La clericalata della settimana, 39: il premier Matteo Renzi ad Assisi

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del premier Matteo Renzi, che

ha scelto Assisi e la commemorazione di San Francesco per inviare una sorta di messaggio alla nazione


Renzi-Assisi-2014

Presenti tra gli altri anche il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

A seguire le altre segnalazioni.

Pierluigi Tadi, preside di fresca nomina del liceo artistico Munari di Crema (CR), ha cominciato il suo mandato constatando l’assenza di crocifissi ai muri e ha immediatamente provveduto a farli appendere. Ha giustificato la decisione sostenendo, falsamente, che è un obbligo di legge.

Il progetto di legge sul divorzio breve si è arenato al Senato, subito dopo l’intervento negativo della Conferenza Episcopale Italiana.

Venerdì 3 ottobre gli alunni della scuola elementare di Lerici (SP) dell’istituto comprensivo ISA 10 sono stati portati a una messa per l’inizio dell’anno scolastico dagli insegnanti, durante l’orario delle lezioni.

L’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia Autonoma di Bolzano ha organizzato una messa, preceduta dalla relazione sul tema Perché credere?

La Polizia di Stato ha festeggiato il suo patrono cattolico, San Michele, celebrando tante messe in varie citta, da Alessandria, a Ferrara fino a Ragusa.

È stato reso noto che, con una circolare diramata a luglio, il Ministero della Giustizia ha sostanzialmente abrogato il dovere dei cappellani cattolici di garantire almeno 18 ore settimanali di presenza in carcere.

Ad Andria (BT) sono stati consegnati sedici alloggi ad anziani. Alla cerimonia sono intervenute anche “le autorità religiose”.

La redazione

38 commenti

Diocleziano

Riprendo qui la proposta di dare un’alternativa al prete nelle prigioni, dando una possibilità alle operatrici di call-center erotici. La scelta spetta ai diretti interessati. Questa porkerıa di infliggere d’autorità la presenza del prete, a suo esclusivo beneficio, non deve essere tollerata: è la solita avida ipocrisia buonista che passa sulle teste della gente, ignorandone la volontà. Tié!

Tiziana

. Ci chiediamo perché l’Italia non va, la risposta più semplice è che forse non l’amiamo. Non ricordare il 20 settembre – e aver cancellato perfino dalla memoria dei testi scolastici il brevissimo ma luminoso capitolo della Repubblica Romana – quasi che quella data fosse vissuta come una frattura, mostra aperta ostilità verso lo Stato e le sue leggi, e si alimenta anche dei rancori “coltivati dai preti in tante prediche domenicali e allusioni nel resto della settimana”. Renzi Marino Zingaretti sono andati a rendere omaggio alla terza Camera italiana. Quella accanto a Montecitorio e a Palazzo Madama composta da più di 300 vescovi, finanziata dallo Stato attraverso l’8 per mille e mille altri modi, e sostenuta da quotidiani settimanali rai. E’ evidente che i rappresentanti della Chiesa cattolica hanno la libertà di intervenire su tutto come preferiscono invece che parlare di spiritualità come ci si aspetterebbe da una fede religiosa, ma solo se restano una voce, anche autorevole, tra le altre. Questo però presupporrebbe che fossimo veramente uno Stato liberale.

Tra le altre clericalate per me molto gravi della settimana in corso
1. che il 20 settembre non sono state esposte le bandiere a Roma mentre per la festività di san Francesco si
2. Che le notizie del Sinodo sulla famiglia siano state rubricate tra le notizie dall’Italia sia sul sito di rainews 24 che dal Televideo Rai

bruno gualerzi

A proposito di famiglia:
Il cardinale Erdo: “I divorziati risposati fanno parte della Chiesa”.

Ormai a far parte della chiesa mancano solo gli atei. Anche formalmente, perché come ‘pecorelle smarrite’ – il cui gregge va aumentando – saranno sempre ben accolti.

gmd85

Da specificare che fanno parte coloro che hanno bisogno di una guida spirituale. Non che ne facciano parte automaticamente.

Federix

Eccerto: della chiesa fanno parte anche i preti pedofili, dunque che saranno mai di inaccettabile i “divorziati risposati”! 👿

Giorgio Pozzo

Ormai a far parte della chiesa mancano solo gli atei

Ci siamo già, invece. Io sono stato battezzato, e il battesimo, essendo un sacramento, non può essere cancellato. Ergo, faccio parte della chiesa.

Sono cattolico talmente non praticante da essere ateo. Anzi, per dirla con termine più ampio, Bright…. :mrgreen:

stefano marullo

A me cominciano a pesare di più gli atei-agnostici “non praticanti”, c’è molto bisogno di impegno sul versante laicità (e non necessariamente dentro l’UAAR, anche se l’UAAR credo sia una grande opportunità) a cominciare dai consigli comunali, di quartiere ecc.

Giorgio Pozzo

c’è molto bisogno di impegno sul versante laicità

Verissimo, ma purtroppo io mi sono scontrato già più volte (troppe) con gli atei-agnostici “estremisti”, che non vengono a patti con nessuno che abbia una parvenza di fede religiosa. A me questi danno un po’ fastidio, lo confesso (e ce ne sono anche dentro all’UAAR). Non si può essere in disaccordo in linea di principio con un credente, “per partito preso”.

Eppure, sono convinto che solo unendo le forze, anche e soprattutto con le associazioni religiose non cattoliche, le quali sono laiche come e quanto l’UAAR, riusciremmo ad ottenere qualche briciola. Vedi Consulta per la Laicita’.

Voglio dire, togliamoci dalla testa che la difesa della laicità sia appannaggio esclusivo dei non credenti, altrimenti facciamo il gioco degli atei-devoti-clericali-arroganti.

RobertoV

Sono d’accordo con te Giorgio Pozzo.
L’errore di molti è pensare che le religioni siano tutte come la chiesa cattolica e che i fedeli siano un corpo unico con la loro chiesa.
Ciò che è la loro visione del mondo personale che li fa vivere meglio non mi interessa se vi sono dei punti in comune su cui collaborare.

francesco s.

Io non credo che tutte le religioni siano come la chiesa cattolica, ma che la chiesa cattolica sia come tutte le religioni, ovvero alienazione. Questo non vuol dire che non si possa collaborare con persone credenti anche per la laicità. Ma la critica razionale al concetto di religione resta.

ANCIA LIBERA

stai tranquillo tra poco questi masc.ni diranno: a ben pensarci, tutto sommato, con le dovute cautele e distinguo, in fondo in fondo, tenuto conto della parola di cristo, …….. anche gli atei fanno parte della CCAR – ahahahahaha!

RobertoV

Gualerzi
Veramente già varie volte hanno detto che gli atei sono credenti, ma non sanno di esserlo. E poi se sei battezzato appartieni alla chiesa ….

Ti sei persa la perla che per i divorziati potrebbero prendere in considerazione l’esempio degli ortodossi che prevedono un percorso di penitenza dei divorziati per la riammissione all’interno della chiesa. Hai visto che rivoluzione questo papa, che modernità, che balzo in avanti verso il progresso?
Prendono esempio da un altro modello di progresso, la chiesa ortodossa.
Ma come può la chiesa cattolica romana depositaria della verità assoluta, al di sopra delle altre chiese, dover prendere esempio da delle chiese inferiori?

La cosa bella sarà che se dovessero fare una scelta del genere i media italiani la presenteranno come rivoluzionaria …

ANCIA LIBERA

ed infatti anche gli atei credono per esempio io credo nei diritti fondamntali dell’uomo, nella solidarietà umana, nelle leggi della scienza galileana, ecc. in una sola cosa non credo in dio! di questo quelli della CCAR se ne debbono fare…….una ragione!

Mario

Ma se non sono cattolici, in Italia, non si fa carriera, anche se sono onesti!

Engy

In Italia non si fa carriera se non si è della stessa “cricca”, il fatto di essere cattolici non c’entra molto secondo me, anzi, forse adesso meno, ma solo una trentina o anche ventina di anni fa in certe regioni, in certe città, facevi fatica non solo a fare carriera, ma proprio a essere assunto in certe realtà se eri cattolico. Le cooperative “rosse” ad esempio: conosco un litografo attempato e ormai in pensione che alcuni decenni orsono fu assunto da una cooperativa rossa della mia città, previa però consultazione tra i dirigenti per lo “strano” caso di costui che faceva domanda di lavoro avendo alle spalle una solidissima esperienza, ma che “purtroppo” era cattolico! Poi lo presero ma il criterio della sua valutazione non mi pare proprio esemplare!
In ogni caso è la cricca che ti porta su, è il fatto di leccare il culo al capo, di andare con lui e con altri che contano a prendere il caffè, di assecondarlo e dargli sempre ragione che ti fa fare carriera, non tanto la fede cristiano-cattolica. O perlomeno la cosa è contestualizzata a certe realtà dove la parrocchia prevalente – come sempre accade e per tutte le parrocchie – la fa da padrona.

gmd85

@E.n.g.y

A parte la tua fissazione con la parola parrocchia, devo concordare.

bruno gualerzi

Nel mio paese, anni ’50-’60, si parlava senz’altro di ‘parrocchia di destra’ (quella proprio del parroco) e ‘parrocchia di sinistra’ (la cellula comunista). Comunque, posso portare anch’io una testimonianza relativamente al ‘potere’ del parroco.
Anni ’45 – ’50, provincia si Reggio Emilia, la provincia forse più ‘rossa’ d’Italia. Se volevi trovare lavoro la raccomandazione del parroco, a volte il benestare vero e proprio (per esempio in una fabbrica di barattoli del mio paese – per altro l’unica che poteva occupare un discreto numero di operai), era la migliore referenza. Questo per conoscenza diretta, e nonostante il comune fosse amministrato dai comunisti (socialcomunisti). E devo dire per la verità che – nei primi anni del dopoguerra e pure dopo – anche là dove le amministrazioni degli enti pubblici erano tutte in mano alla sinistra, le possibilità di trovare lavoro erano tutt’altro che facili per chi era notoriamente di sinistra, perché le aziende sopravvissute alla guerra erano pur sempre quelle anteguerra, certamente non gestite dalle sinistre… e i dirigenti facevano di tutto per non avere a che fare con dipendenti troppo impegnati in attività sindacali. E nel merito le informazioni fornite dal parroco avevano, e avranno per molto tempo ancora un peso notevolissimo. (Personalmente, nei primi anni ’60 trovandomi a Milano in cerca di lavoro, durante un periodo di prova seppi che furono chieste informazioni al parroco del mio paese sul mio conto. Poi non conclusi niente, ma per altre ragioni).

Parlo di queste vicende perché posso ‘sfruttare’ la mia età testimoniando di un clima socio-politico vissuto direttamente che ben pochi dei frequentatori del blog possono vantare (anche se nei miei confronti possono vantare ben altro! 🙂
E tra queste, devo spendere due parole proprio in tema di laicità. Vero (se n’è parlato ripetutamente) che il PCI, strutturalmente, non ha certo una tradizione laica… ma è altrettanto vero che – sempre dalle mie parti – se nel dopoguerra ci fu un salto culturale notevole in tema di emancipazione… e di emancipazione soprattutto nei confronti di una chiesa decisamente oscurantista… fu proprio ad opera dei comunisti, quanto meno della base. Con toni che oggi possono sembrare grezzi, ma bisognerebbe conoscere quanto radicata fosse nella popolazione la sudditanza nei confronti della chiesa.
Poi le cose sono andate come sono andate, e oggi questa sudditanza… non solo non è scomparsa… ma, in forma naturalmente diversa, e da tempo, ha contagiato anche la sinistra. Quella cosiddetta ‘antagonista’ compresa.

bruno gualerzi

Per la precisione (per quel che può interessare).
In quegli anni, la ‘parrocchia parrocchia’, oltre all’indottrinamento, ‘offriva’, per quel che poteva attirare un ragazzino com’ero io, molto di più della ‘parrocchia cellula’… la quale offriva solo indottrinamento. Personalmente non sono mai stato comunista (se mai socialista, ma ben prima di Craxi)… nel ’68 da parte di tanti ‘sinistrissimi’ molti dei quali poi accasatisi in quel di Arcore, mi sono preso anche del ‘servo dei padroni’… ma, di fronte a certi revisionismi a dir poco indecenti, mi sono trovato più volte a difendere i comunisti. Quanto meno quelli di allora.

Beatrice

Sintetizzando queste notizie sparse sembrerebbe che ogni ente pubblico si senta autorizzato a trattare la chiesa cattolica non come una chiesa fra le altre ma come un altro soggetto pubblico “gemello” a favore di cui si può spendere parte del proprio bilancio usando una procedura negoziata [cioè senza appelli alla concorrenza o a manifestazione di interesse] indipendentemente dallo scopo per cui l’ente publico è stato costruito.
Rischiando di apparire un provocatore [non è la mia intenzione], un commento mi viene spontaneo: ma se ogni volta che un impiegato pubblico che è un ordinatore [cioè può ordinare l’acquisto di servizi o beni o contratti di sovvenzione] per la sua autorità contraente pensa di avere così tanta autonomia per spendere soldi a favore della chiesa cattolica, [cioè fa prevalere una sua appartenenza “personale” sul suo ruolo istituzionale “pubblico”] poi cosa pensate che lo trattenga a fare lo stesso a favore del suo circolo parrocchiale, del suo sindacato, del suo partito, del suo circolo delle boccie, … ? La paura della corte dei conti ?
Se non siamo capaci di dire alla propria chiesa, al proprio partito, al proprio sindacato, alla propria associazione filosofica [quindi anche alla UAAR oviamente], scusate ma quando sto spendendo i soldi di tutti non vi conosco più e vi tratto come gli altri, come pensate che l’Italia possa uscire da questa situazione economica ma anche soprattutto morale in cui si trova ?
Fine del breve sfogo, scusate, osservo ma non pretendo di dare lezioni a nessuno.

Federix

E’ vero: chi ha a disposizione autorità e soldi pubblici, usa questi arbitrariamente senza essere soggetto a controlli, se non a quelli dei suoi complici… 🙁
Vedi anche Expo di Milano, ponte di Messina (l’ente esiste e spende da decenni), Mose, TAV, F35, … 🙁
La lista sarebbe infinita… 🙁
I nostri soldi, invece, sono finiti… 🙁
Anzi: i nostri soldi, dove sono finiti????? 🙁

diego

certo che appendre crocefissi facendo credere che sia legale è diseducazione… e lo fa un preside. Bah

Federix

Potrebbe forse anche essere così ignorante da non sapere che affiggere il crocifisso non è “obbligatorio per legge”… Non me ne stupirei… 🙁

dissection

Oppure potrebbe essere così ipocrita da far finta di non sapere e far così credere agli altri il contrario…

Federix

Ad An­dria (BT) sono sta­ti con­se­gna­ti se­di­ci al­log­gi ad an­zia­ni. Alla ce­ri­mo­nia sono in­ter­ve­nu­te an­che “le au­to­ri­tà re­li­gio­se”.
“AUTORITA’ religiose”??????????????? Ma la qualcuno è del tutto rin-papalinato??????? 👿
Poi c’è la doppia beffa: “Consegnati stamane 16 alloggi popolari in VIA PORTA PIA”!!!!!!!!!

Marilena Maffioletti

Renzi è andato anche dai focolarini, “non ci salviamo più”!

Sandra

Chissà… ho letto che il primo presidente del consiglio che andò ad Assisi il 4 ottobre fu il democristiano Emilio Colombo, nel 1971. Considerato che fu Pio XII a designare san Francesco come patrono d’Italia nel 1939 (appena dopo il patto d’acciaio..), c’è stato effettivamente un lasso di tempo dove persino i premier dc non stavano pubblicamente tanto attaccati alle sottane dei vescovi.

Tiziana

@Sandra

Come avrà capito chi legge i miei commenti o il mio blog il mio cruccio maggiore è la rai servizio pubblico finanziato dagli italiani anche quelli che non pagano il canone.
@Sandra
aveva parlato di un cavallo bianco a palle gialle da assegnare alla rai .
Mi sembra una idea che uaar potrebbe fare propria (pagherei io la scultura ) di assegnare a fine anno al programma più clericale il premio.
Certamente la giuria avrebbe il suo daffare.

Federix

@ Sandra
“c’è stato effettivamente un lasso di tempo dove persino i premier dc non stavano PUBBLICAMENTE tanto attaccati alle sottane dei vescovi.”

“Pubblicamente”, appunto…

Però, ci sarà pur stato un motivo per chiamare il partito “Democrazia CRISTIANA” 🙁
Tra l’altro il partito fu fondato nel 1942, a guerra iniziata, su prevalente iniziativa di don Sturzo, quasi 20 anni dopo lo scioglimento forzato da parte di Mussolini del Partito Popolare Italiano (fondato da Sturzo il 18 gennaio 1919, lo stesso anno dei Patti lateranensi che erano dell’11 febbraio, cioè di pochi giorni dopo)…
Il Vaticano ha sempre tenuto una “longa manus” nei governi italiani… 🙁

ANCIA LIBERA

renzi nella foto sembra proprio un chierichetto !
ma ci pensate in che mani siamo finiti ? – una volta uno spot diceva…. sempre più in altooooooo! qui debbiamo roversciarlo e dire: semre più in bassooooooo!

Sandra

Gongola tutto perché ha recitato e cantato tutto per benino, da bravo bambino. Visto che somiglia a Mr Bean, poteva mica capitarci almeno uno che in chiesa si annoia e non sa le parole?

Gérard

Ma l’ entusiasmo per il giovane rottamatore sembra callare ! Da tutte le parte dove si parla di Lui, adesso se ne parla male …
Ieri alcuni mi hanno detto che è vergognoso che il capo di governo, al suo arrivo negli States avesse voluto stringere per prima la mano a quello che ha portato via la Fiat dall’ Italia, fa pagare le tasse di questa ditta in UK e ne mette la sede negli Paesi Bassi e in piu…mette la sua propria residenza in Svizzera per non pagare le tasse in Italia !! Che differenza c’è con l’ ex ” cavalliere ” ?

Federix

Già…
Prima, di Berlusconi si diceva “Peggio di così non si può!”.
Poi, di Monti si diceva “Peggio di così non si può!”.
Poi, di Letta si diceva “Peggio di così non si può!”.
Ora, di Renzi si dice “Peggio di così non si può!”.
E’ la constatazione che al peggio non c’è limite??? 🙁
E la previsione è facile: NON è in vista, neanche da lontano, alcuna “ripresa” economica e NON è in vista, neanche da lontano, nemmeno una vera laicizzazione (o “sclericalizzazione”) della politica. Perlomeno, se si continuano a votare PD e FI/PdL.

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