L’UAAR sollecita i parlamentari a modificare la Carta Europea

Iniziava oggi alla Camera il dibattito sulla Carta dei diritti fondamentali la cui approvazione, pare, è stata anticipata alla riunione di Biarritz dell’11-12 ottobre. L’UAAR ha mandato il testo seguente ad alcuni parlamentari Verdi, Ds e Forza Italia.

Gentile Onorevole,

 

desidero richiamare la Sua attenzione su tre punti della Carta dei diritti fondamentali che mi sembrano forieri di gravi problemi per il nostro futuro.

 

  • Non c’è nessun riferimento alla laicità delle istituzioni europee.
  • All’articolo 10: Libertà di pensiero, di coscienza e di religione è enunciata la libertà di cambiare religione o credo ma non quella di non averne alcuno.
  • Nel preambolo della Carta è stato introdotto il concetto di patrimonio spirituale e morale dei Paesi europei.

In un contesto che non riconosce né la laicità delle istituzioni né la legittimità di essere atei o agnostici, il riferimento al patrimonio spirituale e morale significa confermare il monopolio delle chiese in tema di spiritualità e moralità, quindi il loro diritto ad essere ascoltate in merito a una serie di questioni che riguardano la vita dei cittadini, dalla scuola alla bioetica, dall’ aborto all’immigrazione.

 

A proposito del riconoscimento del diritto di non credere, viene spesso usato un argomento specioso: ossia che la libertà di pensiero e di coscienza «sottintende» la libertà di non credere. Il risultato dell’essere «sottintesi» noi italiani lo conosciamo bene. Gli atei sono circa 8 milioni (Il libro dei fatti, ADN Kronos) ma non possono far sentire la loro voce presso le istituzioni dello Stato. La loro richiesta di essere ascoltati, per esempio per l’insegnamento della religione nelle scuole, viene respinta «perché non siete un culto».

La situazione nei paesi membri dell’U.E. è diversa. La Costituzione francese stabilisce che la Repubblica è laica e vieta di esporre simboli religiosi negli edifici pubblici. La Costituzione spagnola riconosce il diritto di non credere. Il Belgio riconosce le «associazioni filosofiche non confessionali» e paga gli operatori laici che prestano assistenza a chi la richiede in ospedali, scuole, esercito, alla stessa stregua dei cappellani.

 

Naturalmente sono a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Con stima,

Vera Pegna
Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti

Vera Pegna
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