Manca ancora la ripartizione dell’8 per mille statale

La Presidenza del Consiglio dei ministri non ha ancora reso nota la ripartizione dell’8×1000 di competenza statale versato nell’anno 2010, denuncia il segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano, interpellato da Il Fatto Quotidiano. Si parla di 170 milioni, sui quali anche le scuole attendono lumi, visto che dal 2014 può beneficiarne anche l’edilizia scolastica. Sul sito del governo, l’ultimo decreto pubblicato riguarda la ripartizione sotto l’esecutivo di Enrico Letta, nel 2013, per i fondi del 2009.

Un meccanismo, quello dell’Otto per mille, del quale da anni l’Uaar chiede l’abolizione e sul quale fa campagna di sensibilizzazione (ad esempio con Occhiopermille). Se ciò non è possibile, visto che solo il governo può intervenire, almeno sia utilizzato in maniera più laica e a beneficio di tutti i cittadini. Già la Corte dei Conti ha fatto notare come questo meccanismo privilegi in maniera spropositata la Chiesa cattolica. E anche una fetta non trascurabile della quota di competenza statale va a favore della Chiesa. Intanto, girano voci che Renzi voglia ritoccare l’8×1000 in modo da dare più ossigeno alle casse pubbliche, in vista della prossima legge di stabilità.

“Lo Stato è l’unico competitor che non sensibilizza l’opinione pubblica sulle proprie attività con campagne pubblicitarie”, aggiunge Carcano: nel 2013 la Cei ha investito 3,5 milioni di euro per la propaganda sulla Rai ma lo Stato non hai mai mandato in onda spot informativi sul meccanismo. Non solo, nel corso degli anni i governi hanno saccheggiato il proprio 8×1000, distraendolo dalle finalità definite dalla legge, per tappare buchi di bilancio, finanziare missioni militari, coprire l’abolizione dell’Ici.

Otto per mille: Renzi dimentica di assegnare i soldi destinati allo Stato – Il Fatto Quotidiano

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5 commenti

sumadart son

E mi raccomando cari italioti di “sinistra-rivoluzionaria” nostalgici del glorioso PCI di Berlinguer la prossima volta prima di andare a votare un bel film di Nanni Moretti, uno sguardo alla libreria piena di tascabili Feltrinelli, pane e nutella e musica di sottofondo con Guccini ed i Nomadi, uno sguardo con le foto al mare con la compagnia di vecchi amici di quella vacanza fatta con le Diane 2CV ed i VolksWagen trasporter E poi al momento del voto…
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Una bella X convinta e decisa al giovine rottamatore matteo renzi che potete vedere qui in mezzo a due grandi rivoluzionari:
http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_fotogallery-111331/541142.htm
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Marjo

Si dovrebbe fare come fa la Germania: ognuno versa la quota proposta alla sua religione,
dopo aver fatto la conta. I non religiosi alle varie associazioni di propria fiducia come
l’UAAR e qualche altra, riconosciuta legalmente.

mafalda

Non sarebbe il caso invece di tenerseli? In questo modo lo stato non potrebbe agire slealmente, usando i fondi per acquisti non necessari o per coprire buchi. Le varie chiese dovrebbero essere finanziate solo dai fedeli: se ti dichiari cattolico, paghi per il clero cattolico. Naturalmente un battezzato dovrebbe pagare o sbattezzarsi. Non so se anche gli islamici abbiano una specie di battesimo…

francesco s.

Veramente il battesimo o altro non dovrebbe produrre alcun effetto legale. Qualsiasi cittadino privatamente dovrebbe finanziare chi gli pare, perché lo Stato devre raccogliere i soldi per conto terzi? Lo stato si deve occupare solo delle proprie tasse e non dovrebbe obbligare nessuno a battezzarsi o sbattezzarsi per finanziare chi gli pare.

Tiziana

Di più, secondo me lo Stato non dovrebbe consentire che dalle tasse dei cittadini vengano detratti denari per le religioni (8) per le attività sociali (5) per i partiti (2). Vuol dire che lo Sato può fare a meno di quei soldi?. Se il citttadino intende finanziare una chesa o una attività sociale magari può fare fruire di una detrazione fiscale, ma che io che pago tutte le tasse allo Stato debba far sentire buono uno che firma il 5 per una ong sociale mi sembra assurdo.

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