Ratzinger e l’illuminismo

di Roberto Cerini

Mi preme far notare due passaggi molto gravi e importanti dell’omelia di Ratzinger pro eligendo…

Passaggi che denunciano chiaramente gli intenti anti-illuministici e medievalmente oscurantisti dell’attuale pontefice.

«Più precisamente dovremmo, secondo il testo greco, parlare della “misura della pienezza di Cristo”, cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minoritá. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere “sballottati dalle onde e portati qua e lá da qualsiasi vento di dottrina”. Una descrizione molto attuale!»

In questo estratto, molto citato dai media, compare la frase «non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità». Questa ricorda da vicino un’altra celebre frase pronunciata due secoli prima da Immanuel Kant in apertura di Risposta alla domanda: cos’è l’illuminismo?: l’illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità imputabile a se stesso. Ora, Ratzinger è di sicuro un uomo di immensa cultura e Kant lo conoscerà benissimo; io credo che la scelta di quei termini non sia stata casuale, ma anzi una chiara ripresa polemica nei confronti del messaggio illuministico/kantiano. Un chiaro ed esplicito monito a rinnegare i principî che hanno ispirato quella grande stagione storica, ma che sicuramente sono rimasti sul groppone agli strenui difensori del cattolicesimo integralista come lui. Questo poi è confermato dall’elenco che compare poco dopo nell’omelia; elenco che include molte conquiste dell’illuminismo.

A ribadire il sottile intento polemico di Benedetto XVI vi è un altro passaggio in cui usa la stessa tecnica di parafrasi polemica:

«La caritá senza verità sarebbe cieca; la verità senza carità sarebbe come “un cembalo che tintinna”»

Basta avere un minimo di preparazione filosofica liceale per ricordarsi che sempre Kant disse: l’intuito senza ragione sarebbe cieco; la ragione senza intuito sarebbe vuota. Anche qui non credo che la somiglianza sia un caso; ma anzi mi sembra evidente che il buon vecchio Joseph abbia voluto da un messaggio chiaro e profondo: Kant e l’illuminismo (con tutte quelle pericolose idee di razionalità, desiderio di conoscenza ed emancipazione intelletuale) sono un male, sono una forma di deviazione che va rifiutata.

Date le premesse, è indubitabile che un uomo adulto nella sua ragione e nelle sue conquiste civili e scientifiche è qualcosa contro cui questo pontefice lotterà strenuamente.

Io credo che la cosa non debba essere sottaciuta, ma anzi vada fatta notare; va sottolineata la pericolosità e la raffinatezza di mezzi del pensiero del papa bavarese.