in piccoli brandelli di carne.

S. TERESA DI AVILA (1515-1582):
famosa mistica spagnola. Il suo matrimonio “mistico” con Gesù era da lei reso con parole del genere: «…ho struggimento di lui, grido e lo chiamo… ho impeti grandi d’amore e muoio di desiderio… ho infiammazione… che il Signore mi baci d’un bacio sulla bocca… il latte che cola dalle vostre mammelle, o mio divino sposo, è più delizioso del vino… io gli dicevo che non facesse tali cose con me, ma in un subito Gesù si accostava di nuovo, e mi dava un bacio».

PADRE PIO (1887-1968):
Al secolo Francesco Forgione da Pietrelcina (BN). Agitatore politico, al centro di innumerevoli trame e complotti ordite da e contro di lui (dentro e fuori la Chiesa), riuscì persino a farsi raccomandare per non adempiere al servizio militare. Dai piccoli commerci di tessuti imbevuti di sangue “stigmatizzato”, si è passato ora alla costruzione di una faraonica cattedrale da 30.000 posti che verrà eretta in suo onore a San Giovanni Rotondo. A una donna che gli chiedeva di intercedere per guarirla dal cancro, con tutto il suo charme disse «è meglio che Gesù ti volti e ti rivolti come gli pare e piace, perché Gesù si compiace del tuo soffrire».
Santificato infine durante una cerimonia molto kitsch e poco spirituale in Vaticano il 16 giugno 2002, con il nome di SAN PIO.
Una pubblicazione utile: Mario Guarino. Santo impostore. Controstoria di Padre Pio, Kaos 1999. Un testo controcorrente, ma estremamente documentato, sul più discusso ed esaltato personaggio religioso degli ultimi tempi.
Un articolo utile: Padre Pio e l’eccidio di san Giovanni Rotondo, di Antonio Vigilante.

JOSÉ MARIA ESCRIVÀ DE BALAGUER (1902-1975):
fondatore dell’Opus Dei, l’organizzazione cattolica integralista soprannominata “Santa mafia…”, ramificatasi come una piovra in tutto il mondo. Escrivà la fece diventare importante grazie alla presenza diretta nei governi del dittatore spagnolo Francisco Franco, per il quale organizzò appositamente un ritiro spirituale. Il suo personale piano di santità prevedeva tre punti: «santa intransigenza, santa coazione e santa faccia tosta». Le sue manie di grandezza lo spinsero ad acquistare il titolo nobiliare di marchese.
Santificato infine durante una cerimonia con gran sfilata di notabili (l’opposto di San Pio, creato santo a uso della gente semplice) in Vaticano il 6 ottobre 2002, con il nome di SAN JOSÉ MARIA ESCRIVÀ DE BALAGUER.

BEATI

PIO IX (1792-1878):
cosa ha fatto per meritarsi tale gloria? Giovanni Maria Mastai Ferretti fu il papa di Porta Pia e cercò di impedire l’unità d’Italia per difendere il suo staterello pontificio: secondo il Dal Canto mandò a morte almeno 1000 patrioti. Fu il papa che fece rapire un bambino ebreo di sei anni (Edgardo Mortara) solo perché era stato fatto segretamente battezzare da una domestica. Fu il papa che proclamò il dogma dell’infallibilità papale, ovvero di sé stesso. E, dulcis in fundo, fu il papa del Sillabo, ovvero di un allegato dell’enciclica Quanta cura, nel quale stilava un elenco di “errori”: la libertà di scegliere una religione, la libertà di pensiero, la democrazia. Secondo lui l’istruzione doveva rimanere tassativamente in mano alla chiesa: forse per questo Giovanni Paolo II lo stimava tanto.
Una pubblicazione utile: «La leggenda del santo rapitore», dossier speciale della rivista Adista, n. 24/2000.

ALOIJZIJE STEPINAĆ (1898-1960):
arcivescovo di Zagabria, fu un’entusiasta sostenitore della dittatura filo-nazista ustascia, durante la quale quasi un milione di serbi venne sterminato. Da questa dittatura fu nominato membro del parlamento e ottenne la più alta onorificenza statale per «lo smascheramento dei traditori nel paese e all’estero». Finita la guerra esportò l’oro croato verso il Vaticano e i suoi amici ustascia verso il Sudamerica.
Una pubblicazione utile: Marco Aurelio Rivelli. L’arcivescovo del genocidio. Kaos 1998. Un libro ben documentato e con agghiaccianti fotografie sul massacro degli ortodossi.

MADRE TERESA DI CALCUTTA (1910-1997):
Non poteva mancare, in questa parata di stelle, la inquieta (e inquietante) religiosa di etnìa albanese nata come Agnese Ganxha Bojaxhiu a Skopje, nell’allora Regno di Jugoslavia; la sua morte nel settembre del 1997 cancella di fatto dai mass-media quella, avvenuta cinque giorni prima, di un’altra celebrità, lady Diana Spencer (anch’essa, per inciso, divenuta oggetto di culto una volta defunta). Dopo un’istruttoria a tempo di record, Karol Wojtyła ne fissò la cerimonia di beatificazione il 19 ottobre 2003.
Ritenuta santa già da viva grazie a una sagace operazione di marketing, la protettrice dei poveri li costringeva a vivere i loro ultimi giorni in un ospedale privo di ogni comfort, nonostante le offerte miliardarie provenienti da ogni parte, specie da bancarottieri e dittatori sanguinari. Specializzata in battesimi in punto di morte e nella difesa a oltranza della Chiesa: «se fossi costretta a scegliere tra Galileo e l’Inquisizione, sceglierei l’Inquisizione».
Una pubblicazione utile: Christopher Hitchens. La posizione della missionaria. Teoria e pratica di madre Teresa. Minimum Fax 1997. Un agile testo su atti e misfatti della suora di origine albanese. Dello stesso Christopher Hitchens, un’intervista su Madre Teresa concessa alla rivista Secular Humanism (traduzione in italiano).

Ultimo aggiornamento: 21 ottobre 2007