L’UAAR scrive alle scuole: attivate l’ora alternativa

E` precisa volontà della scrivente associazione fare in modo che, nell’anno scolastico 2010/2011 iniziato da pochi giorni, l’attività didattica formativa alternativa all’insegnamento della religione cattolica sia garantita a tutti coloro che l’hanno richiesta, e senza alcun tipo di discriminazione.
Così inizia la lettera che circoli e referenti UAAR hanno spedito e stanno spedendo, ad anno scolastico appena avviato, a tutte le scuole della loro provincia.
L’insegnamento della religione cattolica nella scuola pubblica, con insegnanti scelti dal vescovo e pagati dallo stato, per due ore la settimana a partire dai tre anni di età, rappresenta uno dei maggiori deficit di laicità del nostro paese. Ma a questo si aggiungono ulteriori discriminazioni: l’ora alternativa, scelta laica e civile costituzionalmente garantita, viene spesso negata, ostacolata, o tradotta in ripieghi indegni di una scuola moderna.
Anche in base alla vittoria legale ottenuta dall’UAAR il 30 luglio 2010 presso il Tribunale di Padova, la nostra associazione ricorda così ai dirigenti scolastici che l’ora alternativa è “un obbligo”, che la sua mancata attivazione costituisce “un comportamento discriminatorio illegittimo”e costituisce una discriminazione che comporta responsabilità risarcitoria in capo alla pubblica amministrazione.
Inoltre, fa presente che i fondi per garantire l’ora alternativa esistono, sono stanziati nel bilancio del MIUR: occorre solo che i dirigenti scolastici facciano il loro lavoro e il loro dovere, utilizzandoli e nominando supplenti annuali se necessario.
Iniziative effettuate finora da circoli e referenti UAAR:
Ragusa: lettera ai dirigenti scolastici, comunicato stampa
Bologna: lettera ai dirigenti scolastici, comunicato stampa , lettera a USP e USR
Varese: lettera ai dirigenti scolastici inviata il 23 settembre
Venezia: lettera ai dirigenti scolastici inviata il 26 settembre
Province della Sardegna: lettera ai dirigenti scolastici inviata il 28 settembre
Verona: lettera ai dirigenti scolastici inviata il 30 settembre
Biella: lettera ai dirigenti scolastici inviata il 5 ottobre
Firenze: lettera ai dirigenti scolastici, USP e USR inviate il 30 settembre
Novara: lettera ai dirigenti scolastici inviata l’1 ottobre
Torino: lettera ai dirigenti scolastici, USP e USR inviate il 6 ottobre
Istruzioni sull’attivazione dell’attività didattica alternativa alla religione cattolica diramate alle scuole dagli uffici scolastici regionali delle regioni: Liguria, Veneto, Emilia Romagna.

Rosalba Sgroia, responsabile progetto UAAR “ora alternativa”

45 commenti

sil

E la Marche no? I miei figli fino all’ anno scorso erano costretti al ” pellegrinaggio dell’ aula libera” per poter svolgere attività di studio individuale durante l’ora alternativa. Quest’ anno invece uno rimane in classe con l’ insegnante di religione- stiamo cercando il preside da 2 settimane, per fare un punto sulla situazione, ma sembra volatilizzato- . Per l’ altro invece siamo arrivati ad un compromesso con il dirigente scolastico che piange miseria, che non ha risosre per attivare l’ ora alternativa: il ragazzo, che fino alla settimana scorsa è stato costretto a rimanere in classe e cantare le lodi durante l’ ora di religiona cattolica, -perchè è bene saperlo, durante quelle ore lì si possono anche cantare le lodi e recitare le preghiere con la tacita approvazione di tutti- stazionerà in un’ aula libera vicino alla sala insegnanti dove potrà svolgere attività di studio individuale! le conquiste di un paese laico, civile e democratico.

Roberto Grendene

scrivi a soslaicita@uaar.it e/o info@oraalternativa.it con tutti i riferimenti del caso

specifica se la tua scuola ti ha fornito il modulo per la scelta relativa alla religione cattolica l’altro modulo per le alternative a tale scelta, ossia attività didattica formativa (cosiddetta “ora alternativa”) studio individuale, studio assistito, uscita dalla scuola
e indica come hai compilato il modulo
l’uaar ha gia’ portato in tribunale un dirigente scolastico che discriminava chi aveva scelto l’attività didattica, negandogliela. E il tribunale ha condannato il dirigente.

Roberto Grendene

Porto la testimonianza di mia figlia, scuole medie, provincia di Bologna: per le prime 4 settimane dell’anno scolastico gli 11 ragazzi che avevano scelto attività didattica alternativa all’ora di religione cattolica sono stati smistati, a gruppi di 3-4, in altre classi dove si svolgeva normale lezione.

Ricevuta la comunicazione inviata dal nostro circolo, il dirigente scolastico mi ha contattato spiegando che la scuola stava facendo tutto il possibile e che occorrevano alcuni dettagli burocratici per l’assunzione di un insegnante a tempo determinato

La scorsa settimana, per la prima volta, mia figlia, gli altri suoi 10 compagni hanno potuto avere un’aula, un insegnante e un programma didattico (“progetto amico libro”) per loro, senza essere discriminati rispetto a chi faceva l’ora di religione cattolica

Painkiller

Fà piacere vedere che la scuola di tua figlia ha “alzato le chiappe per il bene comune”.

Vero che è passato qualche annetto, ma quando io andavo al liceo la situazione era tragicomica:

– 33 allievi nella mia classe di cui 18 NON facevano IRC.

Il primo anno i genitori avevano praticamente tutti scelto le attività didattiche alternative. Non fù MAI organizzato nulla. Stavamo in biblioteca a farci dei maxi partitoni di Cyberpunk e Ad&D.
Fra l’altro alla prima lezione di IRC l’insegnate tentò di impedirci di uscire dall’aula e dovemmo minacciare di chiamare i carabinieri.

Roberto Grendene

alle superiori la situazione e’ molto meno grave che alle medie, alle elementari e alla scuola dell’infazia (sì, a 3 anni di età arriva un insegnante scelto dal vescovo e pagato dallo stato ad insegnare religione cattolica a questi poveri bimbi 🙁 )

i ragazzi sono piu’ consapevoli dei loro diritti e capaci di reagire

inoltre, a quell’età, diventano praticabili anche le altre possibilità alternativa all’ora di religione cattolica, ossia lo studio individuale o l’uscita dalla scuola

Roberto Grendene

immagino non solo su nostra pressione, ma finalmente, il 29 settembre, ad anno scolastlco partito da due settimane, l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna ha diramato alle scuole le “indicazioni operative per lo svolgimento delle attività alternative all’insegnamento della religione cattolica“:

http://bologna.uaar.it/wp-content/uploads/2010/10/disposizioni_usr_er_ore_alternative_religione_catt.pdf

Nel documento, che segue gli analoghi già prodotti dagli USR della Liguria e del Veneto, vengono fornite alle scuole le modalità di organizzazione delle attività alternative. In particolare, viene ribadito come il bilancio del M.I.U.R. «prevede specifici stanziamenti per il pagamento dei docenti che svolgono le attività alternative» e che «anche nel caso in cui si renda necessario nominare personale supplente, la relativa spesa non graverà sul bilancio dell’istituzione scolastica».

faidate

L’Uaar potrebbe mettere a punto un progetto, sollecitando la collaborazione di nostri presidenti (Haak, Flamini, Mainardi, Odifreddi e altri) da offrire nell’ora alternativa. Si tratta di mettere insieme del materiale didattico indirizzato agli studenti delle scuole superiori (tra i 15 e i 18 anni) che rifiutino l’ora di religione e scelgano l’ora alternativa. Il materiale (un libro o qualche CD) dovrebbe essere affidato a eventuali docenti locali in grado di presentarlo e commentarlo, ma potrebbe anche essere calibrato in modo da essere autosufficiente, con materiali audiovisivi, collegamenti in rete (Uaar) appositamente segnalati, e con periodiche riunioni locali (tipo Darwin day) per ulteriori spiegazioni e commenti. Argomenti come il metodo scientifico, il rigore nelle deduzioni, l’astrofisica, l’evoluzionismo, la bioetica (aggiunte e suggerimenti sono benvenuti) potrebbero costituire l’impalcatura “razionalista” di questo corso

spapicchio

Io seguirei sia l’ora di religione e sia l’ora alternativa, nella quale metterei sotto la lente le lezioni e le affermazioni del docente nominato dalla curia cattolica, vagliando queste affermazioni sotto la luce dei fatti storici e della storia e della teologia delle chiese evangeliche e protestanti storiche in italiane, e delle altre religioni che ritengono e propongono gli studenti. Non sovrapporrei le due ore, ma attiverei una ora istituzionale alternativa in più.

Brachigobio

Quando ero al liceo, sebbene fossi già ateo frequentavo ugualmente l’ora di religione, proprio perchè non esisteva un’ora alternativa. L’ultimo anno 2 volte su 3 finivo col litigare con il docente, e spesso persino con i miei compagni.

Marco Fermani

Eri l’unico ateo contro i credenti ?
Che esito aveva questa contrapposizione?
Ci furono conseguenze sul giudizio finale?

Roberto Grendene

4 ore la settimana scolastica dedicate a religione e teologia?
sarebbe piu’ di scienze, inglese, educazione fisica, informatica, storia, geografia e piu’ o meno quanto matematica e italiano

la religione dovrebbe essere trattata come fenomeno storico, filosofico, antropologico nei normali programmi laici

Giovanni Bosticco

Vorrei fare un paragone.
Pensiamo all’importanza che avrebbe, se mai fosse vero,
l’incontro con civiltà aliene.
Pensiamo all’importanza che avrebbe, se mai fosse vero,
il contatto con l’oltretomba, ottenibile tramite i medium.
Eppure, con tutto ciò, nessun ufologo o spiritista chiede
che queste presunte scoperte siano insegnate a scuola.
Ne parlano con gente maggiorenne e vaccinata.
E’ tipica delle ideologie inconsistenti la necessità di profit-
tare dell’ingenuità dei bambini.
Ricordo i Falchi Rossi del PCI, i Figli della Lupa, e la cele-
bre Hitlerjugend.

ser joe

Ragionamento da alcolista. Chissà perchè hai dimenticato tutte le organizzazioni clericali.
E poi torna a studiare, gnurant, quelli del PCI si chiamavano “pionieri” fino a 14 anni dai 15 in su “giovani comunisti della FGCI”

Giovanni Bosticco

Non hai capito un paralume.
Proprio per denunciare la mossa pretesca di
riempire la testa ai bambini, con oratori, catechismi,
Boys Scouts, e, come se non bastasse, l’ora di
religione nelle scuole pubbliche, li ho messi sul
piano delle ideologie totalitarie come i comu, i
fasci, i nazi.
Quanto ai Falchi Rossi, so per certo che negli anni
’60 si chiamavano così. Se poi si sono “addolciti”
in “pionieri”, la sostanza resta la stessa.
Ma a quell’epoca, se già esistevi, eri a giocare a
birille, e allora sappi che il mondo c’era prima di te.

ser joe

Leggi meglio. I falchi rossi erano i giovani socialisti e non si sono mai “addolciti” nei “pionieri” e se non conosci la storia contemporanea tra PCI e PSI studiala.
Ripeto “pionieri” fino a 14 anni, Giovani Comunisti della FGCI dai 15 ai 19 e Iscritti al PCI dai 20 in poi perchè a quell’epoca di legge si era maggiorenni a 20 anni e non a 18
Hai ragione io a quei tempi c’ero già e sapevo già coscientemente da che parte stare a differenza di tanti segaioli mentali d’oggi e ho sempre lottato sia da studente che da lavoratore per cambiare il mondo che c’era prima di me e anche se mi chiedo se ne è valsa la pena vedendo il degrado in cui è caduta l’Italia di oggi a 65 anni continuo a dare il mio piccolo contributo politico a SEL (sinistra ecologia e libertà) e non mi trastullo in paragoni raqgionando con i se.

Bosticco Giovanni

E che cambia da PSI a PCI?
Il don Enrico del compromesso storico
era l’analogo del Saragat anni ’40.
Comunisti, nel beno e nel male, sono
stati Lenin, Castro, Ho Chi Min.
Non l’ecclesiastico che ho detto.
Quanto al degrado, viene da una base
marcia preparata dalla CCAR, ma il
colpo di grazia l’hanno dato i compagni,
con le loro “scuole politiche”, la “lotta
per la cultura” ottenuta bloccando
regolarmente le lezioni, i mille
escamotages per diplomarsi e lau-
rearsi senza studiare.
Anziché chiedere mezzi migliori per
prepararsi agli esami, lasciando
invariati questi ultimi, si son ridotti
questi a un pro-forma, per dare a
tutti il mitico “pezzo di carta”.
La qultura ha fatto strada, la cultura no.

spapicchio

Va attaccato e criticato l’assetto cattolico, essendo tirannico, ossia i ragazzi devono stare dentro l’istituzione scolastica, non uscirne avvantaggiando la discriminazione dei romani cattolici, che non desiderano altro che discriminare i diversi ed inferiorizzarli a proprio vantaggio.

maurizio galici

Vorrei segnalarvi che anche le regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia hanno emanato disposizioni in merito all’attivazione dell’ora alternativa. Per quanto mi riguarda in provincia di Cagliari ancora nulla è stato fatto e mi trovo a combattere da solo contro due dirigenti scolastici di istituti superiori particolarmente riottosi ad attenersi al dettato di legge. Sono prossimo a far partire alla diffida.
Continuate a sostenerci e grazie di tutto

Paolo

Ottima iniziativa! Meno discriminazioni per i nostri figli (e i giovani in generale).

sauro

Secondo me la chiesa teme che potendo sciegliere tra religione e qualsiasi alternativa molti genitori,anche credenti,siano tentati di sciegliere l’opzione più utile per i loro figli.

Cesare b

@Sauro: “Secondo me la chiesa teme che potendo sciegliere tra religione e qualsiasi alternativa molti genitori,anche credenti,siano tentati di sciegliere l’opzione più utile per i loro figli.”
Speranza poco fondata. Infatti il Concordato stabilisce che le alternative all’ IRC non devono comportare alcuna discriminazione nei confronti di chi dell’ IRC si avvale.
Ovviamente tale discriminazione si verifificherebbe se l’ ora alternativa consistesse in un insegnamento in qualche modo utile ai fini dell’attuale o futuro curriculum scolastico o del futuro inserimento professionale del discente (ad esempio lingua straniera o informatica, o, magari, tecnica manutentoria e riparatoria del velocipede). Percio’ l’ ora alternativa dovra’, si’, avere contenuti culturalmente validi, ma NON tali da costituire una “tentazione utilitaria” per la famiglia.
E’ ben per questo che agli inzi di questa disputa i laicisti si opposero all’obbligatorieta’ dell’ora altenativa (inizialmente prevista dalla normativa): speravano che la possibilita’ d’entrare a scuola piu’ tardi, o uscirne prima, o di fare i compiti durante un’ora curriculare (tutte cose in qualche misura privilegianti) allettasse un numero grande e crescente di studenti a disertare l’ IRC. Non e’ avvenuto, e adesso si riscopre l’ ora alternativa. Va bene. Si faccia. Pero’ che abbia quel carattere “non discriminante” che si e’ detto sopra. Io mi candido per una cattedra di storia delle religioni, di educazione civica, o di filosofia morale … anche gratis.
Saluti.

Painkiller

Quindi ripeiloghiamo:

– è giusto è santo che l’insegnante di IRC possa pesare sulla media finale degli alunni tutti e questo non costituisce discriminazione.
– è giusto che IRC faccia media

– se l’ora alternativa offre programmi culturalmente validi o gli studenti fanno i compiti è discriminazione perchè è ingiustamente “avvantaggiante”.

La solita ipocrisia cattolica.

Io ritengo invece più che giusto che l’ora alternativa possa dare vantaggi curriculari. Cacchi dei genitori che preferiscono far passare i figli ore inutili a studiare le favole.
La vita è una questione di scelte: se decidi che tuo figlio debba essere educato all’irrazionalità, all’intolleranza e all’odio pagane le conseguenze.

sauro

In pratica i primi ad ammettere che la religione è considerata inutile sono quelli che la vogliono imporre.

Roberto Grendene

“il Concordato stabilisce che le alternative all’ IRC non devono comportare alcuna discriminazione nei confronti di chi dell’ IRC si avvale.”

dove?
un conto e’ non fare programma curricolare di materie curriculari, ma un’ora in piu’ di inglese, italiano, informatica, storia… perche’ no?

Temperamatite

Cari uaarini,
vorrà pure dir qualcosa, nella Costituzione, se l’art. 7 viene prima dell’art. 8!
E non solo viene prima, ma se ne distingue!

Forse che la stessa Costituzione è incostituzionale?

bradipo

sì, vuol dire che hai scambiato un codice per una classifica da hit parade.

Roberto Grendene

“vorrà pure dir qualcosa, nella Costituzione, se l’art. 7 viene prima dell’art. 8!”

se e’ per questo l’art. 3 viene prima di entrambi:

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

“Forse che la stessa Costituzione è incostituzionale?”

si’, l’art. 7 e’ un orrore

Marco Fermani

Amico temperamatite, qualunque principio tu volessi esprimere con la tua oscura nota riguardo alla precedenza dei due suddetti articoli, passo a ricordare che prima ancora dei n.7 c’è il n.2
“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.”
e anche il n.3
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”
Forse che vuoi negare la validità dei suddetti articoli?

Cesare b

@Painkiller e Sauro. E’ ovvio che il vantaggio curriculare eventualmente fornito dall’ IRC in una determinata scuola deve essere attribuito in misura identica all’ ora alternativa. Ma quest’ ultima non deve fornire vantaggi conoscitivi immediatamente spendibili al fine del successo scolastico nella scuola frequentata o, in seguito, in un corso superiore, maggiori di quelli che offre l’ IRC.
E’ anche ovvio che i credenti attribuiscono “utilita'” allo studio della religione, e, naturalmente, desiderano che chi non si avvale dell’ IRC trascorra il suo tempo nella scuola con analogo vantaggio di ordine intellettuale e morale. Quello che sarebbe ingiustamente discriminatorio (e che il Concordato vieta) consisterebbe nell’ istituire ore alternative di presumibile (immediata o prossima) utilita’ pratica in termini di successo in altre materie o d’inserimento nel mondo del lavoro.
Saluti.

sauro

Visto che la religione è inutile bisogna organizzare corsi inutili?

jsm

posso dire una cosa sull’ora alternativa? secondo me è un falso problema.
ricordo che alle scuole medie superiori sono stato il primo della mia scuola a rifiutare l’ora di religione il primo anno in cui è stata introdotta l’ora facoltativa. allora non si sapeva neppure cosa fosse l’ora alternativa e mi dissero di andare a trascorrere l’ora in biblioteca scolastica: a me andava benissimo perchè, avendo materiale come italiano, storia e matematica dopo l’ora di religione, potevo prepararmi ad eventuali interrogazioni o compiti scritti. era un’ora ideale per prepararsi meglio.
francamente, se ai ragazzi viene lasciata un’ora libera, non lo trovo scandaloso. tanto, chi non ha voglia di fare un tubo, non combinaniente neanchese ha un altro prof a disposizione.

spapicchio

@Cesare b : non sarai mica geloso o preoccupato perché non sono tutti ferventi cattolici?

Profitto e utilità pratica sono appannaggio dello studente, il merito è un fatto soggettivo di chi si avvale, mentre il programma è istituzionale, come quello dell’IRC, non vedo quale sia il problema, visto che l’ora di religione nonromanacattolica ha la stessa utilità pratica e la stessa dignità dell’ora di religione cattolica: allora è perché si vogliono favorire solo gli alunni più servizievoli e i fedelissimi cattolici? Ma questo è anticostituzionale: la Costituzione lo vieta poiché discriminatorio. La cultura evangelica per esempio dà sicuramente un vantaggio di ordine intellettuale e morale agli alunni: vogliamo mantenerli allora ignoranti cattolici?

@Cesare b : non sarai mica geloso o preoccupato perché non sono tutti ferventi cattolici?

Cesare b

Nulla da obiettare (anzi .. ) a studi – nell’ “ora alternativa” – che servano alla formazione morale dell’alunno nella direzione desiderata dai suoi genitori o, quando e’ abbastanza grande, da lui stesso, e che comportino l’acquisizione di cognizioni NON spendibili nel mondo del lavoro e AGGIUNTIVE rispetto ai normali programmi scolastici, sia nella scuola da lui al momento frequentata, sia in quelle che frequentera’ – o potrebbe frequentare – in seguito. Contrarieta’ assoluta a “ore alternative” che possano avere un’utilita’ non puramente morale e conoscitiva, ma anche pratica, in termini di successo scolastico presente e/o futuro in qualche materia curriculare di qualsiasi scuola, ovvero di futuro inserimento nel mondo del lavoro. Cio’, infatti, costituirebbe quella discriminazione che gli estensori del Concordato si sono preoccupati di evitare.
Saluti.

RobertoV

Non riesco a trovare una ragione logica perché uno stato debba garantire nelle scuole pubbliche l’insegnamento della religione cattolica. Una scuola pubblica dovrebbe unire, con insegnamenti unificanti e di convivenza, non contribuire a dividere applicando delle etichette agli studenti (cattolico, protestante, ebreo, musulmano, non credente, ecc.): quelle sono responsabilità dei genitori al di fuori dell’orario scolastico. E’ ovvio che le ore di insegnamento della religione sono un privilegio retaggio del passato in cui queste religioni erano religioni di stato, privilegio che ci tengono a difendere ad ogni costo perché sanno che senza questi privilegi sarebbero destinati ad un più rapido calo dei fedeli.
Ma una volta che queste non sono più religioni di stato e si va verso un mondo plurale e tollerante non ha senso mantenere questo residuo del passato all’interno della scuola. Altrimenti si dovrebbe garantire a tutti di avere la propria ora di religione a scuola col risultato di apporre delle ingiuste etichette agli studenti. Una cosa simile è successa in Austria dove dal 1971 la religione cattolica non è più l’unica insegnata a scuola, ma si è arrivati ad oggi a 5 differenti ore di religione con l’ultima entrata rappresentata dai Testimoni di Geova. Ma questa pluralità è un danno per la religione dominante che infatti cerca di condizionare ed ostacolare la possibilità di scelta: infatti la chiesa cattolica austriaca ha conosciuto un calo dal 90 % di fedeli ufficiali del 1971 ai circa 64 % di quest’anno e nelle scuole elementari austriache oggi solo il 50% dei bambini segue l’ora di religione cattolica.
L’ora alternativa rappresenta un compromesso dovuto al fatto che la chiesa cattolica italiana è troppo potente per poter accettare di eliminare l’ora di religione, anche perché sa che senza la sua invadenza costante nella società si ridimensionerebbe pesantemente, cosa che avviene costantemente nel mondo occidentale. L’insegnamento delle religioni potrebbe essere una valida alternativa, ma fatto all’interno di filosofia o di storia. Altrimenti si porrebbe il grosso problema: come si fa ad insegnare le religioni in modo imparziale? Per esempio in Austria dove le altre religioni hanno numeri non trascurabili come in Italia non si è riusciti a raggiungere un accordo del genere. Ed in Italia come potrebbe un cattolico devoto alla chiesa insegnare in modo obiettivo storia delle religioni quando non riescono a sentirsi fratelli neanche con i cattolici non allineati di Noi siamo chiesa o la chiesa cattolica non aderisce neanche al Consiglio ecumenico delle chiese (cristiane), dimostrando di sentirsi superiore agli altri cristiani (protestanti ed ortodossi che si considerano fratelli nelle differenze): quell’ora diventerebbe solo un’ora di propaganda cattolica coperta dall’ipocrisia di definirsi un’ora di storia delle religioni.

florasol

Cesare B. ha scritto
Contrarieta’ assoluta a “ore alternative” che possano avere un’utilita’ non puramente morale e conoscitiva, ma anche pratica, in termini di successo scolastico presente e/o futuro in qualche materia curriculare di qualsiasi scuola, ovvero di futuro inserimento nel mondo del lavoro

cos’è hai paura che qualcuno trovi lavoro senza dover chiedere aiuto a CL o alla Compagnia delle Opere? 😀

Cesare b

Florasol scherza, e va bene. Ovviamente sono contrario alle raccomandazioni, qualunque origine abbiano. Ma io aspetto qualcuno che mi dimostri che la mia tesi, A DIRITTO VIGENTE, e’ erronea.
Saluti.

spapicchio

Qualche etichetta viene data quasi subito, dai miei ricordi, poi ci sarà qualche margine di incertezza, ma io mi ricordo che sia la appartenenza di classe sociale, di censo, e anche un modo di afferenza o appartenenza a parrocchie od alle varie forme di associazionismo cattolico, o ad altre chiese e religioni, è uno dei fondamenti conoscitivi sul quale si basa la differenziazione, che si può chiamare “etichettatura” in modo un po’ provocatorio degli alunni di una classe, una chiave di lettura soprattutto da parte dei docenti, che una idea dei propri alunni in qualche modo se la devono pur fare, e poi degli alunni stessi per rapportarsi tra loro, nonché dei genitori; ossia conoscere per deliberare, per rapportarsi, possibilmente senza disriminare ingiustamente.
Invece talvolta assistiamo a comportamenti ingiustamente discriminatorii, a forme di intolleranza, che molto spesso prendono a pretesto la non cattolicità, questo è sbagliato, ha precedenti nefasti e va evitato, per esempio con la introduzione dell’ora UAAR per l’acquisizione di cognizioni e conoscenze di religioni non cattoliche (esempio: religione evangelica, tibetana, educazione alla sessualità non cattolica, eccetera, temi a scelta o proposte degli studenti) e AGGIUNTIVE rispetto ai normali programmi scolastici”… sì, può essere secondo me, senza fare troppo gli schizzinosi o i diffidenti. Non capisco il senso della “non spendibilità” sul lavoro, ma è chiaro che qui si tratta di conoscenze di ampio respiro utilizzabili anche per lavoro.

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