La Gran Bretagna non è più un paese cristiano

La Gran Bretagna non è più un paese cristiano: il cambiamento sociale è radicale e le istituzioni devono adeguarsi alla pluralità di credenze ormai consolidata. Ad affermarlo il report di una commissione indipendente sulla religione, presieduta dall’ex giudice Elizabeth Butler-Sloss, che ha riunito esponenti di diverse confessioni, accademici, rappresentanti della British Humanist Association​ per i non credenti.
I non religiosi rappresentano ormai quasi la metà della popolazione. Il cristianesimo anglicano è in declino e l’appartenenza residua si sposta verso le chiese più fondamentaliste, pentecostali ed evangeliche. Crescono le confessioni minoritarie (musulmani, sikh e hindu).

Una rivoluzione sociale e culturale però minimizzata dai media, che non danno spazio adeguato ad altre confessioni e ai non credenti. E che vede le istituzioni ancorate al passato: la monarchia è tuttora a capo della Chiesa anglicana e la Camera dei Lord riserva ben 26 seggi ai rappresentanti della confessione di stato. Viene anche contestato il sistema delle faith schools: in particolare per l’imposizione di riti quotidiani (specie cristiani) e la selezione discriminatoria in base alla fede; si richiede una generale revisione nel modo in cui viene insegnata la religione. La legislazione anti-terrorismo non deve limitare la libertà e il governo deve vigilare sull’operato dei tribunali religiosi, specie per promuovere l’uguaglianza di genere.

Se il report è interessante perché prende atto del pluralismo, si legge tra le righe un approccio multiconfessionale. Il rischio, fa notare la National Secular Society​, è di ignorare la diffusa secolarizzazione e la presenza massiccia di atei e agnostici, nonché di sdoganare in nome del pluralismo una maggiore influenza (ad esempio nei media) delle varie religioni a scapito della laicità.

Ma invece di continuare a sostenere il multiculturalismo confessionale, occorre promuovere la libertà di pensiero e di espressione, non reprimerla come avviene ad esempio nelle università ossessionate dal “safe space”. Altrimenti si rischia il radicamento di ghetti identitari, che lanciano veti reciproci su iniziative accusate di urtare certe “sensibilità” o che pretendono di influenzare sistematicamente contesti pubblici e istituzionali.

Coronation of next monarch should reflect ‘less Christian’ Britain, report says

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52 commenti

sumadart son

Che bella notizia.
Un punto in piu` semmai fossi costretto ad emigrare per scegliere UK come mia destinazione.
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Speriamo solo che non diventi un paese barbittico (gia` e` prevista una normativa speciale per l`applicazione della sCiaaria la legge del profeta degli imam barbuti).
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Invece dal mio antro magico vedo che l`itali(ett)a e` sempre piu` un paese italiota.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

bruno gualerzi

Di fronte a questi cambiamenti, a questa disaffezione per certe religioni, come appunto quella cristiana in Inghilterra, , mi sorge sempre un dubbio:
anche considerando quanto sta accadendo, soprattutto in Francia, ma anche in altri paesi europei, Italia compresa, per non parlare degli USA dove imperversa questo Trump che pare abbia un seguito notevole…
siamo di fronte ad un incremento della secolarizzazione, oppure, all’opposto, ad un ritorno a forme di tradizionalismo che con la laicità non hanno niente a che fare?
Per quanto posso capire, forse a tutte e due, dando vita ad una forbice per cui una tendenza si distanzia sempre più dall’altra… ma chi finirà per prevalere non saprei. Alla luce della situazione mondiale, che è poi lo scenario vero in cui si gioca la partita… sono piuttosto pessimista.

RobertoV

In democrazia è abbastanza normale che le grandi religioni imposte con la forza e privilegiate storicamente perdano terreno: è nella natura umana dividersi su più visioni del mondo e nell’evolversi di tali visioni. Certo abbandonare un credo non significa abbandonare tutti i credi, ma la frammentazione alla fine li indebolisce. Gli USA hanno avuto per 8 anni Bush junior come presidente con i suoi “pensatori” e fondamentalisti protestanti, causa di alcuni problemi attuali, non so se Trump sia peggio di loro.

FrancoA

Non credo che il nocciolo delle religioni sia stato imposto con la forza, piuttosto con una subdola e opportunistica manipolazione basata sull’ignoranza. La scienza è più faticosa della fede. E la democrazia conta le teste, non il loro contenuto. Si fa meno fatica a credere che a pensare. Forse fra 100 anni qualcuno di più si chiederà cosa voglia dire credere nella immacolata concezione.

florasol

beh già adesso la quasi totalità di gente che si definisce cristiana pensa che si tratti del fatto che la madonna ha concepito senza peccato… (che non c’entra assolutamente nulla)

bruno gualerzi

@ RobertoV
“In democrazia è abbastanza normale che le grandi religioni imposte con la forza e privilegiate storicamente perdano terreno”

Ma è proprio questo il punto. Si tratta di vedere se non sia proprio la democrazia a perdere i suoi connotati di fronte ad una polarizzazione della situazione politico-culturale (lotta per la secolarizzazione da un lato, e spinta reazionaria dall’altro) che vede svanire ogni possibilità di mediazione. E una democrazia senza capacità di mediazione (mediazione che poi è, dovrebbe essere, l’essenza stessa della politica) rischia di non essere più in grado di porre un argine alle spinte reazionarie.. e tanto più quanto più si rifanno ad una qualche religione.
E non è un caso che molti, di fronte alla minaccia terroristica, ritengono i valori democratici non in grado di farvi fronte. E auspicano un regime forte.

Rudy

Tutto sommato una bella notizia. Quanto alla monarchia, lo capiscono benissimo che è una istituzione obsoleta, ma gli piace lo stesso. Nel senso che si rendono conto, gli inglesi, che le regine e le principesse/ssine sono cose assurde e ridicole, ma a maggioranza non vogliono disfarsene, come di altre tradizioni. Si può prevedere che col tempo e il rinnovarsi delle generazioni prevalga la laicità e anche certe assurdità, come 26 posti per i pastori alla camera dei Lord (e anche la camera dei lord in sé), verranno abolite. C’è speranza di abolire anche il nostro otto per mille, in futuro.

dissection

Mah, non so… l’articolo mi sembra piuttosto descrivere una situazione un po’ confusa che comunque sta proseguendo nella sua evoluzione e che avrà degli esiti tutt’altro che definiti. Sì, può essere incoraggiante per certi versi ma io aspetterei a considerarla una bella notizia…

Sumadart Son

@Rudy:
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Sia ben chiaro che fosse per me anche la monarchia potrebbe andare a farsi friggere.
Ma sempre meglio una monarchia costituzionale nel senso più puro della parola (il re/regina e` un simbolo vivente e MAI dicasi MAI Costui interviene nella politica della nazione) che non una repubblica parlamentare dove ci sono presidenti come il napopolitano, scalfaro o altri monarchi italioti che fanno E disfano governi come se fossero dei monarchi assoluti.
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Ma del resto costoro riflettono al volonta` del popolano italiota medio che se lui fosse presidente farebbe er duce comanderebbe e farebbe come piaCCie a lui.
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Quindi concludiamo:
The british people will kill the queen and god in less than one century.
While
The italiots popolanis will have the pope has a ruler king of italietta degli italioti.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

Francesco s.

Con la differenza che qualcuno li ha eletti, in genere con maggioranza qualificata da cui deriva il potere. Le regine e i re non li ha eletti nessuno e giustamente devono fare i soprammobili.

sumadart son

@Francesco_s:
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Certo ci mancherebbe approvo in pieno (ed era quello che dicevo nel mio intervento).
Hai ragione anche sul fatto che qualcuno gli elegge E sono appunto i politici italioti votati in modo regolare e senza brogli dai popolani italioti.
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Pertanto il presidente della repubblica e` il valore medio dei politici italioti che a loro volta sono votati dai politici italioti.
Ogni nazione, laddove il voto e` libero, ha la classe politica che si merita (anche per proprieta` transitiva).
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A prova di quanto scrivo sopra questa italietta degli italioti ha sempre avuto presidenti della repubblica belli democristianoni DOCG ad eccezione (e guarda caso sono quelli che avevano una marcia in piu`) di Sandro Pertini e di Carlo Azeglio Ciampi.
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firmato: Mago Sumadart son (grande studioso di italiottologia)

sumadart son

@Francesco_s:
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In teoria il presidente della repubblica e` il “notaio dello stato” e dovrebbe comportarsi come un arbitro.
Se ripenso alle prodezze dell`ex presidente giorgio napopolano (dove il suo mandato bis e` stata la summa-suprema dell`interpretazione italiota della costituzione repubblicana) sinceramente secondo me mooolto meglio lo stile dicasi lo stile (che poi gli analfabeti funzionali del sito vengono a dire che io preferisco la monarchia) della regina Elisabetta.
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firmato: Mago Sumadart son (grande studioso di italiottologia)

sumadart son

has a ruler king !!!
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Dovevo scrivere…
as a ruler king !!!
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Tutta colpa della H di H_engels 🙂 🙂 🙂
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firmato: Mago Sumadart son (colui capace di essere autoironico)

mafalda

Se fossi costretta a scegliere a chi dare l8permille tra un monarca stile inglese e il Vaticano, non avrei un attimo di esitazione: il monarca e la sua famiglia con ville, servi e castelli. Almeno non fanno danni e sono divertenti. La cosa tragica è che per molti italiani il papa è rappresentativo della nostra nazione, non si rendono conto che vive in uno stato estero. Allora, dico, meglio pagare un vestito in più ad una principessa che non un costume da pagliaccio ad uno scapolone vecchio e medievale.

sumadart son

@mafalda:
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Poi se non altro il sovrano del Regno Unito era anche lui contro il nazismo.
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Invece il papoCCio dell`epoca (quindi la parola E volonta` di dio in terra) con il fascismo ci amoreggiava tanto E mai, dicasi mai ha condannato in modo chiaro e preciso (non alla papoCCiara italiota) il nazismo.
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Questo infatti a volte mi fa pensare come il signor dio fosse amico di adolf hitler E sperasse lui vincesse.
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Del resto poi basta poco…la madonna che e` gia` bionda diventa una nuova valchiria E lui si trasferisce dai deserti medio-orientali nell`alto nel regno di Asgard a fianco di Thor ed Odino (che costui mi sembra anche lui abbia la barbaCCia).
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firmato: Mago Sumadart son (anti-vaticanista convinto)

Daniele

nessuno è più pagliaccesco dei reali inglesi, regina in primis, ma solo la nostra Mafalda donerebbe loro volentieri il suo ottopermille, presa com’è dalla sua grande e incredula rabbia verso un papa che ogni volta cerca di ridicolizzare perchè non sa rassegnarsi al fatto che il medesimo riscuote consensi ovunque, anche tra gli atei (naturalmente devoti ….).
Ma durerà poco questo esagerato entusiasmo, si tranquillizzi (e si moderi) Mafalda, il suo linguaggio da invasata non fa onore a un’insegnante “laica”.
Lei per caso è stata in passato una fervente religiosa cristiano-cattolica? Il dubbio sorge spontaneo….

gmd85

@Daniele

Dimmi, a parte Scalfari e Cacciari chi hai sentito? La cosa preoccupante è comense masse non si accorgano dell’operazione mediatica costruita intorno al papa.
La tua fissa per mafalda è preoccupante.
Tu fino a quanto hai creduto a babbo natale? La domanda sorge spontanea .

mafalda

gmd85
Non ho niente da aggiungere alla tua risposta a Daniele. Solo che non sono mai stata una fervente cattolica, anzi un’atea devota inconsapevole, e la responsabilità che richiede il mio lavoro mi ha portato a non credere. Forse Daniele starebbe meglio in un paese musulmano, dove le donne non parlano.

Gianluca

Rudy

“Quanto alla monarchia, lo capiscono benissimo che è una istituzione obsoleta, ma gli piace lo stesso[…] a maggioranza non vogliono disfarsene, come di altre tradizioni.”

Beh, forse dipende anche dal fatto che da qualche decennio la monarchia inglese ha “scelto”, pressata dall’opinione pubblica, di iniziare a pagare le tasse, cosa di cui prima era esentata. Così la famiglia reale è diventata niente di più che una famiglia di ricchi come tante altre e a queste condizioni può benissimo rappresentare il Regno Unito per la maggior parte degli inglesi.

alessandro pendesini

Infatti !….
L’uomo risente visceralmente (sia pure inconsciamente) la necessità di identificarsi a persone che si trovano « al di sopra » dell’ambiente e modo in cui vive . Troveremo difficilmente persone che si identificano a uno spazzino o un mendicante ! Quindi, nell’ignoraza (da non confondere con opportunismo !) delle persone, troveremo sempre coloro che sono nell’incapacità di capire che oggi come oggi il re o la regina non ha più –e non ha mai avuto- nessun significato positivo e etico sul popolo in cui regna. C’é da notare che il re in Belgio, ad esempio, regna ma non governa ; costa alla collettività fior di milioni di € annui pur non contribuendo pragmaticamente al benessere dei suoi sudditi.
L’istinto di dominio animale, umano incluso, è da considerare naturale, innato, che ci piaccia o no. Possiamo pero ripensare, inibire o modulare questo istinto che pur essendo «razionale » (naturale) sotto un profilo genetico, perde la sua pertinenza dal punto di vista epigenetico cioé culturale e etico.
P.S. Sappiamo pero che la Democrazia, degna di questo nome deve essere imperativamente reinventata !

benjamin l'@sino

Personalmente resto dell’idea che l’omogeneità culturale, nell’ambito d’un contesto territoriale delimitato, è un valore aggiunto, non una iattura. Azzarderei fino a definirlo un bene. Ne consegue, ovviamente, che considero il pluralismo culturale (ribadisco: nell’ambito d’un contesto territoriale delimitato) un disastro sociale in potenza, una catastrofe annunciata in prospettiva, in alcuni casi addirittura il disastro sociale è visibilmente in atto.
Se il prezzo da pagare per ottenere l’omogeneità culturale è l’esistenza della religione pervasiva a convivere con la quale sono abituato fin dall’infanzia… be’… confrontando il recente passato col presente, che religione pervasiva sia.
Mi rendo conto che la strada che ci viene imposta va nella direzione contraria. Me ne farò una ragione, ma sicuramente non me ne dichiaro entusiasta.

sumadart son

@benjamin_asino:
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Se la diversita` culturale e` fondata su un rispetto reciproco E entrambe le culture danno un valore aggiunto non ci vedo nulla di male.
Ad esempio semmai in un lontano futuro si colonizzassero pianeti lontani una “tribu`” di 1milione di italiani dicasi italiani (e non italioti) potrebbe fondersi bene con un altrettanto gruppo di 1milione di coloni giapponesi E farebbero qualche cosa di mirabile.
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E` quando il popolo si uniformizza e si appiattisce senza stimoli o scambi culturali, economici (da/per popoli da cui c`e` da imparare) che la civilta` degrada.
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Viceversa potrebbe essere interessante dal punto di vista antropologico una fusione tra 1milione di italioti (calcio, giuventus, prezzemoline, evasione delle tasse, super-statalismo E paraculate di nullafacenti, adoratori di madonne e di padre pio) con 1milione di barbuti multietcnici (preghiere 5 volte al giorno, bambini a scuola nelle madrasse, tribunali con imam barbuti a discutere su come applicare il corano) … chissa` quale mirabilia culturali produrrebbe la nuova popolazione di italico-barbittioti.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)
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CE_01: Infinite combinazioni in infinite diversita` (motto dell`accademia delle scienze di Vulcano)

sumadart son

@benjamin_asino:
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Se preferisci una religione pervasiva come quella cattocolica allora prova a ritornare in chiesa a frequentare le popolanaCCie vecchiaCCie italiote che pregano il padre pio…e fai qualche viaggio a meggiugorie.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

benjamin l'@sino

Sono molto più abituato e più a mio agio nell’interagire con quelle vecchiaCCe di quanto non lo sia a interagire con quelli che sei solito chiamare “barbitti barbuti”. Saranno un po’ noiose, con i loro rosari e le loro chiacchiere da “madame”, ma sono molto meno proterve. Hanno però anche dei difetti, ad esempio farebbero qualsiasi cosa per dimostrare quanto sono “buone” e “rette” e “caritatevoli”, incluso dare agli “ospiti” (compresi quelli non invitati) più spazio del dovuto.

Aggiungo una cosa: ti sembrerà strano, ma una delle mie colleghe che ritengo più meritevoli è devota oltre ogni limite (sì, lei c’è stata a “meggiugorie”), sa che sono ateo oltre ogni limite, eppure andiamo d’accordo che è una meraviglia. Sai perché accade? Perché ci siamo confrontati in qualche discussione per conoscerci e abbiamo implicitamente scoperto che, tolte le inezie religiose, abbiamo di base la stessa cultura (nel senso vero del termine “cultura”).

sumadart son

@benjamin_asino:
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Il problema della tolleranza magari e` superato.
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La tua collega e le vecchia_CC_ie (c`e` la i per ribadire la loro italiottaggine) se sono tolleranti non vedo alcun problema.
Semmai il problema lo vedo nel loro voto che andra` di sicuro a politici italioti belli democristianoni di destra come di sinistra.
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Poi io spero fra venti anni ci sia piu` laicita` con meno italiottaggini e barbittaggini.
SE invece ci sara` l`invasione dei barbitti e barbuti mutlietnici coem sostiene il tuo amico comunista padano sulle ruspe vabbe` allora faremo una brigata laica E combatteremo al fianco delle popolanaCCie italiote…anche se qualche cosa mi dice direbbero:
“sumadart, benjamin andate a combattere per noi…intanto noi preghiamo padre pio perche` dio sia al vostro fianco”.
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firmato: Mago Sumadart Son (grande studioso di italiottologia)

bruno gualerzi

@ benjamin
“Se il prezzo da pagare per ottenere l’omogeneità culturale è l’esistenza della religione pervasiva a convivere con la quale sono abituato fin dall’infanzia… be’… confrontando il recente passato col presente, che religione pervasiva sia”

Ma che valore, proprio culturale, verrebbe ad avere questa ‘convivenza’ con una ‘religione pervasiva’?

benjamin l'@sino

Avrebbe, se non altro, il valore che ha il poter vivere in un contesto sicuro e rassicurante, dove il termine “conflitto” riguarda le inezie e non la continua e destabilizzante (in tutti i sensi) messa in discussione della quotidianità di ciascuno. Direi che è un valore molto elevato.

bruno gualerzi

@ benjamin
Quindi per te l’alienazione religiosa sarebbe un”inezia’!
Scusa, ma la situazioni che proponi non è la stessa che dovrebbe rendere ‘sicuri e rassicurati’ gli appartenenti alle comunità islamiche?
Per il resto condivido l’intervento di Francesco S.

benjamin l'@sino

No, perché le comunità islamiche sono oggi quello che sono state (e non sono sono più, almeno dalle nostre parti e probabilmente per mancanza di mezzi per continuare ad esserlo) le comunità cristiane: espansioniste, aggressive, violente. Non avrei, invece, nulla in contrario a comunità islamiche territorialmente delimitate in qualche “altrove” soddisfatte dei limiti e delle usanze che avessero deciso di darsi e di tenere per sè nei propri territori (che non dovrebbero avere nulla a che fare col nostro). Se vivere alla maniera islamica in territori ove gli abitanti sono di antica tradizione islamica rende felici gli Islamici, perché mai la cosa dovrebbe crearmi disagio?
Allo stesso modo, essendo nato e formato in un ambiente di tradizione cattolica (pur essendo io ateo) secondo lo stile “moderno”, ritengo adatto al mio essere continuare a vivere in un ambiente stabile entro i limiti di quelle caratteristiche. Altri sono coloro che ambiscono a “rimescolare” le acque, alcuni in buona fede, altri no. La cosa certa è che quando si “rimescolano” le acque il rischio di sollevare qualche schifezza dal fondo è molto alto. Prudenza suggerirebbe di muoverle molto adagio, quelle acque, avendo cura di provocare meno “onde” possibile (nessuna onda è ancora meglio). Altrove, qualcuno ha deciso diversamente. Non me ne rallegro.

bruno gualerzi

@ benjamin
Ma pensi davvero che, nel mondo globalizzato di cui parla Francesco S. (che parla non tanto di viaggi ‘aerei’, ma di viaggi delle idee) possa esistere un qualche ‘altrove’ veramente impermeabile a influenze esterne? Che ‘ognuno a casa sua’ sia una soluzione… non dico fattibile… ma anche solo ipotizzabile? Ciò crea problemi, certo, molto gravi e di difficile soluzione, ma non credo che si risolva un problema creandone uno maggiore… ciò che sicuramente accadrebbe, e accade, puntando a creare tanti mondi chiusi e separati. Nell’illusione, per di più, che una ‘omogeneità culturale’, prevalendo la chiusura, sia possibile senza dare vita a un regime autarchico, economicamente e politicamente. Se poi a creare il collante di questa omogeneità culturale è un religione, pervasiva o meno… non credo sia il caso di parlare di cultura, intesa come libera circolazione di idee. Era proprio in questo senso che mi riferivo alle comunità islamiche, che, nella tua prospettiva, finirebbero per proporsi come modello ideale.

Francesco s.

A ecco mi era sfuggito questo commento del prof. Gualerzi, mi sarei risparmiato il commento di poco fa (23:39).

Francesco S.

L’omogeneità culturale nel mondo odierno dove le idee posso viaggiano alla velocità della luce (in 1 secondo ha già fatto 7 volte il giro della Terra) e le persone possono viaggiare alla velocità del suono, il concetto di “contesto territoriale delimitato” perde molto di senso.
Oggi un contesto territoriale delimitato ha le dimensioni di un continente.
Democrazia, laicità e tolleranza sono l’unico collante sociale per gantire il quito vivere di culture diverse.

benjamin l'@sino

Proprio nelle condizioni che descrivi, definire un “contesto territoriale delimitato” diventa prioritario. Proprio nelle condizioni che descrivi, dare dimensione su scala umana a quel territorio è fondamentale (perfino una regione media italiana ha un territorio troppo esteso per garantire omogeneità nel mondo moderno).
Già nella realtà attuale, le persone possono viaggiare alla velocità del suono solo verso quei territori ove l’ordinamento locale è stato conformato in modo da permettere l’ “approdo”. Dalle nostre parti piace stendere un velo di omertà sul fatto che sono la maggior parte i territori dove l’ordinamento locale è stato conformato in modo da rendere impossibile o alquanto difficile quell’approdo, a volte anche solo in termini di turismo o viaggi di affari (per tacere di quanto è difficile avere accesso con finalità di insediamento a certi territori).
Gioverebbe chiedersi chi (dove, quando e perché) ha deciso che il cosiddetto “mondo occidentale” (Italia in primis) dev’essere più permeabile dei tanti “altrove” che ci circondano. Fermo restando che resto dell’idea che le mescolanze multiculturali non sono mai una buona pratica (neppure la multiculturalità “interna”) e costituiscono un fattore di destabilizzazione, di rischio o quantomeno di scadimento della qualità della vita, se mobilità dev’essere dovrebbe essere per tutti e verso ovunque alle stesse condizioni. Così non è, il che dovrebbe comportare scelte ben diverse da quelle che ci impongono le dirigenze (non prima di averci forzato ad acconsentire sotto l’onda d’urto della loro propaganda colpevolizzante).

sumadart son

@Francesco_s:
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Democrazia, tolleranza e laicita` …. se le recepisce un immigrato di origine musulmana qui in Italia non vedo alcun problema particolare senza bisogno di creare territori speciali.
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Il problema e` vedere quanti sono quelli che dall`alto delle parole di un imam barbuto e barbitto invece vorrebbero fare delle belle barbittate per guadagnarsi le 72mogli vergini.
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Secondo me quindi oltre alle tre parole che hai detto ci deve esserne altre due:
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P01) Rasatura ideologica con taglio ideologico (fosse per me anche reale) delle barbaccie.
P02) Sessualita` libera e scelte individuali (la gioia e` adesso ed ora e nessun dio abramitico barbuttico non rompa le scatole sulle mie attivita` di socializzazione).
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firmato: Mago Sumadart son
(colui che se potesse dall`alto di un minareto all`ora di invito alla preghiera griderebbe:
“basta barbitti multietcnici. basta barbuti mutliculturali” !!!)

mafalda

Benjamin
Penso, come Stefano, che la laicità garantita dalla legge sia il modo migliore per convivere con persone di altra cultura. Sentir parlare di isole culturali mi mette un po’ i brividi: io sono veneta, qui è fortissima la lega con i suoi presepi, i suoi crocefissi, le sue idee balzane, quindi pensa, se non ci fossero influenze esterne, come saremmo messi in “padania”. La stessa cosa si può pensare su scala più larga.

Francesco s.

Rileggendomi noto che ho commesso molti errori di battitura, fortunatamente ho degli ottimi commentatori che compensano .

Benjamin capisco il tuo punto, ma è utopia pensare che la cultura rimanga immutata e incontaminata, come dicevo le idee al giorno d’oggi viaggiano più veloci delle persone e si diffondono e si contaminano a vicenda. Gli unici posti dove questo processo non avviene o è fortemente limitato sono 2: i paesi estremamente poveri e rurali e le dittature. Entrambe le opzioni non mi paiono un granché.

mafalda

Il declino del cristianesimo non è un progresso se viene sostituito dall’islam. E purtroppo i musulmani hanno minimo due figli in famiglia. Se gli atei e i razionalisti non cominciano a pretendere e a difendere seriamente i loro diritti, i governi e le economie mondiali continueranno a foraggiare le religioni, molto più utili ai loro scopi di controllo delle masse. Quello che vive l’Inghilterra mi preoccupa, più che confortarmi, se la situazione è davvero come descritta nell’articolo.

sumadart son

@mafalda:
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I musulmani pero` sono corteggiati a senso unico dai comunistoidi che al momento non sono al governo in nessuna nazione europea.
Il signor Tsipras (che mi stava simaptico) invece si e` riciclato in un politico grecIOTA ed il popolino greco lo ha votato perche` tutto cambi affinche` nulla cambi.
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E per una volta dico…bravi popolani grecIOTI continuate a votare politici del benga.
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firmato: Mago Sumadart son (grande studioso di italiottologia)

mafalda

Mago,
I destroidi(in particolare i leghisti) danno addosso ai musulmani perché immigrati, disoccupati, diversi, poveri, ecc. In pratica li vorrebbero solo se potessero sfruttarli pagandoli poco, licenziandoli quando vogliono, un po’ come il sistema cinese. I sinistroidi sono schizofrenici e, come al solito, non ne azzeccano una. Guarda in italia: danno addosso agli statali che sono voti sicuri, per appoggiare politiche di destra.
I pentastellati sono ancora un enigma per me.

LaR

Boh, io direi che Albione cessò di essere un paese vero cristiano ai tempi di Henry VIII, inventore del celebre “divorzio all’inglese” e della sua perla, la chiesa anglicana, una caricatura della CC degna dei Monty Python che ha sempre fatto ridere i polli
(più che una chiesa, un tentativo di assemblaggio cattoluterano, un modo elegante per dire “non credo a niente”).

Frank

Papa ufficiale: La Gran Bretagna non es un paese cristiano? E direi non hanno il bidet.
Segretario: Santità non fraintenda come al solito per favore.

VHEMT

Beh, c’è del vero che nell’affermazione che l’inghilterra non era una nazione cristiana già da prima, ma è sbagliato dire che non lo era dai tempi di Enrico VIII Tudor, perchè non lo era già da moltissimo tempo prima, anzi praticamente si potrebbe dire che non lo sia mai stata.
Infatti il cristianesimo ha cessato di esistere fin dai tempi di costantino, lo s…..zo, da allora si è avuto il cattolicesimo che, com’è noto, non è cristianesimo.
E siccome l’inghilterra non ha praticamente conosciuto il cristianesimo pre-costantiniano, ma ha conosciuto il cattolicesimo, se ne deduce che l’inghilterra non è mai stata cristiana.
Similmente possiamo dire che l’italia non è più cristiana da IV secolo.
Venendo più specificamente all’argomento dell’articolo, non so se sia completamente un bene che l’inghilterra non sia più anglicana, perchè, se la diminuzione dei fedeli della religione di stato, fosse tutto a favore degli atei/agnostici: OK! Ma il fatto è ,che contemporaneamente agli ateo/agnostici, aumentano in Gran Bretagna, anche i cattolici, i musulmani e le varie sette protestanti o semiprotestanti (come i mormoni).
Quindi la circostanza che l’identità religiosa dell’inghilterra stia venendo meno, non significa necessariamente che ciò vada verso una maggiore laicità ed un allarhgamento dei diritti civili.

dissection

Vhemt : hai praticamente tradotto in parole reali quello che era il mio sentimento che esprimevo nel post più sopra. Mi resta il dubbio che il distinguo che operi tra cristianità e cattolicesimo sia già una finezza troppo fastidiosa, e quindi inconsciamente (o anche no) da rimuovere da parte di chi questi discorsi non li vuol nemmeno sentire e non rischiare così di mettere in discussione lo status quo. Ne convieni?

VHEMT

Caro dissection, mi fa piacere esserti stato d’aiuto ad esprimere concetti che condividiamo (per quel poco che posso).
Il distinguo fra cristianesimo e cattolicesimo è una “finezza” tanto fastidiosa per i cattolici, perchè “in cuor loro” e “inconfessatamente”, sanno, essi stessi, che la cosa ha un fondo di verità; e gli specchi che ci fanno vedere i nostri difetti ci danno parecchio fastidio. Ricordo che gli operatori cinematografici sovietici avevano l’ordine di non riprendere mai il compagno Stalin dal lato del viso ove vi erano tracce del vaiolo che aveva avuto da bambino.

Giorgio Pozzo

Direi che la notizia sia positiva, ma non mi azzarderei a definire il Regno Unito un Paese non più cristiano. Il report parla di tre componenti:
– i non credenti, ormai circa metà delle popolazione
– la diminuzione dei cristiani, ormai in minoranza (e tra questi, la deriva dalla chiesa anglicana verso evangelici e pentecostali)
– l’aumento delle altre religioni, tra le quali musulmani, sikh e indù
Interessante la prima delle considerazioni.

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