Amato, «purtroppo» a seconda dei casi

[ai media, all’Uaar, a ItaliaLaica]

Signor Presidente Amato,

in occasione di una pacifica e innocua marcia di persone in territorio italiano nel 2000, Lei pronunciò il suo famoso «purtroppo» e che la Costituzione le imponeva di non vietarla; se lei avesse potuto forse l’avrebbe eliminata, non si sa perché. Lei nemmeno notò che un capo di stato straniero (il cosiddetto «Papa») condannò quella marcia avvenuta però in territorio italiano (fonte TuttoCittà di Roma ed. 2000), compiendo di fatto una esplicita intromissione in affari italiani.

Oggi apprendo che Lei sconfessa l’ordinanza del Ministro Bordon che stava facendo applicare la Legge anche al clero di Radio Vaticana. Lei oggi non solo non ha pronunciato il suo abituale «purtroppo la Costituzione mi impone di far applicare i divieti», ma addirittura ha bloccato l’azione di Bordon autorizzando il clero ad agire nell’illegalità. Ha dato al clero una licenza, sempre speciale, di inquinare.

In base a questo, ad esempio, gli italiani sono ora da Lei autorizzati a non effettuare più i controlli dei gas di scarico delle auto; siamo certi che Lei prima o poi sconfesserà Bordon e concederà agli italiani (cesanesi inclusi) una deroga per inquinare in barba alle Leggi.

cordiali saluti

Massimo D’Angeli
ateo, senza «bollino blu»