Una domanda fondamentale

di Riccardo Baschetti

Come si sa, le più diffuse religioni monoteiste, pur essendo inconciliabili tra loro, in quanto basate su dogmi che si contraddicono l’un l’altro, sono curiosamente accomunate dal fatto che tutte descrivono il loro proprio dio come un essere onnipotente, buono e giusto. Tali religioni, poi, lungi dall’ammettere che i propri dogmi sono irrazionali, si dimostrano maestre nel fornire risposte motivate ed apparentemente razionali a qualsiasi quesito che le riguardi. La religione cattolica, ad esempio, facendo sfoggio di razionalità, ci dice che nulla si crea dal nulla e che pertanto l’universo deve avere un creatore (il quale, però, con la stessa logica, dovrebbe avere un creatore, il quale, a sua volta, ne dovrebbe avere uno… e via così all’infinito). Inoltre, la religione cattolica, esibendosi in numeri di alta acrobazia teologica, riesce a fornire una spiegazione passabilmente razionale del dolore e delle sofferenze del genere umano. Tale spiegazione, com’è noto, poggia totalmente sui concetti di «peccato originale» e di «libero arbitrio»: addentando la famosa mela, Eva ci ha tramandato il suo abominevole peccato, che tende a farci scegliere il male anziché il bene. Di conseguenza, delle brutture del mondo e delle nostre sofferenze siamo solamente noi i responsabili, non dio. Questa spiegazione, pur essendo concettualmente funambolesca e ben poco plausibile, presenta tuttavia un barlume di razionalità.

Esiste però una domanda, una sola, che impedisce alla religione cattolica di tirare in ballo il peccato originale e il libero arbitrio. Proprio per questo, è l’unica domanda dirimente nel decidere tra religione e ateismo. Pertanto, tutte le risposte alle altre domande sono perfettamente inutili, proprio come gli anelli d’acciaio di una grossa catena che ne comprenda uno fatto di sottilissimo filo di rame. La domanda fondamentale è questa:

 

Come si conciliano l’onnipotenza, la bontà e la giustizia di dio con il fatto che durante la storia umana centinaia di migliaia di bambini innocenti sono stati indiscriminatamente massacrati dai terremoti?

Travolti e schiacciati dalle macerie, innumerevoli bambini e neonati innocenti, urlando di dolore, di terrore e di disperazione, sono morti per le ferite, per la fame e per la sete, dopo una straziante agonia passata stringendo invano l’esanime corpo martoriato della madre. Un dio, onnipotente, capace di creare l’intero universo ma incapace di fermare un semplice eppur mortale sisma? Oppure un dio, buono, che pur potendo impedire il massacro, si astiene dal farlo? Oppure un dio, giusto, che volendo punire alcuni malvagî usa come castigo il terremoto, che però massacra senza distinzione buoni e cattivi, giovani e vecchi, atei e religiosi? A nessuna di queste domande si può rispondere con un pur minimo barlume di razionalità. Inoltre, non possono essere invocati né il peccato originale, che ci spingerebbe a fare il male anziché il bene, né il libero arbitrio, che se anche fosse stato impiegato nel peggiore dei modi non avrebbe mai potuto provocare terremoti. Non a caso la domanda riguarda solamente i terremoti e non altre calamità naturali, come alluvioni, uragani, siccità, ecc. Infatti, alcuni testimoni di Geova, che conoscono la Bibbia quasi a memoria, hanno avuto il coraggio di affermare che solo l’uomo è responsabile delle calamità naturali, perché inquina ed altera l’ambiente.

Interpellati sui terremoti, però, gli esperti della Bibbia hanno dapprima annaspato in un mare di versetti non pertinenti e poi hanno dovuto ammettere che il sacro libro non fornisce risposta a quella domanda. E non c’è da stupirsi. Questo, infatti, è uno dei casi in cui, come diceva Bertrand Russell, «l’unica giustificazione di dio è quella di non esistere». L’Ateo, comunque, invita i credenti a trovare una risposta anche solo passabilmente razionale alla domanda in questione. Si evitino, ovviamente, risposte del tutto irrazionali, come ad esempio «mistero», oppure «l’uomo non può capire l’imperscrutabile volere di dio». Dato che chiunque uccida o, pur potendolo impedire, lasci uccidere anche un solo bambino verrebbe considerato un essere abietto, noi dell’Ateo, di imperscrutabile, vediamo solamente il cieco dogmatismo religioso di chi trova plausibile l’idea di un dio buono e onnipotente che lascia massacrare innumerevoli bambini innocenti. Viene da chiedersi: se tutti quei piccoli cadaveri martoriati non sono sufficienti a convincere che non esiste alcun dio, di quali prove hanno bisogno i credenti per diventare atei? Cosa dovrebbe accadere di ancora più inconciliabile con l’esistenza di un dio buono, giusto e onnipotente? Attendiamo le loro risposte.