Comunicato stampa del 12/9/2006: L’UAAR lancia il suo progetto sull’ora alternativa

Ricomincia l’anno scolastico e ricominciano i problemi per tutti gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica (IRC).

In Italia sono circa 650.000, ma di loro non si interessa quasi nessuno: non le scuole, per le quali costituiscono un problema organizzativo, e non lo Stato, che non ha mai regolato compiutamente la materia.

L’UAAR ha tra i suoi fini statutari l’impegno per i diritti civili dei cittadini non credenti. Negli ultimi anni ha ricevuto moltissime segnalazioni e richieste di aiuto da parte di genitori, studenti e insegnanti lasciati in balìa di istituzioni lassiste e regolamenti fumosi.

Chi non si avvale dell’IRC può non svolgere alcuna attività, studiare individualmente o frequentare attività formative. L’UAAR, che ha tra i suoi obbiettivi l’abolizione dell’IRC nelle scuole pubbliche, non fornisce alcun suggerimento a genitori e studenti: qualunque scelta compiano è senz’altro da rispettare.

Tuttavia, mentre le prime due scelte non necessitano generalmente di supporto, la terza scelta pone genitori e studenti nella condizione di “trattare” lo svolgimento di tali attività con gli organismi scolastici, spesso indifferenti al problema. È una condizione di palese inferiorità, indegna di un Paese civile, soprattutto nei confronti di genitori e studenti cattolici che godono di strutture, finanziamenti e insegnanti scelti dai vescovi e remunerati dallo Stato.

Per rimuovere queste discriminazioni, e ottenere una reale parità tra cattolici e non cattolici (peraltro sancita dall’art. 3 della Costituzione), l’UAAR ha avviato un progetto sull’ora alternativa, con cui dare assistenza a genitori e studenti, creare spazi di informazione e documentazione e sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla gravità del problema.

Maggiori informazioni su www.oraalternativa.it.