Qui Dio non c'è

Claudio Baglioni
1990

Nebbiosi formicai di case
puzzo bruciato di città
qui Dio non c’è
fango di vie foruncolose
cristi e marie senza pietà
bavose anime sperdute
brillocca umanita’ di bar
qui Dio non c’è
notte di braccia siringate
strade di disperato crack
pagine di libro
da voltare con meccanico dolore
senza aver capito tutto
senza rammentare

Ore a pancia sotto
e un treno elettrico girava
e quando deragliava
ci soffrivo un po’

Voci stonate di viados
luci bugiarde di reclame
qui Dio non c’è
facce piovose di murales
raschi di lama sotto il tram

Ho vissuto giorni opachi
come gli ubriachi usano
i lampioni per sorreggersi
non per illuminarsi

Fine delle trasmissioni
e andavo a letto
e un panno umido sul petto
di tristezza in me

Il mondo è così
no il tuo mondo te lo fai
questo mondo è lui che ci si fa

Quante volte io
rinnegato lo cercai
e non mi ha cercato mai quel Dio

E volevo solo un segno

Ma il cielo è come un vecchio pazzo

con un violino aspide
qui Dio non c’è
pagare di continuo il prezzo
sentirsi sempre un ospite

A rubare il fuoco
ci si bruciano le vite
ma un po’ d’aria per campare
si respira anche dalle ferite

Piano entravo nella stanza
con il grano ad asciugare
e rotolavo dentro
a testa in giù

Il mondo è così
no il tuo mondo te lo fai
questo mondo è lui che ci si fa

Quante volte io
rinnegato lo cercai
e non mi ha cercato mai quel Dio
che dormì nelle montagne
nelle piante respirò
che sognò con gli animali
e con l’uomo si destò

E se non mi fosse andato mai
di bere
avrei imparato a farlo
e allora Dio bevi con me

Insieme a me


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