Filmografia dal 2003 ai nostri giorni

Ordina DVD da IBS Italia In questo modo sosterrai indirettamente il sito UAAR.

 

  • Le invasioni barbariche (Canada 2003) di Denys Arcand.
  • Angeli ribelli (Song for a Raggy Boy, Irlanda 2003, di Aisling Walsh, con juan José Ballesta, Danny Sapani, Simone Bendix). Storia dell’unico insegnante laico del corpo insegnante composto da preti cattolici del riformatorio St. Jude, William Franklin che riesce a instaurare un proficuo rapporto di fiducia con i ragazzi, per la maggior parte quasi analfabeti. I suoi metodi di insegnamente sono ovviamente in contrasto con quelli degli insegnanti cattolici, capeggiati dal tremendo Fratello John, che usa punizioni crudeli per mantenere la disciplina.
  • La mala educaciòn (La mala educaciòn, Spagna 2004, di Pedro Almodovar, con Gael Gacia Bernal, Fele Martinez, Daniel Gimenez Cacho, Petra Martinez). Complicato melodramma in cui il protagonista rievoca l’infanzia passata in un collegio di salesiani pedofili. Ma il vero “peccato” di padre Manolo non sono tanto gli abusi sessuali sul giovane Enrique dalla voce d’angelo, quanto la pretesa di esclusività del prete, che comporta la dolorosa separazione del ragazzo da un amato compagno di scuola.
  • Mare dentro (Mar adendro, Spagna 2004, di Alejandro Amenabar, con Javier Bardem e Belen Rueda). Tratto da una storia vera, narra la vicenda di Ramon, rimasto tetraplegico inseguito a un incidente, alla ricerca di qualcuno che lo aiuti a morire. liberarsi di una vita che non sopporta più. Tenta una battaglia legale assistito da Julia, una avvocatessa affetta da una malattia neurodegenerativa e quindi compartecipe della sua situazione. I due finiscono per innamorarsi l’uno dell’altro e, quando il processo volge al peggio, con i giudici decisi a negare l’eutanasia, meditano il suicidio insieme. All’ultimo momento, tuttavia, la donna si rifiuta di compiere il gesto, lasciando Ramón solo e sempre più afflitto. Interviene però a questo punto una seconda donna, Rosa, giovane madre divorziata ed amica dell’uomo, di cui aveva però sempre criticato il desiderio suicida. Per amore di Ramón, la donna acconsente infine ad aiutarlo nei suoi propositi, porgendogli un bicchiere in cui era stata sciolta una dose letale di cianuro di potassio, consentendogli infine di liberarsi di quella vita che da anni non sopportava più, non prima di aver registrato il suo ultimo accorato appello al diritto all’eutanasia volontaria per quanti soffrono.
  • La sposa turca (Turchia / Germania 2004) di Fatih Akin.
  • Million Dollar Baby (Million Dollar Baby, USA 2004, di Clint Eastwood, con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Anthony Mackie), film davvero tragico, di un pessimismo senza scampo ma anche di grande chiarezza e onestà intellettuale. L’anziano Frankie, che ha allenato la giovane Maggie facendone una vedette della box femminile, le dona la morte in seguito a un incidente che l’ha lasciata paralizzata dalla testa in giù, perché “tenerla in vita sarebbe come ucciderla”.
  • Un bacio appassionato (UK 2004) di Ken Loach.
  • Vera Drake (UK 2004) di Mike Leigh.
  • My Summer of Love (UK 2004) di Pawel Pawlikowski.
  • Avanim / Stones (Istaele-Francia 2004), di Raphael Nadjari.
  • Delwende (Burkina Faso 2005), di S. Pierre Yameogo.
  • Moolaadè (Senegal 2005), di Ousmane Sembene.
  • Requiem (Germania 2005), di Hans-Christian Schmid
  • The King (USA 2005), di James Marsh
  • V per vendetta (USA 2005), di James McTeigue
  • Il regista di matrimoni (Italia 2006), di Marco Bellocchio.
  • Il Codice da Vinci (USA 2006), di Ron Howard
  • Jesus Camp (USA 2006), di Rachel Grady e Heidi Ewing
  • Deliver Us From Evil (USA 2006), di Amy J. Berg
  • Water (India 2006), di Deepa Mehta
  • Azul oscuro, casi negro (Blu scuro, quasi nero) di Daniel Sanchez Arevalo. Film vincitore del Premio Brian 2006 con questa la motivazione: «Questo bel film mostra con realismo e umorismo come la vita, i sentimenti, i desideri siano troppo complessi per essere ingabbiati nell’asfittico modello della “famiglia naturale” cara alle religioni. La Spagna contemporanea dà un’ulteriore indicazione per affrontare in modo aperto e laico un mondo che cambia». Fresca e divertente commedia, scritta con grande leggerezza anche quando vengono affrontati temi scabrosi, racconta con umorismo e umanità le vicende di personaggi in lotta con ruoli e convenzioni sociali: Jorge, costretto a prendersi cura del padre disabile, invischiato in un impiego da portinaio che non lo soddisfa; Paula, rinchiusa in carcere per la propria ingenuità ed desiderosa di un figlio per migliorare la propria condizione sia in prigione che psicologicamente; Antonio, fratello di Jorge, che si innamora di Paula; Israel, che scopre un imbarazzante segreto sulla vita di suo padre… Peccato che il film non sia stato distribuito in Italia!
  • L’ultimo inquisitore (Goya’s Ghosts, USA 2006, di Milos Forman, con Javier Bardem, Natalie Portman, Stellon Skarsgard). Rievoca una Spagna ancora preda dell’Inquisizione mentre la Rivoluzione Francese ha ormai ripercussioni al di fuori della Francia. La vita di Francisco Goya, ormai affermato pittore di corte, si intreccia con quella dell’inquisitore Lorenzo Casamares, torturatore e stupratore della innocente Inés.
  • Offside (Iran 2006), di Jafar Panahi
  • Le ragioni dell’aragosta diretto da Sabina Guzzanti. Film vincitotore del Premio Brian 2007. Il film rimette in scena il gruppo di comici della trasmissione Avanzi di Rai3, chiamato a raccolta da Sabina Guzzanti nel comune di Su Pallosu per allestire uno spettacolo che sensibilizzi l’opinione pubblica sulla crisi della pesca in Sardegna. Le “ragioni dell’aragosta” sono dunque il pretesto non soltanto per riproporre i protagonisti della fortunata trasmissione (oltre a Sabina Guzzanti, Pierfrancesco Loche, Cinzia Leone, Antonello Fassari), ma soprattutto per ribadire le ragioni della responsabilità e dell’impegno politico e civile.
  • I Viceré (Italia 2007), di Roberto Faenza
  • La bussola d’oro (USA 2007), di Chris Weitz
  • Zeitgeist - The Movie (USA 2007), di Peter Joseph
  • Voltaire et l’Affaire Calas (Francia-Svizzera 2007), di Francis Reusser
  • Persepolis (Francia 2007), di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud
  • Improvvisamente l’inverno scorso (Italia 2007), di Gustav Hofer e Luca Ragazzi
  • Il dubbio (Usa, 2008), di John Patrick Shankley
  • Religiolous, titolo ricavato dall’unione delle parole inglesi religion e ridiculous (Religiolous, USA 2008, di Larry Charles). Spiazzante documentario sulle attività e le trovate davvero ridicole delle religioni. Dai predicatori televisivi che accumulano enormi ricchezze e che si comportano come rock star, al business degli oggetti religiosi, ai cerazionisti presunti “scientifici” che hanno installato una sorta di Jurassic Park religioso paragonabile ai Flintstones (piacerebbe al nostro de Mattei!), ai rabbini negazionisti e a quelli che inventano i più strani meccanismi per rispettare formalmente il giorno del riposo. Un quadro assolutamente convincente della demenzialità delle religioni.
  • Franklyn (GB 2009), di Gerald McMorrow
  • Angeli e demoni (USA 2009), di Ron Howard
  • Una soluzione razionale (Svezia 2009), di Jorgen Bergmark
  • Agorà (Agorà, Spagna 2009, di Alejandro Amenabar, con Rachel Weisz, Max Minghella, Oscar Isaac, Ashraf Barhoum, Michael Lonsdale). Nell’Alessandria d’Egitto del 391 dopo Cristo, la filosofa Ipazia, ultima erede della cultura antica e forse, in quanto donna, massima espressione di una lunga evoluzione civile e di una libertà di pensiero che non si rivedrà più fino all’epoca moderna, viene travolta dalla crisi di un mondo, quello pagano, che non ha saputo ripensarsi, trovandosi così impreparato di fronte al nascere - e presto al dilagare - di movimenti religiosi sempre più fanatici e intolleranti. Fra questi i «parabolani», la setta cristiana che arriva a distruggere la biblioteca del Serapeo, dove Ipazia lotta insieme ai suoi discepoli per salvare la saggezza del Mondo Antico. Tra questi ultimi, due uomini in lotta per il cuore della filosofa: l’arguto e privilegiato Oreste e Davo, il giovane schiavo di Ipazia, che è diviso tra l’amore segreto per lei e la libertà che potrebbe ottenere se si unisse alla rivolta ormai inarrestabile dei cristiani. Con ostilità implacabile, il vescovo Cirillo attacca senza sosta «l’eretica» Ipazia, fino a condannarla a morte.
  • Lourdes di Jessica Hausner (Francia 2008) si aggiudica il premio per l’approccio razionalista al tema del miracolo. Ecco il verdetto della giuria: «La regista esamina lucidamente il fenomeno Lourdes: le motivazioni e le aspettative che muovono i pellegrini, l’atteggiamento degli organizzatori e degli accompagnatori, le strategie argomentative con cui i religiosi affrontano speranze e delusioni. Ne risulta un quadro eminentemente umano, a partire dal quale vengono proposti alcuni dubbi radicali in materia di fede. L’oggettività dello sguardo, la pacatezza dei toni e la capacità di avvicinare senso comune e riflessioni profonde hanno l’effetto di catturare l’interesse non solo dei credenti, ma anche di chi è già approdato a una visione disincantata e scettica».
  • Il primo dei bugiardi (The Invention of Lying, USA, 2009). In un mondo in cui nessuno ha mai mentito, un uomo dice per primo una bugia. E nasce la religione.
  • The kids are all right (USA, 2009), di Lisa Cholodenko
  • La papessa (Germania 2009), di Sonke Wortmann
  • A serious man (A serious man, GB, USA, Francia 2009, di Joel Coen e Ethan Coen, con Michael Stuhlbarg, Richard Kind, Fred Melamed, Sari Lennick, Adam Arkin), divertente commedia preceduta da un racconto yiddish a mo’ di prologo. Larry Gopkin, professore di fisica, attraversa un periodo difficile: la moglie vuole divorziare, il fratello disoccupato lo tormenta, il figlio fuma spinelli, la figlia gli ruba i soldi per rifarsi il naso, uno studente tenta di corromperlo e poi minaccia di denunciarlo… Larry chiede consiglio a tre diversi rabbini, che si rivelano piuttosto impreparati ad affrontare le nevrosi di un ebreo americano della middle class.
  • Sia fatta la mia volontà (Italia, 2010), dell’associazione Schegge di cotone
  • I baci mai dati (Italia, 2010), di Roberta Torre. Film vincitore del Premio Brian 2010 con la seguente motivazione: con uno sguardo disincantato e notevole umorismo, il film di Roberta Torre mostra la “generazione spontanea” di un miracolo: la boutade di una ragazzina; l’immediata risposta di un’umanità bisognosa e scontenta; lo sfruttamento e l’avvio artigianale di un business del sacro; la complicità e la debolezza dei rappresentanti della chiesa. Elementi di una vera e propria trappola sociale cui non è facile sottrarsi. La vicenda si conclude con un “vero miracolo”, che tuttavia sembra aver poco a che fare con metafisici interventi divini, molto con l’affettività terrena e l’umana empatia.
  • Habemus papam (Italia, 2011), di Nanni Moretti
  • Corpo celeste (Italia, 2011), di Alice Rohrwacher
  • The Ledge (USA, 2011), di Matthew Chapman
  • I Am Jesus (Italia, 2011), di Valerie Gudenus e Heloisa Sartorato
  • Si te meurs, je te tue (Francia, 2011), di Hiner Saleem
  • E ora dove andiamo? (Et maintenant, on va où?, Libano / Francia / Italia / Egitto), di Nadine Labaki.
  • Le idi di marzo (The Ides of March, USA, 2011), di George Clooney. Film vincitore del Premio Brian 2011.
  • The Master (USA, 2012), di Paul Thomas Anderson.
  • Paradies: Glaube (Austria, 2012), di Ulrich Siedl.
  • Bella addormentata (Italia, 2012), di Marco Bellocchio. Film vincitore del Premio Brian 2012.
  • Sette giorni (Italia, 2012), di Ketty Riga e Giovanni Chironi
  • Mea Maxima Culpa. Silence in the House of God (USA, 2012), di Alex Gibney.
  • Call me Kachu (Usa / Uganda, 2012), di Katherine Fairfax Wright e Malika Zouhali-Worrall.
  • La bicicletta verde (Arabia Saudita, 2012), di Haifaa al-Mansour.
  • La religiosa (La religieuse, Francia, 2012), di Guillaume Nicloux.
  • The Preacher’s Daughter (Usa, 2012), di Michelle Mower.
  • Miele (Italia, 2013), di Valeria Golino.
  • Philomena (Gb, 2013), di Stephen Frears. Film vincitore del Premio Brian 2013.
  • Born This Way (Usa, 2013), di Shaun Kadlec e Deb Tullmann.
  • Ida (Polonia, 2013), di Pawel Pawlikowski.
  • God Loves Uganda (Usa, 2013), di Roger Ross Williams.
  • Honor Diaries (Usa, 2013), di Micah Smith.
  • Padre vostro (Croazia, 2013), di Vinko Bresan.
  • Il seminarista (Italia, 2013), di Gabriele Cecconi.
  • Stop the Pounding Heart (Usa / Italia / Belgio, 2013), di Roberto Minervini.
  • Mita Tova (Israele, 2014), di Sharon Maymon. Film vincitore del Premio Brian 2014.
  • Felice chi è diverso (Italia, 2014), di Gianni Amelio.
  • Timbuktu (Francia-Mauritania, 2014), di Abderrahmane Sissako.
  • Viviane (Israele, 2014), di Ronit e Shlomi Elkabetz.
  • Pk (India, 2014), di Aamir Khan.
  • La sposa bambina (Yemen, 2014), di Khadija’ al-Salami.
  • The Imitation Game (Gb-Usa 2014), di Morten Tyldum.
  • La teoria del tutto (Gb, 2014), di James Marsh.
  • Vessel (Usa, 2014), di Diana Whitten.
  • Spotlight (Usa, 2015), di Tom McCarthy. Film vincitore del Premio Brian 2015.
  • Going Clear (Usa, 2015), di Alex Gibney.
  • Among Nonbelievers (Olanda, 2015), di Dorothée Forma.
  • El Club (Cile, 2015), di Pablo Larrain.
  • Love Is All. Piergiorgio Welby, Autoritratto (Italia, 2015), di Livia Giunti e Francesco Andreotti.
  • Jihad. A Story Of The Others (Gb-Norvegia, 2015), di Deeyah Khan.
  • La ragazza nel mondo (Italia, 2016), di Marco Danieli. Film vincitore del Premio Brian 2016.
  • Parola di Dio (Russia, 2016), di Kirill Serebrennikov.
  • The Black Sheep (Italia, 2018), di Antonio Martino.
  • Rien n’est pardonné (Belgio-Francia-Marocco, 2016), di Vincent Coen e Guillaume Vandenberghe.
  • Rara - Una strana famiglia (Cile-Argentina, 2016), di Pepa San Martin.
  • Islam’s Non-Believers (Gb, 2016), di Deeyah Khan.
  • L’insulto (Libano, 2017), di Ziad Doueiri.
  • Science Moms (Usa, 2017), di Natalie Newell.
  • Razzia (Francia-Marocco-Belgio, 2017), di Nabil Ayouch.
  • Les bienhereux (Belgio-Francia, 2017), di Sofja Djama. Film vincitore del Premio Brian 2017.
  • Due sotto il burqa (Francia, 2017), di Sou Abadi.
  • Cosa dirà la gente (Canada, 2017), di Iram Haq.
  • Anatomia del miracolo (Francia-Italia, 2017), di Fabiana Matarese, Giusy Orbinato, Sue Song.
  • Apostasy (Gb, 2017), di Daniel Kokotajlo.
  • The Miseducation of Cameron Post (Gb-Usa, 2018), di Desiree Akhavan.
  • First Reformed (Usa, 2017), di Paul Schrader.
  • Shootball (Spagna, 2017), di Felix Colomer.
  • Soldatii. Poveste din Ferentari (Romania, 2017), di Ivana Mladenovic.
  • The Children Act - Il verdetto (Gb, 2017), di Richard Eyre.
  • Io c’è (Italia, 2018), di Alessandro Aronadio.
  • Rafiki (Francia, 2018), di Wahuri-Kahiu.
  • Menocchio (Italia, 2018), di Alberto Fasulo.
  • Boy Erased - Vite cancellate (Usa, 2018), di Joel Edgerton.
  • Kler (Polonia 2018), di Wojcieh Smarzowski.
  • Nome di donna (Italia, 2018), di MarcoTullio Giordana.
  • Avortement, les croisés contre-attaquent (Francia, 2018), di Alexandra Jousset e Andrea Rawlins-Gaston.
  • Isis, Tomorrow (Italia, 2018), di Alessio Romenzi e Francesca Mannocchi.
  • American Circumcision (Usa, 2018), di Brendon Marotta.
  • Female Pleasure (Svizzera-Germania, 2018), di Barbara Miller.
  • Sulle sue spalle (Usa, 2018), di Alexandria Bombach.
  • Un’altra vita - Mug (Polonia, 2018), di Malgorzata Szumowska.
  • Memories Of My Body (Indonesia, 2018), di Garin Nugroho.
  • Islam and the Future of Tolerance (Gb-Usa, 2018), di Jay Shapiro e Desh Amila.
  • Sofia (Belgio, Francia, Qatar, 2018), di Meryem Benm’Barek.
  • Sulla mia pelle (Italia, 2018), di Alessio Cremonini. Film vincitore del Premio Brian 2018.
  • Grâce à Dieu (Francia-Belgio, 2019), di François Ozon.
  • Il venerabile W. (Svizzera, Francia, 2019), di Barbet Schroeder.
  • L’unione falla forse (Italia, 2019), di Fabio Leli.
  • Non dirlo a nessuno (Polonia, 2019), di Tomasz Sekielski.
  • The perfect candidate (Arabia Saudita, Germania, 2019), di Haifaa Al Mansour. Film vincitore del Premio Brian 2019.
  • Quo vadis, Aida? (Bosnia ed Erzegovina, Austria, Romania, Paesi Bassi, Germania, Polonia, Francia, Norvegia, Turchia, 2020), di Jasna Đuričić. Film vincitore del Premio Brian 2020.