Newsletter UAAR n° 13

(26 dicembre 2001)

  1. UAAR: BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITÀ
  2. NUOVI ORGANI SOCIALI
  3. SECONDA SETTIMANA ANTICONCORDATARIA
  4. CROCIFISSI NEGLI EDIFICI PUBBLICI: AGGIORNAMENTO
  5. CREMAZIONE E FUNERALI CIVILI

1. UAAR: BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITÀ

Fine anno: tempo di bilanci per ogni associazione.
L’UAAR è particolarmente soddisfatta di come siano andate le cose durante il 2001. Il numero dei soci è quasi raddoppiato. Il quarto Congresso nazionale dell’associazione, svoltosi a Firenze il 17 e 18 novembre, ha visto una forte partecipazione, nonché un apprezzabile riscontro sui principali organi di informazione. Anche l’organizzazione della prima Settimana Anticoncordataria, svoltasi a Roma in febbraio, ha riscosso una discreta attenzione. Importante pure la crescita del numero degli abbonati a L’Ateo e degli accessi al sito (una media di 100 al giorno); il numero degli iscritti e la qualità e quantità dei messaggi sulle due mailing list dell’associazione sono anch’essi notevolmente migliorati. Si è accresciuto, durante tutto l’anno, anche l’interessamento di giornali, radio e tv, la cui copertura delle attività associative ha contribuito ad aumentarne la visibilità. Cartina di tornasole l’atteggiamento del quotidiano dei vescovi l’Avvenire: tre anni fa commentò il nostro Congresso con toni sarcastici, quest’anno trasparivano invece umori preoccupati.

Incessante è stata l’attività di sensibilizzazione giuridica, su tutte le tematiche inerenti il laicismo: con particolare efficacia è proseguita la campagna di bonifica statistica del dato dei battezzati, supportata dalle richieste di annotazione di tanti soci. L’e-mail soslaicita@uaar.it ha ricevuto centinaia di segnalazioni e richieste di informazione.

Accanto alle notizie positive, non si possono sottacere quelle negative, peraltro esterne all’UAAR. Nel 2001 il pressing della Chiesa cattolica nei confronti delle istituzioni, che si sperava scemasse dopo l’anno giubilare, si è viceversa infittito. Provvedimenti negativi sugli insegnanti di religione e sulla parità scolastica sono alle porte. Nelle regioni si assiste ad un vero e proprio assalto alla diligenza a fini poco nobili: finanziamenti agli oratori e alla scuola confessionale, assunzione in ruolo di assistenti spirituali negli ospedali.

Una situazione difficile, quindi, che richiede un’associazione all’altezza. Per questo è importante iscriversi, re-iscriversi e far iscrivere il maggior numero di persone.

2. NUOVI ORGANI SOCIALI

Il 15 dicembre si è riunito per la prima volta, a Firenze, il nuovo Comitato di Coordinamento dell’UAAR, che, in considerazione della valutazione positiva delle attività intraprese ultimamente, ha provveduto a riconfermare Giorgio Villella, Padova, nella carica di segretario nazionale e Mitti Binda, Milano, in quella di tesoriera.

Del CC fanno parte, oltre a Villella e Binda: Vera Pegna, Roma (responsabile dei rapporti con l’estero), Baldo Conti, Firenze (redattore capo de L’Ateo e coordinatore del locale Circolo), Sergio D’Afflitto, Roma (webmaster del sito www.uaar.it e coordinatore del locale Circolo), Romano Oss, Trento (direttore de L’Ateo e coordinatore del locale Circolo), Massimo Albertin, Padova (coordinatore del locale Circolo), Raffaele Carcano, Milano (responsabile del sito Internet www.uaar.it), Maurizio Magnani, Perugia (coordinatore del locale Circolo), Silvio Manzati, Verona (coordinatore del locale Circolo), Calogero Martorana, Napoli (coordinatore del locale Circolo), Martino Rizzotti, Padova (ex segretario), Livio Rosini, Padova (responsabile soci e abbonati) e Lorenzo Lozzi Gallo, Roma, al quale il CC ha conferito l’incarico di seguire l’attività dei Circoli. A essi si aggiungerà Silvano Vergoli, neo-eletto coordinatore del Circolo di Genova.

Il CC ha provveduto altresì a indire la seconda Settimana Anticoncordataria (vedi sotto), nonché ad approvare il bilancio preventivo per il 2002.

3. SECONDA SETTIMANA ANTICONCORDATARIA

Dal 9 al 18 febbraio 2002 si svolgerà a Roma la seconda Settimana Anticoncordataria, organizzata dall’UAAR.

Ricordiamo per quale motivo è stato scelto questo periodo: l’11 ed il 18 febbraio furono firmati, da Benito Mussolini e Bettino Craxi, il Concordato tra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica e le modifiche allo stesso. Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori il 17 febbraio del 1600. Inoltre, in seguito al primo referendum a suffragio universale che si sia svolto nella storia quasi trimillenaria della capitale, il 9 febbraio 1849 fu proclamata la Repubblica Romana che segnò la fine del potere temporale della Chiesa cattolica.

Il programma non è stato al momento ancora definito: il Comitato di Coordinamento dell’UAAR ha dato indicazioni affinché verta soprattutto sull’organizzazione di convegni, possibilmente con la partecipazione di relatori di alto spessore, allo scopo di dare il massimo rilievo alla campagna per l’abolizione del Concordato. A tal fine l’UAAR è inoltre interessata a contribuire alla realizzazione di altre manifestazioni che siano previste nelle stesse date su temi analoghi.

Verrà attivato il «solito» banchetto in Campo de’ Fiori, oramai un punto di riferimento, mentre si verificherà la possibilità di organizzarne di nuovi anche in altri punti della città.

A questo scopo l’UAAR chiede ai suoi soci (ma non solo) di dare una mano per la realizzazione dell’evento: per maggiori informazioni, per aderire o per dare la propria disponibilità, potete inviare una e-mail all’indirizzo info@uaar.it.

4. CROCIFISSI NEGLI EDIFICI PUBBLICI: AGGIORNAMENTO

L’annosa questione della presenza dei simboli religiosi negli edifici pubblici è ritornata prepotentemente alla ribalta.

Il «nervo scoperto» è riemerso conseguentemente alle note vicende belliche, e alla necessità, sentita da più parti, di distinguere tra musulmani «buoni» e «cattivi». Ma un’insegnante di La Spezia ha preso troppo sul serio la questione, rimovendo il crocifisso per non offendere la sensibilità di un alunno seguace dell’Islam.

Da allora è stato un torrente in piena: da una parte, diverse persone hanno cominciato a domandarsi della liceità della presenza nelle scuole di presepi e crocifissi, per non parlare dei canti natalizi. Casi simili anche in qualche ospedale, arrivando fino alla Corte Costituzionale, dove si è ritenuto opportuno rimuovere il crocifisso, sostituendolo con un’opera artistica di stampo, comunque, religioso.

D’altra parte, i giornali sono stati sommersi da lettere di protesta di cattolico-talebani: in alcuni Consigli Comunali politici fondamentalisti hanno preteso l’approvazione di documenti di censura nei confronti delle laiche «rimozioni». Il massimo si è toccato a Lecco, dove il sindaco ha ritenuto opportuno cominciare il Consiglio con un invito alla preghiera.

Il tema è quindi riapparso agli onori della cronaca, e non poteva essere diversamente: la sentenza 439/2000 della Corte di Cassazione, assolvendo il nostro socio Marcello Montagnana, ha dichiarato l’incostituzionalità della presenza dei simboli stessi. Il governo, o perlomeno alcuni suoi ministeri, avrebbero dovuto trarre le conseguenze del caso emanando circolari volte a sanare la situazione, disponendo la rimozione dei crocifissi. Ma né il governo dell’Ulivo, né quello del Polo se la sono sentita di affrontare gli strali della Chiesa cattolica: del resto, nemmeno possono emanare circolari di segno opposto, che potrebbero tranquillamente essere impugnate in sede giudiziaria.

In questo contesto storico, peraltro, la questione ha assunto connotati di scontro di civiltà (cattolicesimo contro islam) assolutamente controproducenti, tanto più in quanto la battaglia per la rimozione è stata finora condotta solo ed esclusivamente da laici e non credenti.

L’UAAR, che da un anno ha avviato la campagna di sensibilizzazione «Scrocifiggiamo l’Italia», continua nella sua iniziativa: oltre a ritornare alla carica con i ministeri, è allo studio anche una bozza di lettera da scrivere ai Presidi mentre si sta valutando come procedere giuridicamente per la definizione del problema.

5. CREMAZIONE E FUNERALI CIVILI

Con l’approvazione della legge n. 310 del 30 marzo 2001 il movimento a favore della cremazione ha ottenuto un’importante vittoria: soprattutto con l’introduzione della possibilità di disperdere le ceneri del defunto (ricordiamo che sull’argomento l’UAAR fu sentita in Parlamento durante la discussione in Commissione). Tuttavia, perché divenisse operativa, il disposto dell’articolo 3 ha attribuito al Ministro della sanità, sentiti il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia, il compito di provvedere alla modifica del regolamento di polizia mortuaria, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1990, n. 285, sulla base di alcuni princìpi , elencati nella legge stessa. Lo stesso articolo stabiliva il termine di sei mesi entro il quale emanare tale atto: avendo superato tale scadenza, ed in assenza di notizie circa l’eventuale entrata in vigore del provvedimento, l’UAAR si è sentita in dovere di sollecitare i tre Ministri competenti ad una veloce attuazione della modifica.

Contestualmente, stante la necessità di intervenire sul DPR 285, è stata richiesta una ulteriore rettifica dello stesso al fine di decretare l’obbligo di normare, all’interno dei regolamenti comunali di polizia mortuaria, lo svolgimento dei funerali civili (corteo e commemorazione). Cosa che troppo spesso non avviene, palesando ancora una volta come i non credenti siano cittadini di una categoria inferiore.