Un appello intimo per i referendum sulla fecondazione

di Bruno Barbon

Mi chiamo Bruno Barbon, ho 53 anni, sono di Treviso, sono ateo e anche mia moglie, Tiziana Zanin, deceduta il 17 marzo scorso dopo aver lottato per tre anni e mezzo contro un carcinoma ovario, non era credente.

Non abbiamo avuto figli per scelta.

Durante la commemorazione funebre laica (tenuta nel giardino di casa nostra), che ha consentito però a chi voleva pregare di farlo, ho detto alcune parole, queste:

«La seconda cosa è una preghiera.

Imploro tutti voi, anche se può essere difficile per alcuni, ma vi prego fatelo per voi e per vostri figli: non impedite che “un progetto di vita” impedisca la vita, non blocchiamo la ricerca sulle staminali, votiamo ai referendum e non rendiamo più difficile e dolorosa la vita a quelle donne e uomini che, a differenza di chi vi parla, vogliano un figlio, andate a votare per modificare la legge sulle staminali. Tiziana, magari, in caso di successo non si sarebbe salvata ugualmente, ma al mondo ci sono tante Tiziane di entrambi i sessi che non devono essere sconfitte dalla natura, che può sbagliare, ma salvate dalla volontà dell’uomo».