L’expo dell’Italia clericale

I politici italiani hanno un’anormale passione per i “grandi eventi”. E un tasso di clericalismo assai superiore a quello dei colleghi dell’Unione Europea. Inevitabili conseguenze delle due premesse: ogni evento cattolico è per definizione “grande”, e ogni “grande evento” si rivela inevitabilmente clericale.

Sogni irrazionali di grandeur che nemmeno i cugini transalpini osano più coltivare. E vai, ogni volta, con la previsione di folle immani, di profitti fantamiliardari, di benefici protratti per decenni. Fosse vero, per organizzare i “grandi eventi” ci sarebbe la fila. Voi vedete per caso qualche fila? Per organizzare l’Expo 2015 Milano ha dovuto vincere la concorrenza della sola İzmir. Non per caso. I grandi eventi si concludono quasi sempre in perdita ovunque si svolgano. Basterebbe dare un’occhiata ai bilanci delle ultime Olimpiadi, che il governo Renzi vorrebbe comunque organizzare a Roma, nel 2024. Con quale utilità e quali credenziali non è dato sapere, visto che non è stato nemmeno in grado di approntare tutti i padiglioni fieristici per l’inizio dell’Expo.

Una manifestazione, quest’ultima, che è a sua volta paradigmatica di una deleteria attitudine italica. “Il ristorante più grande al mondo”, ammicca la pubblicità per l’evento. Come se la dimensione contasse. Come se l’innovazione del paese potesse passare soltanto per un aggiornamento del menu con aumento dei prezzi al seguito. Per il resto, nulla di nuovo da segnalare. A cominciare dalla religione. Unico capo di stato estero a prendere la parola alla cerimonia di apertura? Il papa.

expo-papa

Il “sobrio” padiglione del Vaticano è costato tre milioni (chissà quanto sarebbe costato se non fosse stato sobrio), ma erano pronti milioni di euro anche per il faccendiere ciellino amico del ministro ciellino, stoppato soltanto dalla magistratura. La pubblicità dell’Expo anche sui foglietti della messa è perfettamente in linea con il clima da fiera paesana (ma hi-tech) assicurato dalla presenza di una copia della madunina a grandezza naturale. A poca distanza da Mc Donald’s, sponsor ufficiale di Expo 2015. I più solerti difensori dell’identità cristiana sembrano più efficaci degli anticlericali nel cercare di demolirla.

È un problema di cultura, probabilmente. Possiamo anche vincere qualche premio Oscar, ma solo con film che evocano l’immagine arcaica e stereotipata del nostro paese, che facciamo di tutto per coltivare. Qualche decennio fa inviavamo i nostri magliari alla conquista del mondo, ora i loro nipotini offrono ai “nuovi mercati” null’altro che il più vieto folklore nostrano. Oggi che la pizza se la mangiano anche a casa loro e il mandolino (almeno quello) non lo chiede più nessuno, ai turisti a caccia di foto esotiche continuiamo a proporre gondole e finti gladiatori, lasagne surgelate e monache di clausura. Very pitoresko.

Ci lamentiamo di quanto siamo lontani dagli standard europei in materia di diritti civili, ma è solo un problema di prospettiva. È sufficiente usare come termine di paragone le nazioni del Maghreb, la Turchia, o la Bielorussia, e magicamente tutto quadra. I grandi eventi mostrano al mondo quanto piccine sono le istituzioni italiane.

Raffaele Carcano

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94 commenti

Frank

Dialogo della foto:

Due persone straniere del pubblico.
– Ma non è quello che ha detto al suo predecessore di “stare sereno” e poi gli ha fregato il posto?
– Quello che dici tu parla dopo di lui, anche se… pure lui.

Francesco S.

Sul problema religioso sono perfettamente d’accordo circa la distanza culturale che ci separa da certa Europa (ma mica tutta, mal comune mezzo gaudio?). Quanto all’innovazione si può far benissimo anche nei settori tradizionali “arcaici”. L’agricoltura può essere meccanizzata e ingegnerizzata, cibi inclusi, tutta la catena di trasformazione anche. Automobili utilitarie ed elettrodomestici non li possiamo far più per la concorrenza? Buttiamo su quello che abbiamo sempre fatto bene l’alimentazione e che sia hi-tech. Se dobbiamo essere il ristorante del mondo, se il mondo vuole questo dall’Italia diamogli quel che vuole, ma facciamoci pagare per bene, non ci svendiamo, l’Expo doveva anche essere questo al di là delle trovate folkloristiche tipo “Madunina”

mafalda

Praticamente il padiglione vaticano è un’esposizione del nulla. Mi domando cosa ne ricavino i visitatori e se ce ne siano tanti che vanno a vederlo. Sembra anche che il gesuita fosse poco contento perché la cifra spesa era eccessiva, ma naturalmente ha parlato a giochi fatti.

Angelo

Quando GPII seppe quanto costava la papamobile che gli aveva reagalato la Mercedes ne fu scandalizzato. Si indigno, si altero’ e si tenne la macchina. France’ 1 ha imparato la lezione e fa lo stesso. A casa mia si chiama “sputare nel piatto dove mangi”

Laverdure

@Angelo
“A casa mia si chiama “sputare nel piatto dove mangi””
Hai dimenticato il finale della frase:
“..dove mangi,dopo aver accuratamente ingozzato il contenuto, e con la sicurezza di trovarlo sempre pulito e stracolmo “.
Scommetto che,per esempio, d’ora in avanti sara’ molto piu’cauto nel rompere le scatole a Erdogan,il quale sicuramente gli avra “confidenzialmente”paventato conseguenze per lui
molto piu’ spiacevoli di espulsioni di Armeni.
Ad esempio “offensive fiscali” sulle proprieta e interessi locali del vaticano,che non mancano di certo.
Non ci credete ?

Diocleziano

Mafalda
Non è un problema se il padiglione del vaticano non contiene nulla, così assomiglia
molto a una chiesa: un po’ di fumo e niente arrosto. E poi i boccaloni sono abituati
ad andare in piazza ad ascoltare il Banale che non dice nulla.
Troppi contenuti potrebbero insospettirli… 😎

mafalda

@Angelo
Quello che apprezzavo di Ratzinger era che non è un bravo attore, a differenza del polacco e del gesuita. Faceva il papa. Ennesima dimostrazione di quanto la gente non voglia vedere il vero volto del cattolicesimo, ma ne gradisca una versione caramellosa con qualche guizzo da supereroe del protagonista che arriva a ripulire tutti i mali della chiesa e della società.
@Diocleziano
In effetti, perché uno va a messa? Abitudine, aggiornamento chiacchiere di paese, sciacquata di coscienza ascoltando tante belle parole senza capirle e andate in pace.

Nicola

Bravissima, un vero Papa ai baciapile non piace per nulla.
Chissà perché 😉

Florenskij

@ Mafalda. Pompeo, dopo aver conquistato Gerusalemme, volle entrare nella stanza piu’ interna del Tempio il “Santo dei Santi”. Che cosa ci trovo’? Un arcano silenzio e nient’altro che i muri.

mafalda

@florenskij
Queste sono le cose per cui andare fieri: costruzioni miracolose come a Orvieto, acustiche meravigliose in un teatro, qualsiasi opera di Mozart, … l’elenco è infinito. Sono tutte opere umane e per queste il cervello e i sensi vanno in estasi, altro che madonne, altari e padiglioni vuoti.

Florenskij

@ Nicola. Sono un baciapile ratzingeriano. Il tipo e’ quello; io pero’ sembro o sono piu’ supponente e maleducato.

Diocleziano

Flo
E cos’altro vuoi che ci trovasse… dio?
In cosa differisce un silenzio arcano da un silenzio normale?

Monsieur Bovary

Very pitoresko… o VeryBello? 🙂

L’alimento-base della cultura vaticana? Pane. A ufo.

stefano

religione a parte, sull’Expo è meglio calare un pietoso strato di cemento 🙂 un monumento allo spreco di denaro pubblico e un insulto ai miliardi di esseri umani che soffrono e soffriranno la fame presi per il deretano dalla “bella gente” che si esibisce sui palchi di questa fiera del malcostume.

FSMosconi

*E questio senza citare tutta la questione dei contratti di serie b offerta ai “volontari”, volontari con paga ridicola senza tutele e nemmen diritto di sciopero etc. etc. che è stata più volte denunciata…
In generale tutto il baraccone fa ricordare un libro di qualche anno fa: No Logo della Klein. Essì che già il papa in sé è parecchio un marchio già di suo*

Diocleziano

Pensieri della signora travestita da pizza: «Ma l’Expo è la più grande mensa del pianeta o sono gli amici degli amici che se magnano l’Expo?»

Luca Nucciotti

Credo che l’evento sia stato sovraccaricato di significati, aspettative e importanza che secondo me non gli appartengono. Tutto è stato gonfiato in maniera spropositata come un arma di “distrazione” di massa per fini populistici e basta.

Luca Nucciotti

Sinceramente forse preferivo i primi progetti che parlavano di un giardino, tutto poi è finito nella solita colata di cemento armato da bravi “palazzinari”.

Frank

Papa ufficiale: Tres miliones de euros? Dio suide!
Segretario: Santità!!!

alle

per l’ennesima volta non ci viene risparmiata l’umiliazione nel vedere le nostre macchiette nazional popolari rendersi ridicole nel mondo con le loro manie da ex nuovi ricchi diventati neo poveri, perdipiù al culmine della loro incapacità. e neppure l’ipocrisia della finta indignazione gesuitica di f1 che non aveva la minima idea del costo del padiglione vaticano costruito evidentemente a sua insaputa. il solito gioco del poliziotto buono (il papa) e il poliziotto cattivo (le gerarchie vaticane).
deprimente.

Diocleziano

Be’, sai, essendo abituato a farsi pagare tutto dall’Italia, può anche starci che non sapesse quanto costasse uno stand. Invece di 3milioni fosse anche costato 3mila euro gli sarebbe ugualmente sembrato troppo. I soldi mal guadagnati sono malamente spesi.

alle

guarda, anche se tutto fosse stato regalato, il discorso è ugualmente valido. non si può far finta di cadere dal pero e di ignorare le implicazioni economiche di quanto viene fatto e/o dato.

Frank

Papa ufficiale: Porchè ex…po? Se è prosciugato?
Segretario: Ha un talento per capire le cose…

Sandra

Oltre al padiglione del Vaticano (che non paga nemmeno l’acqua per innaffiare i gerani, energia per la vita a gratis), sono riusciti a infilarci Casa don Bosco, (“La Famiglia Salesiana mette al centro del tema i giovani, la vera e ineguagliabile energia per la vita), e quello della Veneranda fabbrica del Duomo (“… Madonnina, attorno alla quale si sviluppa un percorso per conoscere la storia del più grande simbolo di Milano, che si farà interprete del Tema Nutrire la mente, energia dalla cultura”).

Diocleziano

Da notare anche che nel ciclo produttivo dell’umanità, la chiesa occupa quello che in natura è il ruolo dei parassiti. Mangiano, si arricchiscono e criticano.
Teniamo a mente la lezione del punteruolo rosso: si mangiano la palma della quale vivono fino a farla morire… meditiamo, gente, meditiamo.

Florenskij

@ Diocleziano. Tra i tanti demeriti di don Bosco c’e’ anche quella di essere all’origine della mia vocazione ( di rompiballe?) ; pero’ non ho mai preannunciato “gran funerali a corte”.
Quanto alla Chiesa sempre spesata di tutto, sto giusto facendo
letture sulle massicce confische di beni ecclesiastici nell’800.

Sandra

Tra i demeriti di don Bosco ricordiamo anche l’intolleranza religiosa e l’antisemitismo.

oh poveri, volevano il sistema feudale che li ha arricchiti (e facendo lavorare gli altri!)…. piangono miseria e poi saltano fuori 15 milioni di sterline per comprare in centro a Londra nel 2006. Sognano la Chiesa povera e intanto sono proprietari dei muri di Bulgari in Bond street…
ht tp://www.theguardian.com/world/2013/jan/21/vatican-secret-property-empire-mussolini

gmd85

@Flo

Non starai giustificando le continue elargizioni con le confische dell’800, spero. Che qualcuno disse che per entrare nel regno dei cieli si deve donare tutti i propri averi…

bruno gualerzi

@ Sandra
Ancora lì a scandalizzarsi per i beni ‘materiali’ posseduti dal vaticano, quei pochi, per altro, che gli sono rimasti dopo le rapine operate nei suoi confronti nell’800 (aspetto con ansia cosa ci farà conoscere Florenskij dopo le sue ultime letture in proposito)… ma lo si capirà una buona volta che ciò che conta è ‘l’uso povero dei beni’ e non i beni come tali? E visto che siamo pur sempre in regime capitalistico e che se non ci si adegua si finisce per diventare poveri per davvero… più che condannare il capitalismo come fa in continuazione (ma lo ascoltate o no l’evangelico papa Francesco?), cosa può fare la chiesa? Se, per esempio, non facesse fruttare i beni materiali di cui dispone con i metodi classici del capitalismo e li dedicasse davvero tutti alle ‘opere di carità’, cosa resterebbe alla fine per ‘le opere di carità’? Se non guadagnasse sempre un pò di più di ciò che spende, le donazioni che riceve e che pure le sono dovute (come per es. l’8×1000 in Italia) non basterebbero certo a sostene il suo insostituibile ruolo di aiuto per i più poveri. E se anche ciò le permettesse di lucrare sull’immagine di se stessa che si procura di diffondere attraverso i media… la vorreste condannare per questo?
C’è poi chi vorrebbe che la chiesa si spogliasse di tutto quanto la rende ben visibile nel mondo (tra l’altro con la custodia di valori artistici inestimabili), in analogia con la richiesta alla classe, pardon casta, politica di rinunciare ai suoi privilegi… ma non capiscono costoro che non si tratta della stessa cosa? La chiesa ha da difendere dei valori morali che il secolarismo non sarà mai in grado di difendere, e se ciò comporta la necessità di rendersi visibile con tutti i mezzi, puntando nel caso a ostentare magnificenza, si tratta di una coreografia necessaria, per scopi ben diversi da quelli che può avere uno spettacolo mondano.
Insomma, siamo alle solite: i nemici della chiesa vorrebbero che esercitasse il potere spirituale senza sfruttare il potere temporale. Vi sembra davvero possibile?

RobertoV

Florenskij
Come ha ottenuto tutte quelle ricchezze?
Come le ha ottenute l’aristocrazia?

Una chiesa che predica la povertà, ma accumula enormi ricchezze e le spreca per la propria gloria, mentre intorno il popolo analfabeta muore di fame o conduce una vita di stenti.
Esattamente come l’aristocrazia con cui era pesantemente intrecciata, con la sola differenza che almeno loro non predicavano la povertà.
Agli altri fa credere di costruire un tesoro in cielo, ma lei nel dubbio ne costruisce uno in terra per sè.

RobertoV

Il cristiano Pelagio considerato poi dalla corrente vincente della chiesa cattolica un eretico diceva che se uno è ricco è perchè ha rubato o hanno rubato prima i suoi famigliari.
Il cristianesimo primitivo aveva grossi problemi con la ricchezza ed idee come quelle di Pelagio avevano una notevole diffusione e condivisione: poi guarda caso la corrente vincente del cattolicesimo non si è fatta problemi con la ricchezza ed il potere.

gmd85

Tra l’altro, in un evento incentrato sulla nutrizione, un padiglione a tema “non di solo pane vive l’Uomo”, sembra una presa per il deretano.

francesco s.

Effettivamente un po’ di ostie e vino ce le potevano mettere. 😆

bruno gualerzi

L’Italia è l’Italia, con tutti i limiti e i difetti che conosciamo e viviamo, primo fra tutti quello di essere di fatto un’appendice ‘laica’ del vaticano. L’expo è l’expo di cui parla Carcano (e non è nemmeno il caso di dire ‘purtroppo’, perchè era tutto ampiamente prevedibile)… ma non insisterei più di tanto circa il gap che la divide dall’Europa, perchè a me sembra più attuale una tendenza che, da questo punto di vista, riguarda l Europa intera: cioè una virata nazionalistica che, di per sè, è esattamente l’opposto di ogni forma di secolarizzazione, quanto di più lontano dal cosmopolitismo prospettato dall’illuminismo. Insomma, la cultura della ‘sagra paesana’, mai scomparsa, e se mai riemergente da queste parti, mi sembra stia riemergendo anche nel resto d’Europa come ansia di ‘recupero delle radici’ in funzione di un’identità nazionale da avere sempre più come principale punto di riferimento. C’è in altre parole una crisi di identità dell’Europa tutta verificabile nelle difficoltà sempre crescenti dell’UE, alla quale si risponde con il tentativo di recuperare, appunto, un’identità nazionale, in certe situazione anche regionale (V. successo in Inghilterra, oltre che dei conservatori, della lista che rivendica con forza l’autonomia della Scozia).
In sostanza, in questo contesto, non credo sia da prendere come modello il resto d’Europa… dove la ‘religione’, spesso anche come riedizione di ‘rituali pagani’, sta giocando un ruolo culturalmente regressivo come si può dire da sempre avviene in Italia. Certo, l’Italia è l’Italia della controriforma, un”identità’ unica e ben poco invidiabile… ma il resto dell’Europa, non rappresenta più, a mio avviso, quella controparte ‘riformata’, laica, che si era abituati – anche se per tanti aspetti ancora giustamente – a rincorrere da parte delle forze laiche presenti nel nostro paese.
Paradossalmente questo insistere sulla separatezza sempre più accentuata dell’Italia rispetto all’Europa (quanto meno dell’Europa della Riforma), è a suo modo una forma di nazionalismo a rovescio, un’accentuazione della sua diversità. Volendo, si potrebbe anche parlare di provincialismo.

stefano

se giri un pò per L’Europa, ed intendo quella unificata, ti accorgi subito che siamo lontani anni luce da realtà come Germania, Svezia, Francia ecc. siamo proprio diversi come forma mentale, sono religiosi anche gli altri ma non come da noi dove la religiosità è permeata di quel fanatismo iconografico (madonnine e santi) tipico del medioevo.

bruno gualerzi

@ stefano
Tutto quello che vuoi… ma io ponevo l’accento su una tendenza nazionalistica, intesa come ricerca delle solite ‘radici’, quali che siano, pagane o cristiane, un bisogno di recuperare una propria identità, una propria tradizione, che – a mio modo di vedere – ha una radice sostanzialmente religiosa, arcaica, in quanto dominata da un pensiero magico-religioso aperto a qualsiasi forma di superstizione; niente insomma che abbia a che fare con la secolarizzazione. Certo, non in forma generalizzata, ma certamente come tendenza sempre più visibile. Che non riguarda solo madonne e santi (quelle, sappiamo, sono un ‘specialità’ tutta italiana), ma la ricerca – per esempio a livello politico – di un leader carismatico intorno al quale costruire un nuovo mito nazionalistico. Per non parlare dei tanti altri miti comuni tanto all’Italia quanto all’Europa… almeno per quanto è dato conoscere (che, con la rivoluzione informatica, reputo possibile senza necessariamente verificare direttamente ‘sul posto’) delle opinioni sempre più diffuse anche nei paesi da te citati.
Quindi non vedo questa distanza abissale tra Italia e resto d’Europa in fatto di ‘forma mentale’. Questione di prospettiva, evidentemente.

FSMosconi

@gualerzi

Riassumo due tuoi concetti:
Idee senza parole
Tradizioni inventate
(Brand-logo
Feticismo per il turismo)

Poi non so, se sono stato troppo tranchant

Laverdure

@Bruno Gualerzi
Tu consideri il nazionalismo un fatto negativo a priori.
Effettivamente comporta dei lati negativi,basti pensare al nazionalismo nazista e al Mikado giapponese e alle loro conseguenze.
Io invece considero uno dei maggiori problemi dell’italia la millenaria mancanza di uno spirito nazionale,inevitabile dato che l’unificazione ,almeno quella “ufficiale,risale a poco piu’ di un secolo fa,mentre paesi come Francia e Inghilterra possiedono lo stato di vera nazioni da molti secoli.
Il primo leader a dare agli italiani un principio di orgoglio nazionale fu,inutile negarlo,Benito Mussolini,a prescindere dalla sua roboante retorica e dalla sua megalomania.
E in seguito furono proprio Il Vaticano e il partito Comunista (l’altra grande “religione” dell’epoca)
a combattere lo spirito nazionale ,in nome di un ecumenismo e un internazionalismo che solo a posteriori mostraono i loro difetti.
Basti pensare alla vera e propria invasione di cosiddetti “immigrati” da ogni parte del mondo,che
sta diventando una gravissima minaccia,in grado di provocare il crollo della nostra economia,del nostro sistema sanitario,del l’ordine pubblico ecc,senza che l’opinione pubblica se ne sia in gran parte ancora resa pienamente conto,grazie anche alla demagogia “pseudoumanitaria ” di tanti,basti pensare al gratuito buonismo della Curia e alla generosita per procura di personaggi da macchietta come la Boldrini.
E la mancanza di uno spirito nazionale contribuisce a impedire che si ammetta chiaro e tondo che il re e’ nudo.

bruno gualerzi

@ Laverdure
“Il primo leader a dare agli italiani un principio di orgoglio nazionale fu,inutile negarlo,Benito Mussolini,a prescindere dalla sua roboante retorica e dalla sua megalomania.”

Bastasse solo ‘prescindere dalla sua – di Mussolini – roboante retorica e dalla sua megalomania’ (chi più chi meno, tutti i dittatori – e personalmente metto anche tutti i cosiddetti ‘uomini della provvidenza’, dittatori in senso proprio o meno che siano – sono retorici e megalomani)!… c’è ben altro dal quale bisognerebbe prescindere! Per esempio proprio dalla imposizione di un mito della patria che, assieme a quello di dio e della famiglia, ha portato come conseguenza ciò che tutti sappiamo. E non solo in Italia.
In ogni caso è inutile parlare di secolarizzazione se si continua a ritenere di dover ‘difendere i sacri confini della patria’ di fronte ad un processo di globalizzazione che… certamente comporta problemi del tutto inediti che non si può assolutamente fingere di ignorare… ma che sicuramente non saranno risolti rinchiudendosi ciascuno in casa sua. Il ‘buonismo’ non c’entra: è questione di senso della storia.

francesco s.

La penso come Bruno per quanto riguarda il nazionalismo in Europa.

FSMosconi

@gualerzi

E non dimentichiamoci, scusate se metto tutto alla rinfusa, tanto mi pare che già Laverdure abbia confuso passato e presente in una “pappa pronta” (magari nemmeno a farlo apposta), non dimentichiamoci:
-Dei crimini di guerra, funzionali al…
-Colonialismo, naturale propaggine proprio del…
-Nazionalismo, che nascondeva…
-Il non aver fatto i conti con l’Irredentismo, di cui non a caso il fascismo si faceva portatore
Ma in tempi moderni bisognerebbe ricordare che:
-Gli immigrati non godono di servizi tali da “portare al collasso” l’economia/welfare… è una falsa pista, anche perché non si capisce come, gente spesso sfruttata in nero colla minaccia del visto e a cui viene negato quel minimo di istruzione necessaria, possa sperare all’accesso ai diritti nel Paese ospitante
-Mi risulta che la Curia, o meglio: la propaggine Propaganda Fide, sia quella che scacci di casa gli affittuari dalle proprie case per far lievitare i costi. Quella che schifa i bambini autistici o di etnia diversa dalle scuole e così via. Quella che fuori dai riflettori celebri messa con (guardacaso) nazional-fascistoni in onore di Priebke e si accodi coi peggio governi per sminuire la Resistenza.

Nicola

O__O

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Tino

Sono d’accordo in parte con laverdure. Perché il nazionalismo dovrebbe essere per forza opposto alla secolarizzazione ? Invece sulla questione degli immigrati l’Italia francamente ha una posizione più che invidiabile francamente, laverdure quanti musulmani in Italia ? 2-3 % ?

Monsieur Bovary

@ Laverdure

Non mi sembra che lo spirito nazionale sia servito a molto in G.B. rispetto all’ordine politico, economico e sociale. Non avranno i barconi, ma si presentano come una società sempre più frammentata e trincerata in ghetti etnico-religiosi… e non so se il risultato delle recenti elezioni cambierà le cose, viste anche le richieste dei nazionalisti scozzesi (eh già… di nazionalismo in nazionalismo ci si ritrova ancora frammentati).
Ammetto di non sapere molto sull’estero, ma in una società ancora così poco avvezza al pensiero critico sostituire la Patria a Dio non credo possa portare a grandi risultati.
Forse dovremmo interrogarci se davvero l’Italia possa (e debba?) diventare “nazione”.

Monsieur Bovary

@ Laverdure

P.S. Lamentarsi del popolo bue e inerte non facendo nulla per non esserne parte non fa necessariamente sembrare più intelligenti 🙂

Laverdure

@Tino
“…l’Italia francamente ha una posizione più che invidiabile francamente, laverdure quanti musulmani in Italia ? 2-3 % ?”
Gia,ma per quanto ancora sara “invidiabile” (ammesso che qualcuno ci invidi gia adesso ?)
I possibili immigrati,a quanto riferiscono i mass media,sono ormai milioni,perche non dimenticatelo,le notizie al giorno d’oggi viaggiano praticament istantaneamene in tutto il pianeta,e la voce che l’occidente in generale e l’Italia in particolare rappresentino un comodo
rifugio per sfuggire alla miseria ormai ha raggiunto tutti gli angoli.
E indipendentemente dalla religione,le conseguenze sono gia gravi adesso:la criminalita e’ raddoppiata in pochi anni, e la meta dei reati risultano commessi da stranieri.
Non occorre certo la laurea in matematica per dedurne che l’immigrazione ha fatto raddoppiare la criminalita,a tutti i livelli.A questo ha contribuito il fatto che senza ombra di dubbio le autorita di moltissimi paesi terzomondisti approfittano dell’occasione per svuotare le carceri e sbarazzarsi di bocche inutili e piantagrane”sbolognandoli” qui,una politica inaugurata anni fa da Fidel Castro verso gli USA.
In altre parole molti immigrati sono letteralmente “avanzi di galera”,senza che sia possibile accertarlo.

Ve le immaginate le conseguenze di milioni di nuovi arrivi ?
Ve lo immaginate il carico sul solo sistema assistenziale?
Quanti sacrifici,reali sacrifici credete che gli Italiani siano disposti a sopportare quando
la cosa sara cosi evidente da sopraffare qualunque demagogia “buonistica”?
Credete davvero di appartenere ad un popolo di santi ?
Pensate che solo noi saremo immuni a certe piccole conseguenze come la nascita di veri e propri ghetti,la nascita di movimenti nazionalistici del tipo piu’ estremista,come quelli che sfociarono appunto nel fascismo ?
Se lo credete,tanti auguri !
Ma in tal caso,con una fede nei miracoli come la vostra mi sembrate un po’ fuori posto in questo sito,senza offesa.

Monsieur Bovary

@ Laverdure

Ma perché sempre quest’isteria?
Chi c@##o ha detto che l’Italia DEVE diventare un ricettacolo per individui di QUALSIASI risma?
Lamentarsi del popolo bue e inerte non facendo nulla per non esserne parte non fa necessariamente sembrare più intelligenti 🙂

FSMosconi

@Laverdure

Questa cosa della metà dei reati non mi risulta:
ww w.ista t.i t/it/immigrati/ prodotti-editoriali/criminalit%C3%A0
Nel 2009 gli imputati stranieri erano il 24% del totale (non il 50%!)…
Ma d’altronde non ti posso dare la colpa del luogo comune:
ww w.censi s.i t/7?shadow_comunicato_stampa=4690
“Nell’informazione televisiva l’immigrato è nel 78% dei casi rappresentato all’interno di una vicenda negativa e l’argomento trattato riguarda nel 56,7% casi di criminalità/illegalità”

D’altronde noto come si ignori di nuovo la mia obiezione cui sopra…

Tino

@ FSMosconi
24% è comunque almeno il doppio rispetto alla percentuale di immigrati in Italia. Il problema è che non so in Italia, ma in Francia i carceri sono diventati dei covi di integralisti, c’è gente che si converte per stare tranquilla, queste cose non interessano a nessuno, nessuna associazione atea che si interessi dei diritti dei detenuti a non convertirsi all’islam anzi tutti si fanno in quattro per i famosi pasti halal per i detenuti.

Diocleziano

I detenuti stranieri in Italia sono il 35% del totale al 30 aprile 2015

Tino

@ Laverdure
Che l’immigrazione rappresenterà la fine del sistema sociale è un’evidenza, è successo così negli USA, la solidarietà non si decreta è qualcosa che si costruisce giorno per giorno, sulla delinquenza, non so, io ho l’impressione che il livello sia sempre lo stesso, poi dipende da zone. Gli immigrati non necessariamente sono tutti avanzi di galera semplicemente se sono clandestini o lavorano i nero (e che non va bene comunque) o delinquono non è che abbiano molte prospettive. Non so mi sbaglierò ma da questo punto di vista la situazione italiana mi sembra più vivibile anche a livello delle scuole.

Tino

@ Diocleziano
35% è quasi il quadruplo della presenza di stranieri in Italia mi sembra, insomma non è il 50% ma ci siamo vicini. Almeno in Italia avete un’associazione che si occupa degli atei, qui in Francia c’è un menefreghismo totale gli atei passano il tempo a difendere tale o tal’altra religione il cattolicesimo di qui l’islam di là. Gli unici che facevano qualcosa ce li hanno ammazzati, la gente qui è troppo addormentata da anni di relativa tranquillità.

FSMosconi

@Tino

Che l’immigrazione rappresenterà la fine del sistema sociale è un’evidenza, è successo così negli USA

Per favore, non spariamo c****te: lo sanno anche i muri che il collasso del sistema del welfare pubblico è iniziato coi “governi vuoti” repubblicani e le privatizzazioni selvagge, che hanno raggiunto il loro acme sotto Bush Jr. Repubblicani profondamente xenofobi, ricordo…

35% è quasi il quadruplo della presenza di stranieri in Italia mi sembra, insomma non è il 50% ma ci siamo vicini.

“Ci siamo vicini” non vuol dire nulla, dato che statisticamente può significare sia, è vero, che ognuno singolarme tre reati a testa (improbabile), sia che c’è gente che ne commette il quadruplo e altra che non ne commette affatto.

(Per altro sono detenuti per lo più nel Nord, luogo di nascita della Lega. E penso non ci voglia un sociologo per collegare l’ambiente da essa legata e le conseguenze)

Tino

I repubblicani non sono profondamente xenofobi, i sindacati democratici americani si sono opposti maggiormente all’immigrazione perché sapevano che sarebbe servita ad abbassare i salari. I governi possono permettersi di far collassare il welfare perché sanno già che la gente accetterà più facilmente di rompere il patto di solidarietà con gli immigrati.

Tino

FSMosconi
“(Per altro sono detenuti per lo più nel Nord, luogo di nascita della Lega. E penso non ci voglia un sociologo per collegare l’ambiente da essa legata e le conseguenze)”

No ci vuole un demografo per spiegarti che la maggioranza degli immigrati vive nel nord dunque mi sembra logico che siano detenuti maggiormente nel nord. Francamente questa non l’avevo mai sentita, la lega sarebbe responsabile del fatto che gli immigrati delinquono di più. Mi sembra un po’ come quelli che ti dicono che se dei fanatici hanno sterminato la redazione di Charlie Hebdo è colpa del clima francese, della laicità addirittura cattiva e perdida che opprime i musulmani. La Lega avrà tutti i difetti che vuoi ma renderla responsabile della delinquenza degli immigrati è veramente una maniera assurda di combatterla.

FSMosconi

@Tino

I repubblicani non sono profondamente xenofobi

Devo immaginare che Sanctorum e il loro bacino di elettorato non contino in questa sede, giusto?

I governi possono permettersi di far collassare il welfare perché sanno già che la gente accetterà più facilmente di rompere il patto di solidarietà con gli immigrati.

Sai che ora stai totalmente invertendo la tua tesi espressa poco fa, mettendo la causa al luogo dell’effetto sì?
Di più: ti stai smentendo due volte. Prima affermi che i Repubblicani sono xenofobi (che in termini reali, non dialettici, sta per “avere una corrente xenofoba”), MA poi affermi che fanno politiche contro gli immigrati di proposito.
Non sappia il lobo destro…

la lega sarebbe responsabile del fatto che gli immigrati delinquono di più. Mi sembra un po’ come quelli che ti dicono che se dei fanatici hanno sterminato la redazione di Charlie Hebdo è colpa del clima francese, della laicità addirittura cattiva e perdida che opprime i musulmani. La Lega avrà tutti i difetti che vuoi ma renderla responsabile della delinquenza degli immigrati è veramente una maniera assurda di combatterla.

Deridere e criminalizzare sono due concetti distinti.
Inoltre non sei obbligato a sapere della Teoria dell’Etichettamento, ma almeno prima di sparare questa difesa sui generis potresti almeno darle un’occhiata. Dato che non è la prima volta che la si tira in ballo.
In sintesi: etichetta una persona con uno stereotipo e fa’ in modo che tutti agiscano in base a quello e il gruppo sociale vittima non avrà altra scelta (o non vedrà altra scelta che è più corretta) che agire in base a quello stesso stereotipo. Questa detta in soldoni…

Tino

@ FSMosconi
Io non ho mai parlato di politiche contro gli immigrati sei tu che te le sei inventate. Io ho parlato di utilizzare gli immigrati per far abbassare i salari e rompere la solidarietà. Nel partito repubblicano come tra i democratici ci sono persone ostili all’immigrazione per diverse ragioni.

“In sintesi: etichetta una persona con uno stereotipo e fa’ in modo che tutti agiscano in base a quello e il gruppo sociale vittima non avrà altra scelta (o non vedrà altra scelta che è più corretta) che agire in base a quello stesso stereotipo. Questa detta in soldoni…”

Ma figurati se i delinquenti che sono in prigione lo sono diventati perché hanno ascoltato la Lega e i suoi stereotipi. Inoltre mi sembra che tu prenda un’eccessiva libertà con le cifre, ti ripeto che se ci sono più delinquenti immigrati nel nord è molto semplicemente perché il nord accoglie molti più immigrati rispetto al sud. Ripeto mi sembrano proprio come i discorsi dei grandi sociologhi che ci spiegano che finalemente è colpa della laicità francese se c’è stato l’attentato di Charlie Hebdo. Tra l’altro è esattemente quello che ha spiegato obama e i giornali progressisti americani, perché secondo lui negli USA i musulmani sarebbero più integrati (1% della popolazione) questo ovviamente prima che ci fossero tutti questi tentativi di attentati e partenze per la Siria di musulmani americani.

FSMosconi

@Tino

Allora o non sai leggere quello che scrivi o non hai una grande opinione delle tue affermazioni.

Abitare e delinquere non sono concause l’una dall’altra per cominciare. Poi mi pare di aver già scritto che deridere e criminalizzare sono cose diverse, ma tu continua pure come se non ci fossi prego…

FSMosconi

E comunque scusami se cito solo dati Censis e Istat (per quanto poco aggiornati) e non le fregnacce di Salvini…

Tino

@ FSMosconi
Veramente tu non hai citato nulla nella discussione con me. Hai solo detto che se ci sono più delinquenti immigrati in prigione nel nord è colpa della Lega. Senza dare cifre, senza confrontarle con la presenza di immigrati che è da sempre più massiccia del nord. La cifra che hai dato del 24% si è rivelata essere obsoleta (2009 siamo nel 2015!!!) o allora discutine con Diocleziano.

“Poi mi pare di aver già scritto che deridere e criminalizzare sono cose diverse, ma tu continua pure come se non ci fossi prego…”

A parte il fatto che il concetto di derisione è un concetto soggettivo nel senso che per molti sociologhi Charlie Hebdo era razzista infatti hanno condotto una campagna senza pietà contro il giornale e sono gli stessi che oggi vengono a dirci che se certi musulmani si trasformano in terroristi è colpa della discriminazione, della laicità e infatti non so se hai seguito la polemica del PEN negli USA, prima gli scrittori hanno raccontato un sacco di menzogne poi hanno detto che in una società ineguale non si può ridere in modo uguale delle religioni.

FSMosconi

Anzitutto ora stai iniziando con la distinzione capziosa tra le mie due affermazioni, mentre sono strettamente collegate.
In secondo luogo non ho mai citato a proposito della labelling theory la laicità. Questo ce l’hai messo in mezzo tu, al pari delle accuse su Charlie Hebdo che io non ho mai scritto.

Chiarito ciò vuoi deciderti a parlare con serietà invece di strepitare come un leghista/lepenista/missino qualunque?

RobertoV

Bisogna vedere anche per quali ragioni sono detenuti.
Se facciamo statistiche scopriamo anche che ci sono più poveri in galera, oppure in america che tra i neri ci sono più detenuti indicando che le ragioni sono più complesse. Anche essere clandestini è un reato ed un clandestino inevitabilmente dovrà arrangiarsi per vivere.
Inoltre gli immigrati in Italia sono per la metà da area europea: anni fa vi fu un’emergenza criminalità dai romeni scatenata dalla lega, la comunità straniera più estesa in Italia. Oggi non se ne parla più.

L’italia in realtà non è il paese che accoglie più stranieri: sono stati pubblicati i dati europei sulle accoglienze (e guarda caso in Italia non li hanno fatti vedere): l’Italia l’anno scorso ha accolto circa 50000 rifugiati (su 600 mila totali nella UE), lo stesso numero della Francia, meno di 1/3 della Germania, poco più del doppio della piccola Austria che è quella che per ogni mille abitanti ha la più elevata percentuale di accoglienza (insieme alla Svizzera).
L’Italia in realtà è zona di approdo dei barconi (che rappresentano solo una parte dell’immigrazione, quella più visibile) perchè zona di frontiera, ma solo una piccola parte resta in italia, la maggior parte è in transito per altri lidi più interessanti. Ma se in Italia non c’è lavoro come si può pensare che l’Italia sia un posto appetibile per gli immigrati e disegnare scenari di invasione da stranieri? I tedeschi, invece, hanno già fatto i conti che nei prossimi anni ci saranno opportunità di lavoro per gli immigrati. D’altronde loro già da decenni hanno parecchi milioni di stranieri.

Tino

@ RobertoV
I tedeschi hanno soprattutto enormi problemi demografici (anche l’Italia) che non ha la Francia. Però non credo che si possa tenere conto dei rifugiati che rappresentano una parte minore dell’immigrazione rispetto alle entrate per motivi economici o ricongiungimento familiare. Le ragione della delinquenza degli immigrati sono complesse. A me interessano poco, mi interessano più quelle dei loro figli che sono invece cittadini europei. Ad esempio un sociologo non politicizzato come la maggioranza dei sociologhi, Lagrange ha spiegato che la delinquenza tra i figli di immigrati di è in correlazione alla taglia delle famiglie che sono famiglie numerose ma impiantate in un ambito urbano e non rurale. Ecco questa è una spiegazione interessante però ha subito una raffica di insulti da parte degli altri sociologhi “antirazzisti” che non sono però riusciti a smontare la sua teoria che peraltro non ha nulla di razzista.

FSMosconi

@Tino

Le ragione della delinquenza degli immigrati sono complesse. A me interessano poco, mi interessano più quelle dei loro figli che sono invece cittadini europei.

Cioè in pratica non ti interessano punto. Dato che prima non hai distinto… se ne potrebbe dedurre che questo sia, un ripiego?

Ad esempio un sociologo non politicizzato come la maggioranza dei sociologhi, Lagrange ha spiegato che la delinquenza tra i figli di immigrati di è in correlazione alla taglia delle famiglie che sono famiglie numerose ma impiantate in un ambito urbano e non rurale.

A parte che “non politicizzato” è una st*****ta grossa come una casa, dato che in quanto umano dovrà avere una sua idea politica.

RobertoV

Tino
Correlazione non significa spiegazione del fenomeno, nè che sia l’unica. Bisogna vedere quanto forte è la correlazione e la stessa correlazione potrebbe avere diverse ragioni.
Per esempio una famiglia numerosa è mediamente più povera, quindi io vedo una correlazione con la numerosità della famiglia perchè ho voluto vedere la dipendenza da quel parametro, ma in realtà se avessi usato il parametro povertà (o livello d’istruzione) avrei visto una correlazione più forte. E’ quindi probabile che troverei correlazioni analoghe se applicassi lo stesso parametro a non immigrati poveri.
Oppure potrei provare a vedere una correlazione sulla zona dove uno vive (tipo certi quartieri).

“Le ragione della delinquenza degli immigrati sono complesse. A me interessano poco, mi interessano più quelle dei loro figli che sono invece cittadini europei”
Il generale Sun Tzu (un predecessore di Machiavelli), ne “L’arte della guerra” diceva che se vuoi sconfiggere un nemico lo devi conoscere. Concentrarsi sui risultati anzichè sulle cause è una visione miope.

RobertoV

Secondo i dati del ministero i detenuti stranieri al 30 aprile 2015 rappresentano il 32.6 % del totale, quasi il 40% di quelli in attesa di giudizio, il 29.5% di quelli condannati in via definitiva.
Al 30 settembre 2014 i «più arrestati d’Italia» sono i marocchini (2.979), seguono romeni (2.859), albanesi (2.419) e tunisini (1.983). Nella classifica delle prime dieci nazioni seguono Nigeria (722 detenuti), Egitto (540), Algeria (400) e Senegal (308). Chiudono Yugoslavia (286) e Cina (236).
Secondo i dati più recenti in Italia vi sono circa 5.4 milioni di stranieri, oltre il 52% di provenienza europea. La comunità più rappresentata è quella romena (oltre 1 milione), seguita da quella marocchina (oltre 500 mila).

Tino

@FSMosconi
Io ti avrei lasciato anche l’ultima parola sei tu che la stai predendo come una battaglia tra galletti che io non sono. Sono solo intervenuto sul fatto che il dato presentato da te era obsoleto, per il resto non sei ancora riuscito a produrre dati che dimostrino la responsabilità della lega sulla delinquenza. Tenendo presente che la responsabilità massiccia è al nord degli immigati. Non credo sinceramente che Lagrange sia politicizzato NEL fare la sociologia, che è una cosa diversa da non avere opinioni politiche che ce l’hanno tutti, ma moltissimi sociologhi fanno spesso ricerche con un obiettivo politico dimostrate che tale partito è responsabile o la società tutta intera. La mia non è (ma devo precisarlo?) una difesa della lega, ma bisogna stare molto attenti a questi processi perché domani possono toccare chiunque anche movimenti laici. Quando i sociologhi si mettono in testa di difendere gli immigrati o i loro figli sono capaci di andare molto ma molto lontano.

@ RobertoV
Ma infatti a me interessano le cause, dico però nel caso degli immigrati stessi fino ad un certo punto mi interessa come si integrano i loro figli. Non so se la spiegazione di Lagrange è giusta o meno ma trovo interessante il fatto che, tenendo presente che l’urbanizzazione, ovunque anche in Africa tende a far diminuire la taglia delle famiglie, non succede lo stesso in certi quartieri urbani a forte presenza immigrata dove spesso gli immigrati vengono dalle zone più povere rurali del paese di origine. In ogni caso sta storia della gente diventa delinquente peché la lega dice che gli immigrati sono tutti delinquenti deve essere dimostrata.

Tino

*presenza* non responsabilità …

RobertoV
La taglia delle famiglie è vero che può causare maggior povertà (anche se in Francia ci sono i sussidi anche per gli immigrati) però è la questione anche dello spazio. In un alloggio dove si è in troppi i figli tendono a passare il tempo fuori di casa, il quartiere urbano è sicuramente più criminogeno della campagna.

FSMosconi

@Tino

Sono solo intervenuto sul fatto che il dato presentato da te era obsoleto

Cosa che io ho ammesso. Cosa che comunque non cambia lo scarto tra il 50% da te dichiarato e il dato reale del 35%. Se vogliamo dirla tutta…

r il resto non sei ancora riuscito a produrre dati che dimostrino la responsabilità della lega sulla delinquenza.

Deduco per l’ennesima volta che non sai o non vuoi leggere. Dato che ti ho citato la labelling theory più di una volta.

Non credo sinceramente che Lagrange sia politicizzato NEL fare la sociologia, che è una cosa diversa da non avere opinioni politiche che ce l’hanno tutti, ma moltissimi sociologhi fanno spesso ricerche con un obiettivo politico dimostrate che tale partito è responsabile o la società tutta intera.

mentre insinuare che quel gruppo o quell’altro senza una causa apparente è la sola unica causa dei suo mali NON è avere un obbiettivo politico, certo.

La mia non è (ma devo precisarlo?) una difesa della lega, ma bisogna stare molto attenti a questi processi perché domani possono toccare chiunque anche movimenti laici. Quando i sociologhi si mettono in testa di difendere gli immigrati o i loro figli sono capaci di andare molto ma molto lontano.

Ti sei smentito dopo il “ma”. “Non ho nulla contro X ma vorrei che X non mi si dimostrasse X quando ci sono io”, stesso tono…

In ogni caso se vuoi avere un’informata sulla teoria dell’etichettamento basta cercare, non ci vuole molto:
h ttp:/ /e n.wikipedia . org/wiki/Labeling_theory

Tino

@ FSMosconi
” tra il 50% da te dichiarato e il dato reale del 35%. Se vogliamo dirla tutta…”

Io non ho mai dichiarato nessun 50% è laverdure (mi sembra) ad aver tirato fuori questa cifra, alla fine sei tu a non aver letto i miei messaggi e ad aver innescato una polemica che non ha nessun senso sulla lega.

“mentre insinuare che quel gruppo o quell’altro senza una causa apparente è la sola unica causa dei suo mali NON è avere un obbiettivo politico, certo.”

Lagrange non ha assolutemente fatto ciò si sta parlando di gruppi trapiantati in culture diverse, dire che la situazione crea frizioni non significa dare la colpa al suddetto gruppo. Anche perché c’è qualcuno nella nostra società che è responsabile di averli accolti senza prevedere questi problemi, trapiantandoli in zona urbana.

“Ti sei smentito dopo il “ma”. “Non ho nulla contro X ma vorrei che X non mi si dimostrasse X quando ci sono io”, stesso tono…”

Non capisco cosa vuoi dire, hai già riportato delle dichiarazioni che io non ho fatto quindi spiega meglio. Per il resto delle “theory” non me ne frega assolutamente nulla, dammi la percentuale di immigrati al nord, quella al sud, poi quella degli immigrati presenti al nord e quella degli immigrati presenti al sud e vediamo se effettivamente regione per regione dove c’è la lega questa percentuale è più alta. Tenendo anche presente che in certe regioni del nord la lega non conta nulla elettoralmente. Le Theory sono delle Theory, bisogna dimostrarle nella pratica e spesso i sociologhi si comportano esattamente come dei preti, moralisti e senza dimostrare ciò che dicono.

Tino

Intendo la percentuale degli immigrati per regione e la percentuali di immigrati per regione in carcere.

FSMosconi

@Tino

Io non ho mai dichiarato nessun 50% è laverdure (mi sembra) ad aver tirato fuori questa cifra, alla fine sei tu a non aver letto i miei messaggi e ad aver innescato una polemica che non ha nessun senso sulla lega.

Tu hai difeso quel dato… se vogliamo dirla tutta (di nuovo).

Lagrange non ha assolutemente fatto ciò si sta parlando di gruppi trapiantati in culture diverse, dire che la situazione crea frizioni non significa dare la colpa al suddetto gruppo. Anche perché c’è qualcuno nella nostra società che è responsabile di averli accolti senza prevedere questi problemi, trapiantandoli in zona urbana.

“Tra A B e C non è A, non pensate che sia A: è solo non-B e non-C”

Non capisco cosa vuoi dire, hai già riportato delle dichiarazioni che io non ho fatto quindi spiega meglio

“La mia non è (ma devo precisarlo?) una difesa della lega, ma (Tu: http://www.uaar.it/news/2015/05/09/expo-italia-clericale/#comment-750963). Noto che c’è un “ma” di troppo.

Le Theory sono delle Theory, bisogna dimostrarle nella pratica e spesso i sociologhi si comportano esattamente come dei preti, moralisti e senza dimostrare ciò che dicono. […] Le Theory sono delle Theory, bisogna dimostrarle nella pratica e spesso i sociologhi si comportano esattamente come dei preti, moralisti e senza dimostrare ciò che dicono.

Dunque fai affermazioni sulla statistica e sulla società ma dei sociologi non pari curartene. Che è come ammettere che ti piace giocare a chi la spara più grossa. Come posso prenderti sul serio?

alle

@Bruno Gualerzi. non credo sia provincialismo e men che meno nazionalismo alla rovescia. molti tra quelli che scrivono, me compresa, hanno viaggiato, vissuto qualche tempo all’estero, hanno amici stranieri e sono certo a conoscenza che il paradiso in terra non esiste. tuttavia non è possibile passare sotto silenzio il fatto innegabile che ci siano pochi esempi in europa di una classe dirigente così cialtrona, mafiosa, incapace e asservita, che, peraltro, gran parte della popolazione si merita. io non ci godo certo, vorrei davvero vivere in un paese di cui essere orgogliosa, ma, dopo aver lottato per anni mi ritrovo, tra il desolato e l’incacchiato, in un contesto sempre più invivibile. non posso fare a meno di notarlo.

bruno gualerzi

@ alle
In effetti parlare di ‘nazionalismo alla rovescia’ e di ‘provincialismo’, come ho fatto, puòingenerare il sospetto che si voglia difendere questo paese, sottovalutare una sua deriva cialtronesca, riprendere il vecchio luogo comune secondo cui ‘i panni sporchi vanno lavati in casa’, e cose del genere…
Niente di tutto questo per quanto mi riguarda, davo solo per scontato il degrado che, pur avendo i suoi presupposti storici, negli ultimi anni era andato sempre più accentuandosi… ma mi sembrava utile porre in evidenza che non se ne poteva almeno in parte uscire prendendo come modello un’Europa attuale che – partendo da condizioni naturalmente molto diverse – sta uniformandosi ad una tendenza nazionalistica possibile da intravedere negli eventi recenti, nel modo in cui si cerca di reagire alla crisi dell’UE (all’interno della crisi più generale). E che mi pare caratterizzi questo momento storico in modo tale… non certo da nascondere ciò che è sotto gli occhi di tutti, cioè, appunto, l’impresentabilità della situazione italiana… ma da stare in guardia per non puntare su rimedi che finiscono per essere peggiori del male. Come l’intervento di leverdure a mio parere mette in evidenza.
(A suo tempo – primi anni ’60 – ho girato anch’io per l’Europa, da emigrante perchè non avevo mezzi per farlo in altro modo, ma… a parte altre prese di coscienza per me fondamentali, prima fra tutte della condizione, appunto, dell’emigrante… non posso certo dire di aver conosciuto l’Europa. Oggi, con il potenziamento straordinario dei mezzi di informazione, credo di poter esprimere un giudizio anche… ‘stando a casa’)

Tino

bruno non sono d’accordo, per esprimere un giudizio completo su un paese bisogna viverci non basta leggere articoli di giornale o discutere su internet. Ci vuole tanto tempo per capire veramente un paese. Ovviamente sto parlando di paesi democratici non certo di paesi non democratici dove non è possibile nemmeno avere un’informazione libera.

bruno gualerzi

@ Tino
D’accordo, ma gli eventi politici, ad esempio elezioni e programmi dei partiti, dichiarazioni dei vari leader, oltre a fatti di cronaca e ad eventi culturali di rilievo nazionale… proprio perchè si tratta di paesi democratici…dovranno pur indicare con buona approssimazione verso dove sta andando un paese. Poi si potrà naturalmente non essere d’accordo con la lettura che ne faccio io, ma non credo che mi manchino i dati essenziali… oltre a quel minimo di conoscenze storiche circa il suo passato tali da offrire un campo di analisi non troppo ristretto… per formulare un giudizio di massima.

Tino

Ma Bruno, che si vada verso più nazionalismo è vero, ma il nazionalismo di Cameron capace di autorizzare i matrimoni gay non è lo stesso di Orban. Poi mi sembra che in Inghilterra abbiano votato soprattutto per decidere se rimanere in Europa. A un certo punto è giusto che il Regno Unito decida, è l’unico grande paese che non fa parte dell’euro, non può continuare a tenere un piede dentro e uno fuori.

FSMosconi

@Tino

il nazionalismo di Cameron capace di autorizzare i matrimoni gay non è lo stesso di Orban

Se si esclude il revanscismo per il cristianesimo nazionale (nazionalista appunto) e le isterie per la “sicurezza” tali da voler far imitare l’illegale sistema di spionaggio della CIA. ça va sans dire

RobertoV

Gualerzi
I media danno un’immagine distorta della realtà, perchè tendono ad enfatizzare certi problemi e trascurarne altri, tendono al sensazionalismo.
Inoltre bisogna far distinzione tra media locali e quanto viene riportato sui media italiani dell’estero. Farsi un’idea facendosi raccontare dall’Italia come è un paese straniero può essere fuorviante perchè il paese straniero viene guardato attraverso gli occhi di un italiano legato ai problemi italiani.
Io sono italo-austriaco e conosco abbastanza bene la situazione austriaca per decenni di confronti: ebbene è un altro mondo. Eppure se vado sui media austriaci e mi leggo le lamentele degli utenti potrei farmi l’idea che alla fine sia un paese come l’Italia, ma non è assolutamente vero.
Il nazionalismo, la frammentarietà direi che sono mali storici dell’Europa, non quindi una novità. Basta andarsi a leggere tutto quanto è stato pubblicatio per l’anniversario della 1° guerra mondiale. Erano solo sopiti o mascherati perchè vi erano altre precedenze durante la guerra fredda.

bruno gualerzi

@ Roberto V
Solo una precisazione. Ciò che posso conoscere di un paese straniero non lo ricavo nè da ciò che se ne può raccontare in Italia, nè leggendo i giornali di quel paese (sono sufficientemente vaccinato a questo proposito), ma, a questo proposito, riporto quanto scritto sopra:
“(…) gli eventi politici, ad esempio elezioni e programmi dei partiti, dichiarazioni dei vari leader, oltre a fatti di cronaca e ad eventi culturali di rilievo nazionale… proprio perchè si tratta di paesi democratici…dovranno pur indicare con buona approssimazione verso dove sta andando un paese”
Detto questo, è chiaro che ciò significa vedere le cose da un angolo visuale molto diverso da chi in quel determinato paese vive o comunque ha modo di conoscere di persona direttamente… ma qualche volte può servire anche a loro (come serve agli italiani) conoscere – fatte le dovute tare – cosa si pensa di quel paese all’estero. Cambiare prospettiva non sempre significa falsare inevitabilmente ciò che si vede da quella prospettiva.

bruno gualerzi

@ Roberto V
Chiedo scusa. Ho letto con più attenzione il tuo commento e, per quanto riguarda l’Austria, non saprei proprio cosa dire. I miei commenti si riferivano soprattutto ai paesi richiamati nel dibattito.

stefano

con il corollario di staue piangenti sangue e lacrime 🙂 solo da noi.

Monsieur Bovary

@ Dragor Alphandary

E se con un bello sfoggio di LAICITA’ facessimo rabbia a musulmani, cattolici, tutti quanti?
E soprattutto, facessimo onore a noi stessi?

Lorenzo Galoppini

“….Possiamo anche vincere qualche premio Oscar, ma solo con film che evocano l’immagine arcaica e stereotipata del nostro paese….”

A quali film si riferisce? I premi Oscar più recenti che mi ricordi sono ‘La grande bellezza’ e ‘La vita é bella’, che non mi sembrano di questo tipo.

stefano

se vogliamo parlare di cinema, la grande bellezza è visivamente un grande film infarcito di luoghi comuni da cartolina made in italy, la Concordia stagliata verso il mare, le campagne, immagini da dolce vita ecc. Sorrentino è un regista molto “felliniano” che privilegia la forma a discapito dei contenuti.
la vita è bella è un filmetto ruffiano ossequioso verso gli states, d’altronde è cosi che si vincono gli oscar 😉

FSMosconi

Non a caso a suo tempo l’ha vinto Laurence D’Arabia (bellissimo film con musiche più che all’altezza per carità) e non l’anti-western Il Buono il Brutto il Cattivo… Che per inciso è molto più innovativo e sarà costato almeno la metà

francesco s.

Tutto il cinema di successo vende cartoline/fantasie/sogni, difficilmente la gente va a vedere documentari al cinema. Tutti sanno che ogni rappresentazione artistica non è reale, come dice quel dipinto famoso “questa non è una pipa” sotto l’immagine di una pipa.

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