A proposito del sito Perbene - il giornale dei valori antichi

di Ermanno Di Ronco

Cari amici di Perbene,(*)

vorrei iniziare questo mio intervento parafrasando una vecchia massima del secolo scorso che a volte varrebbe la pena di ricordare. Recita pressappoco così: «non sono d’accordo con quello che dite, ma mi batterò con tutte le mie forze affinché voi abbiate la possibilità di esprimere al meglio le vostre opinioni». Questa frase basti come “biglietto da visita” del sottoscritto, giovane studente come voi, che pur non condividendo affatto le vostre posizioni e le finalità che vi hanno portato a mettere su questo sito (e tra poco cercherò di spiegare il perché), apprezza tuttavia il coraggio di un iniziativa senza dubbio controcorrente, se non altro perché facile bersaglio di chi, vuoi per ignoranza, vuoi per ludica idiozia, si diverte a prendervi in giro, a deridervi e a insultarvi. Per quanto riguarda il comportamento di questi individui, non posso far altro che dissociarmi da esso e condannarlo, perché urta proprio quel sentimento democratico che dovrebbe essere alla base di qualsiasi confronto civile e che peraltro mi ha spinto a scrivervi questa lettera. Fatte queste indispensabili premesse, mi permetto di dare una mia personale opinione sui vostri contenuti.

Primo punto. Il vostro sito è sicuramente un sito “di parte”, ma questo è più che legittimo perché è giusto che ognuno esprima le proprie idee e cerchi di divulgarle. Quello che non mi trova assolutamente d’accordo sono i metodi: ho l’impressione il mondo dei “non credenti” sia da voi “ghettizzato” in un’improbabile accozzaglia di violenti bestemmiatori, infami, crudeli e criminali. Non vi sembra il classico fare di tutta l’erba un fascio? Io sono un non credente, ma onestamente mi sento lontano anni luce da chi vi scrive lettere piene di insulti e di bestemmie. Credo di essere, al contrario, una persona che rispetta le idee altrui e che è pronto a confrontarle civilmente con le sue. Di sicuro non accetterei mai un dibattito a suon di insulti, sia perché non sopporto nessuna forma di violenza e di prevaricazione, sia perché, diciamolo pure, la qualità dei miei contenuti scadrebbe miseramente e sarebbe sicuramente una sorta di clamoroso autogol tutto a vostro vantaggio. Vi ricordo, piuttosto, che esistono persone “perbene” e “permale” sia tra i credenti sia tra i non credenti; che esistono bestemmiatori e violenti sia tra chi crede sia tra chi non crede; che esistono atei e agnostici pronti ad affrontare civilmente temi importanti per tutti, credenti e non, sull’uomo, sull’amore, sull’odio, sulla vita. Vi ricordo altresì che esistono non credenti che sono al tempo stesso filosofi, uomini di scienza, studiosi e persone di cultura, con i quali gli stessi uomini di chiesa discutono, analizzano e approfondiscono giorno per giorno argomenti esistenziali che riguardano, ripeto, tutti, e non solo chi crede in dio. Non vorrei che questo vostro atteggiamento precludesse qualsiasi possibilità di sereno e aperto dibattito su temi, se mi è consentito, decisamente più “nobili” rispetto a quelli che volete affrontare voi, e che finisse con l’essere un’etichetta semplicistica, ma soprattutto offensiva almeno quanto le lettere piene di insulti che ricevete, ai danni di chi, per libera scelta individuale, ha deciso di non credere in alcuna divinità.

Secondo punto. L’atteggiamento, se mi si passa il termine, “morboso” col quale andate alla ricerca di siti blasfemi da recensire con dovizie di particolari mi lascia a dir poco perplesso. Chi gestisce quei siti, così come chi va a vederli, esercita una sua scelta libera e volontaria: si può non condividerla, ma deve essere rispettata come tutte le idee altrui e non deve essere in alcun modo censurata, così come non va censurato un sito come il vostro, in cui è giusto che abbiate la possibilità di esprimere al meglio le vostre posizioni. Quello che non capisco, e che sulle prime mi ha fatto persino pensare a uno scherzo, è perché, visto che vi fanno così tanto scandalo e ribrezzo i siti anticlericali, voi li andiate a cercare, trovare e visionare scientificamente e consapevolmente uno per uno! C’è una differenza abissale tra finire per caso in un sito e il visionarlo volontariamente!! Nel primo caso si corre il “rischio” di non condividerne i contenuti, o peggio di risultarne offesi: è successo a voi nel sito giuda.it come è successo al sottoscritto nel vostro sito (visto che come “non credente” vengo bollato come «feccia dell’umanità»). D’altra parte si tratta di un rischio inevitabile, a meno che non si decida di censurare tutti i siti presenti in Internet, compreso il vostro, perché sino a prova contraria non esisterà mai sito in cui non ci sia almeno una persona che rischi di non condividerne i contenuti o di rimanerne in qualche modo offesa. Oltre alla casualità del navigare, però, c’è la scelta. Voi andate consapevolmente e volontariamente alla ricerca di ciò che per voi non andrebbe mai né ricercato né visionato, per poter dire che il vederlo vi urta e vi offende. Non riesco a capire il perché, la cosa mi lascia stupefatto, e a tratti mi sembra quasi inquietante! Il vostro comportamento mi ricorda una famosa tragedia di Euripide, Le baccanti, nella quale il protagonista principale, il re Pentèo, vieta i riti bacchici nella sua città ma al tempo stesso va ad assistere di nascosto agli stessi, ufficialmente perché vuole conoscerli per poterli contrastare meglio, ma in effetti perché ne è inconsciamente e morbosamente attratto. Non vorrei che fosse proprio questo il motivo che vi spinge a fare quello che state facendo, e ritengo che dovreste spiegare meglio il perché di questa vostra scelta.

Concludo il mio intervento, cari amici di Perbene, scusandomi sia per la lunghezza della mia mail sia per i toni a volta forse troppo duri: del resto, e voi forse lo sapete meglio di me, “credere” in qualcosa, sia essa un Dio o un Ideale Laico, non è affatto facile, perché richiede una notevole dose impegno, coerenza e onestà morale e intellettuale. È una scelta lodevole e coraggiosa perché l’ignavia, in qualsiasi modo essa si manifesti, è la peggiore nemica della crescita morale di una società. Ma ciò non basta: abbracciare un credo è anche, e soprattutto, di un’assunzione di responsabilità. Responsabilità verso la società civile e democratica, responsabilità per i nostri padri che l’hanno costruita e per i nostri figli che la dovranno mantenere e che oggi, nonostante tutto, continua a soffrire di quei retaggi del passato, fatti di violenza, di odio e di fanatismo, che da sempre l’hanno distrutta e umiliata. L’intolleranza, la chiusura al dialogo e il dogmatismo sono armi crudeli, che possono distruggere facilmente tutto ciò che a fatica il pensiero umano ha cercato di costruire: dalla jihad islamica ai pogrom russi antisemiti, dalle crociate alla caccia alle streghe, dall’olocausto nazista alle purghe staliniste. L’integralismo Laico e quello religioso sono figli della dello stesso padre, l’odio, e della stessa madre, la violenza. Lo stesso odio e la stessa violenza del terrorista islamico che fa strage di famiglie intere si trova nel giovane naziskin che picchia il “negro” a colpi di spranga, o nel Black Block anarchico che in nome di non si sa chi o che cosa va in giro a distruggere i negozi di Genova. Ma c’è di peggio: questo stesso odio e questa stessa violenza si celano anche in ognuno di noi. Come presenze latenti, inconsce, pronte a manifestarsi nelle piccole grandi cose di ogni giorno: dal livore di chi vi scrive lettere piene di insulti e di bestemmie allo stesso livore con il quale voi, anche se in buona fede, condannate senza pietà chi la pensa in modo diverso dal vostro. Non voglio tuttavia risolvere con un J’accuse questo mio intervento, perché finirei per contraddirmi: preferisco pertanto concludere con un auspicio, rivolto a me, a voi e a tutti i nostri coetanei: siamo tutti sulla stessa barca. Abbiamo un grande patrimonio da gestire: si chiama umanità. Non gestiamolo con l’odio, la violenza e la chiusura, ma col dibattito aperto e civile, cercando di essere sempre pronti a metterci in discussione. Ricordiamoci sempre che il sonno della ragione genera mostri.

Confidando in una vostra risposta, vi faccio i miei migliori auguri per il vostro lavoro.

Nota del Webmaster

(*) abbiamo successivamente appreso che, nel frattempo, il sito Perbene, all’epoca del presente articolo raggiungibile all’URL http://utenti.tripod.it/perbene, è stato chiuso da Lycos Italia su denuncia di un navigatore per via del contenuto discriminatorio di alcuni testi nonché per apologia del fascismo.