Luciano Bonomi, professore emerito di oftalmologia presso l’università di Verona
Laureato in medicina nel 1965, ha lavorato nel campo della Oftalmologia nelle Università di Caglari, Bari e Padova. Dal 1971 al 2002 Professore Ordinario di Oftalmologia nella Università di Verona e Direttore della locale Clinica Oculistica. Attualmente Professore Emerito nella Università di Verona. È autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche comparse su riviste nazionali ed internazionali e di tre trattati riguardanti l’Oftalmologia. È altresì autore di un romanzo e di due libri di saggistica. Ha come hobby gli studi su Darwin e sull’evoluzionismo.
Exaptation: Un concetto fondamentale già intuito da Darwin ed elaborato da Stephen J.Gould ed Elizabeth Vrba. L’argomento è fondamentale per una buona comprensione della evoluzione delle specie e per la contestazione di alcuni argomenti, apparentemente convincenti, propugnati dai neocreazionisti. Il concetto di exaptation sarà discusso ed illustrato con alcuni importanti esempi.
1. Origine dell’ala . Gli uccelli derivano dai dinosauri i quali hanno sviluppato le piume e le penne come organi per la termoregolazione. In un secondo momento penne e piume hanno assunto significato per il volo. Le ali degli insetti derivano da strutture che originariamente servivano come collettori solari per la termoregolazione.
2. L’occhio dei vertebrati superiori deriva da un organo presente nel cervello degli anfibi e dei rettili: l’orologio biologico. È un organo sensibile alla luce ma non visivo che serve per la regolazione dei cicli nictemerali. Già nei ciclostomi tale organo si trasforma e prende il significato di vero e proprio occhio formante immagine.
3. La zampa anteriore di molti mammiferi da origine ad organi diversi. Già nelle proscimmie compare un pollice opponibile che serve alla presa sui rami degli alberi. La conquista della deambulazione eretta libera negli ominidi la mano dalle funzioni deambulatorie. Essa acquisisce così usi diversi e più sofisticati sino alla costruzione ed all’uso di utensili. È proprio la utilizzazione degli utensili che segna il passaggio dall’australopiteco al genere Homo. Si tratta di tre esempi di come un tratto avente originariamente una funzione, ne assuma un’altra ben diversa nel corso della evoluzione.