Quelle inaccettabili lezioni cielline sull’etica

Capita anche questo nel terzo millennio, in un paese a forma di penisola sempre più declinante. Capita che il vero leader ciellino, il cardinale di Milano Angelo Scola, arcivescovo di Milano, sia stato invitato dalla Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa (i cui vertici sono nominati dal presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri), quale ospite d’onore all’incontro annuale con il mercato finanziario. Nel corso del quale ha intrattenuto gli astanti spiegando loro la necessità che “tutta l’economia e la finanza siano etiche”. Ottimo auspicio. Che cozza però contro la realtà. Quella dell’economia e quella della finanza. Ma soprattutto quella di Comunione e Liberazione.

Solo pochi giorni dopo arriva l’ennesima smentita a Scola, e Milano viene travolta dall’ennesimo scandalo-Expo. Che, oltre a diversi residuati della Prima Repubblica e qualche bel nome della Seconda, rigorosamente bipartisan, mette di mezzo anche un cardinale, Giuseppe Versaldi. Quello che in pratica è il ministro delle finanze del Vaticano. Tra gli arrestati il pezzo grosso è Angelo Paris, responsabile dell’ufficio acquisti, che nelle intercettazioni si autodefinisce orgogliosamente “cristiano”, anche se non ciellino. I ciellini erano quelli a cui voleva fare le scarpe. Scontri tra cricche, si direbbe.

Agli atti c’è anche il nome di Maurizio Lupi, ministro delle infrastrutture e ciellino doc. Intervistato da Repubblica, visto che non è indagato, ha respinto con decisione l’eventualità di dare le dimissioni. Alla domanda sul perché il movimento fondato da Don Giussani riesca nella difficile impresa di finire coinvolto in tutte le grandi inchieste per corruzione in Lombardia, dove per due decenni ha di fatto amministrato direttamente la Regione, Lupi ha risposto che “Cl non entra in nessuna indagine, Cl è da sempre un movimento che educa la mia fede. Il punto è la responsabilità personale di ognuno di noi e se qualcuno sbaglia deve pagare”.

Fa piacere che nel mondo cattolico si riconosca un po’ di valore alla responsabilità individuale, se si pensa all’aberrante dogma del peccato originale, alle colpe dei padri che devono ricadere sui figli e all’applicazione pratica di tale concetto già nel IV secolo, con l’impossibilità legale per gli apostati di lasciare in eredità i propri beni ai discendenti. Eppure, quando quasi tutti gli esponenti politici di un movimento finiscono coinvolti in inchieste giudiziarie, quel movimento qualche domanda dovrebbe pur porsela, e qualche decisione dovrebbe pur prenderla. Magari allontanando chi ne oscura l’immagine.

E invece niente. Niente da parte di Cielle, niente da parte di Scola, e niente nemmeno da parte della Chiesa cattolica. La circostanza è ancora più evidente in tempi di pontefici frequentemente additati come rivoluzionari (specialmente da chi non appartiene alla Chiesa cattolica, e mostra spesso di conoscerla ben poco). Papi che non hanno avuto alcun problema a ricevere in udienza Lupi e Formigoni.

Qualche domandina potrebbero porsela anche gli elettori. Lupi è ancora ministro e non ha alcuna intenzione di mollare la poltrona, così come è ancora al suo posto l’inossidabile, ma sempre più impresentabile Roberto Formigoni, presidente della commissione agricoltura del Senato. Non mollano e nessuno sembra interessato a rimuoverli. È ancora sul palcoscenico persino Silvio Berlusconi, il cui maestro di politica fu — ve lo ricordate? — Angelo Scola. Proprio colui che ora veste di porpora e ci ammannisce lezioni di eticità.

Nessuno vuole ovviamente impedire che i cattolici entrino in politica. Ma sarebbe utile che non contribuissero ad accrescere il già dilagante malaffare. Soprattutto, sarebbe utile che le istituzioni la finissero di andare a prendere lezioni di moralità dai ciellini, alla Consob o direttamente al Meeting di Rimini (a sua volta rinviato a giudizio): se i maestri sono questi, figuriamoci gli allievi. Perché non li rottamano? Matteo Renzi, simpatizzante giovanile di Cielle, ha un chiacchierato braccio destro, Marco Carrai, letteralmente organico al movimento. Il premier non ha nessuna svolta buona da effettuare in materia?

La redazione

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14 commenti

whichgood

Scola… Nel corso del quale ha intrattenuto gli astanti spiegando loro la necessità che “tutta l’economia e la finanza siano etiche”

Si, certo. Gli operatori di borsa che fanno investimenti e corto-medio periodo e speculano sugli alimenti, sui minerali, sull’energia e perfino sul fallimento di un paese, un’impresa o un progetto/idea utile rispondono certamente ad un’etica: quella di creare profitti, proprio come la Chiesa cattolica, con una banca potentissima e un circo mediatico che spara dati inverosimili per sbiancare la propria immagine e… creare più profitti ancora.

faidate

Tra poco Lupi dirà che è colpa di qualche mela marcia. Anzi di una, quella mangiata da Eva (“La donna intanto aveva osservato che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, piacevole all’occhio e desiderabile” Genesi,3, 6).

ANCIA LIBERA

nel paese in cui la CCAR la fa da padrona la corruzione è dilagante altro che etica della finanza; ma vai a lvorare che non ha mia ifatto un c. in vita tua!

bardhi

questo è lo sharia, che se la mettono in testa tutti quelli che credono in un islam moderato. Poi che titoli fuorvianti pero ” La sua colpa, essere cristiana”, ma chi vuole leggere bene l’articolo capisce che la condannano perchè ha “abbandonato” l’islam, se la donna si dichiarasse atea, buddista o animista sarebbe stata condannata lo stesso.

Gérard

Caro Bardhi

Nessuna religione, se viene praticata in fondo, puo chiamarsi ” moderata ” .
Tutto dipende della capacita degli aderenti ad una religione a poter emanciparsi , del tutto o in parte, di essa .
All’ Islam è del tutto mancato l’ illuminismo e la revoluzione francese, gli uomini politici che hano rifiutato la sua predominanza su ogni cosa …cioè in poche parole la modernita .
Dunque non c’è da miravigliarsi se queste notizie arrivano da paesi arretrati come il Sudan ( Inoltre il suo presidente, il dittatore Omar El Béchir ha fatto massacrare migliaia di gente )

Io ho firmato la petizione della Repubblica

bardhi

Gérard, lo so che le religioni diventano moderate solo quando li togli il monopolio del potere, fino quando ho compiuto 23 anni ho vissuto in un paese comunista dove il culto del leader/padre/padrone/faro del umanità/imortale/ect ect e del suo partito /madre/sorella/padrona era presente in ogni dove, quindi so cosa significa integralismo religioso.
Ma parlando di islam noi siamo sempre qua a dire cheli è mancato, quello e questo, ma non ho ancora sentito qualcuno che sa spiegare come mai di queste mancanze, eppure i loro pensatori hanno tutte le agevolazioni (sviluppo della scienza e tecnologia, comunicazioni, scambi ect ect) che durante l’illuminismo erano nella fase embrionale. La mia domanda è ci sara mai un periodo in qui l’islam sara costretto ad essere moderato??

Giorgio Pozzo

Effettivamente, nessuna religione (teistica! in quanto detta legge agli umani) può essere definita “moderata”. Nel momento stesso in cui abbiamo la parola-legge di dio da una parte e qualcuno che deve interpretarla dall’altro, abbiamo qualcosa di intollerante, o perlomeno approssimativo, per definizione. E’ l’errore fondamentale delle religioni rivelate: non ci è dato sapere se abbia ragione il profeta X oppure il profeta Y, moderati o fondamentalisti che siano. Dio non si rivela in modo diretto, quindi resta tutta, ma proprio tutta, una questione di interpretazione umana, per interposta persona.

Come diceva Kant, come è possibile che la mente umana finita possa spiegare o interpretare un dio infinito?

Diocleziano

”…dio non si rivela in modo diretto, quindi resta tutta,
ma proprio tutta, una questione di interpretazione umana,
per interposta persona…”

Che io sappia dio non si è mai rivelato, né in maniera diretta,
né in maniera indiretta. Nessuna persona è interposta, ma
in prima persona hanno parlato degli impostori, che fin dai
primordi hanno millantato il potere di comunicare con entità
fantastiche.

RobertoV

Vi sono stati periodi storici in cui gli ebrei scappavano dalle persecuzioni in Europa rifugiandosi nei paesi islamici che risultavano meno oppressivi.
Questo oggi sembra incredibile vedendo cosa è l’islam oggi, ma in realtà rappresenta una fotografia del passato perché l’islam si è trasformato poco nel tempo, come i loro governi dittatoriali.
Cosa c’è di diverso nell’uccisione di questa donna perché convertitasi al cristianesimo nel giustiziare in passato persone perché eretiche o non correttamente cristiane o di un’altra fede? E questo è stato fatto fino all’inizio dell’ottocento ed anche dopo di persecuzioni ce ne sono state (con l’estremo dell’olocausto avvenuto nell’europa cristiana).

La differenza è che i nostri paesi occidentali si sono evoluti faticosamente verso la democrazia ed una tutela delle persone, cosa avvenuta in genere in conflitto con le chiese cristiane ed in modo particolare con quella cattolica, mentre l’islam è rimasto in stati antidemocratici ed arretrati. Il Sudan nel caso specifico non ha mai conosciuto la democrazia. Anche in India, non certo una democrazia evoluta, ha vinto recentemente il partito induista con un rappresentante coinvolto in pogrom contro i musulmani che hanno causato un migliaio di morti.

Nei paesi occidentali il cristianesimo è fortunatamente ingabbiato all’interno della democrazia e del rispetto dei diritti umani, con un’evoluzione in tal senso della maggior parte dei fedeli (con di conseguenza un indebolimento della loro fede). Ma quando durante i fascismi la democrazia è stata sospesa abbiamo visto anche un regresso delle stesse religioni cristiane verso l’intolleranza e posizioni che sembravano abbandonate.

La democrazia ed il rispetto dei diritti umani sono il baluardo verso certe religioni intolleranti: i paesi islamici non hanno mai conosciuto queste fasi.

neverclean

CL e la Compagnia delle Opere sono solo una delle lobby economiche e finanziarie cattoliche.
Le COOP ex-rosse – ora bianco-exrosse – ormai sono solo una lobby economico e finanziaria del PD: basta pensare che le COOP (non SEI (più – caso mai lo fosti mai stato) TU!) entrarono a far parte della scalata UNIPOL alla BNL, cioè si muovono nel mercato finanziario esattamente come fanno le lobby capitalistiche (Ricordate Fassino? “Abbiamo una banca!”).
Berlusconi e Mediaset sono solo una potente lobby economica e finanziaria, con addentellati in … Libano grazie a Dell’Utri.
E si potrebbe proseguire con altri aggregati lobbistici italiani.
Il problema astratto è – da un punto di vista neoliberista – che queste lobby non si fanno concorrenza: quando c’è da spolpare un solo osso si mettono d’accordo e se lo divodono a pezzetti; quando ce ne è più di uno decidono come spartirseli, a pezzi o interi.
In teoria il problema si potrebbe risolvere introducendo “la concorrenza” in Italia. In pratica, la concorrenza non esiste nel mondo neoliberista, a parte quella a senso unico che vede i grandi gruppi annettersi i più piccini (è quello che sta succedendo attualmente alle PMI italiane che erano una buona fetta della nostra economia). Anche se Renzi finge di credere nella variante neoliberista che si chiama Tony Blair (il buffone che si è fatto cattolico nel 2007 se ben ricordo).
Come se ne esce, in generale e nel piccolo caso specifico milanese?
Secondo me non si esce: occorrerebbe prima che noi italiani cambiassimo mentalità e poi che ci abituassimo a sostituire la classe dirigente che cogestisce la cosa pubblica e privata – ammesso che si creino alternative passabili – ogni 5-10anni. Mi sembra impossibile nel breve periodo. Mi sembra impossibile con queste alternative presenti in politica (M5*?) e economia (Mr. TODS?).
A meno che la crisi economica dell’Occidente non abbia effetti devastanti qui da noi in Italia e induca finalmente le nuove generazioni a fare quelle rivoluzioni – prima di tutto culturali – che mai furono portate a compimento nel passato recente e remoto. Ma anche su questo sono pessimista, perchè i giovani dei giorni nostri mi sembrano troppo individualisti: pensano solo a salvar se stessi sul Titanic che affonda.
Amen!

Diocleziano

L’Italia è un paese invecchiato malamente. Nessuno farà rivoluzioni, né culturali né di altro tipo. La classe borghese (nel senso migliore) è inesistente, i parvenu di oggi hanno tutti i week-end già impegnati; i proletari aspettano che il governo, sulla spinta dei sindacati, aumenti ulteriormente le tasse ”ai ricchi” per rimpolpare i loro stipendi: mi ricorda certi film dove una nave, per arrivare in porto, viene smantellata e arsa nelle caldaie. I politici continueranno a rubare fino all’ultimo. L’Italia va a fondo, sì, ma senza neanche la grandiosità del naufragio del Titanic.

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