Di poi che Dio sapeva

Dario Fo
1964

Di poi che Dio sapeva, avanti lo crearlo,
che per un sol peccato l’uom si sarìa perduto.
Con tutto che poteva, volendolo, salvarlo
creandolo più forte, più forte e provveduto.

Di poi che Dio sapeva che si sarìa tradito
così da esser punito, crear non lo doveva.
Crear non ci doveva per esser giudicati,
salvati o inabissati secondo li peccati

da lui già preveduti, a noi già destinati.
Di poi che Dio conosce, avanti il farci nati,
se in terra sarem santi oppure scellerati
perché far recitare ad ognuno ‘sta commedia

dicendo “Và a soggetto”, che invece è già stampato!
Che sia perché a star solo nel Cielo si è annoiato?
S’è messo a far l’autore per non morir d’inedia.
Perché far recitare ad ognuno ‘sta commedia?