Galateo per l’Aldilà: consigli a Paine

di Mark Twain

 

All’inferno non è buona educazione dire che hai parenti in paradiso, anche senza ostentazione, se le persone presenti non ne hanno.

Una volta arrivato in paradiso, non parlare a San Pietro prima che lui ti abbia rivolto la parola. Non sta a te iniziare la conversazione. Non cominciare i tuoi discorsi con “Di’ un po?”, è volgare. Chiamalo “Hochwohlgeborene”. Per cominciare. Poi di’ “signore”.

Aspetta pazientemente in coda che arrivi il tuo turno di chiedere il biglietto. Non mostrarti annoiato, non grattarti lo stinco col piede.

Quando chiedi il biglietto, non cercare di fare conversazione. San Pietro è molto occupato e non ha tempo da perdere in chiacchiere. Se proprio devi chiacchierare, lascia perdere il tempo. A San Pietro non gliene importa niente che tempo fa. E non chiedergli quando arriva il treno delle 4.30; non ci sono treni in paradiso, a parte quelli che portano nell’altro posto, e di quelli meno ne sai meglio è per te.

Non dirgli che avevi uno zio col suo stesso nome, “forse lo ha conosciuto”. È stufo di sentire cose del genere.

Puoi chiedergli l’autografo — in questo non c’è niente di male — ma sii discreto e non aggiungere che è il prezzo della fama. Anche questa l’ha già sentita.

Non cercare di metterti in mostra. San Pietro non lo apprezza. Più semplicemente sei vestito, meglio è. Lui non può sopportare gli abbigliamenti vistosi. Soprattutto, non metterti troppa roba addosso. Un paio di speroni e una foglia di fico saranno sufficienti.

Non cercare di fotografarlo. L’inferno è pieno di gente che ha fatto questo errore.

Se ti fa entrare — se ti fa entrare — non dargli la mancia. Cioè, non pubblicamente. Non mettergliela in mano, lascia un quarto di dollaro sul banco e fa’ finta di niente. Se lui l’addenta per vedere se è buono, fa’ finta di non vederlo.

Lascia fuori il cane. Non si va in paradiso con accompagnatori. Se il cane ci va per merito, allora entrerà lui e tu aspetterai fuori.

Non calpestare l’erba.

Rispetta le forme. Quando incontri un redento, puoi anche non farci caso, a meno che lui non saluti; ma quando incontri un angelo, levati il cappello e fai un inchino.

Se hai il maldimare e senti che non puoi fare a meno di sporgerti dal parapetto, non farlo, i poveri dannati là sotto non ne possono più.

Quando incontri un amico, non chiedergli subito come sta il resto della famiglia; potresti metterlo in imbarazzo. Aspetta. Se non ti invita a casa, o se osserva casualmente che la sua famiglia è via per la settimana bianca, lascia cadere la cosa, non dire niente. Puoi star sicuro che la sua famiglia è in un posto dove non servono gli scarponi da sci.

Sii sempre gentile e tollerante. Lascia perdere Lyon-Ashcrofts.

Spiega a Helen perché non vengo lì. Se ci riesci.

Il sabato pomeriggio, quando vai con gli altri redenti a guardare dalla balaustra i bambini presbiteriani e cattolici non battezzati che bruciano nelle fiamme, non spingere; ricorda, anche gli altri come te vogliono guardare. E vedi di fregarti le mani, di sghignazzare e di godertela, altrimenti penseranno che non sei un buon cristiano come sembri, faranno commenti pesanti e magari ti eviteranno.

Se una madre vuole guardare giù per vedere suo figlio, cedile il posto. Tieni conto che proverà un grande dolore ricordando che stringeva al seno e copriva di baci quella creaturina, e se poi il bimbo la riconosce e alza le manine certo che volerà in suo aiuto, incurante delle fiamme dell’inferno e di tutti i diavoli pur di soccorrerlo, sii pronto a trattenerla altrimenti si butterà dalla balaustra per raggiungere il figlioletto; e una volta all’inferno non potrà più tornare in paradiso. Anzi, non vorrà più tornare in mezzo a quei rifiuti umani.

Ti verrà in mente di aspettare la notte per portare acqua a quei poveretti, non provarci. Ti beccherebbero e nessuno ti porterebbe più rispetto in paradiso.

Non raccontare barzellette — non è il posto adatto per l’umorismo. Una volta un comico è riuscito a piazzare di nascosto sulle porte del paradiso questa scritta: “Chi entra qui lasci fuori il proprio cuore e non si preoccupi, non serve a niente qui dentro”. Sai dov’è ora quel comico? Guarda giù dalla balaustra e lo vedrai.

Sii molto attento all’etichetta quando ti invitano a cena. Per la sera, levati gli speroni.

Gli angeli sono una classe a parte, e molto superiore alla tua. Non cercare di sembrare un angelo, non sta bene.

Prima o poi, se ti comporti bene, ti daranno un’aureola. Per lo più sono inconsistenti e non calzano bene; ma se sarai proprio buono te ne daranno una con l’elastico.

 

Traduzione dall’inglese di Maria Turchetto

Da L’ATEO 4/2012