L’IHEU difende la libera espressione per le persone LGBT

Oggi [22/06/15], al Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, l’Unione Internazionale Etico-Umanista (IHEU) ha difeso la fondamentale importanza del rispetto del diritto alla libertà di espressione per le persone LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).

Sottolineando le premesse ignoranti e offensive sulle quali sono basate le leggi che proibiscono la distribuzione di materiale sui diritti LGBT (in paesi come la Russia e la Nigeria), Elizabeth O’Casey — capo delegazione IHEU — ha formalmente chiesto all’ONU di fare di più per proteggere i diritti di tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

La nostra dichiarazione è riportata per intero qui sotto:

DICHIARAZIONE ORALE

Unione Internazionale Etico-Umanista

Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite
XXIX sessione (15 giugno-3 luglio 2015)
Dibattito generale, punto 2/3

Elizabeth O’Casey

Il diritto alla libertà di espressione include anche il diritto di esprimere il proprio orientamento sessuale e l’identità di genere senza imbarazzo, così come la libertà di ricercare, ricevere e comunicare informazioni su argomenti relativi all’orientamento sessuale o l’identità di genere. Il diritto all’uguaglianza protegge gli individui sulla base del loro orientamento sessuale e identità di genere, e pone sugli Stati un obbligo concreto di rispetto della libertà di espressione delle persone LGBT.

Noi tutti lo sappiamo. Produce quindi a dir poco perplessità, che stati come la Russia e la Nigeria — e tra non molto probabilmente il Kirghizistan — stiano violando questi diritti con le loro leggi anti-LGBT che criminalizzano espressioni pubbliche di affetto tra coppie dello stesso sesso, ostacolando il lavoro delle organizzazioni che difendono le persone LGBT e i loro diritti.

La legge russa del 2013, che proibisce la distribuzione di materiale LGBT, è ufficialmente nata “allo scopo di tutelare i bambini dall’informazione che propaganda il diniego dei valori della famiglia tradizionale”. Gli assunti impliciti su cui si basa tale obiettivo sono moralmente detestabili e oscurantisti, e fomentano un odio verso le minoranze che è sponsorizzato direttamente dallo Stato.

Analogamente, le affermazioni e gli slogan provenienti da un consistente numero di gruppi e lobby religiose anti-LGBT (come la Chiesa ortodossa russa e orientale e i Gruppi Evangelici statunitensi) collegando omosessualità e pedofilia (1) e suggerendo l’incapacità delle persone LGBT di essere genitori adeguati (3), sono basati sulle medesime ignoranti premesse. Pur essendo opinioni largamente offensive, noi difendiamo il diritto di questi gruppi di esternarle. Chiediamo solo che la stessa cortesia sia concessa a coloro che cercano di esprimere la propria identità (anche sessuale).

Negare a qualcuno il diritto di esprimere chi sia e chi ami, equivale a negargli il diritto di essere se stesso. Di conseguenza, noi chiediamo al Consiglio di fare pressioni su Russia e Nigeria affinché adempiano agli obblighi stabiliti dal diritto internazionale, e in quanto membri di questo Consiglio. È dovere del Consiglio proteggere i diritti di tutti — chiunque essi amino, e chiunque essi siano.

(1) Vedi per es. http://www.pinknews.co.uk/2008/01/17/orthodox-bishop-links-homosexuals-to-paedophiles/, http://www.bbc.com/news/world-europe-32595514, http://www.bbc.co.uk/programmes/b05rkq85, http://www.channel4.com/programmes/dispatches/on-demand/57108-004, http://www.thenation.com/article/177823/how-us-evangelicals-fueled-rise-russias-pro-family-right

(2) Vedi per es. http://www.theguardian.com/commentisfree/2013/aug/11/anti-gay-laws-russia, https://www.lifesitenews.com/opinion/what-really-happened-in-irelands-gay-marriage-referendum, http://www.massresistance.org/docs/gen2/15b/Ireland-marriage-vote/index.html, http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/northern-ireland-minister-who-said-children-of-gay-parents-are-more-likely-to-be-abused-steps-down-10205912.html

Traduzione di Giorgio Pozzo

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22 commenti

Rudy

Voi non capite gli omofobi, i russi e i trogloditi vari. Lo fanno per i bambini.
Se poi marciscono negli orfanatrofi russi e di mezzo mondo, l’hanno salvati da una coppia di mamme (o papà o sfumature varie).

giovanni da livorno

@ Rudy

ad ulteriore sostegno di quanto tu affermi, mi permetto di riportare una PERLA che ho letto in un blog cattolico (NOn quello dell’ucWcr).
Udite o popoli:

“Sull’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali, non credo che ci sia alcun distinguo da fare: è sempre e totalmente sbagliata. Anche un orfanatrofio è certamente migliore di due omosessuali per la salute e la serenità di un bimbo. Mai, mai, mai, in nessun caso può essere accettabile l’adozione da parte di una coppia omosessuale”.

Che volete di più?
Saluti. GdL

“La chiarezza è impegnativa, e non bisogna mai impegnarsi troppo. Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, coll’andar del tempo, i credenti”.
(L. Longanesi)

Gianluca

GdL

“Mai, mai, mai, in nessun caso può essere accettabile l’adozione da parte di una coppia omosessuale”.

Ovviamente argomentazioni a sostegno? Zero.

Piuttosto non sono d’accordo con:

“Pur essendo opinioni largamente offensive, noi difendiamo il diritto di questi gruppi di esternarle. Chiediamo solo che la stessa cortesia sia concessa a coloro che cercano di esprimere la propria identità (anche sessuale).”

Quindi anche il KKK ha lo stesso diritto di inveire contro i “negri”?

ALESSIO DI MICHELE

Oltre al fatto che il KKK non inveisce contro i “negri”, ma dà fuoco ai negri, SI’. D’ altra parte che ne diciamo di, ad esempio, un Bertinotti che si vanta di essere comunista ? Hanno fatto molte più vittime i comunisti del KKK, tanto per fare un esempio al volo.

Gianluca

ALESSIO DI MICHELE

“Oltre al fatto che il KKK non inveisce contro i “negri”, ma dà fuoco ai negri, SI’”

Scusa, ma che dici?

Non so di dove sei, ma se inizio a dire che tu e tutti quelli della tua città non siete idonei ad adottare bambini, siete mentalmente disturbati, siete inferiori, ecc. ecc. Posso dirlo? Qui non si tratta di opinioni offensive, questa è offesa a voi come abitanti di una città.

Se dico: “La musica classica fa schifo, non dovrebbe essere ascoltata” questa è un’opinione che qualcuno potrebbe ritenere offensiva, ma sono cavoli suoi e io non sto offendendo nessuno.

Se invece dico: “Chi ascolta musica classica è mentalmente disturbato” questa è un’offesa alle persone, a un gruppo generalizzato e non dovrebbe essere giustificata nè permessa.

Florenskij

@ Giovanni da Livorno. Appunto. Chiarezza vorrebbe che si mostrasse quanto Leo Longanesi sia stato vistosamente fascista, sia pur critico -frondista – mordace, e amico di gerarchi ottimamente piazzati, come Italo Balbo ( perfino di Telesio Interlandi, futuro direttore de “La difesa della Razza” ) e poi sia diventato antifascista e in seguito ancora fondatore della mordace-destrorsa rivista “Il Borghese”, ricco di battute e di foto scollacciate. Il tutto verificabile in un attimo su Wikipedia. La citazione antireligiosa può fare degnamente da pendant con quella – odiosina – da Kipling, cantore dell’imperialismo britannico.
Comunque Longanesi ha, secondo il suo punto di vista, il merito di aver pubblicato “Perchè non sono cristiano” di Betrand Russell, libro per me epocale.

Florenskij

Attenzione, l’ateismo di Giovanni da Livorno non è un ateismo dozzinale, volgare, plebeo, ma aristocratico, del genere conte Attilio. Vien da pensare allo “Scettico blues” di Gino Franzi 1919:
“Quando tutto tace / vo lontan dalla città / solo nella notte il mio cuor scrutando va / e nel mister lungi dal pensier / quando c’è ancor chi s’illude d’amor / e l’ingenuo non sa / che c’è il fango quaggiù in funzion di virtù… Cosa m’importa se il mondo mi rese glacial / quando del mondo nel fondo non vedo che il mal / quando il mio primo amore mi scovolse la vita. / Senza lusinghe pel mondo ramingo io vo / e me la rido beffando il destino così…
( testo integrale e musica su Youtube ).
Insomma un ateismo in smoking o addirittura in frack.

benjamin l'@sino

Può essere che alcuni atteggiamenti generino disagio nelle persone e che sia pura cortesia evitare di turbare il prossimo (anche se il turbamento deriva da ragioni che non condividiamo)? Dunque, ben venga la libertà di ognuno, ma che sia affiancata a un sincero desiderio di non porsi “perpendicolarmente”, per partito preso, al comune sentire. Diversamente, si chiama “provocazione”, e non è una bella cosa.

Senjin

Scusa ma che vuoi dire? Un uomo ed una donna che si tengono per mano e si baciano sono tanto carini… due uomini o due donne che facessero lo stesso sarebbero provocatori?
Il comune sentire prevedeva il linciaccio delle coppie miste, il movimento per i diritti civili fortunatamente si è “posto perpendicolarmente ed ha provocato”.
Questa pseudo-morale del “non offendiamo il comune sentire” è pura spazzatura, serve solo a perpetuare ingiustizie e discriminazioni.
Il “comune sentire” è offeso anche dal bambino autistico in classe che disturba e non dà soddisfazione agli insegnanti, dalle vittime di stupro che non si sono fatte come minimo ammazzare di botte, da chi appartiene ad un gruppo religioso di minoranza ecc.
Non si è MAI ottenuto alcun progresso sociale senza dar contro al “comune sentire”.
Il discorso che fai è a veramente inquietante.

benjamin l'@sino

Non tutti ci inquietiamo per le stesse cose. Ad esempio mi inquieto per gli esempi non pertinenti che hai portato, che reputo un indice di impostazione fideistica del pensiero: “è così perché… è così”. E giù a cercare gli esempi più truci.
Con ordine…
1) Un uomo e una donna che si tengono per mano sono carini, se cominciano ad andare pubblicamente oltre nelle effusioni (ad esempio, c’è bacio e bacio) diventano assai meno carini. Due donne o due uomini che si tengono per mano non credo turbino nessuno, tutt’al più ci sarà chi li troverà buffi; due donne o due uomini che cominciano ad andare pubblicamente oltre nelle effusioni (ad esempio, c’è bacio e bacio) diventano assai meno carini. 2) Tra essere a disagio o turbati e il linciaggio c’è una bella differenza; turbare di proposito la gente rimane comunque segno di scarso rispetto. 3) C’è autismo e autismo, c’è handicap e handicap. Ti garantisco che in certi casi di “inserimento” ( = parcheggio ipocrita per mettersi la coscienza a posto secondo l’ideologia corrente ) scolastico dell’handicap si arriva alla interruzione di pubblico servizio, ovvero a una situazione nella quale il processo dell’istruzione pubblica è compromesso dal contesto creato senza troppo occuparsi delle conseguenze pratiche. Una soluzione ragionata sarebbe quella di valutare, senza farsi prendere la mano dall’emotività, quali casi possono essere scolarizzati in un contesto “normale” (senza predisporre situazioni su misura che certo esulano da quelle correnti e che certo richiedono spese ingenti che chi amministra la scuola non intende sostenere) e quali no. 4) Il riferimento allo stupro è talmente fuori bersaglio da non permettere repliche sensate. 5) I gruppi religiosi di minoranza possono decidere se provocare o non provocare; se non provocano, dubito che qualcuno si prenda la briga di sentirsi offeso dalle credenze di chicchessia, per quanto fantasiose possano essere. 6) Ti rendi conto, vero, di quanto sei andato fuori tema?

ALESSIO DI MICHELE

Ha detto una vittima della repressione, politica prima e religiosa poi, ingiustamente trascurato, Daniele Luttazzi:

“Se non incontri mai niente che ti offenda, significa che non vivi in una società libera.”

stefano

il Vaticano possiede il diritto di veto all’onu 😉 è tra i pochi beneficiari di questo privilegio, assieme a nazioni umanissime come l’Arabia Saudita dove i gay vengono pubblicamente frustati e non di rado impiccati.

Senjin

@Benjamin

Non sono andato per niente fuori tema. Ho solo allargato il tuo ragionamento.
Quello che tu stai dicendo delle coppie omosessuali, lo dicevano dei neri per strada e sugli autobus… e lo dicono tutt’ora di molte, molte categorie sociali non percepite come “normali”.

1) parlavo di un normale scambio di affettività in entrambi i casi, certamente non di gente che fà petting o sesso in pubblico spazio (vedi recenti esempi di cronaca).
In molti casi due uomini o due donne che si tengono per mano in strada sono soggetti a molestie e insulti di ogni genere e, basta dare una scorsa alla cronaca, in alcuni a casi anche a vera e propri violenza fisica.

2) Rosa Parks turbò più che volontariamente il pubblico sentire. Era una gran cafona censurabile o una persona con il coraggio di combattere per i diritti umani? Il tuo discorso è talmente generico che ci finisce dentro di tutto. Sopratutto fatto in relazione ad un articolo che parla di regimi repressivi delle persone LGBT come la Russia (dove la violenza omofoba è all’ordine del giorno).

3) Quindi la soluzione non è migliorare il sistema scolastico ma chiudere in casa (nella migliore delle ipotesi) o in un bel lager i soggetti? Sopratutto chi decide quali vite sono a perdere? Dei down cosa facciamo? Dei soggetti con ADHD? In pratica il tuo discorso è che finchè non ci sono da buttare soli e non disturbano il senso di normalità vanno bene, altrimenti rinchiudiamoli? Non venirmi a dire che non sò di cosa parlo, con una sindrome dello spettro autistico ci convivo da sempre e, purtroppo, da sempre devo avere a che fare con ipocriti xenofobi di ogni risma.

4) Il riferimento allo stupro è pienamente centrato. La vittima che non si fà massacrare di botte disturba la narrativa socialmente costruita della brava donna e quindi la vittima viene colpevolizzata. Se poi hanno l’ardire di parlare pubblicamente e cercare di portare il discorso sul piano del consenso in maniera più estesa apriti cielo, vanno incontro ad uno tzunami di molestie e minacce senza fine. Perchè? Perchè il comune sentire ha deciso che lo stupratore è il mostro nel vicolo che ti aggredisce in stile Rambo. L’amico che ti infila il roipnol nel bicchiere? Colpa della vittima che non doveva bere e doveva vigilare. Il partner che diventa manesco e fà i “comodi suoi”? La vittima stara sicuramente esagerando e poi sei ha accettato una volta poi ti tocco.. Prova a parlare con sopravvissuti e sopravvissute a violenza sessuale, potresti iniziare a capire quanto il tuo prezioso “sentire comune” non sia altro che venefico pregiudizio che distrugge le altrui vite.

6) Ah si? Immagino che le aggressioni antisemite che vedo in cronaca siano tutta colpa di quegli ebreacci che provocano i poveri piccoli fautori del “sentire comune”. Giusto per fare un esempio.

Visto che ci sei specificaci cosa vuol dire “provocare” secondo te, perchè col discorso che fai quello che si evince è ” se agiscono pubblicamente in maniera diversa da quello che la maggioranza ritiene normale allora la repressione è corretta”. Provocare non fà male e non uccide nessuno. Il bigottismo e il conformismo alle tradizioni ed al “sentire comune” invece uccidono eccome, viste le persecuzioni che generano verso i diversi.
Chiedi a gay, lesbiche, bisessuali, transessuali, neurodiversi, vittime di violenza, ecc. Forse prima di sacrificare queste categoria all’altare del “mi danno fastidio” bisognerebbe ricordarsi che stiamo parlando di esseri umani

benjamin l'@sino

Scrivi: “quello che si evince è ” se agiscono pubblicamente in maniera diversa da quello che la maggioranza ritiene normale allora la repressione è corretta”.”

Sei fuori strada. Quello che ho scritto è che se agisci pubblicamente in maniera diversa da quello che chi hai vicino considera accettabile stai esercitando una forma di prepotenza, di mancanza di rispetto. Prendere questa affermazione ed ingigantirla come hai fatto, estrapolandone intenzioni di chissà quale turpitudine, è fuorviante.
Evito di tornare sui punti fuori tema perché… sono fuori tema. Comunque, anche su quelli hai proceduto a ingigantire ed estrapolare turpitudini che non sono nelle mie parole.

RobertoV

Il concetto di accettabilità o di prepotenza è un concetto molto soggettivo e culturale. Vi sono persone e gruppi che vedono inaccettabilità e prepotenza, provocazione in cose che altri non vedrebbero. Persone per le quali la sola esistenza degli altri è prepotenza e provocazione. Per esempio Don Bosco, considerato un santo ed un modello ancora oggi, riteneva inaccettabile ed una prepotenza il fatto che i valdesi non se ne stessero chiusi nelle loro valli e che addirittura pretendessero di costruire una chiesa a Torino. Probabilmente Don Bosco esprimeva allora il “sentire comune”. Secondo la sua visione i valdesi erano provocatori.
Per altri anche il solo colore della pelle può essere una provocazione, l’essere stranieri, l’aspetto fisico, il vestire, ecc.
In un paese islamico una ragazza in jeans e maglietta è una provocazione, mentre da noi una ragazza completamente coperta col semplice velo.
In India hanno stuprato ed ucciso diverse ragazze per il solo fatto che volevano un po’ di libertà che, però, cozzava con il “sentire comune”.
Russia e Nigeria non sono certo dei modelli di rispetto dei diritti umani

benjamin l'@sino

Roberto, hai colto. Infatti sono dell’idea che la mescolanza di diversità inconciliabili sia il primo passo per la violenza. Non è un auspicio, è una constatazione. La separazione degli incompatibili non è un danno, è un modo per evitare i danni. In alternativa, gli “incompatibili” hanno tutto interesse ad evitare di creare quelle condizioni che possono suscitare avversità (ad esempio, la costruzione d’una chiesa valdese in Torino, o la costruzione d’una chiesa cattolica in territorio valdese).
Sullo stuprare e uccidere, ricadi nello stesso errore che già fu di Senjin: parti da un concetto moderato e lo trasformi in una turpitudine — certo che nessuno deve sentirsi autorizzato a stuprare e/o uccidere ragazze che “vogliono un po’ di libertà”, ma quelle ragazze si sono chieste come le persone intorno a loro vivevano quella libertà? La tua libertà finisce dove comincia la mia, la mia libertà finisce dove comincia la tua. Se condividiamo gli stessi spazi, o ci diamo una regolata o approntiamo le condizioni per qualche sfacelo (mai giustificato, ma molte volte prevedibile ed evitabile). In alternativa, e a mio avviso sarebbe la condizione preferibile, occorrerebbe fare in modo di non trovarsi a condividere gli stessi spazi, e anche gli Indiani dovrebbero porsi qualche onesto interrogativo in merito, e magari rivedere certi comportamenti che li hanno portati dove sono.
I “diritti umani” sono una costruzione artificiosa che sarebbe il caso di rendere più concreta osservando le condizioni nelle quali si pretende di implementarli: ha senso caldeggiare il rispetto dei diritti umani e, contemporaneamente, creare scientemente le condizioni per il loro fallimento? Perché quella è l’impressione che ricavo osservando il modo d’agire degli organismi transnazionali (e nazionali) che si occupano della materia. Se ficco nella stessa bombola metano e ossigeno, pompando ben bene per farne stare di più aumentando la pressione… be’, l’esplosione che ne deriva non è un incidente.
Comunque sia, siamo nuovamente fuori tema. Di omosessuali ne conosco alcuni, e nessuno di essi mi risulta abbia subito o subisca molestie. Sono persone che contengono i propri comportamenti entro limiti che li rendono identificabili ma non provocatori. In altre parole, sono persone intelligenti e rispettose di coloro coi quali si ritrovano a convivere, e per questo vengono ripagati come meritano, ovvero considerandoli come persone e infischiandosene del modo in cui vivono la propria intimità.

Giorgio Pozzo

Infatti sono dell’idea che la mescolanza di diversità inconciliabili sia il primo passo per la violenza

.
No.
Il primo passo verso la violenza non è la mescolanza di diversità, ma piuttosto il considerare la diversità come inconciliabile. Tutti noi siamo diversi l’uno dall’altro: conseguentemente, la conciliabilità e la tolleranza deve essere il primo passo verso la convivenza societaria civile.

RobertoV

Secondo la sua logica il mondo non sarebbe mai cambiato e ci sarebbe posto solo per i tradizionalisti e gli intolleranti che invece sono molto attivi nel cercare di peggiorare le cose.
Cosa fa una donna in India che non vuole stare chiusa in casa, sposare l’uomo deciso dalla famiglia? Deve scappare dall’India o provare a cambiare le cose coi rischi che ne conseguono?
E donne ed omosessuali Nigeriani non allineati col sentire comune, donne che non vogliono fare l’infibulazione? Devono scappare dalla Nigeria e venire in occidente? Non mi pare che sia disposto ad accoglierli. Cosa fa la gente che ha la sfortuna di vivere in paesi dove anche i più elementari diritti sono violati? L’ateo Badawi è in carcere da anni e frustato in Arabia Saudita per delle semplici critiche, innocue in occidente, ritenute inaccettabili e provocatorie dai fondamentalisti. Dubito che in paesi come la Nigeria il problema siano manifestazioni aperte e plateali di dissenso, palesi “provocazioni”. Ed in quei paesi vi sono organizzazioni che soffiano sul fuoco per acuire i problemi: quindi le organizzazioni internazionali non dovrebbero intervenire “per quieto vivere”, per non aumentare le “tensioni”? In Uganda volevano introdurre la pena di morte per gli omosessuali, con le pressioni internazionali almeno quello è stato evitato.
Anche nei singoli stati vi sono differenti “sentire comuni”: per esempio la visione della donna al sud Italia è diversa che al Nord, diversa tra città e campagna. Quindi tutti al loro posto?
Quindi gli americani ed i tedeschi avrebbero dovuto ricacciare gli italiani immigrati perchè il loro “sentire comune” era differente?

benjamin l'@sino

Dunque, siccome in alcune (molte?) parti del mondo imperano manifestazioni di quella che ai miei occhi è follia devo accettare di essere strattonato a destra e a manca da rivendicazioni che non condivido? In India hanno bisogno di modificare la loro tradizione matrimoniale? Che lo facciano! Personalmente ritengo che gli Indiani (nonostante dalle nostre parti si tenda a osannarli a sproposito) siano parecchio lontani dal mio modo d’essere, per cui faccio loro molti auguri e li esorto a tenere le distanze. Le Nigeriane non vogliono l’infibulazione? E vorrei vedere! Dal mio punto di vista hanno ragione da vendere, facciano quel che ritengono di dover fare sapendo le conseguenze che incontreranno lungo il percorso. Anche i Nigeriani sono parecchio lontani dal mio modo d’essere, per cui faccio loro molti auguri e li esorto a tenere le distanze. L’ateo Badawi è in carcere? Certamente non gioisco, anzi. Evidentemente ha fatto quel che riteneva di dover fare sapendo le conseguenze che avrebbe incontrato lungo il percorso. La sua incarcerazione mi porta a riflettere su quanto la mia cultura sia diversa da quella che caratterizza quei Paesi, e mi induce a dolermi per il fatto che le nostre deliberatamente incoscienti dirigenze hanno deciso di portare un po’ di quel “buon senso” dalle nostre parti (evidentemente hanno i loro piani, che non sono certo a mio vantaggio — ecco, forse dovrei fare qualcosa di più contro quelle dirigenze e le loro azioni, sapendo le conseguenze che incontrerei lungo il percorso).
Va be’, dai…

Engy

sono d’accordo con te benjamin sul distinguo che fai tra libertà di espressione e provocazione.
Sulla frase invece “Infatti sono dell’idea che la mescolanza di diversità inconciliabili sia il primo passo per la violenza” sarei d’accordo, sul piano teorico e ideale, con Giorgio Pozzo, poi si sa, la realtà è così poco idilliaca che un ragionamento del genere comunque ci sta.
Le tue considerazioni sono sempre interessanti, anticonvenzionali, originali e ben argomentate, anche se mi sembra anche che, per ogni argomento (ad esempio anche quello del fare o non fare figli), tu ti faccia guidare da un pessimismo che mi pare senza speranza, incurabile, cioè che va oltre il realismo, il guardare in faccia la realtà – cosa che spesso viene confusa con il pessimismo appunto.
O mi sbaglio? 🙂

ALESSIO DI MICHELE

@Gianluca: dare per scontato e scontatamente meritevole di sanzione, magari penale, un’ affermazione apre una china molto pericolosa. Perché si dà peso enorme ad una reazione/stato d’ animo forse mutevoli nella stessa persona, ma certo ignoti a priori, e particolarmente pericolosi proprio quando si parla di critica alle religioni: se dico che gli ebrei sono violenti perché circoncidono i figli minori senza necessità medica, che i musulmani valutano di più una cammella che una donna, o che i preti cattolici predicano bene (mah…) quanto a sessualità, ma poi razzolano molto male, tutte queste categorie si offenderanno, ed è ovvio, perché il sentimento religioso tocca così profondamente la personalità umana, che dire “tua madre fa marchette” è meno grave che dire “ancora co’ ‘sta palla della vergine incinta” ? Quindi noi laici autorizziamo gli altri a tapparci la bocca ? Quindi è lo stato d’animo, molto poco provabile, di un terzo ignoto che definisce il mio cattivo agire ? Si noti bene, per me è imbarbarimento tutte le volta che si dice qualcosa di non provato/non provabile/gusto personale/argomento logicamente irrilevante, e lo si fa passare come se fosse la velocità della luce, cioè assoluto. Ma le alternative sono per me peggiori: (auto)censura, political correctness, demagogia, spazio ai tuttologi ignoranti come vanghe…, e, soprattutto, necessità di un ente che determini cosa è da reputare offensivo e cosa no: Orwell è morto, lasciamone i resti sottoterra. Mi sento offeso ? Querela CIVILISTICA per diffamazione con facoltà di prova per il querelato. Poi se, per ipotesi, lei affermasse che nella mia città (per inciso Roma) non siamo capaci di adottare bambini, io le potrei chiedere: dati, statistiche, definizione dei risultati minimi che non raggiungiamo, confronti con altre città, etc. etc., ma non mi sentirei offeso, e, comunque, mai eleverei il mio essere offeso a discrimine tra il bene ed il male. Quando si reprime qualcuno per quello che dice, spesso si lascia correre quello che fa: Hitler ha fatto il casino che ha fatto non perché diceva le schifezze che ha detto, ma perché dopo aver pestato ed ucciso migliaia di socialisti nessuno lo punì, perché dopo il putsch di Monaco si fece una reclusione ridicola anziché finire su di un patibolo (tentativo di insurrezione, sicuramente da forca anche per l’ imbelle repubblica di Weimar)… Se poi lei volesse veramente ferirmi con inusitata cattiveria, potrebbe far rilevare che questa città ha l’ inescusabile colpa storica di aver perseguitato i cristiani: in primis perché le opinioni non si perseguitano MAI, ma soprattutto perché gli abbiamo dato una forza probabilmente altrimenti per loro inarrivabile. Se lei fa un mucchietto di tritolo ed avvicina un cerino acceso, esso brucerà con fiamma fuligginosa (fonte: Wikipedia), ma, se lo inzeppa bene e lo innesca opportunamente, manda parecchia gente “to bed for evermore (Tom Waits). In quel caso mi rattristerei, chiederei scusa come cittadino romano, ma non perché avrebbe detto una cosa offensiva, ma perché l’ avrebbe detta vera. Perseguitare le idee è prima di tutto rischioso come inzeppare il tritolo, ma poi è anche logicamente fallace: critiche giuste ammesse perché rivolte ad idee ignobili, e critiche ingiuste punite perché rivolte a noi/a chi ci è simpatico ? O pensiamo di essere i portatori del verbo ? A forza di rincorrere i cattivi si diventa come loro ?!

Gianluca

ALESSIO DI MICHELE

“Perseguitare le idee è prima di tutto rischioso come inzeppare il tritolo, ma poi è anche logicamente fallace: critiche giuste ammesse perché rivolte ad idee ignobili, e critiche ingiuste punite perché rivolte a noi/a chi ci è simpatico ?”

Mi sa che diciamo la stessa cosa senza capirci.
Io operavo una distinzione tra idee e persone perchè mi sembra l’unico modo di convivere senza censurare il tutto. Non è che le critiche sono giuste perchè rivolte ad idee ignobili e sbagliate se rivolte a chi ci è simpatico, ovviamente si possono criticare le persone, criticare i loro comportamenti e le loro idee. Ma un’idea non è una persona, già a partire dall’uso dei termini secondo me si sbaglia, quando si dice “rispetto la tua idea”. Un’ idea non si rispetta, un’idea si condivide, non si condivide o si condivide in parte. Quello che si deve rispettare sono le persone, per le loro idee o nonostante esse. Ritengo sia l’unico modo di convivere, altrimenti come c’è scritto nell’articolo chiunque potrebbe evitare critiche sulla base del proprio pensiero e questo è inaccettabile, oppure bisognerebbe fare un’eccezione solo per la religione in base al principio autoreferenziale che è la cosa più importante per le persone (quando non è affatto vero) e questo è altrettando inacettabile. Non solo, è anche un freno alla crescita e allo sviluppo morale, intellettuale e umano. Immagina di applicare i discorsi che fa la chiesa a tutto: “L’Italia agli ultimi mondiali ha fatto schifo”. “Eh, ma questo non lo puoi dire, non puoi mancare di rispetto ai tifosi dell’Italia…” Non si potrebbe parlare più di niente. Chiudere la bocca a qualcuno solo perchè dice una cosa che mi infastidisce o mi punge è impensabile! Diverso è dire “Sei un cog**one a tifare Italia, ha fatto schifo agli ultimi mondiali” Così no, così si sta offendendo una persona e si è passabile di diffamazione (giustamente).

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