Newsletter UAAR n° 15

(22 febbraio 2002)

  1. SECONDA SETTIMANA ANTICONCORDATARIA
  2. NUOVI CIRCOLI UAAR PROSSIMAMENTE IN PISTA
  3. IL TEOLOGO RAVASI ATTACCA L’UAAR SU AVVENIRE
  4. OSSERVAZIONI SULLASSOLUZIONE DI RADIO VATICANA
  5. LA MORATTI HA COLPITO: PRESTO IN RUOLO GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

1. SECONDA SETTIMANA ANTICONCORDATARIA

Si è svolta a Roma dal 9 al 18 febbraio la seconda Settimana Anticoncordataria, organizzata quest’anno in esclusiva dalla UAAR, dopo l’esperienza dell’anno scorso allorché, per varie ragioni, la manifestazione fu preparata in collaborazione con un’altra associazione.

Dal punto di vista organizzativo è stato indubbiamente un grande successo grazie anche all’esperienza precedentemente acquisita, ma soprattutto per le energie profuse dagli iscritti romani che anche quest’anno sono stati generosamente aiutati da soci provenienti da molti altri Circoli (Padova, Milano, Verona, Firenze e Genova) a testimonianza di un impegno fortemente sentito per una manifestazione che ha una valenza e un significato nazionali.

Moltissimi i cittadini che hanno firmato le tre petizioni popolari presso il «tavolo di promozione» collocato in Campo de’ Fiori per tutta la durata della SAC. Moltissime le richieste di moduli per lo sbattezzo, migliaia i volantini distribuiti, numerose le nuove iscrizioni. Grandissimo successo ha poi ottenuto l’»Inginocchiatoio d’Oro», il premio istituito dal Circolo di Roma per il «clericale dell’anno», che i cittadini sono stati invitati a votare scegliendo fra nove candidati adeguatamente proposti con tanto di documentazione.

È andata anche pressoché esaurita la scorta di libri che era stata preparata, ma la soddisfazione maggiore è derivata dal gran numero di giovani che si sono interessati alla nostra associazione.

Dal punto di vista politico la SAC 2002 ha contribuito a consolidare una presenza che ha acquisito nel tempo sempre maggiore visibilità. Le diverse manifestazioni ed iniziative (conferenze, dibattiti, cerimonie commemorative) che si sono attuate durante la SAC, pur organizzate e gestite autonomamente da una pluralità di associazioni, hanno consentito un approfondimento della reciproca conoscenza. Particolarmente significativa la possibilità, emersa in occasione di un incontro preparatorio fra diverse associazioni, di realizzare in futuro iniziative comuni su obiettivi condivisi, aventi come fulcro l’irrinunciabile valore della laicità dello Stato e delle sue istituzioni.

2. NUOVI CIRCOLI UAAR PROSSIMAMENTE IN PISTA

L’UAAR si espande ulteriormente.

Due nuove regioni vengono ad aggiungersi alla mappa dei Circoli UAAR: il Friuli con il Circolo di Udine e l’Emilia con il Circolo di Reggio Emilia. Quest’ultimo coinvolgerà anche gli iscritti delle province di Modena e di Parma.

Particolarmente pubblicizzato l’esordio del Circolo reggiano: il debutto, avvenuto con una distribuzione di materiale propagandistico, ha avuto l’onore di una citazione sul Resto del Carlino a causa delle proteste di un politico locale, evidentemente filo-clericale.

I Circoli sono strumenti importantissimi per portare anche a livello locale le battaglie a favore della visibilità dei non credenti e per la laicità delle istituzioni. I soci e i simpatizzanti dell’UAAR sono sempre invitati a contribuire alla loro attività, contattando quello ad essi più vicino.

IL TEOLOGO RAVASI ATTACCA L’UAAR SU AVVENIRE

Violento attacco sferrato all’UAAR il 15 febbraio scorso sul quotidiano dei vescovi italiani L’Avvenire.

Il teologo Gianfranco Ravasi, peraltro noto anche al pubblico televisivo, ha qualificato come «bigotti» e «talebani» i membri dell’associazione, i cui «adepti… sono stati giustamente definiti «religiosamente irreligiosi» perché proclamano le loro tesi con un ardore da apostoli e ci manca poco che diano origine a un rito di sbattezzo, parallelo e antitetico al battesimo».

A parte la voluta manipolazione degli scopi della campagna UAAR, ed a parte la mancata citazione della fonte della definizione «religiosamente irreligiosi» (evidentemente Ravasi stesso), stupisce che una critica del genere venga formulata da un esegeta biblico, autore di interi tomi volti a dimostrare il valore «simbolico e iperbolico» dei più crudi ed efferati episodi narrati nell’Antico Testamento. Evidentemente le rivendicazione dell’UAAR, basate sulle leggi ed i codici italiani, vengono anch’esse re-interpretate in maniera diametralmente opposta all’evidenza.

Non bisogna però pensare che tali prese di posizioni siano casuali: sono invece il frutto di una crescente e preoccupata attenzione delle gerarchie ecclesiastiche alla (per loro inspiegabile) crescita di un’unione che rappresenta esplicitamente atei e agnostici, una circostanza rara anche all’estero. Non è la prima né sarà l’ultima: sempre su Avvenire un altro attacco del vaticanista Rai Gennari è apparso quattro giorni dopo, e sempre a proposito dello «sbattezzo». Il numero di coloro che non vogliono più essere considerati cattolici deve evidentemente essere in forte crescita, grazie all’azione giuridica promossa dall’UAAR ed alla semplicità dell’iter.

Probabile quindi che il fastidio cattolico aumenti ancora: un motivo in più per iscriversi e dare una mano all’UAAR.

4. OSSERVAZIONI SULLASSOLUZIONE DI RADIO VATICANA

Il «non luogo a procedere» nei confronti dell’emittente cattolica (accusata di produrre emissioni elettromagnetiche nocive per la salute), decretato dal Tribunale di Roma in ossequio all’articolo 11 dei Patti Lateranensi, ha finito per portare alla luce le assurde limitazioni alla sovranità dello Stato italiano contenute all’interno del Trattato.

I cittadini di Cesano hanno dovuto infatti constatare direttamente come, per sfuggire alla giustizia italiana, sia sufficiente dichiararsi «Ente centrale della Chiesa». Che un’emittente radiofonica sia una funzione essenziale del «corpo mistico di Cristo» fa semplicemente a pugni con la dottrina cattolica, ma quando si tratta di evitare le pur rare inchieste della giustizia italiana nei confronti di suoi esponenti ogni scusa torna buona (come le precedenti esperienze di monsignor Marcinkus e del cardinal Giordano dimostrano).

L’UAAR ha più volte ribadito come, fintanto che non sia dimostrata la nocività dei campi elettromagnetici, Radio Vaticana debba essere processata solo per le violazioni alla legge italiana sulla materia. Ma processo deve essere e non una presa in giro. Portando all’estremo l’assunto della sentenza, se un domani il papa volesse dotare il Vaticano di armi nucleari, lo Stato italiano dovrebbe solo abbozzare.

Si spera che questo ennesimo spiacevole episodio faccia meditare molti politici italiani sulla necessità di una revisione della normativa concordataria: il generale silenzio con cui è stata accolta la notizia non fa però presagire nulla di nuovo.

5. LA MORATTI HA COLPITO: PRESTO IN RUOLO GLI INSEGNANTI DI RELIGIONE

Lo avevamo paventato nello scorso numero della newsletter, e si è purtroppo concretizzato: gli insegnanti di religione cattolica entrano in ruolo. Così ha stabilito, infatti, il Consiglio dei ministri del 14 febbraio, che ha dato il via libera ad un disegno di legge sulla materia.

Con questo provvedimento sarà inserito in graduatoria circa il 70 per cento del corpo docente di questa materia: in pratica, ne resteranno esclusi solo i sacerdoti. L’assunzione verrà decisa dalle diocesi: se successivamente l’insegnante non dovesse esserle più gradito, potrà passare ad altra cattedra.

In questo modo si crea una casta interna al corpo docente: insegnanti che non risponderanno più agli organi dello Stato italiano, ma solo al proprio vescovo. Che se volesse riempire le scuole di professori graditi non avrebbe che da concordare con essi la rimozione, facendoli così entrare nelle graduatorie scavalcando tutti i «laici» in lista di attesa.

Un’altra pagina nera per la laicità dello Stato italiano.