Al sindaco di Roma
Walter Veltroni
La decisione di intitolare a Giovanni Paolo II la stazione centrale “Termini” della capitale della Repubblica italiana non è che il culmine, davvero eccessivo, di un crescendo di delirio idolatrico da cui l’intera società italiana è investita in questi giorni. Sull’onda di un servilismo e di un’eccitazione mediatica e politica senza precedenti, si smarrisce ogni memoria del carattere laico delle istituzioni, del profondo pluralismo culturale, politico e religioso della società in cui viviamo, del carattere estremamente controverso, perfino per gli stessi cattolici, dell’eredità del defunto Papa.
Si è perso in questi giorni, soprattutto, ogni rispetto per i milioni di cittadini che dissentono dalle opinioni e dalle convinzioni di questo Pontefice. Riteniamo che, quanto meno, decisioni destinate a segnare a tempo indeterminato il volto di Roma dovrebbero essere assunte solo una volta esaurita l’attuale ondata emotiva. La Consulta laica, che è stata istituita presso il Comune di Roma per affermare e difendere i valori costituzionali della laicità, nel deprecare anche la mancata consultazione, chiede al sindaco di Roma un’immediata risposta a questo documento e un urgente incontro.
Roma, 12 aprile 2005.
I Partecipanti:
- Maria Barbalato per “Ass. culturale Ekedea”
- Maria Mantello per “Ass. Nazionale del Libero Pensiero Giordano Bruno”
- Enzo Marzo per la “Fondazione Critica liberale”
- Antonia Sani per “CRIDES”
- Mirella Sartori per “Italialaica.it”
- Giampietro Sestini per “Ass. Libera Uscita di Roma”
- Nicola Sferragatta per “Società laica e plurale”
- Giulio C. Vallocchia per “NO GOD”
- Claudio Bocci per “Altrevie”
- Aurelio Vita per “Ass. Giuditta Tavani Arquati”
- Francesco Paoletti per “UAAR - Circolo di Roma”
- Delfina Libero Pesce per “Ass. Mazziniana Italiana”
- Enzo Modigliani per “Democrazia laica”
- Franca Paniconi per “Circolo Giustizia e libertà