I riti di passaggio

Arnold Van Gennep
Bollati Boringhieri
1981
ISBN: 
9788833923284

Un classico dell’antropologia. Il testo di van Gennep risale al 1909, ma a quasi un secolo di distanza non ha perso nulla in autorevolezza: basti pensare al titolo, ancora oggi utilizzato per definire i meccanismi che regolano i passaggi fondamentali dell’esistenza umana.

L’autore ha analizzato uno sterminato repertorio etnografico, rilevando due grandi costanti all’interno di ogni società: la divisione basata sul sesso e l’opposizione tra sacro e profano. Per evitare che questi fenomeni portino alla loro disgregazione, le comunità ricercano il massimo della coesione interna e della continuità temporale. E per realizzare questi obiettivi provvedono a classificare la popolazione, controllando e regolamentando gli inevitabili mutamenti delle persone attraverso i riti di passaggio.

Van Gennep ha notato la somiglianza delle cerimonie che si svolgono nei più svariati gruppi umani: esse si ripetono con meccanismi pressoché invariati, suddivisibili in riti preliminari (che separano dalla condizione precedente), riti liminari (che avvengono durante la condizione di marginalità) e riti postliminari (che aggregano l’individuo al nuovo ambiente).

Benché sia applicato forse con eccessiva automaticità, lo schema dimostra la propria validità attraverso il metodo comparativo, che permette di rintracciare l’identità profonda nei riti delle più disparate culture e religioni.

Un esempio potrà bastare più di mille parole. Il battesimo è analizzato come rito postliminare di aggregazione alla comunità cristiana, anche nella dimensione iniziatica che aveva la cerimonia delle origini, che come è noto era riservata agli adulti. La fase preliminare è rappresentata dall’insufflazione e del rito esorcistico, che serve a separare il battezzato dalla condizione di “impurità”, caratteristica di una nascita viziata dal peccato originale. Lo stato di marginalità, una volta proprio del catecumeno (che non poteva assistere alla messa), è ora tipico della concezione del limbo, in quanto i bambini morti senza battesimo sono considerati separati dalla società dei morti senza essersi aggregati alla società dei vivi. Van Gennep cerca non solo di identificare le ascendenze dirette (egiziane, siriane, orientali e greche) del battesimo cristiano, ma anche di verificare le assonanze con riti analoghi in altre culture, come l’aspersione degli infanti nelle tribù del Gabon, l’esorcismo in uso presso i Kwakiutl, o l’istituto del padrinato presso gli Zuni dell’Arizona.

La conoscenza che si può trarre delle radici intime dei fenomeni religiosi, che ai nostri occhi sembrano sovente assolutamente gratuiti, fa di questo testo un indispensabile componente di ogni biblioteca razionalista.

Luglio 2004