Religioni e ateismo nel mondo III

RELIGIONI NEL MONDO
CATTOLICI NEL MONDO
ATEI NEL MONDO
RELIGIONI IN ITALIA
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RELIGIONI NEL MONDO

Vi sono due opinioni comuni da sfatare: che la fede sia patrimonio della quasi totalità del genere umano, e che la religione cattolica sia la religione nettamente predominante. Non è così.

Un essere umano su cinque non crede in nessuna religione: se a questi aggiungiamo i non praticanti e i praticanti non consenzienti di religioni imposte, si arriva quasi a un 50 per cento di persone che regolano la propria esistenza prescindendo da dogmi e dottrine.

Quanto alle singole credenze, la frammentazione è incredibile ed è figlia, come è facile constatare, più di particolari eredità storico-politiche che di una libera e ponderata scelta dell’individuo: valga per tutti l’esempio dell’America Latina, “fortino” della religione cattolica, prodotto della colonizzazione ispano-portoghese e della conversione forzata dei nativi.

Non esistono statistiche convergenti: la fede, contrariamente a quanto affermano i vari leader religiosi, ha una dimensione individuale e come tale non sempre facilmente identificabile. Inoltre le varie confessioni tendono a “barare” sulle cifre reali dei propri fedeli.

In questa sede diamo i dati percentuali tratti da una fonte cristiana (2001 World Christian Trends), sicuramente non sospettabile di simpatie verso atei e agnostici.

Cristiani(*)

1.999.563.838

33,0%

Musulmani(**)

1.188.242.789

19,6%

Atei e non religiosi

918.248.462

15,2%

Induisti

549.583.323

9,1%

Seguaci delle religioni cinesi

384.806.732

6,4%

Buddhisti

359.981.757

5,9%

Seguaci delle religioni etniche

228.366.515

3,8%

Seguaci delle nuove religioni

102.356.297

1,7%

Sikh

23.258.412

0,4%

Ebrei

14.434.039

0,2

Seguaci dello spiritismo

12.333.735

0,2%

Altri

273.873.101

4,5%

TOTALE

6.055.049.000

100,0%

     
(*)di cui:

 

 

Cattolici

1.057.328.093

17,5%

Protestanti

342.001.605

5,6%

Ortodossi

215.128.717

3,6%

Anglicani

79.649.642

1,3%

Altri

305.455.781

5,0%

     
(**)di cui:

 

 

Sunniti

1.002.542.801

16,3%

Sciiti

170.100.000

2,8%

Altri

15.599.988

0,2%

CATTOLICI NEL MONDO

È relativamente semplice illustrare i numeri dei cattolici sul pianeta: metà vivono nel continente americano, un quarto in Europa, un quarto nel resto del mondo.

Secondo l’annuario statistico della Chiesa i cattolici sono poco più di un miliardo, pari al 17% della popolazione mondiale: tale cifra è però assolutamente inverosimile, basata com’è sul numero dei battezzati (vedi il problema della “bonifica statistica”).

In termini relativi, la nazione più cattolica è San Marino: secondo il Vaticano il 100% della sua popolazione sarebbe cattolico. In realtà già il calendario atlante De Agostini dà la percentuale nella piccola repubblica al 95 per cento: una chiara riprova di come le cifre vengano costantemente manipolate.

In termini assoluti, ecco invece la top ten (dati 1997, fonte Annuario statistico della Chiesa, da Limes 1/2000):

BRASILE

126.944.000

MESSICO

79.603.000

ITALIA

56.258.000

STATI UNITI

54.603.000

FILIPPINE

49.492.000

FRANCIA

47.440.000

SPAGNA

37.770.000

POLONIA

36.085.000

GERMANIA

29.209.000

ARGENTINA

29.156.000

ATEI NEL MONDO

Stimati tra i cento e i quattrocento milioni di persone, gli atei dichiarati sono ancora più difficilmente enumerabili: nessuno più che un ateo dà a questa concezione un atteggiamento individuale. Generalmente le statistiche li computano insieme agli agnostici, agli scettici, agli indifferenti, a coloro che più semplicemente non si riconoscono in nessuna religione (e in questo caso il totale può arrivare al miliardo e mezzo di persone).

Inoltre, la cifra è subordinata alla mancanza di statistiche precise riguardanti la Cina, il paese più popoloso del mondo. Qui l’ateismo si mischia al confucianesimo e al taoismo (più sistemi etici che religioni, peraltro privi di credenze in entità sovrannaturali), a loro volta contaminati da elementi buddhisti. Questo in un Paese che già diversi secoli prima dell’avvento del comunismo era famoso per far scaturire discussioni sull’ateismo dei suoi abitanti (vedi, ad esempio, Matteo Ricci e Voltaire).

In questa sede presentiamo un’elaborazione dei dati contenuti in un’altra fonte non sospetta di simpatie per l’ateismo, ovvero i Quaderni della Chiesa che soffre - Rapporto 2002 sulla libertà religiosa nel mondo. Questa pubblicazione presenta i dati complessivi dei cristiani paese per paese e, laddove siano stati ritenuti significativi, anche i dati concernenti gli “agnostici” (sotto la cui denominazione sono stati evidentemente raggruppati i dati concernenti anche gli atei e i non religiosi), presentati per ben 69 nazioni.

In formato PDF: la tabella con gli Stati che presentano il maggior numero di agnostici in termini assoluti e la tabella con gli Stati che presentano il maggior numero di agnostici in proporzione alla popolazione.

Alcune considerazioni:

  • l’influenza del comunismo si fa sentire: 3 dei primi 5 paesi in termini percentuali hanno ancora un regime di questo tipo;
  • il crollo dei regimi comunisti in molti altri Paesi non ha però provocato un crollo della miscredenza a favore della religione, anzi: in alcuni Stati il dato è addirittura in aumento;
  • l’Italia si piazza più che bene, se si considera che ha “in casa” il Vaticano. O, forse, proprio per quello!

RELIGIONI IN ITALIA

Anche per l’Italia si pone lo stesso problema di calcolo.

Secondo il Vaticano nel 1997 56.258.000 italiani erano cattolici, pari al 98% della popolazione: una percentuale da classico della fantascienza (smentita, come abbiamo visto, dalle statistiche redatte a opera di alcune sue organizzazioni).

In realtà la cifra è, come al solito, gonfiata dal metodo di calcolo della Chiesa (vedi il già menzionato problema della “bonifica statistica”). Secondo l’ennesima fonte cattolica (in questo caso lo studio Il fenomeno religioso oggi, pubblicato dalla Pontificia Università Urbaniana) i cattolici sarebbero meno dell’80%, seguiti da un 18% di atei.

LINK

Inseriamo a questo punto alcuni link ad alcuni siti Internet dedicati all’argomento, in modo che ognuno possa formarsi una propria opinione.