L’universo femminile, dall’oppressione degli uomini all’incomprensione delle altre donne

Nell’ormai lontano 1950 l’Academy Award, meglio noto come Premio Oscar, veniva investito da un sorprendente e controverso terremoto rosa con le nomination del film All About Eve (in italiano Eva contro Eva). Sorprendente perché per la prima volta una pellicola otteneva un poker di nomination per le interpretazioni femminili, primato che ancora oggi risulta saldamente al suo posto, e controverso perché il film descriveva la competizione senza esclusione di colpi tra due donne, proposta ricorsivamente anche nel finale, nell’ambito della quale perfino un partner maschile diventava “uomo oggetto” utile a rivendicare la supremazia. Di lì a poco il movimento femminista sarebbe arrivato al suo apice nel mondo occidentale.

Oggi, sessantacinque anni dopo, in Arabia Saudita alle donne è stata riconosciuta un’embrionale facoltà di esercitare un diritto che gli stessi uomini hanno ottenuto da poco tempo: quello di votare e di candidarsi a delle elezioni amministrative. E paradossalmente, a breve distanza altre donne combattono nella resistenza contro l’Isis, la Turchia e la Siria. Sembra quasi assurdo, e in effetti lo è veramente, che possa esserci una così abissale differenza nella condizione femminile tra due parti del pianeta, l’occidente e il medio oriente, che non sono nemmeno tanto distanti fisicamente, e che addirittura una sorta di emancipazione, limitata al solo ambito militare, debba essere il triste risultato di una situazione di emergenza, dando per quasi scontato che se e quando l’emergenza finirà tutto tornerà com’era prima.

In realtà parlare di rivoluzione per quanto avvenuto nella monarchia teocratica saudita è decisamente eccessivo, nulla a che vedere con quanto avvenuto il secolo scorso dalle nostre parti. Le pesanti limitazioni a cui sono costrette le donne non sono affatto diminuite contestualmente all’introduzione di questa recente novità elettorale, sono tutte intatte. Il divieto di guidare l’auto per le donne rimane in vigore, tant’è che il servizio di taxi online Uber ha offerto corse gratuite per le donne che vogliono recarsi al seggio ma non hanno nessuno che possa o voglia accompagnarle. Non è possibile per le donne tenere comizi elettorali in luoghi dove sono presenti uomini, vista la rigorosa separazione di genere in vigore, per cui possono esserci due sole alternative: la campagna virtuale attraverso i social network e la delega a comunicare con il pubblico affidata a un rappresentante uomo.

donna_araba_seggio

Acido quanto realistico il commento in proposito di Saudi Gazette, giornale saudita in lingua inglese: «[I rappresentanti] guarderanno gli elettori e diranno loro: la nostra candidata vi dice “buongiorno” e promette di fare questo e quello per la città. Avete visto come è semplice? Siamo riusciti a coinvolgere le donne nelle elezioni municipali vietando loro allo stesso tempo di parlare». Con premesse simili non si capisce come potranno svolgere il loro compito le elette, che al momento sembra siano in tredici scelte tra meno di mille candidate. Tanto per dare un’idea delle proporzioni: i candidati uomini erano sei volte tanto e il totale dei consigli municipali da formare ammonta a 284.

Leggendo notizie simili viene spontaneo pensare a quanto sia migliore la situazione femminile nel progredito occidente. Il confronto ovviamente non regge, anche solo per un timido avvicinamento ai nostri standard occorrerebbero decenni alle donne saudite. Tuttavia non si può dire che nella nostra società l’emancipazione femminile sia un fatto compiuto. C’è ancora da lavorarci, soprattutto per quanto riguarda i diritti riproduttivi e dal punto di vista della violenza domestica, che in realtà è una questione di civiltà prima ancora che di genere.

Paradossalmente, come nel film di J. L. Mankiewicz citato in premessa, a volte sono le stesse donne ad assumere comportamenti maschilisti, ad essere nemiche di loro stesse. Come nel caso che ha visto Rosanna Lau, consigliera di maggioranza eletta in quota M5s nel comune di Civitavecchia e delegata del sindaco, commentare l’ennesimo assassinio di una donna per mano del compagno usando toni maschilisti. O come negli scontri all’interno di coppie lesbiche, di cui si è recentemente parlato all’Università di Brescia in un convegno internazionale sulla violenza domestica.

Massimo Maiurana

Archiviato in: Generale, Notizie

31 commenti

Antony81

Riguardo il problema della violenza di genere c’è da dire che esso avviene anche nel senso contrario a quello che si è abituati a pensare ci sono infatti casi di donne che compiono violenze psichiche e fisiche sui loro compagni.

gmd85

Si, è non si deve trascurare questo aspetto, ma, per cultura, l’incidenza è maggiore nei confronti delle donne.

gmd85

Correggo la precedente affermazione aggiungendo un “probabilmente”.

Lorenzo Galoppini da Livorno

Sarà accaduto sicuramente, ma direi che con le violenze sulle donne non c’è proprio paragone, nemmeno lontanamente: quante se ne sentono di notizie di uomini “violentati” dalle loro donne?

Eleonora

Questo, però, è sicuramente dovuto, ancora una volta, dalle differenze culturali di genere: un uomo abusato difficilmente denuncia perchè si vergogna, dato che il suo ruolo gli imporrebbe di essere soggetto attivo e non passivo…

dissection

Eleonora: centrato in pieno il punto. Io personalmente, in una situazione del genere non saprei come comportarmi; da una parte l’istinto di reagire con la forza che è sbagliato a prescindere, dall’altra la necessità intellettuale di rivolgersi all’autorità competente in materia che è sempre da preferire ma con lo scotto “culturale” di passare per un debole o quant’altro, situazione questa difficile da sopportare soprattutto perché ci si comporta in una certa maniera per il desiderio di “fare la cosa giusta” e invece si rischia di passare per quello che non si è. Spero di essere stato chiaro, dalla mia posizione di piccolo ometto di campagna ti dico questo, critiche e suggerimenti sempre ben accetti se esposti con una dovuta maniera che ritengo di aver osservato. Buon anno!

Tino

È molto giusto quello che dice Maiurana sulle donne durante i conflitti. Anche quando vi partecipano attivamente una volta finito il conflitto ritornano ad un ruolo subalterno. Teniamo anche conto che se ci sono le famose combattenti curde ci sono anche donne che combattenti o meno non si fanno pregare per andare a partecipare allo stato islamico. Quelle che mi stupisce è il silenzio di tomba di molte femministe. Nel caso dello stato islamico non denunciano mai il patriarcato e il maschilismo dei combattenti ma li riducono a “vittime della società”.

G.B.

I fatto è che molte femministe non sono SOLO femministe, ma anche visceralmente antiborghesi e antioccidentali. Pertanto prontissime a criminalizzare un europeo che faccia un complimento un po’ troppo pesante ad una collega d’ufficio, ma nello stesso tempo pronte a trovare 1000 scusanti quando fatti ben più gravi vengono compiuti da uomini appartenenti ad altre culture.

dissection

Purtroppo mi vedo costretto a concordare in pieno, Tino e soprattutto G. B. E ancora una volta, devo dire che certe apparenti discriminazioni delle femministe hanno a che fare con derive/motivi/ideologie religiose, che esse lo vogliano o meno.

Frank

Segretario: Santità, lo ha letto l’articolo?
Papa ufficiale: Lo estavo legiendo ma appena son arrivado alla citazion cinematografica me son fermado, che schifo el cinema.
Segretario: Ancora arrabbiato per quel fatto? Ma lei non può gettare alle ortiche tutto il cinema per un singolo episodio!
Papa ufficiale: Si, se esto episodio te fa crollar un tuo idolo, i tuoi ideali, i tuoi sogni….
Segretario: Da quando ha capito che Chewbecca, a parte le armi, va in giro nudo non è più lo stesso.

Tiziana

Le critiche delle donne ci sorprendono quelle degli uomini ce le aspettiamo e spesso le diamo per scontate.
Ho trovato ultimamente molto aggressive le donne di Se non ora quando , movimento nato per contestare le donne di Silvio B. (cosa del resto opinabilissima) sulla maternità surrogata, argomento molto particolare ma certamente non affrontabile con una petizione.
Ne ho scritto qui: https://liberelaiche.wordpress.com/2015/12/08/4758/

Mauro

Certo, le petizioni e gli slogan sono così riduttivamente stupidi e volgari quando dicono cose che non condividiamo, soprattutto quando la nostra irritazione di atei “seri” è dovuta al fatto che questa petizione ha ricevuto consensi del tutto trasversali!
Ci sono petizioni su aborto, eutanasia, pedofilia, anche molto più sintetici e sbrigativi di questo, ma sull’utero in affitto NO, non va bene, guarda un po’…..
Non so se lei si inalbera per tutte le petizioni Tiziana …

gmd85

@Mauro

aborto, eutanasia, pedofilia

Argomenti dei quali si discute da lungo tempo e per i quali non ci si muove certo solo con le petizioni. La maternità surrogata è un tema relativamente recente. Qualcosa mi dice che le petizioni su aborto, eutanasia e pedofilia dicono qualcosa che non ti piacciono e le consideri stupide… In ogni caso, Tiziana ha riportato quei link in relazione all’universo femminile, che è la tematica della news. Un commentino in merito ce lo fai leggere o no? Perché fino a ora ti sei impegnato a scrivere solo quanto sono brutti, cattivi e immaturi i commentatori di questo sito puntando il ditino moralizzatore alla Ned Flanders, risultando niente affatto interessante 😀
P.S.
Ti avevo chiesto quali sono le tue idee in merito all’altra news, e te le ha chieste anche mafalda, ma come al solito non fornisci risposta. Grazie per la conferma.

gmd85

@Mauro

Rileggi il paragrafo di chiusura della news e, forse, capirai a cosa si riferisce Tiziana.

Francesco S.

Effettivamente la maternità surrogata non riscuote molto successo neanche a sinistra e mi ci metto anch’io. Ma ci sono 2 modelli quel statunitense che prevede forme di pagamento e quello canadese e svedese che non prevede forme di pagamento e per me etcamente accettabile. Un essere umano qual è un bambino non può essere oggettodi contratto commerciale e questo è un principio superiore a quello pur giusto di poter tentare di avere un figlio. Bisognerebbe fare informazione su questo.

gmd85

@Francesco s

Va bene, ma il Pinto di partenza di Tiziana era un altro: l’integralismo di certi movimenti laddove questo non dovrebbe esserci.

Francesco s.

So di che sta parlando Tiziana, ma conoscendo Snoq non mi stupisco che facciano certe petizioni. Tanto in genere sono inutili, anche quelle che fa l’uaar che io firmo più per sodalizio di intenti che per reale efficacia.

gmd85

@Francesco s

Purtroppo le petizioni online non hanno neanche valore legale.
Comunque, sottolineavo l’argomentazione di Tiziana per evitare di andare a parare su altro ; -)

Tiziana

Petizioni on line o altro – quella di se non ora quando ha avuto vasta eco su giornali nazionali grazie a nomi altisomnanti dello spettacolo che l’hanno firmata – devono essere calibrate con molta attenzione. Lanciare via petizione un divieto non mi sembra sia stato fatto mai nè da uaar nè simili.

gmd85

@Daniele

Anche fosse, Tiziana ha sbagliato o no? Hai letto le sue argomentazioni sul suo blog? Poi, sai, non ci vuole un trattato per rendersi conto degli sprechi.
Comunque, anche tu maestro delle fallacie logiche. Comincia a diventare preoccupante.

dissection

Daniele: in che senso o in che maniera le petizioni che hai linkato parlerebbero, o lancerebbero, o tratterebbero di un divieto? A parte che il thread è incentrato su universo femminile e quant’altro, e da quello è partita Tiziana, perché non fate mai niente per togliere il dubbio che voi religiosi interpretate come imposizione di un divieto il voler togliere dei privilegi ingiusti e anacronistici a chi non ne ha appunto più alcun diritto, voyager o concordato o costi che si voglia analizzare? E non vi rendete finalmente conto che in democrazia i privilegi non dovrebbero esistere per nessuno? Ma lasciamo perdere, da questo orecchio avete già dimostrato di non voler sentire, e si sa che non c’è sordo…

Francesco S.

Piccoli passi, ma resto dell’idea che l’Araba saudita meriterebbe una rivoluzione stile quella francese o russa. Troppo gravi sono le violazioni contro la persona che perpetra quello stato nei confronti dei suoi cittadini e le proprie donne. Solo la religione ha potuto distruggere il senso civico e la dignità di quel popolo. E facendoci affari noi occidentali (Noi = i nostri governanti, le nostre aziende) abbiamo fortificato quei tiranni.

Antony81

Purtroppo la situazione dell’Arabia Saudita è tale che molto difficilmente ci saranno rivoluzioni per la parità di genere speriamo che la famiglia reale saudita esaurisca il petrolio e con esso la capacità di comprare il consenso.

dissection

Francesco S., la religione è anche lo stesso fattore che ha distrutto il senso civico di noi italiani, inculcandoci un sistema di ragionamento(i) che di civico non ha nulla proprio per sua natura, ne convieni?

Commenti chiusi.