Dubbi e buone notizie sull’Otto per mille all’edilizia scolastica

L’Uaar accoglie con soddisfazione la notizia che il Comune di Casalecchio di Reno (BO) e quello di Livorno hanno deciso di presentare richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per accedere ai fondi dell’8 per mille statale al fine di destinarli, come reso possibile dall’ultima legge di stabilità, all’edilizia scolastica pubblica.

Una possibilità su cui l’Uaar ha incentrato la campagna Occhiopermille di quest’anno: invitando la cittadinanza a fare pressione sul sindaco della propria città affinché presenti domanda per l’8 per mille statale indicando come progetto da finanziare o un intervento di edilizia scolastica o un intervento per far fronte a calamità naturali.

Desta quindi qualche perplessità la notizia, di questi giorni, che nel decreto attuativo con cui il governo modifica il regolamento del fondo, sono stati inseriti, fra i possibili beneficiari della ripartizione della quota dell’8 per mille statale, anche gli immobili destinati ad uso scolastico di proprietà del Fondo edifici di culto (Fec).

«Il Fec è un organo dello Stato amministrato dal Ministero dell’Interno per cui è chiaro che, essendo gli edifici di proprietà pubblica, anche i costi di ristrutturazione siano pubblici», ha commentato il segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano. «Quel che non è chiaro è quali e quanti sono questi edifici adibiti ad uso scolastico e se si tratta di scuole paritarie o pubbliche: su questo punto è il caso che il governo faccia chiarezza».

Ogni anno più di un miliardo di euro esce dalla casse dello Stato con il meccanismo dell’8 per mille: principale beneficiaria è la Chiesa cattolica che con il 37% delle firme si aggiudica l’82% dei fondi, in virtù del meccanismo per cui le quote non espresse — quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi — sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute.

Non solo: in passato anche una parte consistente dell’8 per mille destinato allo Stato è finito, di fatto, nelle casse della Chiesa cattolica, perché utilizzato per il restauro di chiese ed immobili ecclesiastici (alla voce «beni culturali») oppure devoluto ad associazioni e organizzazioni non governative di matrice cattolica impegnate in «interventi per la fame del mondo» o per i rifugiati.

L’Uaar si augura che il trend degli anni più recenti — che hanno visto un aumento dell’utilizzo laico dell’8 per mille statale — caratterizzi anche il futuro e conferma il suo impegno in questo senso, auspicando che il governo Renzi dia la possibilità ai cittadini di credere nello Stato, destinando l’8 per mille di sua competenza a beneficio di tutti e tutte.

Comunicato stampa Uaar

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27 commenti

gioacolp

Che sia d’auspicio alla destinazione dei fondi per l’edilizia scolastica.

Marco Tullio

Oh … se tutti gli atei fossero come chi ha fatto questa sacrosanta proposta che legittima moralmente l’otto per mille (se mai – a causa di certi pregiudizi correnti – ne avesse bisogno)!

Giorgio Pozzo

se mai – a causa di certi pregiudizi correnti – ne avesse bisogno

Che cosa, la proposta ad avere bisogno di legittimare moralmente l’8×1000, oppure l’8×1000 ad avere bisogno di essere legittimata dalla proposta?

stefano marullo

Eh eh, caro e simpatico Giorgio Pozzo, guarda che solo poche menti raffinate riescono ad avere la giusta liaison logico-matematica per cogliere le tue sollecitazioni.
E ormai ti vedo sempre più sulle orme di Douglas R. Hofstadter (“Godel, Escher, Bach: un’Eterna Ghirlanda Brillante” un libro perfetto per te).

Giorgio Pozzo

cogliere le tue sollecitazioni

Comunque sia, con certi elementi sto seriamente pensando di utilizzare solo proposizioni interrogative. Una piccola variante della strategia dei Gesuiti:
Al tizio che gli chiedeva
“ma perchè voi Gesuiti rispondete ad una domanda con un’altra domanda?”
il Gesuita rispose
“perchè no?”

PS: mi stai dicendo che dovrei essere autoreferenziale io stesso, oppure che lo sono certi elementi con i quali non dovrei neanche discutere? :mrgreen:

Bene, ora vado a meditare sull’inutilità della meditazione….

stefano marullo

Hofstaedter è molto zen da questo punto di vista, come ogni buon (meta)matematico. Comunque, il mio era un elogio alla tua acutezza. Sei di quelle persone (alla Gualerzi per intenderci) con cui potrebbe piacermi avere finanche torto duellando ad armi pari. Io credo che si debba discutere con tutti se se ne ha voglia, a parte con chi sa solo insultare per partito preso.

gmd85

@Marco Tullio

Veramente, la proposta, sarebbe quella di riorganizzare le destinazioni dell’8×1000, non di legittimarlo così com’è. -_-

RobertoV

Purtroppo l’otto per mille ingiustamente esiste (grazie al duce ed al ducetto travolto da tangentopoli, due bei padri ….) ed i soldi vengono raccolti.
Con la classe politica servile ed il potere della chiesa cattolica dubito che a breve si possa decidere qualcosa sulla sua abolizione o limitazione (d’altronde i nostri politici riescono a non decidere niente quando dovrebbero toccare gli interessi di qualche potente).
Cerchiamo almeno nel frattempo di spendere i soldi in un modo decente e non sprecarli. Questa è Realpolitik, non legittimazione.

Marco Tullio

” Questa è Realpolitik, non legittimazione”… Dipende dal punto di vista da cui lo si guarda e dalle premesse partendo dalle quali lo si illustra all’opinione pubblica …

RobertoV

Da quasi 10 anni abbiamo una legge elettorale porcata e si continua a parlare di modificarla, senza riuscirvi, tanto che abbiamo già votato diverse volte con tale legge.
Sono tanti gli esempi in cui in Italia non si riesce a cambiare niente anche se si sa che le cose andrebbero cambiate.
Dubito quindi che nei prossimi 10 anni sia possibile arrivare all’eliminazione dell’otto per mille. Per confronto in un Land della Germania ne stanno parlando e le chiese hanno fatto la loro richiesta (perchè purtroppo col concordato che lega le mani ci vuole l’accordo delle parti): vogliono da 20 a 40 annualità come buono uscita. Temo che in Italia le richieste sarebbero ancora più esose: d’altronde per essere tolta ufficialmente come religione di stato si sono fatti indennizzare col meccanismo truffaldino dell’otto per mille che ha fatto aumentare in 30 anni le loro entrate in termini reali (cioè attualizzati) di 2.5 volte nonostante il calo dei fedeli e la crisi economica.
Quindi si opera su due binari: il primo a lungo termine puntando all’abolizione, il secondo di Realpolitik di far utilizzare in modo adeguato i soldi che nel frattempo vengono attribuiti. D’altronde una legge iniqua la si può anche svuotare dall’interno: basta rendere più interessante ed appetibile la concorrenza e visto che l’obiettivo è comunque che i soldi restino a disposizione di tutti, cioè dello stato….

Agnosl

Sì, su google c’è scritto che il Fecdipende dal Ministero dell’Interno e che gli edifici sono proprietà dello Stato.
Ma se continuate a leggere, magari alla voce “da chi è amministrato”, si scopre che oltre ai funzionari dello Stato (ricordo altri funzionari dello Stato che in realtà facevano gli interessi del Vaticano come Balducci, Balduzzi, Poggiolini….) vi sono tre rappresentanti della CEI.
Inoltre “…la Direzione Centrale provvede, con le risorse a disposizione del Fondo, al finanziamento degli interventi di conservazione, manutenzione e restauro delle oltre 750 chiese possedute e concesse in uso gratuito all’Autorità Ecclesiastica per fini di culto, nonché delle opere d’arte in esse custodite, di cui cura anche la sicurezza (con sistemi antifurto, impianti rilevazione fumi, etc.).”
Vale a dire, la proprietà è dello Stato che quindi si accolla tutte le spese, ma l’uso è esclusivo e gratuito per l’Autorità Ecclesiastica.
Dire che è l’ennesimo scandalo mi sembra poco.

Agnos

Errata corrige:
Autore
Fecdipende ovviamente dovrebbe essere: Fec dipende

Marco Tullio

Che c’entra i Fondo Edifici di Culto con l’edilizia scolastica? Il FEC è un Ente di conservazione che amministra le circa settecento chiese di grande valore storico-artistico (ad esempio S. Croce a Firenze) di cui lo Stato entrò in possesso nell’ ‘800 con la soppressione degli Ordini Religiosi e che anche quei laicissimi Governi liberali ritennero di lasciare aperte al culto, proprio per il loro valore come beni culturali. Il Fondo possiede anche ciò che resta dei beni d’altro genere a suo tempo espropriati (edifici vari, proprietà terriere, foreste come, ad esempio quella di Vallombrosa).
Ripeto: con l’edilizia scolastica e con l’8 per mille non ce’entra un cavolo. Se nel suo Consiglio d’ Amministrazione vi sono anche degli ecclesiastici, ciò mi sembra logico, stante la destinazione, appunto, cultuale degli edifici che amministra.

francesco s.

È scritto nel post il collegamento che cerchi, per questo si è espresso il dubbio.

gmd85

@Marco Tullio

Desta quindi qualche perplessità la notizia, di questi giorni, che nel decreto attuativo con cui il governo modifica il regolamento del fondo, sono stati inseriti, fra i possibili beneficiari della ripartizione della quota dell’8 per mille statale, anche gli immobili destinati ad uso scolastico di proprietà del Fondo edifici di culto (Fec).

«Il Fec è un organo dello Stato amministrato dal Ministero dell’Interno per cui è chiaro che, essendo gli edifici di proprietà pubblica, anche i costi di ristrutturazione siano pubblici», ha commentato il segretario dell’Uaar, Raffaele Carcano. «Quel che non è chiaro è quali e quanti sono questi edifici adibiti ad uso scolastico e se si tratta di scuole paritarie o pubbliche: su questo punto è il caso che il governo faccia chiarezza».

Sarà che non c’entra. Ma tant’è… Si parla di immobili a uso scolastico. Cosa non ti è chiaro?

Se nel suo Consiglio d’ Amministrazione vi sono anche degli ecclesiastici, ciò mi sembra logico, stante la destinazione, appunto, cultuale degli edifici che amministra.

Certo. Basta una tonaca e tutto diventa logico.

RobertoV

Purtroppo in Italia è prassi infilare in decreti anche finanziamenti a privilegiati che non centrano niente con quel decreto. quando c’è da prendere dei soldi dallo stato ….
L’otto per mille statale è stato usato per finanziare la guerra in Irak, anche questa una cosa che non centra niente con gli scopi dichiarati dell’otto per mille ed in passato è stato usato nell’ammontare di 1/3 per dare soldi alla chiesa proprio per i suoi edifici di culto.
D’altronde anche la chiesa non spaccia spesso attività di propaganda ed evangelizzazione come attività umanitaria?

RobertoV

I beni del FEC sono del ministero dell’interno e sono a suo carico le spese di manutenzione ed esercizio. In un condominio gli inquilini non decidono, ma solo i proprietari e gli inquilini pagano un affitto.
Visto che la chiesa non ne è proprietaria e non sborsa soldi (non ne paga neanche l’affitto) non vedo perchè dovrebbe essere rappresentata nel consiglio di amministrazione di uno stato per gestire le proprietà dello stato e decidere le spese di quello stato. Al massimo potrebbero fare da consulenti tecnici, ma non dovrebbero essere autorizzati a decisioni operative su beni non loro, a meno che la chiesa cattolica non venga ancora considerata religione di stato e non esista separazione stato-chiesa: ma il FEC è stato istituito nel 1985 dopo che la chiesa cattolica non era più ufficialmente religione di stato.

Ci sarebbe poi da discutere sulla liceità precedente di quei possessi da parte della chiesa, visto che aristocrazia e clero si sono spartite le ricchezze di una nazione sfruttando ed opprimendo un popolo e spesso si è appropriata di ricchezze che l’aristocrazia le aveva concesso solo in uso.
Per esempio la foresta di Tarvisio era di proprietà del governo austriaco da quasi due secoli (acquistata) e l’ha persa con la 1° Guerra mondiale: gli italiani l’hanno col concordato inserita come patrimonio della chiesa a carico dello stato.

Agnos

Quindi, nei consigli di amministrazione delle società che amministrano i beni sottratti alla mafia facciamo entrare i mafiosi, mi sembra logico.

Sandra

“Quel che non è chiaro è quali e quanti sono questi edifici adibiti ad uso scolastico e se si tratta di scuole paritarie o pubbliche.”

E’ una scuola sola a Monreale.
h tt p://www.orizzontescuola.it/news/scuola-m5s-governo-svela-raggiro-sull8-x-mille

Presso l’abbazia sono ospitate le classi di scuola primaria e secondaria di primo grado. Il comune di Monreale già nel 2012 ha previsto lavori di ristrutturazione.
“In particolare per la frazione di San Martino delle Scale si è evidenziata la necessità di trovare una sistemazione temporanea per tutte le scuole dell’obbligo in atto allocate all’interno dell’Abbazia, dovendosi lasciare liberi tali locali a seguito di richiesta del FEC, Ente proprietario dell’immobile, che dovrà effettuare un intervento di ristrutturazione dell’intero complesso monumentale già finanziato dalla Comunità Europea.” da http://w w w.comune.monreale.pa.it/public/atti/2802_2510.pdf

Se è solo questa, non si capisce (ehm) perché inserirla nel decreto edilizia scolastica, da che parliamo di un duecento alunni, che sicuramente si possono sistemare meglio (http://w w w.monrealenews.it/index.php/scuola/la-parola-agli-alunni/8114-essere-alunni-a-san-martino-delle-scale) e con spesa certo più contenuta del restauro di un’intera abbazia.

francesco s.

Non credo sia un male restaurare un’abbazia, stiamo credo parlando di un edificio medievale. Forse sarebbe meglio avere una scuola vera e propria. Comunque se la gestione è dello stato non ci vedo nulla di male.

Sandra

“Non credo sia un male restaurare un’abbazia,”
Infatti, risulta “già finanziato dalla Comunità europea” nel documento del comune.

Qui si sta parlando di utilizzare parte dell’8 per mille per l’edilizia scolastica pubblica (che non è la conversione in aule scolastiche di cucina e lavanderia del convento come a Monreale). Non si capisce perché inserire il Fec nel decreto, insomma.
Leggo che nei locali dell’Abbazia si tiene anche il corso prematrimoniale, a cura di don Anselmo Lipari. Lo stesso benedettino che si occupa anche della produzione di birra.
w w w.ilfattoquotidiano.it/2013/08/13/hora-benedicta-abbey-ale-birra-dabbazia-palermitana/683936/

Giuliano

Il Comune di Formigine (Mo) l’ha approvato in Consiglio Comunale in data 3 Luglio. Primi?

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