Conferenza stampa

mercoledì 11 ottobre 2000, ore 11
presso l’ARCI di Cuneo, via Carlo Emanuele II, n. 34

«SCROCIFIGGIAMO L’ITALIA

È tempo che l’Italia diventi uno Stato laico. Dopo mezzo secolo dalla promulgazione della Costituzione, il nostro Paese è ancora pesantemente condizionato dalla Chiesa cattolica. Qualche esempio:

  • il finanziamento statale alle scuole private, vietato dalla costituzione e contrastato dalla grande maggioranza dei cittadini (l’inchiesta Mannheimer del luglio 1999 rivela che per ogni due italiani favorevoli più di sette sono contrari);
  • l’assegnazione alla CEI della quota non espressa di scelte dell’8 per mille;
  • la pioggia di miliardi elargiti dallo Stato alla Chiesa cattolica per le sue innumerevoli esigenze; solo per il Giubileo lo Stato ne ha stanziati 6 mila, ma il Comune di Roma e gli enti locali ne hanno spesi altri 10 mila (vedi la rivista trimestrale L’Ateo n. 3/2000, pagina 8);
  • l’insegnamento della religione cattolica fin dalla scuola materna statale;
  • le cerimonie civili accompagnate sempre da riti cattolici;
  • la statale RAI, che accredita ossessivamente il papa e le sue richieste in modo acritico e reverenziale, anche quando sono in stridente contrasto con la cultura occidentale contemporanea.

Il segno più vistoso di questa pervasiva invadenza della Chiesa cattolica nello Stato è l’esposizione obbligatoria del simbolo esclusivo del cattolicesimo - il crocifisso - nelle sedi statali. Il ritorno del crocifisso negli uffici pubblici si attuò con l’ordinanza ministeriale del novembre 1923; nelle scuole statali con il regio decreto 965 del 1924; nelle aule giudiziarie con la circolare 1867 del 1926.

 

Ma tutte le norme emanate negli anni Venti, già diventate incompatibili con il principio costituzionale della laicità dello Stato, sono ora esplicitamente dichiarate illegittime dalla Suprema Corte di Cassazione: sentenza 439, sezione IV penale, 1° marzo 2000, relativa al caso Montagnana. Ciononostante, tutti i ministri ignorano le pressanti sollecitazioni a far rimuovere il crocifisso da tutte le sedi statali.

 

Questa sentenza rappresenta un prezioso supporto giuridico per ottenere il rispetto dell’identità laica dello Stato. Perciò l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, UAAR, lancia la campagna nazionale sintetizzata nello slogan «SCROCIFIGGIAMO L’ITALIA

Obiettivi e contenuti della campagna saranno presentati dal segretario nazionale dell’UAAR, Giorgio Villella, e da Marcello Montagnana.

 

Padova, 5 ottobre 2000

Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

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