Giovinezza

Prima e dopo il congresso sono state avanzate molte idee e sono state fatte molte altre riflessioni, oltre a quelle qui riportate. Si è discusso a lungo delle mille sfaccettature della realtà italiana e internazionale e le tesi sono state concepite non già come un corpo di posizioni astoriche, ma come una traccia di orientamento in una precisa fase attraversata dal nostro Paese e dal contesto internazionale. Altre importanti discussioni hanno riguardato il modo più adeguato, fra i tanti presi in considerazione, di fare circolare le nostre idee e i nostri dibattiti. La scelta realistica è stata quella di considerare queste cose in un opuscolo annuale curato da Peranzoni e Testa. Così nel 1992 è stato distribuito ai soci il primo opuscolo (di colore blu), che raccoglieva lo Statuto, alcune mozioni e la lettera alle autorità dello Stato per l’8 per mille. Nel 1993 è stato distribuito quello (rosso) che raccoglieva tesi e Statuto così come approvate al congresso di Venezia, e quello verde continua la serie. In questo modo si cerca di puntare sulla discussione delle posizioni di principio e delle iniziative caratterizzanti, riconoscendo allo stesso tempo che non abbiamo né la struttura né il peso politico per intervenire tempestivamente sulle vicende quotidiane.

Comunque ci piace identificare il superamento dell’adolescenza con due passaggi potenzialmente forieri di grandi novità, entrambi contrassegnati dalla necessità di rafforzare il fronte laico attraverso iniziative unitarie stabili delle forze che con maggiore decisione si pongono su questo terreno. Il primo passaggio coincide con un avvio verso la maturità dell’intero fronte laicista italiano. Dopo due-tre anni di proposte, controproposte, contatti e iniziative comuni, in due riunioni tenutesi nei giorni 26 e 27 agosto 1993 al X Meeting anticlericale di Fano, e poi in una riunione tenutasi a Milano il 2 ottobre 1993, ha cominciato a prendere corpo una unità d’azione stabile fra l’Associazione per lo sbattezzo, l’Associazione nazionale del libero pensiero “Giordano Bruno”, il Movimento “Salvemini” di Roma, il Comitato per la laicità della scuola di Torino, l’Associazione democratica “Giuditta Tavani Arquati”, il Comitato Scuola e Costituzione e l’UAAR. Il programma non è ancora chiaro: in particolare non è stata ancora abbracciata definitivamente l’idea di puntare sull’abrogazione dell’articolo 7 della Costituzione attraverso una legge di revisione costituzionale. Ma i primi passi concreti in questo senso sono stati finalmente mossi.

Il secondo passaggio, per ora solo agli inizi, consiste nella nostra partecipazione, unica fra le associazioni italiane, al meeting internazionale di Berlino. Ad assumersi questo ruolo non facile è stato Luciano Franceschetti, insegnante di tedesco, bibliofilo e cultore di testi “eretici”. La nostra eventuale adesione alle associazioni «umaniste» non significa che facciamo nostra l’intera tradizione che va sotto questo nome o che ci precludiamo l’adesione anche ad altri movimenti laicisti internazionali.

Negli ultimi mesi il Comitato di coordinamento è ulteriormente cambiato con l’ingresso di Mario Patuzzo, coordinatore del Circolo di Verona, e di Franceschetti, che ha sostituito Villella come coordinatore del Circolo di Padova. È stata anche costituita una sorta di segreteria tecnica per fare fronte ai maggiori impegni, cui hanno contribuito soprattutto Picarella, Rosini, Villella e Zoppi. Questi sono i fatti assodati, ma altri nuclei sono in corso di costituzione in varie città. È troppo presto per parlarne, ma sono comunque un segno che molti atei e molti agnostici del nostro Paese ritengono giusto poter proclamare apertamente le loro convinzioni e il loro autentico spirito dialettico e democratico. In conclusione riteniamo di vivere ancora in pieno la giovinezza della nostra associazione.

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