Il 6 ottobre abroga la legge sui buoni scuola

Il sindacato degli studenti

vota per denunciare e per bloccare una legge truffa

Il 6 ottobre abroga la legge sui buoni scuola

Alcuni numeri (tanto per vedere come su questo tema la regione ci prende in giro…):

  • Ai 500.000 studenti della scuola pubblica sono andati 253 buoni scuola pari a 180 milioni di lire.
  • Ai 25.000 studenti della scuola privata sono andati 15.108 buoni scuola pari a 17 miliardi e mezzo di lire.

  • accanto ai 90 milioni di reddito massimo che servono per accedere ai contributi definiti “buoni scuola”:
    • 30 milioni (lire) di reddito è il limite massimo che devono avere le famiglie per essere rimborsati dei libri di testo per scuole superiori.
    • di 16.000 euro (33 milioni di lire) il massimo di reddito per essere idoneo alla borsa di studio universitaria, in realtà molti idonei rimarranno senza soldi PER MANCANZA DI FONDI;

Dietro questa legge in difesa della “libertà di scelta” si nasconde in realtà lo smantellamento della scuola pubblica e del diritto allo studio!

Ora non si tratta di discutere se i buoni scuola siano o meno in assoluto sbagliati (per noi lo sono) ma la questione centrale è PURAMENTE ECONOMICA: la regione (e se vogliamo precisare anche lo stato) non sta investendo sul diritto allo studio e la prova sta nelle cifre (alcune delle molte) sopra ricordate. Basta fare un semplice giro per le scuole pubbliche per vedere che i soldi investiti in altro modo darebbero a molti studenti la possibilità di studiare in condizioni migliori. Ed un semplice graduatoria delle borse studio regionali da la prova che il 50% circa degli idonei alle borse di studio non le prende per MANCANZA FONDI.

È per questo che il 6 ottobre dobbiamo prendere una decisione forte, è per questo che dobbiamo votare al referendum per ribadire che il diritto allo studio è una cosa più profonda di quanto ci vogliano far credere: diritto allo studio significa poter permettere a tutti (portatori di handicap, persone economicamente svantaggiate e quant’altri) di accedere alla formazione di tutti i livelli (dalle scuole elementari all’università).

Non dobbiamo inoltre dimenticare che in moltissimi casi la “fuga” verso le scuole private non è data da amore di libertà, ma da una voglia di arrivare in 5^ senza troppi problemi; alla faccia della ricerca della qualità tipica degli istituti privati!!! Adesso che le commissioni degli esami finali (ex esami di maturità) sono esclusivamente interne non ci sarà neppure quel minimo controllo sulla qualità della didattica impartita in questi scuole.

Il 1° Ottobre gli studenti universitari, quelli medi, i professori e tutti coloro che sono contrari alla penalizzazione delle scuole pubbliche e di chi le sceglie saranno in MANIFESTAZIONE a VENEZIA con concerto finale. Una festa in onore del diritto allo studio, una manifestazione per dire che quei 20 miliardi usati in altro modo possono aiutare molti più studenti e le loro famiglie, creando quelle infrastrutture, anche elementari come i bagni o i banchi; e quelle agevolazioni, le borse studio o l’innalzamento del livello massimo per il rimborso dell’acquisto dei libri.

Per questo il 6 OTTOBRE noi voteremo

per un sistema scolastico che garantisca a tutti la possibilità di progredire negli studi e nei livelli della conoscenza senza dover pagare lo scotto di un’amministrazione “distratta” rispetto i problemi della scuola.

Per informazioni:

Federico: 339 786 4787.