Insegnamento della Religione Cattolica (IRC): alcune precisazioni dopo la sentenza del TAR

di Fabio Milito Pagliara

In questi giorni dopo la sentenza del TAR sul ruolo degli insegnanti di Religione Cattolica si è riacceso il dibattito e la polemica sull’IRC (Insegnamento della Religione Cattolica). Purtroppo spesso la polemica ha trascurato i fatti e si è assistito al solito posizionamento preconcetto basato non sui dati oggettivi, ma su quel che si pensa siano tali dati. Riteniamo dunque utile e doveroso fare alcune precisazioni1.

IRC, quante ore a settimana? In quali scuole?

Dal 1984 (a seguito del nuovo Concordato siglato dal governo Craxi con il Vaticano) l’IRC è stata estesa anche alle scuole dell’infanzia (materne o asili che dir si voglia, bambini da 3 a 6 anni) e alla scuola primaria (o elementare, bambini da 6 a 11 anni). Nelle scuole dell’infanzia ed elementari si svolgono 2 ore settimanali d’IRC, nelle scuole secondarie si svolge un’ora settimanale d’IRC2. Le indicazioni e gli obiettivi d’insegnamento sono stabiliti d’intesa tra la CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e il MIUR; in sintesi gli obiettivi sono finalizzati a fornire agli studenti una concezione del mondo cattolica3 assimilabile a tutti gli effetti a quel che avviene nel catechismo4.

IRC, materia facoltativa?

L’IRC è un insegnamento facoltativo, ma viene garantito dallo Stato che paga il docente di IRC anche se c’è un solo studente che richiede di frequentare tale materia. Ma in che modo si può decidere di avvalersene o meno? Le alternative sulla carta sono diverse, teoricamente si possono frequentare attività alternative (che vanno però organizzate e pagate con i fondi d’istituto), si può studiare individualmente (o con la supervisione di altri insegnanti – sempre da pagare con i fondi d’istituto), si può decidere di lasciare la scuola. Perché sono alternative solo teoriche? Perché per i bambini delle scuole dell’infanzia e delle primarie non è possibile lasciare l’istituto da soli, perché le ore di IRC non sono messe all’inizio o al termine delle lezioni per cui è molto difficile per genitori che lavorano andare a prendere i figli a metà mattinata o metà pomeriggio e poi riaccompagnarli a scuola, perché data la carenza di fondi d’istituto per le scuole risulta molto difficile dare avvio alle attività alternative con la presenza di un docente pagato. La realtà è che molte scuole scoraggiano5 qualsiasi alternativa all’IRC.

Chi sceglie di frequentare o non frequentare l’IRC?

Normalmente sono i genitori che, in base alle loro convinzioni religiose o filosofiche, decidono di far frequentare o meno l’IRC ai loro figli. Gli studenti italiani delle scuole statali sono per l’anno scolastico 2008-09 poco meno di 8 milioni6, per le percentuali di chi viene iscritto o meno a frequentare l’IRC nelle scuole statali ci siamo basati sui dati % del 2005-067 e li abbiamo applicati ai dati degli studenti delle scuole statali del 2008-098.

Ovvero nelle scuole statali nel loro complesso gli alunni che frequentano l’IRC sono circa l’85% contro circa il 15% di alunni che non la frequentano; se si considera il sistema della scuola pubblica nel suo complesso (scuole statali e paritarie) questi numeri cambiano diventando circa del 92% di frequentanti e dell’8% di non frequentanti.

Ora Alternativa, il dovere di uno Stato laico

Concludiamo con una considerazione su come superare le problematiche che si sono presentate in questi giorni. Lo Stato per lasciare piena libertà di scelta deve garantire questa scelta, dunque lo Stato dovrebbe istituire un’“Ora Alternativa” con programmi e docenti abilitati per ogni ordine di scuola statale e pubblica. Affiancare dunque all’IRC una materia alternativa garantita dallo Stato dando così reale possibilità di scelta, e garantendo il supplente anche se solo un allievo viene iscritto all’Ora Alternativa, così come avviene per l’IRC.

Se poi ci possiamo permettere un suggerimento su quella che potrebbe essere una valida attività alternativa all’IRC, suggeriamo un’ora in cui gli allievi, siano essi bambini o adolescenti, opportunamente moderati da un insegnante preparato a farlo, si confrontino sulle domande e i dubbi che possono sollecitare la loro curiosità (da dove veniamo, perché siamo qui, dove andiamo quando moriamo, cosa sono i sogni, cosa è la mente, perché ci sono le guerre, perché c’è la malattia, perché bisogna comportarsi bene e così via), in modo da evitare d’imporre risposte preconfezionate e abituare gli allievi a confrontarsi con il dialogo anche su problemi impegnativi9.

Note

  1. Per approfondire l’argomento consigliamo la voce su Wikipedia in italiano dedicata all’argomento che rimanda a svariati siti di approfondimento.
  2. Alcune informazioni su Chiesacattolica.it (formato PDF) ma anche il quadro orario di una scuola primaria.
  3. Si veda qui per maggiori approfondimenti, per la scuola secondaria rimandiamo qui (PDF) e qui (DOC), da cui ricordiamo ad esempio per la scuola dell’infanzia (bambini di 3-4-5 anni): Osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi dono di Dio Creatore; Scoprire la persona di Gesù di Nazaret come viene presentata dai Vangeli e come viene celebrata nelle feste cristiane; Individuare i luoghi di incontro della comunità cristiana e le espressioni del comandamento evangelico dell’amore testimoniato dalla Chiesa. per la scuola primaria (elementare): Classe 1° (bambini di 6 anni): Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini; Gesù di Nazaret, l’Emmanuele “Dio con noi”; La Chiesa, comunità dei cristiani aperta a tutti i popoli; Scoprire nell’ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio creatore e Padre; Cogliere i segni cristiani del Natale e della Pasqua; Descrivere l’ambiente di vita di Gesù nei suoi aspetti quotidiani, familiari, sociali e religiosi; Riconoscere la Chiesa come famiglia di Dio che fa memoria di Gesù e del suo messaggio.
  4. Catechismo della Chiesa Cattolica.
  5. Come testimoniato dalle innumerevoli richieste di aiuto e segnalazioni allo sportello SOS Laicità, alla mailing list e alla responsabile del “Progetto Ora Alternativa” e ai singoli Coordinatori provinciali dell’UAAR; per alcune testimonianze si veda qui.
  6. Vedi i dati pubblicati dal MIUR anche raccolti su vari siti d’informazione scolastica.
  7. La Chiesa Cattolica c’informa qui (PDF) a pagina II e qui (PDF) per i dati totali.
  8. È interessante notare che il ministro e chi ha attaccato la sentenza parlino di circa 6.000.000 di studenti che hanno scelto l’IRC, il che significa che dal dato del 2008 forse il numero di chi ha scelto di non iscrivere i figli nelle scuole statali è ancora aumentato, ed è un numero che ci convince della giustezza della tabella usata (quella delle rilevazioni ricevute dalle diocesi e non quella del dato totale finale); abbiamo citato tutte le fonti proprio per lasciare a ognuno la possibilità di giudicare i ragionamenti fatti.
  9. Si veda ad esempio il curriculum della P4C o, per una panoramica internazionale, il il Progetto Ora Alternativa oppure Humanism for Schools; si ricordano poi le ore di etica recentemente attivate in Germania e Spagna.

L’autore

Fabio Milito Pagliara, dottorando in Scienze Psicologiche e Pedagogiche, docente, Coordinatore del Circolo UAAR di Salerno.