Newsletter UAAR n° 12

SPECIALE IV CONGRESSO UAAR

Il 17 e 18 novembre 2001 ha avuto luogo il IV Congresso nazionale dell’UAAR.

Il folto pubblico che ha riempito la sala del Palazzo dei Congressi di Firenze, dove si è svolto, è stata la più evidente conferma del buon momento vissuto dall’associazione: aumento dei soci dell’80 per cento nel 2001; tremila contatti al mese per il sito www.uaar.it; maggior diffusione del trimestrale «L’Ateo»; buon successo di SOS Laicità, l’indirizzo e-mail attivato alcuni mesi fa, cui denunciare casi di non rispetto del principio di laicità delle istituzioni (una sorta di «telefono amico» laico on-line).

In apertura di Congresso il prof. Emilio Rosini, ex magistrato, ha ricordato che - nonostante la Consulta abbia definito il principio di laicità «supremo» e riconosciuto parità di diritti fra credenti e non credenti - l’Italia non è ancora uno stato laico. Affinché lo diventi, l’UAAR nei prossimi mesi intensificherà la propria attività di resistenza laica. Contro l’esposizione di simboli religiosi nelle sedi pubbliche, presenterà ricorsi amministrativi per la rimozione dei crocefissi dalle scuole e renderà disponibile sul sito una «lettera modello» da indirizzare ai presidi delle scuole (sulla scorta del successo ottenuto dalla pubblicazione in rete dello schema con cui richiedere la cancellazione dagli elenchi dei battezzati).

L’antropologo prof. Carlo Pauer, a seguire, ha analizzato le strategie vaticane nell’ultimo ventennio, caratterizzate da una iniziale fase di «rafforzamento» del proprio esercito, e proseguite con l’«assalto» alle istituzioni statali, volto a occupare i centri nevralgici di acquisizione del consenso (ospedali e scuole, ovvero laddove la persona è più debole).

Georges Liénard, segretario della European Humanist Federation (Federazione europea dei laici, di cui l’UAAR è parte attiva), ha raccontato come la EHF - interlocutore riconosciuto della Commissione europea - sia intervenuta contro l’azione della Comece (l’associazione delle Chiese europee) nella stesura della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e stia preparando il suo contributo per la futura Costituzione europea. Importante anche la presenza di Monique Wonner, rappresentante dell’IHEU (l’unione mondiale delle associazioni laiche) presso l’UNESCO.

Numerose le associazioni affini presenti, fra cui Exit-Italia, che lotta per il diritto alla morte dolce.

Per quanto riguarda le Tesi congressuali, il dibattito è stato intenso e di alto livello. Non sono mancate discussioni su alcuni temi «caldi» (la politica, i rapporti con lo Stato), ma il fervore con cui sono state presentate le proprie idee è sempre stato accompagnato dal rispetto verso le posizioni dell’interlocutore, dimostrando la maturità raggiunta dalla dialettica interna. Tanti i soci che hanno chiesto la parola: tra essi Marcello Montagnana, alla cui lotta si deve la possibilità di far rimuovere i crocifissi dagli edifici pubblici.

Tra gli argomenti più importanti trattati, la richiesta che anche in Italia le associazioni filosofiche non confessionali siano riconosciute dalle istituzioni, con pari dignità rispetto agli organismi religiosi, ribadendo però l’antitesi che l’ateismo rappresenta rispetto alla religione.

È stata anche approvata una mozione contro la candidatura di Giuliano Amato alla presidenza della Convenzione europea (incaricata di tracciare le prime linee della futura Costituzione europea), in quanto l’ex presidente del Consiglio non offre, secondo l’UAAR, le garanzie di laicità indispensabili per svolgere questo delicato ruolo. I contenuti della mozione verranno diffusi a livello europeo, anche presso i gruppi parlamentari e le ambasciate.

Uno dei cantieri di lavoro approvato dal Congresso è quello finalizzato all’istituzione nel nostro paese di un servizio di assistenza morale laica (in ospedale, in carcere, nell’esercito) ai cittadini che lo richiedono. Tale servizio dovrebbe essere finanziato dallo Stato - come avviene ad esempio in Belgio - alla stessa stregua del cappellano cattolico, rispetto al quale oggi non esistono alternative laiche, se non sporadiche e di volontariato. Poiché l’ateismo si basa su un’etica forte, l’UAAR si impegnerà per il diritto dei non credenti ad essere assistiti, in caso di disagio psicologico, da operatori laici qualificati.

Il Congresso ha avuto un’eco importante sulla stampa, alla radio ed in tv, a riprova dell’importanza raggiunta dall’associazione. In particolare, il giornalista di Repubblica Marco Politi, presente in platea nella prima giornata di discussione, ha avuto modo di redigere sul conto dell’UAAR un articolo alquanto lusinghiero, pubblicato l’indomani in bella evidenza.

Ciliegina sulla torta, la presenza inaspettata tra il pubblico del Prof. Luigi Lombardi Vallauri, già titolare della cattedra di Filosofia del Diritto all’Università Cattolica di Milano, da cui venne allontanato per le sue posizioni non ortodosse: invitato a effettuare un intervento, non si è tirato indietro tra gli applausi dei presenti.