Salviamo la vita al dr. Yonous Shaikh

Lettera UAAR all’ambasciatore in Italia del Pakistan

All’Ambasciattore del Pakistan presso lo Stato Italiano
via della Camilluccia 682
00135 Roma

Padova, 5 settembre 2001

Oggetto: richiesta di intervento immediato

Egregio signor Ambasciatore,

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, come moltissime altre associazioni laiche internazionali, è scioccata per l’accusa di blasfemia e la condanna alla pena capitale del Dr. Younus Shaikh, avvenute il 18 agosto di quest’anno. Il Dr. Shaikh è tornato in Pakistan dall’Inghilterra per servire il suo Paese con la propria competenza ed esperienza in campo medico. Come attivista per la pace e i diritti umani, ha fondato un gruppo progressista, Enlightenment, che per le sue capacità ha destato interesse internazionale.

 

Siamo profondamente preoccupati del fatto che una persona possa ancora oggi essere processata e forse uccisa dallo Stato per aver espresso opinioni come quella che il Profeta e i suoi genitori avrebbero potuto non essere musulmani prima di ricevere l’Illuminazione, e in generale per aver espresso un’opinione. Le altre accuse contro il Dr. Shaikh sono egualmente infondate, e non possono essere sottoposte a procedimento, non in uno Stato di diritto.

 

Siamo sinceramente preoccupati per il modo in cui la polizia e la corte hanno trattato il caso del Dr. Shaikh. Nessuno degli accusatori è testimone oculare. L’accusa viene mossa dai leader del Majlis Tahaffuz Khatm-l-Nabuwat, un’organizzazione conservatrice nota in passato per aver attaccato chi non veniva considerato musulmano ortodosso.

Scriviamo pertanto per chiederLe di inoltrare la nostra preoccupazione alle autorità pakistane. Sappiamo che Sua Eccellenza, il Presidente Pervez Musharraf ha dichiarato che Quaid-I Azam Ali Jinnah è il suo ideale politico. Perciò, ci permettiamo di ricordare a Sua Eccellenza ciò che Jinnah ha detto nel suo discorso all’Assemblea Costituente del Pakistan l’11 agosto 1947:

 

    «Siete liberi; siete liberi di andare ai vostri templi, liberi di andare alle vostre moschee o ogni altro luogo di culto nello Stato del Pakistan. Potete appartenere ad ogni religione o casta o credo - ciò non ha a che fare in nessun modo con gli affari di Stato».

Chiediamo pertanto all’egregio ambasciatore Pakistano in Italia di chiedere al Presidente Musharraf di agire per rendere il Pakistan uno Stato che segua gli ideali del Quaid. Chiediamo inoltre di proteggere tutte le minoranze religiose e i non credenti in Pakistan. Infine, chiediamo a Sua Eccellenza il Presidente di intervenire nel caso del Dr. Shaikh. Questo caso non è degno di una grande nazione come il Pakistan.

 

Ringraziamo per l’attenzione e porgiamo i migliori saluti.

 

Il Segretario Nazionale UAAR
Giorgio Villella