Comunicato dell’UAAR
Adel Smith, che nonostante il nome è un cittadino italiano figlio di genitori italiani ed è il presidente del partito Unione dei Musulmani d’Italia, ha domandato in via cautelare d’urgenza la rimozione del crocifisso dalle aule della scuola Statale materna ed elementare frequentata dai figli minori, assistito dall’avvocato Dario Visconti (L’Aquila). Adel Smith risiede in Ofena (AQ) insieme alla propria famiglia, i cui componenti professano tutti la religione islamica. In occasione dell’inizio dell’anno scolastico ha potuto constatare che nei locali della Scuola materna ed elementare statale “Antonio Silveri” di Ofena, in cui si svolge l’attività didattica cui partecipano anche i figli dello stesso, vi è esposto il crocifisso, simbolo con valenza religiosa riferibile soltanto a coloro che professano la religione cristiana. Autorizzato dalle maestre, Adel Smith ha affisso anche un quadretto riportante un versetto della Sura 112 del Corano, che è stato però rimosso il giorno successivo su disposizione del dirigente scolastico. Per Adel Smith il permanere dell’affissione del solo crocifisso costituirebbe lesione delle libertà di religione e di uguaglianza, costituzionalmente tutelati, ponendosi peraltro in contrasto con il principio di laicità della Repubblica italiana affermato dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 203 del 1989, che peraltro qualifica lo stesso come «principio supremo dell’ordinamento costituzionale». In attesa di possibili ricorsi del Dirigente scolastico, il crocifisso va comunque tolto.
Il provvedimento è importante. Si pone in linea con la sentenza della Cassazione sul caso Montagnana del 1° marzo 2000, n. 2925, che già aveva ritenuto illegittima la presenza di crocifissi nei seggi elettorali e aveva affermato l’avvenuta abrogazione delle norme regolamentari (emanate durante il regime fascista, ben prima della promulgazione della Costituzione adesso in vigore) che impongono l’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche. Una pronuncia di questo tipo è imposta dai principî costituzionali in materia di libertà di religione e di uguaglianza delle confessioni religiose.
Il principio supremo di laicità dello Stato comporta infatti equidistanza e imparzialità di fronte a tutte le confessioni religiose. L’articolo 8, primo comma, afferma che tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere di fronte alla legge. Proprio facendo riferimento a questi parametri costituzionali, la Corte costituzionale aveva reputato illegittima la tutela più intensa accordata dalla legge penale ai simboli venerati dalla religione cattolica (sent. 440/1995).
Di fronte a una prassi amministrativa che continua a ignorare quanto ha deciso la Corte costituzionale e fa resistenza all’applicazione dei principî costituzionali, il provvedimento del giudice dell’Aquila segna una vittoria non solo di Adel Smith, ma di chiunque abbia a cuore la laicità dello Stato.
Gli atei sono in Italia più di 10 milioni. Da molti anni l’UAAR - Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, protesta vivamente per le continue violazioni della Costituzione da parte di tutti i governi, di destra e di sinistra, e di istituzioni pubbliche, sempre più clericali. Abbiamo in corso, da sempre, diverse vertenze con istituzioni governative; quella del nostro socio, professor Marcello Montagnana, che ha portato alla sentenza della Cassazione, che era passata sui nostri governanti senza lasciare traccia, è stata determinante per la sentenza di questi giorni. Inoltre abbiamo presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato per l’annullamento della Circolare della Ministro Moratti del 3 ottobre del 2002 che vorrebbe ancora in vigore le norme regolamentari che impongono la presenza dei crocifissi nelle aule scolastiche. Ringraziamo i musulmani che con la loro opportuna azione hanno ribadito ancora una volta che la “Repubblica Italiana” non è una “Repubblica Cattolica Italiana”. Le lotte per la laicità, da chiunque condotte, finiranno per rendere la Repubblica una casa più confortevole per tutti i suoi cittadini, senza privilegî per quelli che li pretendono credendosi maggioranza.
La sentenza
Giovedì 23 ottobre 2003 è stata depositata nella Cancelleria del Tribunale dell’Aquila un’importante ordinanza cautelare del Giudice Mario Montanaro che «in accoglimento del ricorso proposto da Adel Smith - quale esercente la potestà genitoriale sui figli minori Adam Smith e Khaled Smith - condanna l’Istituto comprensivo di scuola materna ed elementare di Navelli (L’Aquila), in persona del Dirigente scolastico pro tempore, a rimuovere il crocifisso esposto nelle aule della Scuola statale materna ed elementare “Antonio Silveri” di Ofena frequentate dai suddetti minori. Assegna termine di giorni trenta per l’inizio del giudizio di merito».