In edicola il numero speciale di MicroMega su Wojtyla “Il grande oscurantista”

 

"Karol Wojtyla - Il grande oscurantista"
Da oggi in edicola e libreria un numero speciale di MicroMega

A pochi giorni dalla beatificazione di papa Wojtyla, MicroMega pubblica da oggi un numero speciale che farà discutere. Dedicato proprio all’ex pontefice. Un volume con un titolo inequivocabile: “Karol Wojtyla, Il grande oscurantista”.

Verranno riproposti contributi già apparsi in passato su MicroMega, ad eccezione della testimonianza di dom Giovanni Franzoni di fronte alla Postulazione per la causa dei santi nel processo di beatificazione di Wojtyla e della riflessione di Hans Kung, il maggior teologo cattolico vivente, che ricorda le tante ombre di Giovanni Paolo II: dalla titubanza nell’intervenire sugli abusi sessuali al pieno sostegno ai Legionari di Cristo del ‘discusso’ Maciel passando per la crociata sul celibato ecclesiastico, la carenza di miracoli e l’inflazione di santificazioni dal grande valore mediatico. Una dettagliata cronologia ripercorre poi tutte le tappe del lunghissimo pontificato di Giovanni Paolo II.

Ma nel numero c’è spazio anche per tutte le opinioni sul pontefice nel più classico dialogo tra posizioni differenti. Come nella tavola rotonda “Rinascita cattolica o sfida oscurantista?” - tra Paolo Flores d’Arcais, Piero Coda, Emanuele Severino, Enzo Bianchi, Gianni Vattimo, Andrea Riccardi e Massimo Cacciari - e nella sezione dedicata all’enciclica “Fides et Ratio” dove si possono leggere i contributi di Fernando Savater, Leszek Kolakowski, Angelo Marchesi, Paolo Flores d’Arcais, Gianni Vattimo, Carlo Augusto Viano e Vincenzo Paglia.

E infine, l’ultima sezione del numero, è dedicata alla sua morte. Lina Pavanelli osserva come un’attenta analisi delle condizioni di salute di Giovanni Paolo II dimostra che non gli sono state praticate, nelle ultime settimane, alcune cure che avrebbero potuto tenerlo in vita ancora a lungo. Wojtyla, per l’autrice, le avrebbe rifiutate perché le considerava troppo gravose: lui diventerà santo, a Piergiorgio Welby sono stati rifiutati persino i funerali.

[Numero Speciale fuori abbonamento. Prezzo speciale riservato agli abbonati a MicroMega telefonando al numero 02.6978.9447]

IL SOMMARIO

ICEBERG 1 - santo subito?
Hans Küng - Santo subito? Il caso Maciel e altre ombre
La titubanza nell’intervenire sugli abusi sessuali, il pieno sostegno ai Legionari di Cristo del ‘discusso’ Maciel, la crociata sul celibato ecclesiastico, la carenza di miracoli e l’inflazione di santificazioni dal grande valore mediatico. Uno dei teologi messi all’indice da Wojtyla ricorda i motivi per cui Giovanni Paolo II non è un santo.

Giovanni Franzoni - Perché Wojtyla non è un santo
Giovanni Franzoni, già abate di San Paolo fuori le Mura (nella cui veste – equiparata a quella di vescovo – ha partecipato al Concilio Vaticano II), è stato convocato agli inizi del 2007 dalla Postulazione per la causa dei santi per portare la sua testimonianza nel processo di beatificazione di Karol Wojtyla. Il ritratto del pontefice che emerge dalla sua deposizione giurata, che qui riproduciamo fedelmente, è assai distante dall’iconografia ufficiale.

MEMORIA
a cura di Valerio Gigante - Grandezza e miseria di un pontificato
Dalla sua elezione, il 16 ottobre 1978, alla sua morte, il 2 aprile 2005, sono passati 27 anni. Un pontificato lunghissimo che ha segnato in modo profondo i destini della Chiesa. Fra incontestabili luci (prima fra tutte il ruolo giocato nel crollo dei regimi comunisti) e numerosissime ombre (dalla repressione teologica all’occultamento degli scandali pedofilia), Giovanni Paolo II ha lasciato un’orma indelebile nella sua epoca. Ripercorriamo anno per anno, data per data, la sua storia.

TAVOLA ROTONDA
Paolo Flores d’Arcais / Piero Coda / Emanuele Severino / Enzo Bianchi / Gianni Vattimo / Andrea Riccardi / Massimo Cacciari / Umberto Galimberti - Wojtyla il Grande: rinascita cattolica o sfida oscurantista?
Svoltasi pochi giorni dopo la morte di Giovanni Paolo II, in questa tavola rotonda filosofi, teologi, storici – credenti e non credenti – affrontano senza diplomazie gli aspetti cruciali e controversi di un papato che ha segnato un secolo e l’intera storia della Chiesa: il rapporto con la modernità, il dialogo interreligioso, l’impatto nella politica, la questione del ‘senso’.

ICEBERG 2 - aut fides aut ratio
Paolo Flores d’Arcais - Aut Fides aut Ratio
Celebrata da tutti – cattolici e laici, credenti e non credenti – come una pietra miliare del dialogo fra la Chiesa e il mondo contemporaneo, la Fides et Ratio, una delle più importanti encicliche del papa polacco, è in realtà un monumento all’integralismo cattolico preconciliare che rifiuta l’autonomia della ragione e dell’individuo e perfino i fondamenti della democrazia.

Fernando Savater - La ragione secondo Wojtyla
Di fronte alla diffidenza propria della filosofia postmoderna nei confronti di ‘qualunque aspirazione a certezze più ambiziose di quelle offerte dalla prospettiva pragmatica o dal relativismo ermeneutico’, la Fides et Ratio può riscuotere un’iniziale simpatia. Non si leggono tutti i giorni coraggiose difese della Verità con la maiuscola. Ma la simpatia è presto destinata a lasciare il campo alla delusione: la filosofia di Wojtyla è ancora ancilla teologiae.

Leszek Kolakowski - Modeste riflessioni su di una grande enciclica
Contro il relativismo, il nichilismo, il pragmatismo e lo scetticismo, in difesa del tomismo moderno.Gli errori della ragione nell’enciclica di un uomo di incrollabile fede.

Angelo Marchesi - Una lettura laicistica e preconcetta che porta solo al nichilismo
Riproduciamo integralmente la pagina di ‘anatema’ che il quotidiano del papa, L’Osservatore Romano, ha dedicato al saggio di Paolo Flores d’Arcais sull’enciclica di Giovanni Paolo II Fides et Ratio del 1998.

Paolo Flores d’Arcais - Verità rivelata e verità tout court
Una replica puntuale e circostanziata alle accuse dell’Osservatore Romano, di cui viene dimostrato il carattere capzioso fondato sullo scambio delle categorie di necessità e possibilità.

Gianni Vattimo - Contro gli assolutismi di Fede e Ragione
Né con il papa né con Flores d’Arcais. Il filosofo del pensiero debole critica quelli che considera i due assolutismi simmetrici della Fede e della Ragione. In entrambi i casi, la conseguenza è la fine della libertà e della democrazia.

Carlo Augusto Viano - La fede senza carità
Dimenticando il Concilio Vaticano II, il papa confina nella menzogna ogni soggettivismo ermeneutico in seno alla Chiesa e trasforma filosofia e metafisica nei capi baracca del lager della teologia vaticana.

Vincenzo Paglia - La ragione di fronte al mistero
In una lettera aperta a Flores d’Arcais, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio contesta la divisione tra ortodossia cristiana e Vangelo della testimonianza e afferma la rivalutazione della ragione propugnata nell’enciclica Fides et Ratio.

SAGGIO
Paolo Flores d’Arcais - La santa alleanza contro la modernità
Wojtyla ha dichiarato guerra alla guerra, e con questo messaggio di intransigente pacifismo ha conquistato molti consensi in settori molto lontani dalla Chiesa. Ma in realtà ha dichiarato guerra alla modernità e al suo fondamento: lo spirito critico del pensiero laico. E in questa battaglia non si è trovato affatto solo, potendo contare sull’appoggio degli altri fondamentalismi religiosi e di troppi ‘orfani del marxismo’.

PRO VERITATE
Lina Pavanelli - La dolce morte di Karol Wojtyla
Un’attenta analisi delle condizioni di salute di Giovanni Paolo II nelle ultime settimane della sua esistenza dimostra che non gli sono state praticate alcune cure che avrebbero potuto tenerlo in vita ancora a lungo. Il vecchio papa le ha rifiutate perché le considerava troppo gravose. Lui diventerà santo, a Piergiorgio Welby sono stati rifiutati persino i funerali.

Lina Pavanelli - L’eutanasia del papa che la Chiesa vuole nascondere
Dopo la pubblicazione del saggio ‘La dolce morte di Karol Wojtyla’ – ripreso dalle maggiori testate e televisioni internazionali e pressocché ignorato in Italia – qualcuno (pochi in verità) ha tentato di ‘smontarne’ la tesi centrale: che Giovanni Paolo II abbia rifiutato una terapia (la nutrizione artificiale adottata in tempo utile e continuativamente) che la Chiesa considera moralmente obbligatoria (altrimenti è eutanasia). Ma nessuna critica è riuscita a dimostrare l’insostenibilità di questa ipotesi, che anzi viene qui ribadita con nuove osservazioni.

Mar, 19/04/2011 - 06:00
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