Messaggio dell’UAAR alla conferenza generale dell’UNESCO

presentata da Monique Wonner, capo delegazione dell’IHEU

Parigi ottobre 2001

Rivolgendosi all’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979, Papa Giovanni Paolo II dichiarò che «la natura e i fini della missione spirituale della Sede Apostolica e della Chiesa fanno sì che la loro partecipazione alle attività dell’ONU sono molto diverse da quelle degli Stati, i quali sono delle comunità politiche e temporali». E, aggiunge il capo della diplomazia vaticana, l’arcivescovo Martino: «Il Vaticano, voce unica della Chiesa cattolica […] è la verità oggettiva che rimane immutabile».

Quando il fondamentalismo religioso, di qualsivoglia origine, minaccia il pluralismo, la tolleranza e i diritti inalienabili degli esseri umani, è compito delle organizzazioni internazionali stabilire una chiara distinzione fra le credenze religiose e le politiche internazionali pubbliche.

Lo status speciale della Santa Sede, uno stato teocratico che non conosce elezioni, è stato da questa utilizzato per vietare l’uso del profilattico e l’accesso alla pianificazione familiare persino in situazioni gravissime come quelle del Rwanda la cui popolazione è decimata dall’AIDS.

L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti che conosce bene quali danni sociali possono essere causati da privilegî attribuiti alla Chiesa cattolica, richiede con forza che venga modificato lo status di cui gode la Santa Sede presso l’ONU e l’UNESCO e che la Chiesa cattolica sia trattata alla stessa stregua delle altre religioni.