Nuovo numero de L’Ateo: “Ecopapa”

È in distribuzione il sesto numero del 2015 della rivista L’Ateo, il bimestrale dell’Uaar. I soci possono leggerlo da subito sul sito nell’area riservata.

Questo numero è intitolato Ecopapa e presenta contributi di D’Alpa, Marullo, Rota, Fantini, Pocar, Ferrarini, Scrima, Adolgiso, Giulianelli, Caporale, Conti, Frova, Bianco, Iacobucci, Carcano, La Torre.

L'ateo 103

La Re­da­zio­ne

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68 commenti

Frank

Mai termine fu così azzeccato “ecopapa”, come il termine “ecopelle” che porta a pensare che trattasi di pelle sintetica invece è sempre vera pelle ma “conciata con metodi rispettosi dell’ambiente”, così è “L’ecopapa”che sembra rivoluzionario ma alla fine te la mette in “saccoccia” come i suoi predecessori ma…. con “metodi rispettosi”, insomma “ecopapa” e “ecopelle” uguale a “ecopalle”. 🙂

benjamin l'@sino

CI potrebbe venir fuori un bel rap, proseguendo con la catena delle assonanze!

Frank

Viva l’ecopapa abbasso l’ecodiesel
viva l’ecopapa abbasso l’ecodiesel
perchè Il Vaticano è meglio della Volkswagen
perchè al massimo lui chiede scusa
mentre lei deve sborsar milioni
viva l’ecopapa abbasso l’ecodiesel
viva l’ecopapa abbasso l’ecodiesel….

(sono le otto e mezza del mattino per cui non pretendere di meglio 😉 )

mafalda

Quanto scommettiamo che un mega albero proveniente da qualche antica foresta sarà brutalmente tagliato e spedito a Roma per essere conciato da abete di natale in piazza San Pietro?

LaR

Corre voce che gli alberi sono sostituibilissimi, basta piantarli.
(ma non ditelo ai Verdi, potrebbero non essere preparati a una simile notizia shock)

Diocleziano

La R,
seguendo il tuo ragionamento potrei dire che anche i cristiani sono sostituibilissimi, eppure il Banale, anche oggi, lamenta che ogni tanto ne abbattono alcuni. Le conifere non hanno mai fatto del male a nessuno,
e poi fanno bene alla salute, il che non sempre si può dire dei credenti (tutti).
(Non fare repliche idio†e se non vuoi risposte come questa)

ergaster

Gli organismi viventi più antichi presenti sul nostro pianeta sono alberi, come li chiami tu.

Francesco s.

Mafalda, mi pare sia già avvenuto, ne davano notizia qualche giorno fa.

mafalda

Francesco
Tristemente vero, l’ho appena visto. Un meraviglioso gigante della Baviera. Esseri viventi vecchi di secoli sacrificati per l’ignoranza e l’avidità di questi piccoli, insignificanti mostri tonacati che vogliono sentirsi dio.

dissection

Questo vive con la testa tipo centocinquanta anni fa quando in America abbattevano sequoie di 3500 anni e 110 metri di altezza per farne FIAMMIFERI. Oltre tutto erano anche sacre ai nativi. Mi sorge il dubbio che le abbattessero apposta. Vorrei vedere la faccia che farebbero se degli atei andassero a tirar giù un abete a Castel Gandolfo. Ovvio che non succederà mai, ma sapete, la curiosità…

VHEMT

Quella dell’ecopelle non la sapevo proprio. Se fossi morto oggi, non avrei mai saputo che la ecopelle non è un prodotto sintetico, ma vera pelle, conciata in modo diverso. Senza ironia: non lo sapevo!
In quanto all’ecopapa, in effetti svolge assai bene il suo ruolo di papa moderno, informale e “socialisteggiante”, per questo motivo sta indubbiamente rafforzando la chiesa.
Io credo che per la causa della laicità e dell’emancipazione dalla religione, paradossalmente, sarebbe stato utlie un papa di destra, che avesse, ad esempio, sposato la causa dei negazionisti del riscaldamento globale. Un papa, insomma, che sarebbe piaciuto a monisgnor Negri, il quale si è augurato che “questo” papa, faccia presto la fine di “quell’altro”.
Anche se può sembrare assurdo, un papa conservatore sarebbe stato “very useful for us”.

mafalda

Hai scoperto la linea marketing del Vaticano. Io rimpiango ratzinger: era il papa perfetto.

Lorenzo Galoppini da Livorno

“Un nuovo papa significa attese, incognite e speranze.” “Poi ci si abitua”

Come con i politici.
Del resto anche il papa lo è.

Tiziana

lo è sicuramente. lo dimostrano i giornalisti che gli scodinzolano intorno come fanno per tutti i potenti

bruno gualerzi

@ Stefano Marullo
Scrivi:
“Sullo sfondo l’elemento che Boff chiama cristico, evocazione del Cristo cosmico che in Gesù di Nazaret raggiunge una manifestazione eccellente ma non ne esaurisce la forza e la complessità. Questo elemento, per Boff, è presente in molteplici figure storiche, ma anche «in ciascun essere, nella materia, nel mondo subatomico e nelle energie primordiali». La creazione torna a Dio perché ne è imbevuta (unta); per questo è sacra.”

Caro Stefano, lasciando perdere l”aggiornamento ecologista’ begogliano che sta riappropriandosi – arrivando come al solito buon ultimo così diventando però ‘rivoluzionario’ per i nostri laici – anche dei temi ambientalisti, e tributato il dovuto omaggio all’indubbiamente ispirato Boff…
non credi che ci rapporteremmo meglio alla natura non vedendo in essa niente di ‘sacro’, ma … senza per questo parlare leopardianamente di natura ‘matrigna’… una realtà con la quale soprattutto dobbiamo fare i conti per vedere come adattarla con fatica ai nostri bisogni? Senza distruggerla, ovviamente, perchè distruggeremmo così anche noi stessi… ma nemmeno ritenendo che la natura possa dare ciò di cui abbiamo bisogno per vivere, fisicamente e ‘spiritualmente’, senza, appunto, dover faticare (o far faticare i molti a beneficio dei pochi, come capita ancora a tanta parte dell’umanità).
Non si supera la demonizzazione biblica con una sacralizzazione, sia pure ‘laica’… perchè si tratta delle due facce di una stessa medaglia.
Un saluto.

stefano marullo

@ Bruno Gualerzi
Ragionavo dal punto di vista di Boff non esprimendo alcun giudizio sul punto.
Visto che mi interpelli, ti dirò che pur non vedendo alcuna sacralità, come la chiami tu, nella natura non sono però indifferente alle suggestioni sia leopardiane ma anche di alcuni autori gnostici (Cioran o Caraco in primo luogo) che interpellano l’uomo e la sua condizione di anello più basso della scala evolutiva (perché conscio della sua infelicità).

bruno gualerzi

Caro Stefano, non avevo dubbi sul fatto che esponevi soltanto il punto di vista di Boff, così come non avevo dubbi sulla tua – in gran parte da me condivisa – scarsa considerazione della condizione umana…
ci tenevo solo a rilevare come una visione in sostanza panteistica come mi sembra essere quella di Boff (per altro espressa in modo certamente suggestivo per un credente), poco si concilia con una visione veramente atea della natura.
Ovviamente sulla base della ‘mia’ concezione di ateismo.

bruno gualerzi

Purtroppo alla mia età è difficile perdere certi vizi! ^ ^
Grazie per il bentornato.

Engy

bruno gualerzi, sei proprio tu?
hai portato la giustificazione per questa tua lunghissima assenza?
che non succeda mai più eehh!
🙂

stefano marullo

Ricordo che in questo ultimo numero de L’Ateo, Gualerzi scrive sulla parola Mistero nella rubrica Parole, Parole, Parole. Con la sua solita suadente prosa

LaR

Ovviamente un “maestoso gigante della Baviera” non abbatte, si venera.
Come se poi – finita la corvèe – non finisse in segheria, dove sarebbe comunque finito insieme a mille altri per la gioia dell’Ikea people.
*
Le conifere non hanno mai fatto male a nessuno (prova a non spostarti in tempo quando cadono e te ne accorgi).
Caxxo abbiamo un nuovo dio: le conifere.
Manco i polli fanno male, anzi sono buoni e ce li pappiamo.
*
Ovviamente una nazione che nasce deve fare a meno dei fiammiferi.
Caxxo, sti yankees, manco buoni a comprarsi uno stock di bic dai marocchini.
Ma i fiammiferi si fanno con lo sfrido del legno, il resto serviva per case, carri, riscaldamento.
Poi la perla (un ateo che parla del sacro).
Ah, ma le sequoie erano sacre ai nativi. Estiqaatsi!… grande capo dice…
*
(Non fare repliche idio†e se non vuoi risposte come questa)
Paura di perdere il posto, eh?

mafalda

Lar
Io non venero niente e nessuno (va beh, Verdi ogni tanto 😊), quello che tu scambi per adorazione è rispetto per gli altri esseri che vivono con me. Tra un albero tagliato e acconciato e un toro nella corrida, o una tigre al circo non vedo grandi differenze. Un albero finto non funziona per i druidi vaticani, si vede.

LaR

Massì, dai, io scherzo.
Comunque le sequoie ha ragione dissection, sono alberi da rispettare.
Io avevo in testa gli abeti quando ho risposto.
Naturalmente le pigne in testa le ho sempre.
Bye.

RobertoV

Anche gli abeti hanno bisogno di parecchi decenni per arrivare a quelle dimensioni. quindi se ripianto devo aspettare almeno mezzo secolo perchè raggiunga quelle dimensioni. Gli alberi di Natale Ikea sono di vivai, non di boschi secolari.
Il trasporto e la movimentazione con mezzi speciali di un albero vivo di 32 m a oltre 1000 km di distanza ha apprezzabili costi economici ed energetici, quindi inquina. Non molto ecologico e comportamento molto da ricchi, da re e imperatori, uno schiaffo ai poveri. Pensando poi che fino al 1983 il Vaticano non aveva questa abitudine perchè considerata pagana e non facente parte della sua tradizione. Ma le tradizioni si possono cambiare quando fanno comodo al Vaticano.

dissection

Scusa, dove sarebbe la perla? Te lo dico io: nella tua vuota provocazione travestita da scherzo di pessimo gusto.

Diocleziano

Vaglielo a spiegare che i nativi americani non avevano dèi; per loro considerare sacra una sequoia equivale alla nostra preoccupazione
per l’inquinamento dell’acqua: vuoi mettere queste quisquilie
a confronto del loro moloch abramitico… capace di sterminare l’intera
umanità, se così gli girava.

dissection

No sai secondo me Diocleziano lar ha il solito difetto comune al 99 per cento dei credenti, e cioè siccome sono talmente abituati a considerare la religione intoccabile al punto da darlo per scontato e non pensarci neanche più tanto, quando se la sentono anche minimamente toccata vanno fuori di testa e accusano NOI di essere astiosi eccetera. Mai una volta che pensassero, come ho risposto una volta a un tale(bano – lol) l’astio ce lo sente solo chi non è abituato a sentire messe in discussione certe cose che loro stessi considerano, per l’appunto, intoccabili o indiscutibili.

dissection

Che poi è anche il motivo per cui quando succedono str….te come quelle di Parigi cercano le “ragioni” più astruse pur di svicolare la colpa dalla/della religione.

VHEMT

Ma veramente, in questo blog non siamo per niente tutti ecologisti: io per esempio non lo sono. Per me aveva ragione il buon Giacomo Leopardi, che fu senz’altro un precursore dell’uaar.
Per me, come per il grande Giacomo, la natura è matrigna e se ne frega di noi: già solo il fatto che ci abbia nascere in un mondo come questo, pieno di angustie e così malfrequentato!
Però se uno proprio ci tiene a vivere dentro questa “valle di lacrime”, bisogna che non lo degradi troppo l’ambiente, come uno che deve stare dentro una casa, sarà opportuno, per il suo stesso bene, che non la riduca ad un porcile.
Poi, mi sembra che l’ottimo Bruno Gualerzi abbia già espresso un’opinione analoga.
Insomma: l’equazione non credenti=ecologisti, mi sembra proprio una c…..a.

Lorenzo Galoppini da Livorno

” l’equazione non credenti=ecologisti, mi sembra proprio una c…..a.”

In effetti non è così, almeno non per tutti i non credenti, però se i non credenti in questione sono pure razionalisti dovrebbero essere anche rispettosi dell’ambiente, e quindi qualcosa di ecologista ce l’hanno senz’altro.

benjamin l'@sino

VHEMT, mi spiace contraddirti, ma non alla “natura” (“entità” del tutto impersonale) devi ascrivere la responsabilità della tua esistenza, bensì a una coppia di persone con nomi e cognomi, che hanno deciso di importi la vita senza troppi complimenti. Sono lieto di scoprire che hai deciso altrimenti, e mi auguro tu sia giunto all’attuale determinazione prima d’aver trascinato su questo mondo un umano in origine inesistente.

Engy

Peccato che il desiderio di fare figli non sempre porti al risultato di averne: le coppie che non riescono ad averne come le classifichi? Stanno decidendo o stanno subendo (alla stessa maniera di chi può procreare) i capricci della natura?
Poi vabbè … si mettono al mondo figli irresponsabilmente, la vita fa schifo, la terra deve estinguersi …. ormai questa sembra essere diventata una lagna, mi spiace.
e la contraccezione: anche quella migliore è solo prossima al 100% (sto parlando della pillola anticoncezionale), e gli altri metodi non sono sicuri totalmente. E allora cosa proponi, aborto obbligatorio?

gmd85

@E.n.g.y

Se anche la contraccezione fosse efficace all’80% sarebbe comunque utile. Con un pizzico di buon senso, nessuno criticherebbe un preservativi rotto o un pillola che non ha fatto effetto.

Engy

gmd85,
è sempre più stancante nella sua prevedibilità questo tuo continuare a fare finta di non capire e a stravolgere completamente il senso delle affermazioni o delle domande.

Diocleziano

gmd85
80% mi pare un po’ pochino come sicurezza… se una sco**ta su cinque va a ”buon fine” stiamo freschi! 🙁

Engy

staremmo proprio freschi Diocleziano 🙂
Comunque la mia era una specie di provocazione al cronico decadentismo spinto dell’ottimo benjamin (che oggi poi trova manforte in VHEMT).
ciao caro pubblicitario milanese 🙂

benjamin l'@sino

Engy, ti rispetto come persona e condivido altri tuoi punti di vista, ma su questo non mi “agganci”. Non dimentichiamoci che alla base d’ogni morte c’è sempre almeno una nascita, e che chi non nasce non muore (e neppure patisce o rischia di patire lungo il percorso). Ogni genitore sa queste cose, ma evidentemente sono all’opera meccanismi non troppo consci che spingono a fare quel che si fa incuranti delle conseguenze su quegli individui che non esistevano e che di punto in bianco cominciano ad esistere (con tutti gli annessi e connessi) in seguito a ben precisi e determinati atti di volontà. Non ammettere la sequenza non_esistenza->volontà->nascita->patimenti/gioie->sofferenza->morte… be’… come si fa? E’ un dato di fatto.
Ognuno darà poi a quel dato di fatto la valutazione che preferisce (io ho proposto la mia, quella che ha guidato e sta guidando le mie scelte di vita), ma negare l’evidenza non è molto razionale.

Engy

benjamin,
io ammetto la “sequenza non_esistenza->volontà->nascita->patimenti/gioie->sofferenza->morte”.
E’ un dato di fatto dici, ed è anche giusto.
Ma la volontà di mettere al mondo un figlio, il fatto che le coppie si accoppiano dunque si fanno tramiti di nascite di figli, non si traduce sempre nella messa al mondo di quel figlio ed entrano in ballo i limiti naturali di taluni.
Per questo non vedo logico attribuire responsabilità agli uomini e alle donne che vogliono avere figli e fanno all’amore per averli, a meno che si voglia vietar loro di avere rapporti sessuali o gli si voglia imporre di abortire.
Vebbè, non ti aggancio e non mi agganci tu su questo argomento :-).
Io poi insisto ad attribuirti un atteggiamento decadente mentre tu (ora non me l’hai precisato ma) almeno un paio di volte mi hai corretto parlando di realismo.

benjamin l'@sino

Se anche volessi vietare qualcosa del genere non ne avrei i mezzi, quindi la questione non si pone.
Sulla responsabilità ti propongo un’iperbole (da prendere per quello che è, ovvero un’iperbole): se io punto una pistola alla testa di qualcuno e premo il grilletto con l’intenzione d’uccidere, la mia volontà è quella di uccidere; qualora la pistola si inceppasse e non riuscissi nel mio intento, non cambierebbe il fatto che la mia volontà è quella d’uccidere. Il caso di chi ricorre alla scienza medica per aggirare le difficoltà di concepimento e riproduzione, portando ancor più in là l’iperbole, mi ricorda assai quello di chi punta la pistola, tenta di sparare, la pistola si inceppa, corre in tutta fretta da un armaiolo, compra una seconda pistola (se serve, assolda un sicario), ripunta “in proprio” o per interposta persona e fa fuoco — il tutto ripetuto un numero di volte sufficiente e con sforzi abbastanza consistenti da ottenere il risultato voluto.
Ora, lasciando perdere l’iperbole, che è un’esagerazione per definizione, direi che la volontà è chiara e inequivocabile, indipendentemente dal risultato. Personalmente ho esercitato ed esercito la volontà opposta. Dall’armaiolo ci sono stato, per “vendergli” la mia arma così da non poter sparare a chi non ho voluto e non vorrò sparare — nessun inesistente diverrà esistente (e dunque, in prospettiva, sofferente e poi cadavere) per mia scelta. In caso d’errori, esiste l’interruzione di gravidanza. Ovviamente la mia compagna conosce il mio modo di vedere la cosa, e sa che una eventuale scelta di segno opposto ricadrebbe interamente sulle sue spalle, almeno dal punto di vista etico (dal punto di vista materiale, la legge interviene a gamba tesa sulla materia, con una presa di posizione di parte che a me dà il voltastomaco — la legge non è sempre giusta, semplicemente, chi la implementa ha la forza per imporla).

P.S. La sequenza dei ragionamenti che ho proposto in modo un po’ brutale e volutamente semplicistico ha ovviamente una serie di addentellati “collaterali” che sarebbe ancor più brutale tirare in ballo. Oggi non mi va di innescare polemiche che non portano da nessuna parte, per cui mi astengo dall’ “approfondire”. Approfondendo, rischierei di toccare sensibilità e magari anche tragiche esperienze di vita privata altrui sulle quali non ha senso infierire, se non nei confronti di chi, ad osservazioni come le mie, replica con esortazioni al suicidio (come se interrompere una vita già in essere fosse la stessa cosa che non esistere — un pensiero tanto banale, se sincero, manifesta una pochezza davvero sconsolante).

Engy

ok benjamin, ho capito di più 🙂
a me poi non turbano affatto posizioni anche distanti dalle mie, anzi, mi interessano sempre molto di più di quelle uguali alle mie, soprattutto nel momento in cui tali posizioni diverse vengono così bene e profondamente argomentate.
E hai fatto benissimo, ovviamente d’accordo con la tua compagna, a prendere le decisioni che hai preso in coerenza con le tue convinzioni.
Poi ti ribadisco – con immutata simpatia e stima – che questo “pessimismo” inguaribile alla fine rischia di sembrare una lagna.
ciao caro 🙂

gmd85

@E.n.g.y

Ti fraintendono tutti, povera. Le tue parole erano chiare. Ti ho spiegato che la contraccezione è già un buon mezzo. Concordo in parte con benjamin, altrimenti mi sarei astenuto. Quello che tu definisci pessimismo io lo definisco pragmatismo. La procreazione diventerebbe responsabile se ci fossero programmi di educazione sessuale ben strutturati. Ci sono ma guai a dire che devono diventare obbligatori.
@benjamin
Se parlando di istigazione al suicidio ti riferisci a una nostra precedente discussione, anche il mio commento età un’iperbole.

alessandro pendesini

@VHEMT
–L’insoddisfazione permanente, caratteristica tipicamente intrinseca all’umano, potrebbe essere una delle fonti sia del malessere umano che dell’enigma del piacere. Difficilmente possiamo eludere la nostra bipolarità ; possiamo solamente –nei migliori dei casi- modularla. Conoscere, sia pure parzialmente, i nostri meccanismi cerebrali quindi la nostra vera natura, puo’ esserci di un notevole aiuto per sopporare ma anche apprezzare la vita !
P.S.Il più sfortunato degli uomini è sovente colui che pensa di esserlo….
Bien à vous

Rudy

Con tutto il rispetto e la simpatia per le cause ambientali e per gli abeti centenari, quello che il papa ha fatto a noi romani col giubileo del “me ne frego se altri milioni di piedi e di veicoli che dissestano quello che ancora si tiene” è molto peggio. Misericordia per tutti tranne che per la città e i contribuenti.

benjamin l'@sino

Be’, istituire una manifestazione come il Giubileo è in sè e per sè un modo molto efficace per creare danno all’ambiente ed essere, conseguentemente, tutt’altro che ecologisti. Del resto, di che razza d’ecologismo della mutua va blaterando uno che osteggia la contraccezione in ogni modo? Come può dirsi ecologista uno che condanna definitivamente con la sua istigazione all’accoglienza senza se e senza ma un territorio già pesantemente “tassato” da un’antropizzazione ben superiore alle sue possibilità? Eppure, nel mondo della sfacciataggine conclamata, ora abbiamo anche gente che tira fuori questa gigantesca idiozia dell’ecopapa. Ma mi facciano il piacere…

RobertoV

Tanto non è lui a pagare. Così come per la casa per tutti (e costruire case per tutti non è di certo ecologico, quali case poi?).
Se i soldi li dovesse tirare fuori il Vaticano non indirebbe Giubilei con tanta faciloneria e non farebbe dichiarazioni tanto facilone come quelle africane.
Peccato che non abbiano fatto come ad Amburgo dove al referendum la gente ha appena bocciato le olimpiadi del 2024, ma si sa la chiesa non è democratica e mai lo sarà.
Come sarebbe andata se avessero chiesto ai cittadini romani di votare per il giubileo?
Bisognerebbe fare anche un calcolo ecologico dell’impatto del giubileo e delle dichiarazioni africane.

VHEMT

Caro Benjamin, il fatto che la natura sia un’entità impersonale, non implica necessariamente che noi non si possa detestarla e sopratutto detestare le sue leggi. I miei genitori, hanno agito in buona fede e non avevano gli strumenti culturali, non solo per resistere al ricatto biologico, ma pe rendersi conto di esso.
Per quel che mi riguarda essendo io un aderente del VHEMT (movimento per l’estinzione volontaria della specie umana), non ho coerentemente messo al mondo “nessuno”! Per questo sono fermamente antinatalista e abortista.
Io aderisco al VHEMT non per ragioni ecologiche, come la maggior parte degli aderenti a quel movimento, ma per ragioni antropologiche, cioè, per me, l’umanità deve estinguersi per il suo stesso bene, affinchè ci siano, una buona volta, pace e giustizia per l’uomo, poichè la storia ha dimostrato che i viventi, per quanto sforzi facciano, non sono in grado di raggiungere la pace e la giustizia: anzi, tutti gli sforzi per conseguirle, hanno avuto spesso l’effetto opposto.
Delle ragioni ecologiche non me ne frega più di tanto, anche perchè la natura, intesa come “vita”, continuerebbe tranquillamente senza l’uomo.

alle

“Alberi massacrati. Sorgono case. Facce, facce dappertutto. L’uomo si estende. L’uomo è il cancro della terra.” E. Cioran

Stefano™

@ WHEMT

Premesso che scopro adesso di essere inconsapevolmente (e solo per l’aspetto riproduttivo) membro di questo movimento, credo che la soluzione a una pessima demografia possa essere una migliore, anziché nessuna. Ma nessuno può fare affermazioni sicure in merito.

RobertoV

La natura vivrebbe anche meglio senza di noi, perchè alle normali catastrofi si sono aggiunte anche quelle procurate dall’uomo a causa sia della sua dissennata e non regolata crescita demografica che della pesante opera di adattamento del territorio. Vedi per esempio la pesante deforestazione (l’Europa una volta era ricoperta di foreste), l’inquinamento ed il consumo di risorse. L’essere umano è la specie vivente che ha il maggiore impatto sull’ecosistema.
Però, da questo non condivido l’idea che sarebbe meglio che l’uomo scomparisse e che la vita sia un fatto negativo. Certo ci sarebbero meno problemi se fossimo di meno, con conseguente miglioramento della qualità della nostra vita. L’impatto sull’ecosistema è riducibile.

VHEMT

Comprendo perfettamente che le mie idee sono estreme e sapevo che non sarebbero state popolari una volta esposte: sarei stato proprio scemo se lo avessi pensato! Ma che devo dirvi? Io oltre a non credere più in dio, non credo più nemmeno nell’uomo e nella sua capacità di migliorare.
In passato facevo parte di un’importante associazione che affermava (ed afferma) di operare “per il bene ed il progresso dell’umanità”: la massoneria.
Ma non credendo più in quell’ideale, coerentemente mi sono dimesso (“assonnato” come si dice), dopo anni di militanza.
“L’impatto sull’ecosistema è riducibile”, la “soluzione a una pessima demografia possa essere una migliore”,: dite voi. Io vorrei che aveste ragione, ma vedete, ci sono vari passaggi perchè ciò che voi auspicate diventi realtà: primo: bisogna superare l’opposizione di coloro i quali dicono che il problema denografico non esiste, che la terra potrebbe dare sostentamento a decine di miliardi di persone e che è tutta una questione di distribuzione (come se fosse una questione da poco); secondo: superato l’ostavolo precedente, bisognerebbe trovare una politica demografica coordinata a livello mondiale ed averci la volontà politica di farla rispettare per decenni (volontariamente o obbligatoriamente?); terzo, bisogna infine che tutto riesca bene e non ci siano esiti funesti.
No, mi dispiace: troppi “se” e troppi “ostacoli”. In una parola, non posso credere che l’umanità saprà salvarsi da un finale catastrofico, che sarà il megadisastro ecologico o una guerra termonucleare o tutti e due.

Sandra

“l’umanità deve estinguersi per il suo stesso bene, affinchè ci siano, una buona volta, pace e giustizia per l’uomo”

onestamente mi sfugge la logica… Soprattutto non credi che questo movimento guadagnerebbe in credibilità se i suoi componenti volessero procedere in modo da liberare risorse? Perché percepire la pensione grazie ai figli di quelli che non hanno capito niente del ricatto biologico non è il top della coerenza.

Posto che l’uomo è sicuramente l’animale potenzialmente più dannoso, è anche l’unico che potenzialmente potrà salvare, se non la Terra, almeno qualche specie oltre a se stesso dalla inevitabile fine del sistema solare. Non che sia necessario, ma in fondo niente lo è.

VHEMT

Dici bene Sandra, ma nella contraddizione a cui tu fai riferimento ci cadono coloro che sostengono l’estinzionismo “ecologico”. Ovvero coloro i quali dicono che l’umanità debba estinguersi per il bene delle altre specie e della natura in generale.
Ma il VHEMT è un semplice movimento e ognuno può pensarla in modo diverso e può aderirivi per motivazioni e con modalità diverse.
Il mio estinzionismo non è motivato da ragioni ecologiche, ma antropologiche: esso è volto al bene dell’uomo non della natura (che sa ben badare a se stessa)
Con la sua fine dell’umanità avrà pace e giustizia, perchè finiranno le sofferenze, le angustie, le malattie, le violenze, le sopraffazioni, le prepotenze, le diseguaglianze sociali e naturali ecc. ecc.
Prevengo una tua probabile obiezione, dicendoti che tutti i tentativi degli uomini di avvicinarsi ai target citati, non soltanto non hanno conseguito i risultati, ma hanno avuto l’effetto opposto. Guarda il comunismo: non era forse un ideale nobilissimo? Eppure l’egoismo umano ha trovato il sistema di farlo miseramente fallire.
Riguardo al suicidio dei membri del VHEMT, a parte che potrei citarti varie fonti letterarie sulle difficoltà che comporta il “suicidarsi”, ti rimando alle dichiarazioni in merito alla medesima questione del sito del movimento: http://www.vhemt.org/imorte.htm#suicidarvi

benjamin l'@sino

VHEMT, pensa che la pagina che indichi l’ho tradotta io tanto tempo fa (come anche molte altre nello stesso sito). 🙂
Aggiungo che le mie motivazioni per l’adesione ormai “storica” al Movimento sono cambiate nel corso degli anni, e non è detta che non cambino ancora. Quel che non è cambiato e che, anche solo per ragioni anagrafiche, non cambierà è la mia scelta di non infliggere la vita a chi ancora non esiste, lasciandolo/a dove non è.
Del resto, nel discorso che stiamo facendo non importa il perché, importano invece il cosa e, in misura minore, il come.

benjamin l'@sino

Tra l’altro, se hai il senso del grottesco e hai voglia di un po’ di “riso amaro”, leggi qui.

Sandra

VHEMT,
dalle dichiarazioni che mi hai proposto:
“Dopo aver lavorato per tutta una vita, non è troppo chiedere un dozzina d’anni di pensione.”
Dato che la pensione è a carico della generazione successiva a quella che ne usufruisce, l’appello “non fate figli ma visto che ci sono tanto vale che mi mantengano” sembra un po’ quello della signora che difende gli animali ma visto che ce l’aveva già indossa la pelliccia.
Capisco che si scelga di non volere figli, ma farne una bandiera ideologica non mi pare molto sensato, perché allontana dalla realtà: la vita è anche sofferenza, vegetale e animale, su Marte non soffre nessuno, c’è pace e giustizia proprio perché non c’è vita.

bruno gualerzi

A proposito del papa neoecologista (e di altro).

Bisogna riconoscerlo, nessuno meglio del Bergoglio incarna, trasferisce nella storia, l’evangelico “gli ultimi saranno i primi”.
Arriva regolarmente per ultimo a rivendicare quei bisogni e quei diritti che a fatica si sono fatti strada nella società civile attraverso lotte e sacrifici di tanti volonterosi per introdurre … ed ecco che, proprio quelli che dovrebbero essere gli eredi

bruno gualerzi

Chiedo scusa, mi è partito il post prima che lo completassi. Lo faccio qui .
(…) Arriva (Bergoglio) regolarmente per ultimo a rivendicare quei bisogni e quei diritti che a fatica si sono fatti strada nella società civile attraverso lotte e sacrifici di tanti volonterosi per introdurvi qualche ‘lume’…ed ecco che, proprio quelli che dovrebbero essere gli eredi di questi volonterosi, i cosiddetti laici, parlano senza pudore di ‘rivoluzione’, gli tributano onori e gli riconoscono il primato!
Imparino gli aspiranti rivoluzionari: è arrivando per ultimi che si diventerà – evangelicamente, per grazia divina – i primi!

RobertoV

Fare dichiarazioni ecologiche, populiste non costa niente, tanto non sarà lui a pagare o fare qualcosa di concreto (vedi monasteri aperti agli immigrati). Anche le stesse multinazionali del petrolio, per esempio, dichiarano di essere ecologiste: evidentemente l’argomento rende. Come aveva fatto notare un vescovo svizzero la chiesa cattolica ha parecchi miliardi investiti in attività non ecologiche dalle quali dovrebbe uscire per essere conseguente.
Indire un giubileo non ha niente di ecologico, va esattamente nel senso opposto: più viaggi, più consumi, più inquinamento, più rifiuti, meno soldi per altro.
Una casa o un lavoro per tutti vuol dire più consumo di territorio, risorse, consumi energetici. Una casa per tutti era lo slogan anche del dittatore Honecker nella ex-DDR e per attuarlo e tenere buona la popolazione ha dissanguato le finanze dello stato, con case di bassa qualità ed ovviamente senza concedere democrazia. Anche nel Sud Africa dell’apartheid lo stato costruiva case dignitose per i neri, ma ovviamente niente diritti. Il lavoro c’era, ma poco pagato per i neri.
Le varie dittature hanno spesso cercato di dare un lavoro a tutti, la disoccupazione non esisteva, ma la qualità della vita non era certo accettabile ed il rispetto dell’ambiente inesistente.
Alla fine anche i polli hanno una casa, ma sempre polli restano.
L’italia da una visione distorta del fenomeno Bergoglio: l’entusiasmo di media e gente è tipicamente italico, molto minore all’estero. Non succede come su Repubblica dove hai sempre titoli in prima pagina anche per questo viaggio. Sui giornali stranieri la notizia è relegata su pagine secondarie, con anche commenti critici.

bruno gualerzi

@ Roberto V
Una replica – sia pure indiretta, e comunque per grandi linee – al tuo intervento credo sia contenuta nella risposta data a Diocleziano nel post sulla ‘clericalata’.
Qui aggiungo solo che ormai l’Europa… che ovviamente è un pò più vaccinata dell’Italia di fronte all’ingerenza vaticana, ma non certo, nonostante le apparenze, molto più secolarizzata… non è però più un angolo visuale probante dal quale valutare fenomeni di portata planetaria. C’è un’utenza in tante parti del mondo che – in concorrenza con l’islamismo – apre alle chiese cristiane sempre nuovi pascoli.

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