A proposito del MOIGE

Premessa: nel mese di aprile 2002 fu annunciata la programmazione, da parte di Rete Quattro, dell’ultimo film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut per i primi giorni di maggio. Immediatamente il famigerato MOIGE, l’organizzazione di censura para-religiosa conto terzi per la (dis)educazione dei genitori, non si sa se opportunamente imbeccata da qualche vescovo, inizia una polemica contro Rete Quattro. Oggetto del contendere: una scena di nudo iniziale di Nicole Kidman e un’altra nella quale Tom Cruise attraversa un’orgia come in un sogno o un delirio. Conoscendo Stanley Kubrick, niente di ammiccante, ma evidentemente al MOIGE non sanno nulla del famoso regista…
Il MOIGE contesta ai programmisti di Rete Quattro di programmare un film che mette i minori a rischio di «abuso emotivo» per via delle brevi scene di nudo. In un periodo in cui imperversano film splatter sembra una cosa ridicola. O forse il nudo fatto da un regista di serie C è accettabile; fatto da Kubrick si teme che potrebbe assumere una sua dignità. Ovviamente non viene fatta alcuna critica al film, il che dimostra che nessuno di quelli del MOIGE l’ha visto. Altrimenti avrebbe giudicato secondo contesto.
Risultato: in seguito alle polemiche, la programmazione del film fu rinviata a tempo indeterminato. Sergio D’Afflitto, coordinatore del Circolo di Roma, nonché - da lunga data - estimatore di Stanley Kubrick, anche in seguito alle lamentele di un gruppo di altri appassionati del regista, scrisse il 6 maggio 2002 la lettera che segue (e che fu inviata in copia alle mailing list «Ateismo» e «Stanley Kubrick»). Da notare che la risposta del MOIGE, ovviamente fuori tema, è letteralmente trascritta, strafalcioni compresi…
.

From: Sergio D’Afflitto [s.dafflitto@iol.it]

To: Redazione Moige [moige@memex.it]
Sent: Monday, May 06, 2002 4:08 PM
Subject: Genitori.it - Form da sezione SCRIVICI.

Ma bravi! Ci voleva adesso anche il MOIGE, come se non bastassero le associazioni di «parental control» negli Stati Uniti, a dire quel che devono e non devono vedere non solo i bambini, ma anche gli adulti.

Mi riferisco all’ennesima vs. crociata, quella contro Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. E scrivo nella doppia veste di coordinatore romano dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nonché di amante del cinema, di Stanley Kubrick in particolare, e della libertà di espressione soprattutto.

Come laico, devo dire che la questione è stata affrontata in tutti i modi, meno che laicamente e razionalmente. Per vari motivi. Il primo è che molto probabilmente pochissimi di coloro che criticano Eyes Wide Shut l’hanno visto (dal momento che Kubrick richiede una visione critica e attenta e non è propriamente paragonabile ad un film splatter con Schwarzenegger con budella e pezzi di cervello che volano, quello sì educativo per i piccoli, basta che non si mostri pelle nuda di sesso femminile). Il secondo è che l’argomento è stato da Voi affrontato da un punto di vista moralisteggiante, deleterio quando c’è in ballo l’espressione e la manifestazione del pensiero. Infine, non si è considerato che esiste già una legge che tutela i minori, visto che la proiezione di film in chiaro vietati ai minori di 18 anni è proibita. Tutto quel che ricade al di fuori non può essere oggetto di giudizio morale, e semmai il genitore imbarazzato a vedere sette secondi di nudità di Nicole Kidman può non vedere il film - e inibire la visione al pargolo, se la patria potestà ha un senso. Altrimenti, chiedere a Rete Quattro di non mandare Eyes Wide Shut perché diseducativo, significa ammettere implicitamente che le TV devono fare quello che i genitori non sanno, non possono oppure reputano non opportuno o non necessario fare. Ovvero, censurare.

Come amante di Stanley Kubrick, invece, devo dire che la mancata trasmissione di Eyes Wide Shut mi tocca poco, avendolo visto in prima nazionale al cinema, poi su Tele Più e avendone due versioni, in italiano e in inglese, a disposizione. E avendo a disposizione, inoltre, tutta la filmografia di Kubrick, compresi quei Lolita e Arancia Meccanica che i più tra di Voi troveranno altrettanto diseducativi e/o immorali. Anzi, potrei dire di sentirmi quasi sollevato dal fatto che un tale film non venga mischiato alla programmazione delle telenovelas e del TG di Emilio Fede.

Ma si pone un problema artistico di non poco conto, simile a quello dei papi che facevano disegnare le mutande agli angioletti nudi sulla volta della Cappella Sistina. Se permettete, parlare di «…abuso emotivo che rischiano i più piccoli» a proposito di trenta secondi di scena di nudo, equivale a paragonare Stanley Kubrick al peggior Tinto Brass. E francamente equivarrebbe ad equiparare Dustin Hoffman ad Alvaro Vitali, con tutto il rispetto per Dustin Hoffman. E dimostra che il Vs. movimento bada più ai pubi scoperti degli angioletti che non all’opera complessiva. Se così non fosse, magari sareste andati a leggervi Traumnovelle, il racconto di Artur Schnitzler scritto quasi ottant’anni fa, da cui Kubrick trasse il soggetto di Eyes Wide Shut e capireste perché il protagonista attraversi quella scena di nudo, in maniera fredda e indifferente, e capireste anche che Kubrick non ha intenzione di solleticare i bassi istinti dello spettatore. Appunto, lo capireste se la furia censoria, mascherata da (credo sincere) buone intenzioni (ma si sa, le buone intenzioni lastricano la strada dell’inferno), non vi facesse velo. E, credo, una certa visione poco laica della società, che vi porta a voler «guidare» più che «consigliare», il genitore. E a condizionare e condizionarne le scelte, aggiungo.

Risultato? Eyes Wide Shut, con le sue scene di nudo, non andrà in onda e Rete Quattro, ovviamente per non ammettere la marcia indietro, accampa la scusa che, avendo già fatto ottimi ascolti, non vuole bruciare il film, usandolo altresì come jolly nella programmazione autunnale. Ma perché, non lo sapevano già di avere fatto ottimi ascolti? Al posto del controverso Eyes Wide Shut andrà in onda Obsession: Una donna, animata da morbosa gelosìa, uccide il figlio del proprio figlio per far dispetto alla di lui moglie. Questo sì che invece è educativo. Certo, a patto che non sbuchi qualche centimetro di pelle nuda, altrimenti voi del MOIGE intervenite. Complimenti vivissimi, Vi esorto a continuare così. Poco razionalmente e molto animosamente.

Saluti,

Sergio D’Afflitto

Da: Moige Direzione [direzionemoige@mclink.it]

Inviato: martedì 7 maggio 2002 10.50
A: Sergio D’Afflitto [s.dafflitto@iol.it]
Oggetto: Re: Genitori.it - Form da sezione SCRIVICI.

guardi che osession non l’abbianmo proposto mica noi.
poi il codice tv minori mica lo abbiamo firmato noi ma le reti televisive.
poi se propio vuole vedere il film noleggi la cassetta e se propio non puo gliela paghiamo noi, ovviamente in quel caso non facendola vedere ai minori.
saluti

red moige

Capito il messaggio? «guardi che osession non l’abbianmo proposto mica noi». Hanno fatto finta di non capire (o forse non ci arrivano proprio a capirlo), che la critica non era a Obsession, ma al loro atteggiamento nei confronti di Eyes Wide Shut.

«poi il codice tv minori mica lo abbiamo firmato noi ma le reti televisive». Appunto, c’è pure un’autorità di controllo che non ha avuto alcunché da ridire. Tranne il MOIGE

Ma il bello deve ancora arrivare: «poi se propio vuole vedere il film noleggi la cassetta e se propio non puo gliela paghiamo noi…»; qui siamo al ridicolo più totale. È stato premesso nella lettera che «la mancata trasmissione […] mi tocca poco, avendolo visto […] al cinema […] e avendone due versioni, in italiano e in inglese […]»; e per tutta risposta l’anonimo estensore - dimostrando di non aver neppure letto la lettera - suggerisce di noleggiare la cassetta del film e, con un velato tono strafottente, gli dà anche del pezzente, offrendosi di pagargli il noleggio (e un qualsiasi maligno obietterebbe che tanto i soldi non mancano loro, essendo abbondantemente foraggiati da chissà chi…) insinuando che l’autore di una protesta del genere si lamenta solo perché non ha in tasca quei tre o quattro Euro che servono a noleggiare una videocassetta (laddove invece ne ha spesi dieci per acquistarla direttamente).

Ma, non contento di avere raggiunto il fondo del ridicolo, il crociato del MOIGE prende una pala (anzi una ruspa) e continua a scavare: «ovviamente in quel caso non facendola vedere ai minori». Il crociato del MOIGE non si rende conto che: 1) Eyes Wide Shut NON è vietato ai minori, tant’è vero che era programmato alle ore 20:45, in prima serata, nella quale PER LEGGE (e non per accordo intertelevisivo o per volontà del MOIGE), è proibito mandare in onda produzioni vietate ai minori dai 14 anni in su; dalle ore 22:30 è permesso trasmettere produzioni vietate ai minori di 14 anni. La trasmissione di produzioni vietate ai minori di 18 anni è permessa solo sui canali satellitari e a determinate condizioni, e su quelli terrestri purché codificati. 2) Quel che un genitore fa vedere al figlio, purché il figlio sia nell’età di legge per vederlo, è affare del genitore e non del MOIGE. Quindi, il crociato dimostra di non sapere che Eyes Wide Shut non è vietato e, con prosopopea, si permette pure di dare l’insegnamento morale al genitore. Questo, signori, è il MOIGE