Cristina e Conchita, l’immagine oltre il talento

A dispetto di ciò che la loro stessa definizione cercherebbe di suggerire, nei cosiddetti “talent show” il talento non sembra affatto essere l’ingrediente principale per il raggiungimento del successo. O meglio, non lo è il talento esibito, canoro o musicale che sia, ma lo è sicuramente il talento nel riuscire a proporre un’immagine in grado di bucare lo schermo, di fare audience, di impressionare quel pubblico che emetterà il verdetto. O che crederà di emetterlo, perché l’opinione del pubblico, si sa, può essere orientata più o meno a piacimento con campagne di vero e proprio marketing. Si tratta pur sempre dello stesso pubblico che decide la marca di pasta da acquistare sulla base di un mix in proporzione variabile di slogan e testimonial.

Una dimostrazione recente di quanto sopra la si riscontra nella trasmissione della seconda rete Rai The Voice of Italy, conclusasi giusto qualche giorno fa con la vittoria di una religiosa, suor Cristina Scuccia. Non si tratta certo della prima esibizione nello spettacolo di una religiosa, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Il caso più noto a livello internazionale — e si parla di quasi cinque decenni fa: chissà se qualcuno tra i nostri lettori se lo ricorda, quasi nessuno in questi giorni l’ha ricordato — è stato quello della suora belga nota con il nome d’arte suor Sorriso, mentre all’interno dei confini nostrani si ricorda in particolare fra’ Giuseppe Cionfoli. In entrambi i casi si osservano due cose: che il successo, dopo aver raggiunto un momentaneo apice, svanisce, e che, come lo stesso Cionfoli afferma non risparmiando critiche alla religiosa, c’è un’incompatibilità di fondo tra la vita votata alla fede — abbandonata in seguito da entrambi gli artisti — e quella sotto le luci della ribalta.

Questo comunque nell’immediato non importa per niente. Lo show si consuma nel giro di una stagione, al massimo potrà esserci qualche apparizione da ospite alla successiva edizione, quindi tutto va puntato sull’effetto istantaneo. Questo la Rai lo sa benissimo, è ovvio, e infatti ha costruito un personaggio che solo guardandolo di sfuggita può sembrare fuori contesto, perché a un’analisi più attenta salta all’occhio che invece è proprio il suo essere insolito a dargli quella marcia in più, a renderlo interessante all’occhio dei media e, di conseguenza, del pubblico. Basta chiedere in giro per rendersi conto che quasi tutti conoscono suor Cristina, ma solo pochi di loro hanno seguito le sue performance. E se la suora decide di fare la suora, per esempio premettendo che il suo scopo è evangelizzare e che per questo “dona il suo dono”, o presunto tale? Meglio così, perché queste sono cose che inducono tenerezza, sono esattamente ciò che ci si aspetta da una suora e quindi portano acqua al nostro mulino (bianco).

suorcristina

Un po’ meno digerito è stato il Padre Nostro recitato in diretta dopo la vittoria, sul quale si interroga perfino un portale ciellino come ilsussidiario.net. In quel caso la Rai ha effettivamente oltrepassato la soglia del clericalismo, non tanto per aver lasciato fare, perché sarebbe stato complicato fare diversamente in diretta, ma per aver successivamente enfatizzato la preghiera sul suo sito. E dire che perfino il pubblico si è dimostrato tiepido nell’occasione, non rispondendo all’invito della religiosa che si è ritrovata a recitare la preghiera con le sue sole consorelle e qualcun altro. Non che le cose siano andate molto meglio sul lato delle vendite, anche questo va sottolineato.

Un altro fenomeno in un contesto solo leggermente diverso è Conchita Wurst, la drag queen vincitrice dell’edizione 2014 dell’Eurofestival (una sorta di Sanremo su scala continentale). Anche nel caso di Conchita l’immagine ha fatto da apripista verso la vittoria della competizione relegando le doti artistiche in secondo piano, ma oltre le poche analogie vi sono numerose differenze tra i due casi. Il personaggio della donna barbuta, qual è oggi Conchita, è stato adottato dal cantante austriaco Tom Neuwirth diversi anni dopo il suo esordio e ben prima del recente trionfo, come una forma di denuncia e di reazione alle discriminazioni subite durante la sua adolescenza. Dunque, al netto di una riuscita (ma non scontata) campagna di marketing c’è anche un impegno sociale, che fa anch’esso brodo ma che è meritorio a prescindere.

Dopo un discreto successo in patria la Orf (rete televisiva austriaca) ha deciso di puntare su Conchita per la partecipazione all’Eurofestival, esattamente come la Rai ha fatto con suor Cristina in un ambito più ristretto. Al contrario di quanto accaduto per Cristina, però, a spianare la strada verso il successo di Conchita non sono stati gli apprezzamenti ma piuttosto le critiche rivolte all’immagine, soprattutto da parte dei paesi che gravitano nell’orbita russa. Si può senz’altro dire che a favore di Conchita hanno giocato le reazioni (positive) alle reazioni (negative). Paradossalmente a intervenire in favore del personaggio Conchita, oltre che in sostegno dei temi che fa propri, è stato il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn. E così ci tocca rilevare di essere in sostanziale assonanza con esponenti cattolici per ben tre volte in uno stesso post; sarà anche questo un segno dei tempi?

La redazione

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75 commenti

Kaworu

infatti per quanto riguarda l’uso dell’immagine (“scandalosa” in un caso, bigotta nell’altro) sono esattamente uguali: hanno avuto successo per quel che appaiono e non per quel che fanno.

a volte poi se uno ha effettivamente talento può esser aiutato anche da un’apparenza “di spicco”, sicuro.

i dati delle vendite della canzone della suora mi pare che per esempio dicano che può tornare al coro dietro all’altare.

gmd85

Ma infatti, a sentire la gente, dal punto di vista prettamente canoro avrebbe vinto l’altro.

Sandra

Oh Kaworu, che piacere rileggerti! Pensavo fossi emigrata!

Certo oggi non deve essere facile sfondare. A differenza dei tempi in cui le canzoni passavano soprattutto per radio, la voce non è il criterio di scelta (com’era per il genere melodico), né il contenuto (cantautori). Ora ci si impone forse soprattutto per come ci si muove sul palco, si emerge per personalità. In mancanza anche di quella ci si crea un look ad effetto. Una Cristina Scuccia o un Tom Neuwirth non sarebbero stati notati, e anche se vincitori avrebbero riscosso una tale eco, che si trasformerà in maggiori guadagni pubblicitari per la trasmissione del prossimo anno.

Kaworu

non ancora, ma presto migrerò, stando però sempre sullo stivale XD

appunto, è una questione di marketing, di farsi notare. la suora francamente credo sia una questione leggermente diversa. o meglio, da quel che ho letto, è una che ci ha sempre provato col canto, anche quando suora ancora non era. con scarsi successi. ora che s’è fatta suora credo siano stati presi due piccioni con una fava: abbiamo una suora con velleità artistiche e un’immagine della chiesa da rinfrescare. uniamole e otterremo la giusta tonalità di vernice.

conchita wurst è appunto il “bella voce, ma come farsi notare?”

DucaLamberti74

Sappiamo bene che ai popolani piacciono suore, preti e porporati vari…
di cosa ci stupiamo ?

Proponi una suora che canta, un prete che aiuta i carabinieri ed il popolino è felice.

Noto invece nelle parole del ex-frate canterino una certa invidia italiota nel non essere lui al posto della suora.

Fosse per me basta preti italioti in bicicletta della provincia italiota popolana che aiutano brigadieri da barzelletta e suore che cantano…

Ecco come dovrebbero essere inquadrati i preti nelle fiction poliziesche se io fossi il direttore della RAI:
http://www.youtube.com/watch?v=_uMGBJnl4mg

DucaLamberti74

gmd85

Ho apprezzato, diciamo così, l’articolo del sussidiario fino a prima della chiusura, in cui si legge che alla fine, pregare è bello. Insomma dopo tutta una serie di colpi alla botte, un paio al cerchio per non risultare troppo critico nei confronti della suorina. Di fatti, gli unici due commenti sono piuttosto risentiti 😆

Già Fratello Metallo non si poteva vedere. E in effetti è tornato a predicare.

bruno gualerzi

Questo bisogno dei religiosi – Francesco papa naturalmente in testa – di fare vedere che in fondo loro ‘sono persone come gli altri’! Magari con una marcia in più perché loro sono uomini e donne di fede, ma pur sempre come gli altri… ed ecco la notorietà, il successo.
E’ l’ossimoro del momento : l’umiltà esibita!

Laverdure

@Bruno Gualerzi
“E’ l’ossimoro del momento : l’umiltà esibita!”

Ma vuoi scherzare Bruno ?
“..del momento ” ?
E’ il pricipale pilastro della propaganda clericale da due millenni !
Per fare un unico esempio recente :pensa a Madre Teresa che da
Fiumicino al Vaticano si recava in autobus,ma il viaggio ( di diverse ore) lo faceva sempre in prima classe .

bruno gualerzi

@ Kaworu
Ho cercato su Google al nome Kaworu, ma non ci ho capito molto. Chi è? E perché?
Lo devi al forse più anziano frequentatore, per età e assiduità, di questo blog 🙂

Kaworu

uhm son sempre io, nel senso che è da anni che frequento questo blog 😉 mi ero presa una pausa 🙂
per il resto, il nick è quello che ho sempre avuto tipo da quando ho cominciato a muovermi su internet, deriva da un anime giapponese che mi piaceva molto 😀

Engy

A parte il fatto che la musica in Italia è secondo me scadentissima, a partire proprio dagli artisti (sedicenti soprattutto) più blasonati (una per tutti, Laura Pausini), a parte che questo succede da decenni, durante i quali certi fenomeni imposti riescono comunque a richiamare un gran pubblico pur offrendo sempre la solita banale scadente e noiosissima minestra riscaldata (uno per tutti, Luciano Ligabue), a parte che quindi il pubblico, in larghissima parte incompetente, si accontenta e si entusiasma per poco, è del tutto evidente – anche se non ho seguito il programma ma me l’hanno raccontato quotidianamente certi amici e conoscenti – che questa Cristina ha vinto perchè è una suora. L’ho ascoltata per qualche minuto solo una sera mentre carrellavo durante la pubblicità e, a parte la bella vocina, non mi diceva proprio niente.
Io sottolineerei piuttosto il fatto che questo programmi (a tutti i livelli, non solo quelli musicali, vale anche per gli aspiranti cuochi ad esempio) sono orribili, c’è una cattiveria studiata, fatta quando va bene di irrisioni, che disturba, soprattutto quando viene da quanti poi vanno a fare le anime belle al concertone del primo Maggio: evidentemente Mediaset e maria del filippi hanno fatto scuola e il pubblico, ancora una volta, sta lì con la lingua penzolini e si diverte pure.

DucaLamberti74

@Engy:

Sullo stato della musica in Italia guardati i video di Pino Scotto 🙂

DucaLamberti74

Sandra

“sottolineerei piuttosto il fatto che questo programmi (a tutti i livelli, non solo quelli musicali, vale anche per gli aspiranti cuochi ad esempio) sono orribili, c’è una cattiveria studiata”

Non ho mai seguito questi programmi nella versione italiana (a parte la satira che Crozza fa di masterchef), ma mi è capitato, a traino di figli e marito, di guardicchiare il masterchef della BBC e Britain’s got talent di itv. Non ho mai sentito questa cattiveria, anche di fronte a spettacolini patetici o cuochi pasticcioni: severità sì, ma mai l’umiliazione o la volgarità.
Mi chiedo se questa maleducazione, nei programmi che sono un format importato e che non sono cafoni nella versione originale, non siano un pretesto per fare emergere i programmi “tradizionali”, da Vespa alla fiction sui santi. Puntando sempre sull’esasperazione degli estremi, questa esaltazione dell’emotività e del poco autocontrollo (fatti per colpire l’attenzione), non ci si deve confrontare sulla qualità o sulla professionalità o sui contenuti. Un po’ come nei talk show televisivi, dove ci si concentra sullo scontro e non sui fatti.

Engy

mah, non posso dire di aver visto molto a livello di questi programmi, ma anni fa ad esempio io ho guardato ogni tanto qualche pezzo dell’orrendo Amici, di recente invece sono capitata a volte su x factor (quando c’era la Ventura) e ogni tanto credo proprio su masterchef, cioè quello dove c’erano il cuoco bolognese, quello pelato (che poi ho saputo non essere un cuoco) e il “bel” Cracco: ebbene, in tutti questi casi io ho sempre visto una cattiveria e una perfidia inaudita e comunque premeditata, sbeffeggiamenti, umiliazioni più o meno velate e non necessariamente fatte di parole volgari, tutte cose che, se fosse tutto quanto vero, possono anche annientare la personalità di ragazzi molto giovani.
E, assodato il fatto che comunque io insisto a guardare molta televisione e ovviamente moltre cagate di tipo diverso, dico appunto che questi programmi mi fanno orrore e in più non scoprono nuovi talenti, ma l’ennesimo fenomeno da baraccone che poi viene sapientemente addestrato, che vende per un po’ poi svanisce nel (meritato) oblio.

Sandra

Guarda Engy, io non conosco nulla di queste cose, Gracco per me era uno dei figli di Cornelia, quella della frase sui gioielli. Per me la tv spazzatura è come il cibo spazzatura, basta un’occhiata. E rovina il cervello (o lo stomaco). Almeno nella versione bbc, che non è per nulla aggressiva, si tiene in esercizio l’inglese! (su yt la trovi, così fai un paragone).

Però è strano che proprio tu che facevi polemica sul secondo te inesistente condizionamento della Chiesa per il battesimo, poi abbia un atteggiamento così conformista: tu guardi senza apprezzare, come tanti battezzano senza credere. E’ la potenza del condizionamento!

Engy

O Sandra, che ti devo dì?
Io mica sono perfetta, men che meno incorruttibile, nè esente da conformismi, non mi sembra di averlo mai detto. Mi sforzo sempre di non puntare il dito, non so con quali esiti ovviamente.
Se l’ho detto o solo fatto intendere, ho detto o lasciato intendere una cazzata.
Ma la cattiva abitudine di guardare tanta televisione, programmi-spazzatura compresi, non è conformismo: nel mio caso è pigrizia, una pigrizia cronica e ormai irrecuperabile

Fabio FLX

Ho seguito il programma quasi costretto, ma almeno ho potuto vedere da me il fenomeno della suora in prima serata.
E’ un personaggio potente, che non va sottovalutato, ma è come una bomba che fa tanto baccano e lascia strascichi, mentre il botto vero e proprio dura poco: senza una Rai a mantenerla viva, l’attenzione sulla suora di The Voice of Italy si volatilizzerà come quella di un giocatore del Grande Fratello uscito anonimo a metà stagione.
Per il resto, il personaggio è azzeccato, ma è molto probabile che abbandonerà l’abito per una vita più comune, anche se non subito.
Dal punto di vista tecnico, non le si può dire che non sia brava, ma questo mi ha reso ancor più consapevole del fatto che sia tutta tecnica e poca personalità, che in una donna di fede può farci capire tante altre cose.

gmd85

Proporrei alla redazione un cambio di titolo:

l’immagine PRIMA del talento.

Perché se davvero fosse oltre si potrebbe pensare che essa costituisce il contorno o la ciliegina sulla torta. Invece le qualità canore passano proprio in secondo piano.

parolaio

E’ un meccanismo vecchio quanto il mondo.
Chiamasi ‘X factor’.

serlver

La suorina s’è bruciata nel momento stesso in cui ha chiesto di recitare il Padre Nostro in diretta, non me ne preoccupererei tanto quindi, anche perché, come hanno mostrato le vendite, la pinguina è un flop commerciale.
Al massimo finirà per indicedere qualche disco di canzoni destinate all’oratorio.

Engy

poi com’è finita? gliel’hanno fatto recitare magari aggregandosi oppure no oppure l’ha fatto da sola?
comunque penosa sta cosa del padre nostro.

gmd85

Una parte di sicuro l’ha seguita, ma dubito che tutto il pubblico sia stato colto da frenesia religiosa.

Diocleziano

Sessualità repressa, fascino della divisa, presenza scenica come da copione…
In qualche modo mi ricorda il passaggio della Pivetti da superbigotta a punksadomaso.

Engy

Diocleziano, guarda che quella Pivetti dell’Irenuccia ha cambiato radicalmente luc, ma non le sue convinzioni religiose, almeno credo … 🙂

Gérard

Buon giorno Engy

Mi ricordo di Irene Pivetti, che quando divento un personnaggio della politica italiana, faceva proprio dimostrazione pubblica della sua religiosita ( davvero eccessivamente ostentatoria ) . Chi se la ricorda con le due mani giunte ad esequie per – non mi ricordo piu esattamente se un soldato o un carabiniere – ? Era la falsita personificata .
Poi, trovato finalmente il copercchio ( il marito piu giovane ) da allora finito l’ ostentazione della religiosita : cambio definitivamente look e atteggiamenti presentendo alla TV trasmissioni addiritura al limite del decente…
Un po come questi uomini politici che cambiano 5 o 6 partiti durante la loro ” carriera ” …

Engy

Buon Giorno Ermete,
io mi ricordo dell’annullamento del primo matrimonio di quella Pivetti di un’Irene.
Ora che anche col secondo marito ha chiuso, se si vorrà risposare dovrà farlo civilmente, povera donna.
Mi chiedo poi una cosa: nel momento in cui si è (legittimamente) favorevoli all’annullamento del matrimonio da parte della Rota , come mai questa cosa deve valere una sola volta ???

Gérard

se mi ricordo bene, il motivo per il quale si concede l’ annullamento del matrimonio è il non consumo del matrimonio, cioe. perchè la moglie è rimasta ” intatta ” ( ancora un bel esempio dell’ ipocrisia clericale…) .
Se l’ Irene, dopo due matrimoni è ancora ” intatta “, bisogna porsi domande o su come essa sceglie i suoi mariti oppure come è fatta fisicamente….

Engy

mmmh Gerard, se non ricordo male non era certo l’illibatezza dell’Irenuccia il tema, il motivo che ha favorito l’annullamento.
I motivi dell’annullamento – sempre se non ricordo male – erano le simpatie comuniste di lui e la di lei volontà di non avere figli (!!!)
Da morire dal ridere 🙁
Quello che trovo strano è l’impossibilità di ottenere più annullamenti dalla sacra rota, nel momento in cui si è convinti sostenitori dell’anullamento religioso.
O meglio, la mia è una deduzione, non lo so in realtà, cioè, le persone che conosco (anche persone comuni) che l’hanno ottenuto, poi magari si sono risposate in chiesa e magari hanno poi divorziato e quando si sono di nuovo (che palle) risposati, l’hanno fatto civilmente. Da questo deduco l’impossibilità di ricorrere una seconda volta alla sacra rota. O non è così? O è forse solo una questione di comune senso della decenza?

Gérard

@ Engy
Vai a leggerti su Internet i motivi per poter avere l’ annullamento del matrimonio pensendo a l’ Irene P….
( il ridere è garantito…) .

bruno gualerzi

Ho smesso di andare in chiesa quando è stato abolito il latino e l’organo è stato sostituito dalle chitarre. Ma dove è finito il senso del sacro? 🙂
A parte gli scherzi, questi religiosi che vogliono – come si dice dalle mie parti – ‘fare i moderni’, mi fanno un pochino ribrezzo… come quei vecchi che si atteggiano a giovani.

serlver

E’ come quando tentavano di far passare per fighi i papaboys.
Non c’è niente di più patetico che cercare di far passare per figo ciò che è intrinsecamente sfigato.

Gérard

Lei poteva aderire alla comunita San Pio X !! .
Hanno una chiesa a Parigi tutta per loro dove si suona l’ organo e i test vengono letto in latino…

bruno gualerzi

@ Gerard
Avevo provato ad aderire… ma non sono stato accettato perché il mio latino era poco ecclesiastico. Era un latino mischiato col dialetto emiliano: una sorta di grammelot dove le parole erano incomprensibili… ma di una musicalità assolutamente rara!
Temo che ormai sia andato perduto…

Gérard

Ho conosciuto nel passato un ex prete della comunita di San Pio X che l’aveva lasciato per tornare fedele al Papa .
Viveva ( benissimo ) a Roma .

Engy

Bruno Gualerzi (emiliano di ..?)
Mi ricordi una divertente conversazione di qualche tempo fa con una mia cara amica, molto più giovane di me e assolutamente “mangiapreti”. Il tema era il matrimonio ai preti e io dicevo di essere favorevole, motivandolo con tutte le solite argomentazioni di buon senso che di solito si fanno su questo tema.
Ebbene, lei che mi ascoltava silenziosa e perplessa, alla fine sbottò con un “beh comunque i preti devono scopare con moderazione”!
🙂

gmd85

@E.n.g.y

Sono contraddizioni made in Italy che meriterebbero la certificazione DOC, DOP, IGP. Succede anche con i miei. Mio padre, più attento alla dottrina, è favorevole al matrimonio per i sacerdoti, mia madre, più elastica su altri temi, no.
Ma francamente non capisco la sparata della tua amica.

Engy

in effetti non mi spiegai molto bene.
Io pensavo che la mia amica, come di solito tutti i convinti mangiapreti, fosse PER il matrimonio ai preti.
Invece era perplessa e comunque la sparata era a mo’ di battuta … probabilmente, ora che ci penso, fa ridere solo me … 🙂

whichgood

Non commenterò il merito della suora nella trasmissione perchè sinceramente questi spettacolini sono già di bassa qualità. Si può dire che ha vinto il premio alla mediocrità e ha aggiunto ancora la cigliegina sulla torta, molto ma molto originale: non si era ma visto finora una suora che recita un padre nostro.
Wow !.

dallapartedialice

Dà da pensare il fatto che molti abbiano accusato Conchita di voler ostentare il suo essere drag queen andando in tv con la barba, mentre nessuno ha osservato che secondo lo stesso metro di giudizio suor Cristina ha voluto ostentare il suo essere suora presentandosi in trasmissione vestita da suora (e recitando pure il padre nostro!)

ALESSIO DI MICHELE

Non per dire, ma gli americani sono molto oltre anche in questo: vi ricordate “The blues brothers ” ? Anche lì era una questione di pinguine, ma la musica era ad un livello LEGGERMENTE superiore.

francesco s.

Mi spiace per suor Cristina che mi pare pure simpatica ma il Padre Nostro in quel contesto recitato come si fa durante una messa è una palla.

Ne avesse offerto almeno una versione gospel tipo Whoopi Goldberg in Sister Act sarebbe stato almeno a tema.

Frank

Papa Ufficiale: Conchita……. Tarzan!
Segretario: Tarzan?
Papa Ufficiale: Con….chita.
Segretario: Oh Gesù!

Gérard

Dominique nike nike….

( Cercate la definizione nel dizionario franco arabo…)

John

L’UAAR d’accordo con CL, Engy d’accordo con Gmd85, e io d’accordo con tutti voi. Aspettate: o sono entrato in uno stato di pre-morte, o questa suora in dieci secondi ha vanificato anni di sani scannamenti reciproci, o non so cosa, ma non mi aspettavo di fare in tempo a vivere qualcosa che destabilizzasse a questi livelli le mie categorie.

Diocleziano

Ma no che non è cambiato niente. Non è altro che una forma particolare del paradosso dell’orologio fermo. In un batter d’occhio tornerà tutto a posto, cioè ognuno segnerà la propria ora esatta…

Engy

ognuno segnerà la propria ora esatta …
ma che bella questa frase Diocleziano!
d’ora in poi la dirò sempre, anche quando non c’entra 🙂

gmd85

@E.n.g.y

d’ora in poi la dirò sempre, anche quando non c’entra

Per mettere prima l’estetica del contenuto? Come la suorina? Sicura?

Diocleziano

Ma come sei cariiiiiiiiina, Engy! 😉

(Non ascoltare quell’insensibile di gmd85… :cool )

parolaio

Il connubio fra mondo dello spettacolo e vita religiosa è impossibile.
Anche chi ha fatto il percorso inverso come Claudia Koll ha dovuto abbandonare anche i più timidi tentativi di dare un contributo nel vecchio mondo.
Spero per la brava Cristina che torni in convento o, se è la nella sua natura, che lo lasci e faccia l’artista a tempo pieno.

Gèrard

Questi due modi di vivere sono inconciliabili fra di loro : o si va in convento, o si sta ” nel mondo ” .
Chi ha voluto fare ambedue si sono bruciati . Penso inanzitutto a questa povera Suora Sourire ( e il suo Dominique nike nike che spiazzo addiritura Elvis Presley negli Stati Uniti ..)
Ci ha rimesso la vita !
Ho incontrato anni fa l’ italiana Suor Germana ad un ricevimenti : in un proprio momento era simpatica ma poi, piano piano, discutendo uno si accorgeva che era tutta orgogliosa dei suoi successi …
Se oggi è cambiata non lo so…

Diocleziano

”… Il connubio fra mondo dello spettacolo e vita religiosa è impossibile…”

È impossibile quando si vuole evidenziare che, da prete o suora, si vuol
fare anche spettacolo e quindi si viene giudicati.
Ma cosa c’è di più spettacolare dell’apparato scenico della chiesa?
Spettacolo puro di illusionismo. Dal papa all’ultimo scaccino recitano
una parte, ma senza che nessuno pensi di dare un giudizio.

benjamin l'@sino

Sono musicista da decenni, per cui penso di poter esprimere un giudizio tecnico almeno parziale. Non ho avuto modo di sentire “Conchita”, per cui non mi pronuncio sulle sue qualità musicali (anche se trovo estremamente squallida la manovra messa in atto tanto da chi ha organizzato quando da chi ha interpretato quella che considero una pagliacciata). Per una serie fortuita di ragioni ho però potuto seguire la finale di “The Voice of Italy” (che qualcuno mi spieghi perché una trasmissione italiana dedicata a dare visibilità a dei talenti italiani dovrebbe avere un titolo in inglese: anche questa è una discreta pagliacciata, ma lasciamo perdere). Premetto che ho volutamente seguito la manifestazione senza guardare lo schermo, ascoltando solo l’audio, e non è un particolare da poco.

La suora canterina è senz’altro dotata e carica di entusiasmo. Presa di per sé fa la sua meritatissima bella figura. Il problema è che nella finale che ho seguito non era presa per sé, ma era direttamente e ripetutamente accostata a tre talenti ciascuno dei quali è a suo modo notevolmente superiore. Il cantante “falsettista” ha messo in campo un’originalità vocale (non d’immagine) notevole, enfatizzata anche da una scelta impeccabilmente personalizzata del repertorio presentato. La ragazza pacialotta, pur non avendo chissà quali doti tecniche o di potenza, ha sfoggiato un’espressività da brivido. Il rockettaro esibizionista ha sommerso tutti con un’estensione formidabile e con una potenza anch’essa impressionante, anche se proprio su questi due elementi tendeva a “gigioneggiare” con un po’ troppa insistenza finendo per appiattire l’effetto. Per fortuna si è riscattato con l’ultimo brano, altrimenti avrebbe dato un’impressione molto inferiore alle potenzialità.

Paradossalmente, l’anello debole dell’esibizione è stata proprio la suora canterina. All’ascolto (ribadisco che non guardavo) la sensazione di inadeguatezza e inferiorità rispetto ai concorrenti era palpabile. E’ questa “estraneità vocale al contesto vocale” a rendere incomprensibile la vittoria in una manifestazione che si presumeva canora.

Ad ogni eliminazione, non potevo fare a meno di chiedermi se gli Italiani fossero improvvisamente diventati sordi, musicalmente deprivati, o plagiati da chissà quali manipolazioni. Forse, più semplicemente, il meccanismo di selezione non tiene minimamente conto delle scelte del pubblico e finge solo di farlo, mentre i “giochi” son preimpostati fin dall’inizio. La ritengo la possibilità più probabile.

Scusate il pippolotto, ma mi scappava.

Ermete

Oppure, a differenza tua, capivano molto poco di voci e, soprattutto…hanno guardato lo schermo! 😉

bruno gualerzi

OT
Parole di Francesco papa: “Voi pensate che i corrotti, quanti fanno la tratta delle persone umane o i fabbricanti di armi siano davvero felici? Non lo sono”. Sappiano che “nell’aldilà dovranno rendere conto a Dio” del male compiuto”

Quindi è ufficiale: l’inferno c’è ancora.
Dubito però che come deterrente sia molto efficace. Per esserlo almeno un po’, dovrebbe abolire la confessione…

Sandra

“Voi pensate che i corrotti, quanti fanno la tratta delle persone umane o i fabbricanti di armi siano davvero felici? Non lo sono.”

E come fa a saperlo lui, se si è davvero felici? Cos’è la frase mancante, “E lasciatevelo dire da chi di certe porcherie se ne intende”?

gmd85

Continua con il colpo al cerchio e quello alla botte. Mi chiedo quanti cattolici sappiano che il catechismo non condanna l’uso delle armi.

stefano marullo

@ Bruno Gualerzi

L’Inferno esiste eccome per la teologia cattolica. Non tutti i teologi la pensano così http://www.uaar.it/news/2012/04/22/lultimo-eretico/ ma in pochi possono dissentire apertamente.
Esiste anche il Purgatorio: le messe in suffraggio (a pagamento) sono un introito non indifferente per le parrocchie.
Poi penso che si risolva tutto all’italiana, con qualche amnistia generalizzata. E vissero tutti felici e contenti (in eterno)

RobertoV

Ritengo che le due situazioni siano differenti.
Thomas Neuwirth, alias Conchita Wurst, si era fatto già notare senza travestimento arrivando 2° ad una competizione analoga a The Voice, indicando che un po’ di voce l’aveva. Ovviamente ha fatto poi il salto qualitativo con questo travestimento originale ed unico, ha inciso già dei dischi ed in Austria è noto anche per le sue partecipazioni a serie televisive.
Ha vinto una competizione europea venendo votato anche da spettatori di varie nazioni.
La suora invece ha vinto una competizione italiana cantando canzoni di altri e non era conosciuta prima.
Bisognerebbe vedere se al di fuori di un paese particolare come l’Italia sarebbe proponibile.
Inoltre vi sono state altre suore in passato che hanno cantato, diversi ricordavano il caso di una cantante suora belga di anni fa, cioè non è così originale.

Comunque viviamo già da decenni nell’era dell’immagine, non è certo una scoperta dell’oggi.

Diocleziano

La suora belga, Suor Sorriso, lasciato il velo per la carriera, venne perseguitata dal fisco per i presunti guadagni, in realtà intascati quasi totalmente dalla casa discografica e il restante dal convento, finì suicida con la sua compagna.

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