La libertà religiosa e la coscienza accantonata

Anche quest’anno, la fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha diffuso un rapporto sulla libertà religiosa nel mondo. È stato ovviamente enfatizzato dai mass media cattolici, da Radio Vaticana ad Avvenire, ed è stato ripreso altrettanto acriticamente dalla stampa non cattolica, dal Giornale alla Stampa fino a Repubblica. “I cristiani sono i più perseguitati al mondo, i nuovi martiri”, è il verbo che viene annunciato ovunque.

Nessuno nega che i cristiani siano il gruppo religioso più perseguitato. In fondo, è anche quello più numeroso. È ancora fresca l’orrenda notizia proveniente dal Pakistan, dove Shahzad e Sama, una coppia cristiana, è stata picchiata e bruciata, accusata da una torma di invasati di aver profanato il Corano, di essere “blasfemi”. Il rapporto sulla libertà religiosa nota come le “persecuzioni” contro i cristiani siano quasi tutte compiute in paesi dove l’islam è religione di Stato. E già questa circostanza dovrebbe spingere le gerarchie ecclesiastiche a ragionare sul fatto che la religione non è un fenomeno automaticamente “buono”. Anzi.

Gli estensori del rapporto se la prendono anche con l’ateismo di Stato, e questo è comprensibile: la stessa Uaar lo critica senza timori di sorta. Ma non finisce qui: i cristiani, sostengono, cominciano a essere “perseguitati” anche nei paesi democratici. Non ci credete? Nel rapporto è scritto nero su bianco che “nei Paesi occidentali, le tensioni religiose sono in aumento a causa di fenomeni recenti come “l’ateismo aggressivo”, il laicismo liberale e le ondate di migranti e rifugiati che appartengono a fedi e culture diverse da quelle del Paese ospitante”. La scheda sull’Europa Occidentale menziona i “tentativi di legalizzare il matrimonio e l’adozione gay”, mentre “in Italia si teme che il disegno di legge Scalfarotto-Leone, proposto per combattere l’omofobia, possa risultare nella criminalizzazione di ogni critica dell’omosessualità”. Addirittura ogni critica!

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Si capisce bene, dunque, dove voglia andare a parare il rapporto. Consultiamo la scheda dedicata all’Italia. Tra i (pochi) esempi portati a comprova delle “sofferenze” si cita una vignetta di Vauro. Si dà conto di qualche atto di vandalismo, che anche l’Uaar saltuariamente ha subito e subisce. E quasi un terzo della scheda è dedicata al caso Lautsi. Ricordate? È la socia Uaar che, con l’appoggio dell’associazione, avviò un’iniziativa legale contro la presenza dei crocifissi nelle scuole, finendo poi battuta — e soltanto in appello — alla Corte europea di Strasburgo. I cattolici credono dunque che chiedere che sia abolito un privilegio esclusivo rappresenti un “aggressivo” attacco alla loro libertà religiosa.

La scheda contiene peraltro anche un’autentica perla: “si registrano fatti e situazioni che […] possono essere ricondotti ai livelli del c.d. «Piano inclinato» (si inizia con l’intolleranza, seguono discriminazioni da cui spesso nascono crimini di odio alla fede), un concetto elaborato dal professor Massimo Introvigne, uno dei massimi studiosi mondiali dei rapporti fra religione e società”. Evidentemente non sanno che il piano inclinato è un noto errore argomentativo, come si trova scritto anche su Wikipedia. E che Massimo Introvigne, che ha insegnato soltanto in facoltà pontificie, è il principale diffusore della tesi secondo cui, nel mondo, viene ucciso un cristiano ogni cinque minuti. Un mantra, più che una tesi, privo ancora oggi di evidenze a supporto.

Tanto scrive una fondazione di diritto pontificio. La Chiesa sembra dirci che soffre anche quando le si vuole negare la libertà di vietare l’altrui libertà. L’unica libertà che le sembra interessare è la propria.

E dire che, nel mondo, c’è anche chi soffre per causa della Chiesa. E non solo quella ortodossa, che fa incarcerare e condannare per blasfemia chi la denigra, in Russia come in Grecia. A Malta, la piccola e cattolica Malta, 99 cittadini sono stati condannati in un solo anno per blasfemia, la stessa accusa per cui sono stati assassinati i cristiani Shahzad e Shama. L’Iheu, l’unione internazionale di cui fa parte anche l’Uaar, ha a sua volta pubblicato lo scorso anno un rapporto sulle discriminazioni e “persecuzioni” di cui sono vittima, nel mondo, i non credenti. La libertà di religione si deve sempre accompagnare alla libertà dalla religione. Noi ci battiamo contro ogni negazione della libertà di coscienza, che le racchiude entrambe. La Chiesa cattolica, come la pensa?

Le parole sono importanti, diceva Nanni Moretti. Ora lo dicono anche i giornali cattolici, in autorevole e istituzionale compagnia. Ma il mondo cattolico dimentica sempre qualche parola: “frocio”, “troia”, forse anche “blasfemo”. Le parole sono importanti e possono costare caro: in Italia, la blasfemia contro la religione e la divinità cattoliche è punita ancora oggi. Basta una bestemmia in autostrada per essere multati, basta esporre un manifesto che annuncia la “buona notizia” che Dio non esiste per rischiare l’incriminazione. Alla Chiesa di papa Francesco sembra proprio che vada bene così, nonostante anche l’Onu abbia chiesto di superare ogni legislazione sulla blasfemia. La fondazione di diritto pontificio e la Chiesa tutta sarebbero più credibili se si sono occupassero anche delle sofferenze che procurano a chi non la pensa come loro. La loro coscienza ha qualcosa da dire, in proposito?

Raffaele Carcano

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24 commenti

gmd85

Come rivendicare il diritto a criticare e la pretesa di non essere criticati.

bruno gualerzi

La chiesa cattolica in Italia… nonostante la stragrande maggioranza degli italiani siano cattolici… è ignobilmente discriminata, in certe circostanze anche perseguitata. Del resto basta guardare il modo con cui i media trattano la chiesa e i suoi dirigenti, Santo Padre in testa. Papa Francesco è come se non esistesse, nessuno ne parla, dei suoi preziosi insegnamenti non c’è traccia, le televisioni, di stato e private, mandano in onda solo programmi laicisti (la laicità vera è altra cosa): mai uno sceneggiato che abbia… non si dice protagonista, ma almeno come figura di secondo piano… un religioso, un prete, una suora. I riti e le iniziative di Santa Romana Chiesa come messe, processioni, convegni, congressi, sinodi ecc. sono completamente ignorati, e perfino quei quattro soldi di un misero 8×1000 – che per altro vengono utilizzati in opere di beneficenza – sono aspramente criticati, per non parlare della pretesa di far pagare l’IMU sui luoghi di culto. Nella scuola pubblica – fondamentale per formare coscienze libere – l’insegnamento religioso è relegato ad un ora che viene boicottata con tutti i mezzi, mentre nelle altre ore continua imperterrito l’indottrinamento laicista (bel altra cosa dalla laicità. è bene ribadirlo)… e per finire, alle scuole private si elargiscono pochi euro nemmeno sufficienti per la cancelleria. Un’iniziativa a dir poco blasfema consiste poi nella pretesa – da parte di gruppi estremisti tollerati dallo stato – di relegare il crocifisso nei soli luoghi di culto, come se non fosse lì a rappresentare quelle radici cristiane dalle quali tutti deriviamo.
E per finire, l’aspetto forse più intollerabile, ai limiti della vera e propria persecuzione: i governanti di questo infelice paese amministrano la cosa pubblica come se il Vaticano proprio non esistesse, ignorando l’incomparabile fortuna di avere sul proprio suolo un’autorità morale della quale si ignorano i preziosi consigli… e quei pochi laici che provano a riconoscere alla chiesa un qualche merito, non trovano posto in nessun organo di stampa, mentre vengono boicottati dai dirigenti televisivi.
In conclusione, si vorrebbe che in Italia i cristiani ritornassero nelle catacombe… e non solo in senso metaforico.

Angelo

Finiremo col perdere le nostre radici critiane e saremo invasi dagli arabi e dalle cavallette mentre il demonio scorrazzera’ libero per le strade. La fede sara’ cusodita da pochi fedeli mentre tutti gli atri saranno omosessualisti e le donne… o Signore cosa non faranno le donne anzi gia’ lo fanno… Daaaaaaai non ce la faccio ad andare avanti senza ridere. Se ci riuscissi avrei fatto il prete.

Giorgio Villella

Salvemini scrisse come la parola libertà potesse avere due significati diversi per noi laici e per i clericali:
La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali
(chiamata libertà della Chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi
laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro.
In altre parole quando io dico che l’uomo deve essere libero, intendo che tutti gli uomini, compresi i credenti, devono essere liberi, ugualmente liberi, mentre per la Chiesa cattolica è che la Chiesa stessa deve essere libera di fare quello che vuole, visto che ha sempre ragione. Chi non è cattolico, no, visto che ha torto. Ma quanto male la Chiesa cattolica ha fatto quando avendo la convinzione di essere nel giusto, aveva il potere temporale di farlo!

antoniadess

anche a me è venuto in mente il Maestro Salvemini, sempre attuale
agli arroganti e ai prepotenti interessa la loro libertà, compresa quella di ostacolare la libertà altrui, non la libertà di tutti 🙁

Gianluca

“E già questa circostanza dovrebbe spingere le gerarchie ecclesiastiche a ragionare sul fatto che la religione non è un fenomeno automaticamente “buono”. Anzi.”

Seeee, figurati. Anzi, questa circostanza conferma loro l’opinione che le altre religioni sono sbagliate e la loro è l’unica giusta.

” “si registrano fatti e situazioni che […] possono essere ricondotti ai livelli del c.d. «Piano inclinato» (si inizia con l’intolleranza, seguono discriminazioni da cui spesso nascono crimini di odio alla fede), un concetto elaborato dal professor Massimo Introvigne, uno dei massimi studiosi mondiali dei rapporti fra religione e società”. ”

Al di là delle risate che potrebbe suscitare questa manifestazione di ignoranza, è incredibile che partano da una tale supponenza di non poter essere smentiti nè contraddetti da poter scrivere tutte le boiate possibili. Il piano inclinato è un’altra cosa, difatti l’esempio portato da loro non c’entra niente. Ma voi pensate che si renderanno conto della figura? O che qualcuno glielo segnalerà?

bruno gualerzi

“La religione non è un fenomeno automaticamente “buono””

Sarebbe fuori luogo – proprio in un contesto come questo – ribadire che nessuna forma di religione… nemmeno quella sedicente laica, riconducibile in sostanza a ideologie (di qualsiasi natura, fosse pure quella atea) vissute ‘religiosamente’… è automaticamente ‘buona’?
Sarebbe togliere (o comunque rendere meno efficace) ai sostenitori della bontà assoluta della propria religione ad un’arma polemica che fa sempre presa.

bruno gualerzi

Chiedo scusa per l’ultima frase ‘mal riuscita’… anche se presumo non equivocabile circa il suo significato.

francesco s.

Io questa fondazione non l’ho mai sentita, che rilevanza ha? Vale la pena prestare attenzione al suo “report”?

Francesco non da Assisi

Fra tutte le confessioni religiosi o credenze varie, la cattolica è l’unica che sappia unire in un dosaggio perfetto arroganza del potere e vittimismo. Mi sembrano la marchesa di Totò sceicco che soffriva o quanto soffriva, stroncando preziose e antiche sedie.

Mario 47

Ricondurre la persecuzione dei cristiani (o di qualsiasi altra religione) al proliferare (magari) dell’ateismo
è un nonsenso.
Più o meno come dire che i disordini negli stadi possono ricondursi a quelli che si disinteressano del calcio.
L’aumento degli atei potrà comportare la perdita per le religioni di previlegi ingiustificati (8×1000), finanziamento di scuole religiose, assunzione e pagamento di catechisti nelle scuole statali etc.,
ma le persecuzioni sono prevalentemente attuate da organizzazioni religiose (o talvolta politiche) nei confronti di religioni antagoniste.
O viceversa, come nel caso recente di Karol Wojtyla nei confronti dei paesi del blocco comunista.

mario

Gérard

Una cosa mi aveva molto stupito nel passato e che si puo anche collegare a quello che si scrive in merito alle religioni che si proclamano martiri quando uno non le lascia fare quello che vorrebbero : è il nome dato dagli musulmani alla famosa ( anche se in realta non fu quella che i libri di storia ufficiale ci tramandono… ) battaglia di Poitiers nel 732 . Questa battaglia fermo gli arabi nel loro tentativo di conquistare il nord del continente europeo .
Ebbene, il luogo della battaglia viene chiamata in arabo ” La carreggiata degli martiri ” . Martiri perchè i franchi non si sono lasciati convertire o massacrati o ridotti in schiavitù e dunque si erano diffesi !!

MASSIMO

Papa Francesco farebbe bene a specificare “i cristiani sono perseguitati dagli islamici nei paesi in cui l’islamismo è religione di stato”.
Perché non mi risulta che essi siano mai stati vittime di atei o di seguaci di altre religioni.

francesco s.

Beh, almeno storicamente sono stati perseguitati dai romani e da alcuni regimi comunisti, anche se hanno anche saputo “ricambiare” ampiamente con altrettante persecuzioni. Certo è che l’accusa di intolleranza religiosa nei paesi democratici legata all’ateismo, laicismo liberale e migranti di fedi e culture diverse mi pare ridicola.

Roby GOD

Storicamente la persecuzione romana nei confronti dei cristiani è ben poca cosa, è limitata ai regni di un numero esiguo di imperatori e le motivazioni erano prevalentemente politiche o di ordine pubblico. L’impero romano ha sempre accolto ed inglobato le tradizioni religiose di tutti i popoli che ha conquistato, le uniche due eccezioni sono state l’ebraismo che volle mantenere un ostinata separazione e a cui vennero concesse ampie libertà ed autonomie ed il cristianesimo (che dell’ebraismo è figlio) perché apertamente e pervicacemente si proponeva di sostituirsi al potere politico creando uno stato dentro lo stato, una sorta di mafia. Le persecuzioni consistevano poi prevalentemente in limitazioni all’accesso alle cariche pubbliche. Col senno di poi queste persecuzioni si dimostrarono ampiamente giustificate, da che appena i cristiani raggiunsero i vertici del potere avviarono una campagna di annientamento di qualsiasi altra forma religiosa, distruggendo luoghi di culto, incarcerando e uccidendo i non cristiani, e imponendo un totalitarismo religioso durato fino a pochi decenni fa. Le persecuzioni sotto i regimi totalitaristi del ventesimo secolo hanno fondamentalmente la stessa motivazione di base, un potere assoluto che non tollera al suo interno un altro potere assoluto potenzialmente in grado di rovesciarlo.

francesco s.

Persecuzioni che col senno di poi mi paiono essere state inutili, visto che il cristianesimo si diffuse presto nell’Impero, e anche le persecuzioni dei regimi totalitari mi sembra siano state inutili. Anzi potrei dire che ovunque i cristiani siano stati perseguitati il loro numero è aumentato. Russia e Polonia ne sono un esempio recente. Ha ridotto il numero di cristiani molto più il libero pensiero e la democrazia che la persecuzione.

RobertoV

francesco s.
Forse perchè le persecuzioni non sono mai state veramente tali e sistematiche.
Nei paesi dell’est non mi sembra che i cristiani siano aumentati perchè nonostante tutta la propaganda attuale il numero dei fedeli è calato notevolmente. In Russia c’era solo la chiesa ortodossa con percentuali attorno al 100% prima della rivoluzione , oggi i fedeli sono attorno al 50%. Nella ex-DDR sono scesi ulteriormente al 20% dal 30% che erano al crollo del muro, mentre erano al 90% prima. Stessa cosa per la ex-Cecoslovacchia. Solo in Polonia avevano tenuto.
In Cina i cristiani sono pochi milioni.
La loro diffusione è soprattutto legata alla commistione col potere e alle armi.

francesco s.

Sono scesi lá dove si è instaurata la democrazia. Nonostante la politica di ateismo di stato sovietica non mi pare che siano diminuiti di molto rispetto a quanti ne volevano eliminare, non si confonda l’effetto successivo di secolarizzazione dovuto ai processi democratici con le repressioni precedenti e infatti guarda caso nei paesi come la Russia, Polonia dove la democrazia non è pienamente sviluppata chiesa cattolica e ortodossa ancora dominano. I dati della Cina sono inaffidabili per quanto riguarda il tema libertà che sia religiosa o quant’altro essendo di fatto un regime e dei peggiori unendo il peggio di capitalismo e comunismo.

giovanni da livorno

Ma lo sapete chi è Massimo Introvigne? Ooltre che un noto cattolico integralista è anche un esponente di “Alleanza cattolica”, un’associazione, la quale, non è altro che una diramazione della bennota ultrareazionaria associazione brasiliana “Tradizione, famiglia e proprietà” fondata dal “filosofo” Plinio Correa de Oliveira, uno che non solo scriveva cose ignobili contro la Rivoluzione Francese e contro i tutti i movimenti politici che hanno lottato per il progresso e la laicità, ma che si schierava, in Brasile, contro ogni ipotesi di riforma agraria (era egli stesso un latifondista), e, addirittura, accarezzava l’idea di ridare validità ai titoli nobiliari. Il suo movimento è stato implicato nella formazione dei famigerati “squadroni della morte” in molti paesi del sudamerica, a tal punto che molti vescovi si sono schierati contro di esso (per arrivare a questo dovevano essere proprio pericolosi!).
Il maggiore propagandista in Italia del “pensiero” di Plinio Correa è una nostra vecchia conoscenza: l’ex vicepresidente del CNR, De Mattei, ve lo ricordate? Quello del terremoto in Giappone come punizione divina.
Saluti. GdL

“Chi comincia a sinistra, va a finire a destra. Chi comincia a destra, va a finire ancora più a destra”.
(A. Bloch: Le leggi di Murphy)

RobertoV

Introvigne è un venditore di fumo, fondatore del Cesnur e pubblicatore di articoli e studi di propaganda in cui altera e modifica i risultati degli studi che cita e inventa dati contando sul fatto che i suoi lettori in genere non andranno mai a controllare le fonti originali e l’attendibilità dei dati riportati.
Il problema è che avendo dietro la chiesa cattolica viene presentato come uno studioso ed una fonte “attendibile”.

Proprio pochi giorni fa in una discussione su Micromega sulla pedofilia erano stati a contestazione citati degli articoli del Cesnur, ma se si andava a leggere le fonti citate in quegli articoli si trovava esattamente l’opposto delle conclusioni del Cesnur.
E questo comportamento l’ho visto in tanti altri articoli.

D’altronde anche in questo “studio” dimostra di fare propaganda.

MASSIMO

Dunque, rammento le ultime notizie che ho letto a proposito di religione islamica:
– Coppia in Pakistan picchiata e bruciata
– Donna condannata a morte perchè si era ribellata al suo stupratore
– Ragazzino di 13 anni che dice che bisogna decapitare gli infedeli come insegna il Corano
– Nelle regioni controllate dall’ISIS c’è la legge che le donne devono essere infibulate
– Negli stati islamici c’è la condanna a morte per adulteri, blasfemi, omosessuali, ecc…
– Si parla continuamente di terrorismo islamico ( e vi ricordo la storia dell’ 11 settembre e di Bin Laden)

Poi, se uno parla male dell’islamismo di dice che questa non è la vera religione islamica. E allora mi spiegassero qual’è la vera religione islamica.
La realtà è che questa religione fa diventare dei violenti e dei criminali. E’ molto peggio della droga e nei paesi civili dell’occidente la sua diffusione dovrebbe essere severamente proibita.
Capisco che il mio discorso può sembrare discrimantorio per gli islamici (e lo è), ma d’altronde i fatti che accadono nel mondo sono questi e sono tutti collegati all’islamismo. Quindi è logico che uno sia portato a pensare così.

giovanni da livorno

@ MASSIMO

il fatto è che l’islamismo non ha subito (come è capitato invece, per fortuna di tutti noi, al cristianesimo) l’illuminismo, la rivoluzione francese, la separazione fra stato e chiesa ecc. ecc., e quindi si trova ad essere come era il cattolicesimo prima del ‘700.
Se i cattolici accettano (anche se molti di loro malvolentieri) la laicità della stato e la libertà di espressione in materia religiosa dipende dal fatto che sono stati costretti, obtorto collo ,a farlo. E, fino a quando l’islam non subirà analoga temperie, sarà sempre un pericolo per chiunque non sia musulmano. Esisterà pure un islam moderato, ma dove la fede di maometto prende corpo e piede, è sempre quello NON moderato che prevale.
Diciamole chiare queste cose, in quanto i nostri amici cattolici ci criticano perchè attacchiamo sempre loro e mai i musulmani.
Saluti. GdL

Robertov

Non bisogna neanche tornare indietro fino al ‘700 per ritrovare da parte della chiesa cattolica diverse posizioni simili a quelle dell’islam di oggi, posizioni che oggi la chiesa sembrerebbe non più condividere. E soprattutto si vede che si opponeva ai cambiamenti, non li promuoveva.

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