A Montà di Padova prima scuola parentale “anti-gender”

Nella frazione di Montà a Padova, il parroco chiude la scuola materna per aprire la prima scuola parentale “anti-gender”, con maestra unica scelta dai genitori e insegnamento in chiave tradizionalista e confessionalista. La cittadinanza lamenta il cambiamento, i fedeli se ne allontanano e la curia è imbarazzata non avendo autorizzato la novità. L’iniziativa ha però il sostegno dei neocatecumenali ed è espressione dell’integralismo cattolico montante anche in campo scolastico. Le scuole paritarie cattoliche, nonostante gli aiuti di stato e i privilegi (messi in discussione anche dalla recente sentenza della Cassazione), sono da tempo in pesante crisi, con calo di iscritti e introiti. Questa “nuova” esperienza potrebbe rappresentarne una mutazione ed evidenzia la chiusura identitaria di un cattolicesimo di retroguardia, accostabile a esperienze quali faith school inglesi e campus fondamentalisti americani.

Preghiere e maestra unica: nasce la scuola anti-gender – Cronaca – Il Mattino di Padova

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34 commenti

sumadart son

Egregi signori cattolici devotissimi della madonna impestata e di un dio piccolo borghese misogino e sessuofobico volete la vostra scuola per crescere i vostri piccoli fanatici italioti per me nessun problema ognuno faccia un po’ come vuole (che si rispettino i programmi ministeriali O in alternativa esami comparativi a fine anno):
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MA QUESTE MADRASSE (anche se carenti di imam barbitti e barbutti) VE LE PAGATE VOI CON I VOSTRI SOLDI SENZA PRETENDERE NULLA DALLO STATO.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

mafalda

Le mode americane da noi arrivano sempre 10 anni dopo, ma questa potevamo risparmiarcela. Felice di sapere che i genitori atei devoti non gradiscono. È inutile, agli italiani il cattolicesimo non piace.

sumadart son

@Mafalda:
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Agli italiani (cittadini ed abitanti dell’Italia con senso e dovere civico) il cattolicesimo NON piace.
Agli italioti (popolani felici e beoti abitanti l’italietta) invece il cattolicesimo piace e tanto ASSAI.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Mauro

@ sumadart son

Il problema è che coloro che tu definisci italioti sono esseri biologicamente viventi ma non senzienti. Non sono in grado di pensare, hanno bisogno di chi lo faccia per loro.
E i vescovi della CEI, con carità cristiana, si sacrificano e si sobbarcano questo onere.

Il problema è che essendo loro esseri non sociali e non civili, non hanno mai imparato a distinguere tra italiani e italioti e credono di poter guidare tutti.

sumadart son

@Mauro:
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Siamo in democrazia e la maggioranza relativa degli abitanti della nazione Italia è fatta da italioti.
Purtroppo sono tanti, belli paesani ,popolani E soffrono pure di questo disturbo {CE_01} di cui pare non gliene importi assai….anzi più sono ignoranti e più sono felici.
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contenuti extra
{CE_01}: https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale
(47% di Italiani quindi direi almeno il 90% degli italioti).
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

francesco s.

Passi il termine, anche simpatico “italioti”, però addirittura non senzienti, mi pare e eccessivo. Alla fin fine anche la maggior parte dei fedeli hanno preso le distanze dal parroco troppo integralista.

sumadart son

@francesco_s:
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Esatto hai detto bene.
Gli italioti sono esseri senzienti E in molti casi perfettamente consapevoli del loro essere italioti anche quando di fronte a dati di fatto oggettivi loro continuano imperterriti ed indomiti nel loro orgoglio di essere italioti.
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Tipico esempio è quando gli fai notare che fare la spesa in Germania costa il 30% in meno che in Italia E dove ormai il potere di acquisto del lavoratore italiano (ma ormai è il caso di dirlo…italiota) è compromesso da stipendi prossimi a quelli di europa orientale.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Antonio

@sumadart son
Per questa ragione io sono diventato ormai da anni un fiero sostenitore dell’abolizione del suffragio universale: al diavolo l’idea secondo la quale il voto è un diritto inalienabile che ti spetta per il solo fatto di essere nato.

sumadart son

@Antonio
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Anche io la penso come te….bella idea !!!
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Ci fosse il mio partito al potere per votare un esame semplice e basilare con pochi concetti chiari (direi un testo di al massimo trenta pagine) E riprendendo come modalità i quiz sulla patente.
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Quando lo sostienti almeno una settimana prima del voto è valido due anni e puoi votare.
Non lo sostieni tale esame e non voti. Appelli quindicinali E se uno fallisce una volta poco male può riprovare fra 15giorni.
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Basterebbe questo e la percentuale di italioti votanti crollerebbe facendo così emergere politici validi ed efficaci (che sono appunto specchio di un elettorato un minimo competente).
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

Gérard

Se si vuole sapere tutti guai che ci arriverano 10 o talvolta 20 anni piu tardi, occore fare un viaggio negli States e vedere cosa c’è di particolare che non abbiamo .

mafalda

@sumadart
Italiani: cittadini con senso civico, rispettosi della libertà altrui.
Italioti: nati in Italia, atei devoti del cattolicesimo stile gesuita poverello, falso e sfacciatamente ricco, tutto è contrario di tutto, innocui.
Italioti pericolosi: veri cattolici, stile ratzinger, stare alla larga.

sumadart son

@mafalda:
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Hai pienamente ragione però se la mente sono i cattolici stile razzingher costoro manovrano un braccio molto consistente degli italioti che tu definisci innocui.
Consolante sapere che il cervello è sempre più stanco E il braccio è fatto di carne morta e in putrefazione…però attenzione che possono ancora fare mooolti danni.
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

FSMosconi

Che poi: codesti sostenitori dello scontro tra civiltà non si accorgono di aver costruito in tutto e per tutto delle madrase? 😐

sumadart son

@FSMosconi:
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Ovvio che non se ne accorgono perchè di barbacce barbittose e barbittute non ne vedono.
Non hai notato come il papa sia sempre bello rasato, rasato quasi sbiancato con la candeggina ?
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firmato: sumadart son (colui che vede nel passato, presente e futuro dell’italietta degli italioti e continua a vedere sempre più italioti).

G.B.

Il paradosso è che questi clericali, che vorrebbero presentarsi come tradizionalisti, nei fatti portano avanti idee eversive (l’insegnante scelto dalle famiglie) e permissive (niente lezioni per casa).
Tra parentesi: con la “buona” scuola di Renzi l’insegnante scelto dalle famiglie ci sarà anche nella scuola statale. Per quanto ne so io (38 anni di insegnamento) i presidi fanno tanto gli arroganti con i deboli, ma poi davanti a CERTE famiglie diventano degli agnellini e fanno tutto quello che gli viene richiesto e quindi per scegliere i docenti terranno sicuramente presenti i desiderata dei genitori CHE CONTANO.

mafalda

Giusto. Praticamente si realizza in grande quello che succede con i cosiddetti insegnanti di religione ( dico cosiddetti perché non li considero dei veri insegnanti, ma dei catechisti): sono scelti e controllati dal vescovo. Questo piace a molti genitori, dà loro un’impressione di ordine e di rigore, mentre sarà il contrario, con favoritismi a gogo’ e conseguente abbassamento della qualità dell’istruzione.

mafalda

@francesco
Non è la valutazione che spaventa gli insegnanti, almeno molti di quelli che conosco; anzi, visto il comportamento di alcuni sarebbe necessaria. Bisogna stabilire che cosa è come valutare. Ti posso dire il mio pensiero, e forse altri insegnanti condivideranno. La valutazione obiettiva dovrebbe contenere: titoli (acquisiti in istituti seri), aggiornamento, disponibilità ad effettuare più ore(pagate!), competenze nelle lingue, in informatica, in pedagogia, progetti indirizzati agli alunni. Sembra invece che ciò che sarà premiata sarà la disponibilità a prendersi incarichi. La maestra che silenziosamente svolge il suo lavoro con con i bambini, portandoli al miglioramento non solo cognitivo, ma anche affettivo e relazionale, non conterà tanto; conterà la maestra (magari di religione) con più chiacchiera, che si prende un incarico come quello della sicurezza, e che magari è un disastro assoluto nella gestione della classe.
E poi, siamo in Italia, il potere al preside di decidere sul personale, in molte sedi diventerà clientelismo. Da ultimo: genitori nel comitato valutazione? Ma siamo pazzi?

Sandra

“Da ultimo: genitori nel comitato valutazione? Ma siamo pazzi?”

Non sei l’unica insegnante che scrive qui, che fa passare un giudizio tanto negativo sul popolo dei genitori (e certo ce ne sono di tremendi, ma ti assicuro anche docenti!). Ma questa chiusura verso i genitori a priori, se posso permettermi, non giova alla scuola, e non giova soprattutto ai ragazzi: per questo, almeno come atteggiamento superficiale poi non so, la scuola privata “promette” un’accoglienza un po’ meno fredda (certo, lì pagano e devono trattare bene il cliente, però l’impressione che il genitore ne ricava è di non essere trattato come un povero deficiente che non capisce niente). Capisco che ci siano genitori da evitare come la peste, ma ci sono anche persone che si interessano e davvero ci tengono: la mia percezione è che le percentuali di pessimi/mediocri/ottimi nelle categorie docenti e genitori non siano poi tanto diverse. Perché rifiutare una collaborazione? In fondo un genitore potrebbe riferire in comitato elementi di giudizio che i colleghi ovviamente ignorano. L’importante è che si stabilisca uno standard comune e accettato di scuola statale: ad es. per me che un’insegnante dica “questo non lo leggiamo perché era fro.io” non rientra in uno standard accettabile. Ma chi, se non un genitore delegato, lo potrebbe fare?

mafalda

@sandra
I genitori hanno già una rappresentanza importante a livello di consigli di classe, interclasse, istituto, anche se in alcuni casi, come la scelta dei libri di testo, non hanno molte possibilità di scelta. Non ho mai avuto problemi con i genitori e questo è un bel traguardo visto i tempi che corrono, ma ognuno deve mantenere il proprio ruolo. Devono essere sentiti, a livello informativo, i rappresentanti dei genitori della classe dove lavora il docente valutato, ma non capisco quali competenze potrebbe avere un genitore per valutare e un insegnante. È come se io facessi parte del comitato di valutazione dei medici; potrei dare un parere, ma non ho le competenze per misurare il loro lavoro. I genitori sono una miniera di risorse, vanno coinvolti sempre più nelle decisioni e nelle attività per i bambini; di insegnanti deficienti che dicono assurdità come quella che hai riportato ce n’è purtroppo e ci sono quelli che vogliono dettare ai genitori le regole da tenere a casa, quando magari non sono capaci neanche loro di tenere i propri figli.

francesco s.

Leggendo il punto della legge mi pare equilibrato il comitato di valutazione, ci sono insegnanti e genitori, alle superiori viene coinvolto anche uno studente. Genitori e studenti sono stakeholder è giusto che vengano coinvolti. Chi il servizio lo riceve è in grado di giudicarne la qualità.

Sandra

mafalda,
non ci sono solo gli aspetti “tecnici”: se un medico, o un pediatra, ha un modo di fare o atteggiamenti inappropriati, si è liberi di cambiarlo. Ci sono aspetti della professionalità – modo di fare, puntualità, autocontrollo – per i quali un genitore, e anche uno studente, può esprimere un giudizio, che è più informato di quello del collega che non sa cosa succede in classe (o nello studio medico).
Il fatto è che ci sono, come confermi, insegnanti deficienti, e la presenza di organi di rappresentanza finora non ha avuto un impatto sufficiente: se l’insegnante in questione sapesse che i suoi svarioni verranno riferiti in sede di comitato di valutazione, non pensi che farebbe più attenzione a restare nel suo ruolo?

mafalda

Infatti, ho detto che bisognerebbe sentire i rappresentanti di classe, con dati alla mano. Nel nostro istituto abbiamo un comitato di autovalutazione che raccoglie dati e li riferisce ai docenti. Tra questi dati vi sono tabulati di questionari di gradimento del servizio da parte di tutti gli studenti delle medie e di tutti i genitori, svolti annualmente.
Sai, ho come l’impressione che questa riforma, con proposte come questa, sia solo uno specchietto per le allodole: a molti genitori convinti che gli insegnanti non lavorino, sembrerà che sia arrivato il preside castigamatti; in realtà credo che gli strumenti per valutare gli insegnanti e controllare che non facciano sciocchezze ci siano già e che il Renzi voglia soprattutto risparmiare dando ai docenti più incarichi di quelli che già hanno.

giovanni da livorno

@ Mafalda

devo in parte dissentire, perchè secondo me, al posto degli atei devoti ci metterei i cattolici moderati, mentre gli atei devoti li riterrei praticamente equivalenti ai cattolici “veri” (come dici te).
A sostegno della mia tesi, ricordo che nei siti cattolicisti (come ad es. l’illustre e compianto blog dell’ucWcr), si inveisce contro i cattolici moderati (definiti sprezzantemente “cattolici adulti”) ancor più che contro di noi a-cattolici! Mentre certi personaggi noti come “atei devoti” vengono particolarmente apprezzati.
Saluti. GdL

“È duro essere religiosi quando certe persone non vengono mai incenerite da un fulmine”.
(B. Watterson)

mafalda

Forse intendiamo la stessa cosa o quasi. Nel secondo gruppo io inserivo gli atei devoti non consapevoli, persone che si professano cattoliche, vanno a messa ogni tanto, non conoscono i libri sacri se non qualcosa letto in chiesa, davanti a certe scelte (matrimonio, aborto, divorzio, eutanasia…) non seguono tanto il dettato dei preti quanto il loro interesse o il buon senso, credono vagamente all’aldila. Gli atei devoti consapevoli, mamma mia, non li sopporto.

Angelo

Questi cattolici non si integreranno mai. Stanno sempre tra di loro, nelle loro chiese, parlano, giocano tra loro. Non imparano la lingua, non sanno vivere secondo le nostre regole….

Gérard

Angelo fa un po riferimento agli commenti che fanno alcuni sugli “extra” communitari”
Non parlano la lingua, probabilmente quella che deve essere in communicazione con il cervello prima di esprimersi..

Frank

Dialogo della foto:

Prima auto: “Macho, macho man, I’ve got to be, a macho man, Macho, macho man yeah, yeah I’ve got to be a macho……”
Seconda auto: Ma il tuo proprietario si è dimenticato l’autoradio accesa?
Prima auto: Si…
Seconda auto: Sbaglio o sei l’auto del parroco?
Prima auto: Si, perché?
Seconda auto: No, no.. niente.

giovanni da livorno

Però, nel mondo cattolico (e non solo in esso): quanti sforzi per conservare il privilegio di perseguitare gli omosessuali (“di fatto”, anche se “formalmente” si dice il contrario).
Ma d’altronde la persecuzione dei gay è necessaria agli integralisti religiosi: guai se si arrivasse alla tolleranza!
Saluti. GdL

“Non c’è nulla di più venerabile di un antico abuso”
(Voltaire)

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