I preti sparano alle mele mentre annaffiano i meli

Dedicato a chi sostiene che gli atei non abbiano valori.

Dedicato a chi sostiene che «Il Papa e i cattolici non debbono essere censurati».
Dedicato a chi sostiene che: «non vi è dubbio che nel sostegno agli ultimi, ai più deboli, i credenti danno ai non credenti molti punti. Non avere la fede non rende impossibile, ma rende più difficile, superare il proprio egoismo».

La competenza

Quando avvengono dei terremoti in TV viene consultato un esperto di geofisica, sempre lo stesso, che è inconfondibile avendo dei capelli bianchi con un’età media. La sua competenza sarà stata riconosciuta, e viene consultato perché ne sa qualcosa in più delle altre persone, perché non tratta i terremoti come castighi di Dio o eventi misteriosi, né li affronta pregando. Se venisse consultato un prete molti si stupirebbero o riderebbero.

Per l’ultimo ipocrita trambusto sulla “pedofilia” nella televisione intorno al 28/9/2000, il TG1 prima si è scusato pubblicamente (per aver trasmesso certe immagini) e, il giorno successivo, ha dato il microfono alle 20:01 a… un prete: Don Fortunato Di Noto sarà forse un esperto in materia, o bravo in alcuni compiti, o anche laureato, ma è un rappresentante della Chiesa cattolica…

Educazione sessuale cattolica?

E qual è l’educazione sessuale proposta dalla Chiesa cattolica anche dopo il suo “pentimento”? Associazione ossessiva tra sesso, colpa e peccato, con esclusione solo del sesso procreativo monogamico, per il resto tutti dritti all’inferno. Da secoli proprio la Chiesa sostiene una cultura sessuofobica che bandisce l’argomento “sesso” da tutte le discussioni, lasciando i bambini (di cui finge di preoccuparsi) soli e pieni di sensi di colpa nella comprensione di una sfera della loro vita. Tale iperpatologica visione del sesso non ha favorito i fenomeni che oggi Di Noto sostiene di combattere?

Peggio di niente

Per l’educazione sessuale, sempre osteggiata dal Vaticano, in Italia si è passati dallo zero assoluto ai rapporti ano-linguali e a una donna in TV che ripeteva «preservativo, preservativo…», ma solo dopo l’AIDS: peggio di niente. Si ebbero Ministri della Sanità che su quell’onda emotiva per la prima volta scrissero a tutte le famiglie concludendo con un consiglio: l’unico rimedio è castità o monogamia. Ancora una volta si associò il sesso a malattie e morte: in apparenza si faceva del bene, ma il messaggio era chiaro. Come disse testualmente il buon cardinale Siri «…l’AIDS è il castigo di Dio». Un ateo non dà questa educazione sessuale e non avrebbe mai fatto niente i tutto questo.

E l’educazione generale? La Chiesa è estremamente autoritaristica; sostiene il principio assoluto per cui «è giusto» che ci siano persone che stanno sopra e altre che stanno sotto, principio che… guarda caso, si mette in atto proprio nel rapporto “pedofilo”. Interessante. E proprio l’ateismo non implica il principio di autoritarismo.

La bionda cronista del TG1 chiede al prete «Che cosa si può fare?». Ma un prete affronta i problemi invocando delle divinità, portando amuleti, venerando madonnine piangenti e sangue che si liquefa. La RAI consiglia questo?

Oggi le comiche

Infine si raggiunge il grottesco, patetico e drammatico, quando il prete dice con enfasi che «…bisogna dare dignità ai bambini!». Ma è proprio la Chiesa cattolica, stavolta per iscritto, che fa dire anche ai bambini «…NON sono degno di partecipare alla tua mensa…». Ancora una volta i preti non sanno cosa dicono e cosa fanno, perciò cambiano continuamente atteggiamento come nelle cosiddette “transazioni schizofreniche” e fanno sia una cosa che l’esatto contrario.

Dopo 12 minuti di TG1 arriva uno psicologo… ascoltato per pochi secondi.

Rai.

Di tutto, di peggio.

un ateo
Massimo D’Angeli