Piovanelli e la Resistenza

Il prossimo 11 agosto, per la prima volta, sarà «un uomo di chiesa», il cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, a tenere l’orazione ufficiale in occasione delle celebrazioni in Palazzo Vecchio del 67° anniversario della Liberazione di Firenze, avvenuta l’11 agosto del 1944. La scelta, ha spiegato il sindaco Renzi, è per sottolineare anche il ruolo dei cattolici nella Resistenza.
Questa è la notizia. Merita riflettere sull’opportunità di una simile scelta visto che Silvano Piovanelli è stato uno più stretti collaboratori del cardinale Elia Dalla Costa e in tempi più recenti colui che non ha accolto il grido di dolore delle vittime di don Cantini.
Essere stato vicino ad Elia della Costa – per documentarsi basta la prefazione di Carlo Francovich alla ristampa del ’75 de La resistenza a Firenze – vuol dire aver condiviso i suoi errori politici che lo portarono a «seguire perfettamente le direttive della Curia romana […] incensando il fascismo quando era in auge e ricredendosi al momento opportuno» e ignorare, se non ostacolare, le scelte del Comitato di Liberazione sulla scia dell’esaltazione dell’Italia fascista e anticomunista.
Francovich definisce Elia della Costa «un santo ed un asceta, ma non un politico» e sarà forse per questa mancanza di senso della realtà che anche l’allievo Piovanelli non ha saputo difendere il suo gregge dallo stupro quando gli è stato chiesto di schierarsi.
C’è da domandarsi perché mai il chierichetto Renzi voglia estendere il lifting di San Lorenzo fino al Palazzo arcivescovile di piazza S. Giovanni, sdoganando un emerito di dubbio merito.
In fin dei conti non è certo indispensabile indossare un abito talare per «sottolineare anche il ruolo dei cattolici nella Resistenza» e a Firenze nobili figure non mancano. Non sta certo a me che cattolico non sono, ma mi pare che le famiglie Zoli e Meucci, tanto per fare un paio di nomi, siano ancora rappresentate in città e pochi, meglio degli eredi di Adone e di Giampaolo, potrebbero garantire l’impegno cattolico nella Resistenza.
Si legge sulla stampa che il prossimo anno dovrebbe toccare ad un liberale. Ben venga questa turnazione culturale e auguriamoci che prima o poi ci si ricordi anche di «tutto il gruppo degli anarchici che facevano capo all’anarchico Boccone», Augusto per chi l’ha conosciuto e stimato profondamente.

Marco Accorti, circolo UAAR di Firenze

Un articolo, che cita anche Marco Accorti, è stato pubblicato sul sito di “Repubblica”.

60 commenti

bruno gualerzi

Ma quali parole, quali concetti, userà per questa orazione ufficiale’? Non oso pensarlo…

Batrakos

Ma l’ANPI ha detto qualcosa, lo dirà, o, spererei di no, accetterà tutto ciò senza proferire parola, in nome della fedeltà di molti suoi elementi importanti (non so come sia a Firenze) al PD?

Federico Tonizzo

Temo che molti dell’ANPI siano (sedicenti) cattolici, quindi in loro probabilmente si creerà un “conflitto di interessi mentale”… Sarà interessante vedere le loro reazioni.

Triceratops

Dispiace per i fiorentini che si ritrovano un Sindaco così supponente e pieno di sé. E pure clericale.
Roba da cambiare marciapiede se lo si incontra passeggiando.

天路 tianlu

Dirà che senza il volere di dio i fucili dei partigiani e dell’esercito di liberazione non avrebbero ottenuto grandi risultati.
Immagino sia stata un’idea di renzi.

Batrakos

Appoggio, io che anarchico non sono, il discorso sugli anarchici nella resistenza, che è fenomeno molto interessante e spesso sin troppo ‘oscurato’, assolutamente da ristudiare (appoggio anche l’idea del tributo agli anarchici).
Va detto però che senza la rete organizzativa dei comunisti in esilio e in clandestinità, che aspettavano il momento tenendosi organizzati, difficilmente in Italia si sarebbe potuta dare la Resistenza come fenomeno incidente al punto che è stata, non fosse altro per le simpatie che il partito comunista raccoglieva nel proletariato urbano (pensiamo ai GAP e al raccordo necessario per i vivere tra città e campagna) e tra i contadini, soprattutto nella zona padana e nelle campagne del centro Italia, come qua nelle Marche e così in Toscana e Umbria.
Ciò non toglie che tutte le componenti vadano riconosciute e celebrate, con particolare attenzione a quelli che sono stati misconosciuti e anche repressi da alleati e partigiani comunisti stessi, gli anarchici in primis, anche per la loro radicalità rivoluzionaria che cozzava col realismo comunista, ma anche Giustizia e Libertà, in cui tra l’altro ricordo di aver letto militavano molti anarchici.

Florenskij

Interessante la critica ma CONTESTUALIZZIAMO.
– Il cardinale Piovanelli ha sempre mostrato apprezzamento per la figura del prete contestatore don Milani, suo compagno di seminario;
– indubbiamente il Vaticano offrì un supporto al Fascismo, non tanto per amore sviscerato, quanto per “realpolitik”;
– Ai tempi del Concordato ( 1929 ) il regime bolscevico st5ava demolendo o riducendo ai minimi termini la Chiesa Ortodossa Russa, con confische e un bel po’ di deportazioni & fucilazioni;
– Pio XI, come nunzio in Polonia ai tempi dell’offensiva boscevica sapeva quel che i soldati venuti dall’Est erano stati capaci di fare;
– il Fascismo non aveva ancora mostrato tutta la sua potenzialità guerrafondaia ( tanto da raccogliere l’apprezzamento di un Churchill )
– Con la conquista dell’Etiopia il consenso al Fascismo crebbe enormemente, tanto che perfino il PCI rese nota una “Lettera ai fratelli fascisti” ( in realtà non troppo compromettente, in quanto si volevano aprire gli occhi ai proletari conquistati dall’idea fascista )
– Domanda: quante delle persone che qui intervengono possono vantare un pedigree di nonni e bisnonni tutti o quasi tutti avversari del Fascismo o ad esso non acquiescenti?
– E’ curioso che Gino Bartali nel 1944 girasse per la Toscana portando nel tubolare della bici documenti falsi per Ebrei e ricercati su sollecitazione del cardinale Dalla Costa.
– Nel caso spinoso della crisi delle Officine Galileo che si volevano chiudere il cardinale si schierò dalla parte di La Pira, sindaco cattolico mistico difensore degli operai.

Ennesimo intervento spocchioso, non vi pare?

fab

OK, tagliamo la testa al toro: Piovanelli è la persona più adatta per l’occasione?

nightshade90

– e questo basta a bilanciare quella che aveva per elia della costa?
– quindi per la chiesa, quando si è in dubbio tra scegliere quello che è giusto fare e quello che conviene fare, anche quando si tratta di allearsi con tiranni e assassini, sceglie la seconda opportunità e la chiama “realpolitik”…….certamente gesù, di cui pretendono di essere i rappresentanti, avrebbe fatto la stessa scelta. o no?
e francamente, conoscendo un minimo la figura di pio XI, il dubbio che non sia stata una scelta fatta “suo malgrado” viene, e non poco….
– e quindi? avvicinarsi culturalmente e politicamente agli alleati no? ma certo, per combattere una dittatura che ti perseguita è molto meglio scegliere di allerasi con una dittatutura che ti favorisce e ti permette di importi e perseguitare tu gli altri……..
-…che fù molto meno peggio di quello che fecero i nazisti alla stessa polonia, in particolare agli ebrei, che furonio deportati e rinchiusi nei campi di concentramento. se avesse avuto un minimo di rispetto per i non cattolici, ciò che vide a maggior ragione avrebbe dovuto spingerlo ad abbandonare subito nazisti e fascisti…..
– nooooo si limitava solo a sostenere la guerra come unica igiene del mondo, a parlare ogni due per tre dell'”impero italiano sul mediterraneo” che voleva formare e ad essere una dittatura caratterizzata dalla violenza delle squadracce fasciste sin da prima del suo colpo di stato che la portò al potere…….e non è che poi il vaticano prese subito le distanze appena iniziata la guerra o facesse un minimo di lamentele contro il comportamento di mussolini ed hitler….
– giusto, a seguito della sottomissione di una popolazione libera straniera, è ovvio che anche la chiesa dia il suo supporto ad una dittatura. dopotutto quelli erano solo “sporchi negri”, vero? e neppure cattolici, quindi che può fregare ad una chiesa che ciancia di “ugualianza tra tutti i figli di dio” e “libertà, rispetto e carità verso il prossimo”?
intendi dire che, poichè il popolo supportava il fascismo, allora anche alla chiesa conveniva supportarlo, piegando la morale celeste alle convenienze terrene?
– i mei nonni fecero parte della resistenza. ma anche se non fosse stato così, loro non affermavano di rappresentare in terra la “morale perfetta data da dio” nè di essere rappresentanti in terra “del vero bene” o di mettere “la morale celeste al di spora delle convenienze terrene”.
– curioso che certe cose succedano solo quando la guerra si mette male per gli alleati che si è scelto di supportare a gran voce fino a quel momento e le nuove convenienze prettamente terrene spingano a farsi degli alleati nel gruppo dei nuovi vincitori….
– wow, questo sì che è un elemnto probante che lo spinge definitivamente dalla perte dei “buoni”, e io che credevo che uno per essere un supporter fascista dovesse appoggiare ogni singola scelta fascista in tutto e per tutto, anche in ciascuna delle piccole cose…..

Florenskij

@nightshade. Non mi sono messo a fare l’avvocato difensore del card. Dalla Costa pagato o gratuito. Semplicemente ho voluto ribadire che per giudicare occorre conoscere tuttti i particolari, come accade in ogni processo corretto. Punto e basta. Titate le somme ne può uscire anche un giudizio completamente negativo. Saluti.

nightshade90

e io ho confutato tutti i particolari. quindi si torna al punto di partrenza. saluti

Enrico

Una sola informazione Nightsade90 i tuoi nonni partigiani quando hanno espletato servizio di leva?

nightshade90

mai. erano troppo vecchi (il più vecchio è nato nel 1906, l’altro era di alcuni anni più giovane), e uno era un industriale (in realtà aveva un solo capannone con un paio di macchine con cui produceva tappi). mentre le mie nonne, in quanto donne, non furno mai chiamate al servizio di leva.

nightshade90

e comunque ho detto che fecero parte della resistenza, non che furono partigiani e imbraccarono le armi: nascondevano congegnavano di nascosto cibo e risosrse ai partigiani (in particolare mia nonna, che andava anche a consegnarli di persona)

Enrico

Guarda che la classe 1906 è stata chiamata come tutte all’incirca verso il 1927 a servire nelle forze armate. Nel 1927 avranno giurato fedeltà a sua maestà il rè, il quale aveva comeprimo ministro segretario di stato e capo el governo Benito Mussolini.

Un mio nonno era del 1910 e comunque è stato richiamato alle armi nel 1940. Non sò fino a che classe vi furono i richiami ma penso che anche quelli del 1906 furono richiamati.

Comunque se avevano un attività era quasi obbligatorio aderire magari proforma prendendo la tessera del fascio.

nightshade90

strano, perchè mio nonno intorno ai 21 anni era operaio e aveva appena preso la decisione di lasciare il levoro per aprire una drogheria (scelta che poi si rivelò intelligente, visto che la fece fruttare). sono sicuro che non abbia mai fatto il militare, men che meno in quel periodo. nel 1940 è possibile che, oltre che per l’età, non sia stato richiamato proprio perchè industriale (e coloro che avevano un industria non venivano fatti combattere, proprio per continuare a farle funzionare).

quanto alla tessera del fascio, certo che ce l’avevano. appunto perchè era impossibile fare altrimenti. il che li rende forse supporter fascisti?

nightshade90

allora non sò: forse ha fatto solo il servizio di leva obbligatoria in quel periodo, o è stato rifiutato per ragioni fisiche come mio padre. in ogni caso, anche se l’avesse fatto, non vedo cosa sarebbe cambiato: l’avrebbe fatto sotto coercizione. ed idem il giuramento (che quindi è privo di valore effettivo, come qualsiasi giuramento fatto perchè costretti e non per libera scelta).

questo per il ’27, di sicuro nel 40 fù lasciato a casa.

Nightshade90

Devo aggiungere una correzione: il mio nonno più giovane era del 1930, non partecipo’ alla guerra perché troppo giovane, non troppo vecchio (e fu la sua famigli a supportare i partigiani, non lui personalmente). Fu il mio nonno più vecchio ad essere industriale in quel periodo e non essere andato in guerra per questo (oltre che per l’anzianità, suppongo)

Enrico

Nel frattempo ai chiesto alla mamma la storia della tua famiglia?

Comunque il giuramento aveva valore legale.

Nightshade90

Il giuramento aveva tanto valore legale quanto la legge che mette fuori legge chiunque non fosse fascista, quindi ben poco. Una dittatura può imporre tutte le leggi che vuole, compresa una che imponga di giurare eterna obbedienza e un’altra che dia valore legale a tale giuramento. Questo pero’ non significa in alcun modo che chi subisce tali leggi debba sentirsi in obbligo morale di rispettarle.

Quanto al sarcasmo su mia madre, te lo potevi anche risparmiare: tu hai forse il vantaggio di avere tutti i nonni vivi, in modo da poterti essere fatto raccontare la loro intera storia di persona e di poter chiedere loro in ogni momento precisazioni? Perché per me non e’ così.

Enrico

Guarda che la formula di giuramento a sua maestà il Re non è difforme come principi da quello prestato da milioni di italiani dal 1946 in poi.

Il giuramento eccetto quello dei membri della milizia prevedeva solo fedeltà al rè, nessun effetto legale spiegalo a tutt’oggi ad un tribunale militare.

Francesco

Florenskij hai solo dimostrato che la chiesa e’ un associazione a delinquere che pensa innanzitutto a farsi i comodi suoi, ti ricordo che portare qualche caso esemplare alla Bartali che una rondine non fa primavera e ti consiglio di lasciare perdere come esempio quel parassita di La Pira.

Paul Manoni

“C’è da domandarsi perché mai il chierichetto Renzi voglia estendere il lifting di San Lorenzo fino al Palazzo arcivescovile di piazza S. Giovanni, sdoganando un emerito di dubbio merito.”

Ma Marco se lo chiede veramente, o si tratta di una palese domanda retorica!? 😉
Renzi, dopo la sparata dei rottamatori del PD, qualche cenetta ad Arcore che e’ rimasta sul groppone al suo partito, le sue infelici uscitine mediatiche a favore di Marchionne e dopo ogni sorta di genuflessione possibile immaginabile in quel di Firenze, e’ passato da essere il Sindaco piu’ giovane ed apprezzato d’Italia, ad essere il Sindaco piu’ cerchiobottista ed arrivista del pianeta terra.

Complimenti comunque a Marco Accorti ed a tutto il Circolo di Firenze. 😉
Non capita spesso di essere citati da Repubblica!

Giovanni Bosticco

La CCAR aveva, intorno al 1920, definito
Mussolini “l’uomo della provvidenza”.

Florenskij

@ Nightshade. a proposito, mi viene in mente l’immagine compiaciuta-esaltata del prof. Toni Negri ( ex cattolico fervente in gioventù, poi espatriato per filobrigatismo ) nel commemorare la per lui epica entrata in Berlino dell’Armata Rossa. Nel libro di Picone Chiodo “E MALEDIRANNO LE MADRI PER AVERLI MESSI AL MONDO” si descrivono le inenarrabili sevizie inflitte ai tedeschi della Germania orientale, soprattutto alle donne, durante l’avanzata. Questo non toglie nulla agli orrori perpetrati dai nazisti. Semplicemente, la verità va detta tutta, senza necessariamente puntare a bilance e bilancini.
O forse dire queste cose non serve tanto per ribadire “di che lacrime grondi e di che sangue” la storia. chiunque se ne accia protagonista.

PS. Non ho detto che UAAR = Comunisti. Va bene?

nightshade90

a me gli stalinisti difatti fanno schifo quanto i nazisti. mica ho difeso i comusti in qualcosa. semmai ho ribattuto alla tua logica del “pio xi ha visto cosa hanno fatto i comusti in polonia”, che vuol far credere che i nazisti fossero meglio e per questo si fosse alleato con loro. non è così: non solo i nazisti non furono in nulla meglio degli stalinisti, ma limitatamente alla polonia e agli ebrei polacchi, furono MOLTO PEGGIO. e questo pio xi lo sapeva bene.

ma anche se i comusti fossero stati peggio dei nazisti e fascisti, considerando che le fazioni in europa furono tre e una di esse era democratica, pluralista e liberale, mi pare parecchio pretestuoso dire “poichè i comunisti sono cattivi, io mi alleo con una dittatura poco meno cattiva perchè almeno la dittatura poco meno cattiva ha fatto della distruzione dei comunisti il suo scopo di vita (e mi favorisce e perseguita anche i MIEI oppositori, ovviamente, ma questo non diaciamolo in giro)”

justin

c’e’ da dire una cosa in merito agli anarchici e demerito ai comu.alla fine i democratici comu han sempre sparato sui compagni anarchici(spagna docet)
il resto e’ fuffa.parlare di resistenza in chiesa?fuffa
comunisti buoni?fuffa

FSMosconi

Perfetti trasformisti: da principio sostenitori del dittatore, ora sua nemesi da sempre avversa (come fossero state le alte sfere a fare la resistenza).
Chissà perché mi ricorda 1984… 👿

nightshade90

mi pare esemplificativa una citazione del film “fascisti su marte”, che squdara perfefettamente la situzione:

“Quelli che gli sostennero il fascismo finché esso gli veniva in provvidenza. Ma poi, incassato il loro, senza mai sporcarsi le bianche manine, si dissociò con biascichi in latino.”

justin

si no anche perche’ io di comu che alla fine non voglisano la “dittatura del protletariato” non ne conosco.forse manco esistono.per me son uguali ai fasci.la storia lo insegna.mai avuto a che fare coi carc?o con qualche collettivo stalinista?

Batrakos

Sulla guerra di Spagna… attenzione a non sottovalutare troppo un punto: se ci fosse stata una Spagna sovietizzata con l’Armata Rossa in mezzo all’Europa, anzichè la Spagna franchista o una Spagna autonomamente ‘democratica’, per il nazifascismo sarebbe stato ben più difficile scatenare la guerra in Europa nella maniera semplice come fece e forse si sarebbe evitata a monte una gorssa carneficina; quando si pensa alla guerra di Spagna bisogna pensare a questo.

Non sono solo i comunisti ad aver sparato sugli anarchici, va detto che gli anarchici combattevano attivamente il bolscevismo (vedi Ucraina e Makno), per motivi anche moralmente nobili, ma quando si combatte si combatte; e bisogna stare attenti ad una certa letteratura storica che vede negli anarchici delle vittime pure e semplici: c’era in atto un forte scontro, che andava avanti da parecchio e alla fine si era trasformato in scontro fisico, tra due diverse concezioni rivoluzionarie, tutto qua.

Stefano Grassino

Il governo repubblicano Spagnolo era stato eletto da libera e democratica partecipazione popolare. Il generale Franco sbarcò con un colpo di mano illegale, appoggiato dalla borghesia e dal clero più reazionario. Da solo non sarebbe mai riuscito a sconfiggere il legittimo governo Spagnolo ma ebbe l’aiuto ufficiale dei fascisti italiani e della Germania di Hitler. Se a loro volta l’Inghilterra e la Francia fossero intervenute con un corpo di spedizione a difesa della democrazia spagnola, nessuno avrebbe potuto fargliene un’accusa. Purtroppo il governo di Madrid era socialista e Parigi ma soprattutto Londra, non vedevano di buon’occhio tale situazione.
La guerra civile spagnola fu un’ottimo banco di prova per i nazifascisti, sia sul piano militare ma soprattutto su quello politico, in quanto gli fece comprendere che pur di non rischiare una guerra, le molli democrazie europee si dimostrarono prone alla tracotanza degli uomini della provvidenza, pur di non combattere.
Mai errore costò, di lì a pochi anni, così caro al mondo. Ma non solo: Stalin che aveva iniziato ad aiutare la Spagna ma che aveva un’estremo bisogno dei tecnici francesi per lo sviluppo della Russia, venne minacciato del loro ritiro qualora avesse continuato ad inviare aiuti. Per un’esigenza di realpolik non restò altro da fare alla Russia che ritirarsi. L’Inghilterra e una una buona parte della borghesia francese (quella che oggi vota Sarkozy e Le Pen e che nel 1867 fermò Garibaldi a Monterotondo) è sempre stata filofascista.
Moltissimi Francesi (troppi) collaborarono con il nazismo e gli ebrei denunciati in quel paese furono dopo quelli Tedeschi e Polacchi il maggior numero finito nei campi di sterminio. Fortunatamente il Gen. De Gaulle non risparmiò i plotoni d’esecuzione a guerra finita, ma ritornando alla Spagna, il danno era stato fatto e come ho detto non solo a loro.

Batrakos

Sulla Spagna, sia chiaro, non giustifico nulla, ma invito solo a notare quanto sia complessa la Storia nelle sue mille sfaccettature.
Spesso i fenomeni storici e politici non si possono leggere con la esclusiva categoria della morale e del ‘buono’ e ‘cattivo’…ad esempio è difficile spiegare ad un indiano di Mumbai (diventata Bombay) che subiva il colonialismo britannico che gli inglesi erano i ‘buoni’.
E talvolta chi è nel giusto a livello di idee si trova fuori dai processi storici concreti.
Purtroppo bisogna constatare questo.

Ferrer

Il governo repubblicano spagnolo, uscito dalle elezioni del 1936, era retto dalle forze democratiche di sinistra del fronte popolare, in cui i comunisti del PCE avevano un peso numerico e politico del tutto marginale. L’ipotesi di una Spagna comunista è quindi del tutto irrealistica per la doppia ragione che i comunisti in Spagna erano pochi e piuttosto deboli e che l’URSS non avrebbe mai tollerato un paese comunista che non dipendesse direttamente da Mosca. Il colpo di stato fu un mezzo fallimento, all’inizio i ribelli controllavano solo il Marocco spagnolo (con l’esercito coloniale) e Siviglia tra le città importanti; poiché la marina era rimasta fedele alla Repubblica, Franco non sarebbe mai potuto sbarcare senza l’apoggio italiano e tedesco. Francia e Inghilterra non appoggiarono la Repubblica che in modo formale, quindi di fatto l’URSS era l’unica potenza a sostenere concretamente la Repubblica. In realtà i sovietici, che si presentavano come “la patria del socialismo” temevano soprattutto che si potesse affermare un comunismo diverso dal loro, per questo motivo le autorità repubblicane – dietro pressioni sovietiche – giunsero a sciogliere il POUM (comunisti antistalinisti) e ad arrestarne i dirigenti. Le organizzazioni anarchiche (CNT e FAI) erano dotate di un seguito e di una forza militare ben superiore a quella del piccolo POUM per cui NON furono sciolte e continuarono a combattere a fianco degli altri repubblicani fino alla fine della guerra del 1939. Gli scontri che ci furono nel 1937 tra CNT e governativi riguardavano la militarizzazione delle milizie e in generale la conduzione militare del conflitto. Visto che uno scontro totale tra anarchici e esercito regolare avrebbe portato all’immediato collasso del fronte con conseguente vittoria fascista, gli anarchici decisero di accettare la militarizzazione e la CNT uscì dal governo (caduta governo Caballero e costituzione del governo Negrin). Gli anrchici furono quindi sempre presenti per tutta la durata del conflitto e negli ultimi giorni di guerra, si presero una discussa “rivincita” appoggiando in modo decisivo il “golpe Casado” che estromise i comunisti dal governo.

Batrakos

Sicuro sugli anarchici: in Spagna hanno sempre avuto un peso enorme, e certamente è una spiegazione quella della paura di altri comunismi, ma per me è vera ma non esaustiva. Sul trotzkismo in particolare e il suo potenziale democratico ho i miei dubbi, ma sarebbe lunga qua.
Conosco a sufficienza la storia per affermare che l’URSS avrebbe potuto benissimo installare lì un paese satellite ante tempora e, appunto, dipendente da Mosca (appunto parlavo di Armata Rossa), visto che non è che Stalin si facesse scrupoli di legittimità democratica e popolare.
A parte questa semplice constatazione, quando mi riferisco al rapporto piuttosto violento tra comunisti ed anarchici non avevo in mente solo la Spagna ma altri Paesi, tipo l’Ucraina ai tempi della Rivoluzione russa e semplicemente guardavo un po’ la storia in prospettiva e a me torna possibilisma l’ipotesi di una tentata sovietizzazione della Spagna, se pensiamo anche al rapporto piuttosto conflittuale che allora l’URSS aveva coi paesi occidentali limitrofi: sarebbe stato un colpo enorme a vantaggio sovietico avere una Spagna satellite e forse, questo lo aggiungo io, la guerra sarebbe esplosa in proporzioni molto minori di quella che è stata per motivi logistici: se anche l’Armata Rossa non era ancora quell’enorme esercito di terra era comunque una roccaforte in Europa occidentale. Pure qua è una constatazione che prescinde da ogni concezione morale e di simpatia politica, semplicemente una valutazione mia personale.

Stefano Grassino

@ Ferrer
@ e.p.c. Batrakos

Come mai spesso e volentieri si parla solo delle colpe e degli errori di una parte sola (Stalin ed i Soviet) e non si ammettono i gravi errori delle democrazie occidentali? La storia è lì, sotto gli occhi di tutti coloro che sanno e vogliono leggerla.
Vedere una sola parte di essa, essere prevenuti, vuol dire avere dei grandi limiti culturali ma soprattutto intellettivi. Saluti Stefano.

zat

Gli anarchici ucraini furono traditi più di una volta dai boscevichi durante la lotta contro le armate bianche.
Lo Stato sovietico (peraltro due termini in contraddizione tra loro anche se largamente usati insieme), con la ragion di Stato hanno giustificato vari crimini contro gli esempi di organizzazione federale anarchica.

La storia spagnola di quegli anni è certamente complessa e ragionare con i se, dopo più di 70 anni, è difficile. Le differenze principali tra i comunisti autoritari che stavano nel PCUS (insieme a buona parte dei socialisti e dei liberali) da una parte e gli anarchici della CNT-FAI e filo trotskisti del POUM dall’altra, era che i primi non concepivano e ostacolavano le forme di rivoluzione sociale ed economica portate avanti dai secondi (anche perchè i dirigenti comunisti erano al soldo della santa madre Russia).
Le “democratiche potenze occidentali” non aiutarono la guerra antifascista perchè avevano paura delle collettivizzazioni portate avnti dagli anarchici in quanto in Spagna queste stesse democratiche nazioni avevano investiti molti capitali.
I comunisti autoritari distrussero sistematicamente tutte le forme collettive create dagli anarchici e in questo modo, volenti o nolenti, fiaccarono i sentimenti rivoluzionari (e antifascisti) degli operai e dei contatidi che in alcune regioni erano in maggioranza anarchici.

C’è da dire poi che nemmeno dentro il fronte anarchico c’era omogeneità. Infatti alcune colonne miliziane e gruppi politici anarchici erano aspramente contrari sia all’entrata nel governo repubblicano (in cui entrarono alcuni ministri anarchici) e specialmente si opposero con tutte le loro forze contro lo smantellamento delle milizie popolari). Tra questi la “Columna de hierro” e il gruppo politico “Los amigos de Durruti”.

Batrakos

Io non vedo alcuna contraddizione tra Soviet e Stato, visto che i soviet eleggono i loro delegati e via in modo pirmaidale fino ai vertici dello Stato (almeno così doveva essere in teoria); solo da un punto di vista anarchico il soviet eslcude lo Stato.
Sull’Ucraina, beh io torno a pensare che comunque è impossibile una convivenza fra anarchismo e bolscevismo e, appunto, dove nasce uno scontro vince il più astuto e forte, che in quel caso furono i bolscevichi ma, appunto, si tratta, come dicevo prima, di due modelli molto diversi di rivoluzione l’un l’altro armati.
Gli anarchici non possono non essere irriducibili nemici del bolscevismo e questa questione, che i bolscevichi avevano capito benissimo, è una determinante per tutto il discorso e per la gestione disinvolta che essi ebbero verso l’Ucraina (Ucraina che ebbe sempre una storia drammatica nell’URSS).

Francesco

“per sottolineare anche il ruolo dei cattolici nella Resistenza”

Direi, hanno aiutato i nazisti a scappare. 😆

antoniadess

“il chierichetto” Renzi: e con questo hai detto tutto! è l’ennesimo zuavo bipartisan e non manca occasione per sottolinearlo, questa è solo l’ultima 🙁
se fosse ateo (?) lo chiameremmo “ateo devoto” 🙂

Stefano Grassino

Per il bamboccetto renzino vale ciò che disse il suo concittadino Guicciardini nel 500′ che risulta tanto attuale per l’Italia di oggi, quanto profetico per il sindaco di Firenze.

“Mancava la forza morale; supplì l’intrigo, l’astuzia, la simulazione, la doppiezza. Ciascuno pensava al proprio particulare sì che nella tempesta comune naufragarono tutti. La consuetudine nostra non comportava che s’implicassi nella lotta tra i principi, ma attendesse a schierarsi, ricompagnandosi con chi vinceva secondo le occasioni e le necessità. Noi abbiamo bisogno di intrattenerci con ognuno dè potenti e mai fare offesa ad alcun principe grande”.

Alecattolico

La resistenza partigiana era composta anche da comunisti i quali volevano impnrre un’altra dittatura ,peggiore di quella Comunista.

Nightshade90

I comunisti volevano imporre una dittatura peggiore di quella comunista? Cavolo, che mente lucida che hai…

Nightshade90

1 e tu sai che volevano imporre una dittatura peggiore di quella comunista in yugoslavia perché…..? Hai fatto una seduta spiritica ed interrogato i loro spettri?

2 anche se fosse, e alcuni partigiani avessero voluto una cosa simile, questo avrebbe forse giustificato i fascisti? Sarebbe stato un valido motivo per non far parte della resistenza ma anzi combatterla? Sarebbe una giustificazione per chi, come te, rimpiange i bei tempi della dittatura?

gibbon

“Come scrive Lucia Ceci, «la più plateale convergenza fra cattolicesimo e fascismo» si ebbe con la consegna dell’oro alla patria: «Numerosi vescovi e alcuni cardinali offrirono il loro anello con l’intento di dare esempio di patriottismo ai fedeli».
Così la Giornata della Fede, il 18 dicembre 1935, «spettacolarizzava, fondendoli, simboli e rituali fascisti e cattolici».
Grande risonanza ebbe l’intervento in Duomo dell’arcivescovo di Milano cardinale Ildefonso Schuster il 28 ottobre (anniversario della “marcia su Roma”), che concluse l’omelia invocando la benedizione divina per «l’esercito valoroso, che a prezzo di sangue apre le porte dell’Etiopia alla fede cattolica e alla civiltà romana»”

gibbon

Anche Tommaso di Torquemada, conosciuto per la sua austerita’, la sua devozione e la sua erudizione, confessore di Isabella di Castiglia da quando era bambina, era un’ottima persona, profondamente preso nel suo ruolo di difensore della Vera Religione

Nightshade90

@Ale
Quasi quanto hitler, che era pure astemio e vegetariano. E la stragrande maggioranza dei gerarchi nazisti, che erano mariti e un padri premurosi ed amorevoli. Peccato solo per la loro tendenza ad ammazzare come cani le persone che non stavano loro simpatiche……

Losna

Cosa ci si può aspettare da uno che è andato a porgere le sue chiappe ad Arcore?

firestarter

infatti il chierichetto renzino non e’ saltato sul carro del partito degli onesti solo perche’ il nano e’ finito.

ser joe

Chissà perchè ogni volta che sento “partito degli onesti” automaticamente porto la mano alla tasca posteriore destra per vedere se c’è ancora il portafoglio…………

Stefano Grassino

Ser joe, se per caso dovessi dare la mano ad uno di loro (cosa giusta perchè in ogni caso l’educazione è un fattore importante) dopo vedi di controllarti la mano………alle volte ti mancasse un dito 🙂

Gabriel

Mah… i tempi come quelli che corrono nella nostra realtà politica sono maturi per i soliti revisionismi storici della chiesa, staremo a sentire i discorsi. Per quanto riguarda Rienzi, è gia da un po’ che cede al Vaticano, tanto per citarne una sua “prosposta”, proprio ora che la gente pensa più al lavoro proprio che alle chiese:

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/25-luglio-2011/san-lorenzo-referendum-farla-come-voleva-michelangelo-1901170459936.shtml

Valentino

Scusate cari borghesi vi vorrei farvi una domanda di fondo sia gli anarchici e i compagni comunisti chi combattevano e quali forze e interessi economici quali condizioni in quelle società esistevano per la classe contadina quali privilegi la cara madre chiesa godeva.grazie

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