Quoziente familiare o quoziente clericale?

Graziano Delrio, il potente sottosegretario Pd alla presidenza del Consiglio, intervistato da Panorama ha annunciato che il governo sta lavorando al quoziente familiare. Un lavoro già in fase avanzata, sembrerebbe, in quanto l’esecutivo valuta di inserirlo nella delega fiscale. I fini non sono per ora molto chiari. Tanto da pensare che siano sin troppo chiari.

L’intento, scrive Roberto Petrini su Repubblica, sarebbe di cambiare il bonus Irpef (i famosi 80 euro) in modo che chi guadagna oltre la soglia, ma ha moglie e diversi figli a carico, sia favorito rispetto a chi non la supera ma magari è single. Il principio in sé può anche essere nobile, ma è fondamentale capire quali possono essere le ricadute pratiche in un sistema che già prevede gli assegni familiari (che gravano sulle casse pubbliche per circa sette miliardi). Il rischio è che si torni a favorire la famiglia monoreddito anziché quella plurireddito. Detto altrimenti, che si continui a privilegiare una visione della famiglia arcaica, con la donna ingabbiata nel ruolo di “angelo del focolare”. Una visione che, a quanto risulta, continuerà a discriminare le famiglie dimenticate dalla legge, come le coppie di fatto (sia etero che omosessuali).

delrio

Non è un caso che la proposta sia piaciuta al mondo cattolico, che del quoziente familiare è da tempo uno zelante sostenitore: i primi a proporlo furono infatti le Acli. Il quotidiano dei vescovi italiani Avvenire riporta, oltre alle dichiarazioni del ministro Maurizio Lupi (ciellino in quota Ncd), che confermano le intenzioni del governo, anche la soddisfazione di Francesco Belletti, presidente del Forum delle famiglie. Ha inoltre già espresso apprezzamento anche Gian Luigi Gigli, deputato dei Popolari per l’Italia (la corrente cattolica che si è scissa da Scelta Civica, guidata dall’ex ministro ciellino Mauro), fresco vincitore dell’ultima clericalata della settimana. Gigli non ha mancato di osservare come il provvedimento sia “l’unico modo per correggere una condizione di iniquità che è causa non ultima dell’inverno demografico che pesa sul futuro economico, educativo e previdenziale del Paese”. Nientepopodimenoche.

Il governo Renzi torna dunque a flirtare con il natalismo. Se ne era già avuta un’avvisaglia con le dichiarazioni che la ministra della salute Beatrice Lorenzin (Ncd) aveva rilasciato proprio ad Avvenire. Non è del resto un caso che la proposta venga da Delrio, un fervente neocatecumenale padre di nove figli. Ma è proprio ai figli che dovrebbe essere rivolta una diversa attenzione. Il favore nei confronti di chi fa tanti figli va purtroppo di pari passo con la mancanza di rispetto per l’auto­nomia delle donne e l’assenza di servizi per i piccoli cittadini (asili nido, parchi gioco, progetti didattici nelle scuole dell’infanzia e primarie, interventi di prevenzione dell’emarginazione e del bullismo alle medie, ma anche pannolini e alimenti per i casi sociali). Creando in tal modo ulteriori margini di intervento per il sussidiarismo cattolico, sempre più finanziato dallo Stato.

La redazione

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47 commenti

francesco s.

Secondo me è un principio di giustizia sociale, se la proposta consiste nel calcolo di un reddito equivalente per accedere a benefici fiscali sul modello dell’ISEEU delle università per il pagamento delle tasse.

1000 euro/mese diviso 4 è di meno che 1000 euro/mese diviso 2 membri. Non c’entra nulla la visione della famiglia arcaica, è equità sociale. Sono completamente in disaccordo con l’impostazione dell’articolo, che non tiene conto dell’attuale contesto economico.

Diocleziano

A prima vista sembra corretto quello che dici, ma siccome sento dire da sempre che un single sopporta maggiori costi, forse si dovrebbero fare i conti seriamente e non secondo l’ispirazione del momento del politico di turno.
Il sistema italiano è completamente imputridito da decenni di rattoppi per una illusoria equità sociale, per cui tra esenzioni incrociate e sussidi vari non si capisce più quale è la realtà sociale. Il risultato è che pago tasse su tutto e quando dovrei usufruire del corrispettivo in servizi invece me li devo pagare. La mia opinione è che il governo (abusivo) Renzi serva solo a dare tempo all’erario per saccheggiare i depositi bancari degli italiani. Il resto sono baIIe. L’errore di Letta è quello di essere stato troppo lento nel mettere mano nelle tasche dei cittadini. Pensare che gli 80 euro potranno riavviare il mercato è un’illusione da babbei: finiranno per pagare spese condominiali e mutui, cioè alle banche. Intanto Renzi sta decidendo di abolire il 740: lo stato stabilirà d’autorità quanto uno guadagna…

francesco s.

Sono d’accordo che gli euro finiranno dove dici tu Diocleziano, ma ritengo un non sequitur della redazione il fatto che prevedere un quoziente familiare che tiene conto della – chiamiamola così – Densità di reddito può favorire una visione arcaica della famiglia.

Purtroppo ci sono famiglie dove entrambi i genitori lavoravano prima della crisi e ora uno dei due coniugi/compagni (lei o lui) sta a casa perché ha perso il lavoro e hanno i figli da mantenere.

Che gli diciamo? “Guarda considerare il tuo quoziente familiare, potrebbe favorire la visione arcaica della famiglia, quindi per non far discrimine meglio che non prendi aiuti”

Mi sembra un po’ il ragionamento che fanno gli oppositori ai diritti delle coppie omosessuali che dicono che riconoscere tali diritti porta a discriminare la famiglia naturale.

Diocleziano

”… Mi sembra un po’ il ragionamento che fanno gli oppositori ai diritti delle coppie omosessuali che dicono che riconoscere tali diritti porta a discriminare la famiglia naturale…”
Continuando sulla metafora di questo esempio, la soluzione dell’attuale governo (abusivo) è quella di dare un figlio alle coppie omo togliendolo a un’altra coppia.
Stanno facendo di necessità virtù, togliendo agli uni per dare agli altri, ma così non si risolleverà la produzione industriale. Forse la verità è molto semplice: non c’è una soluzione.
In effetti la legge è una schifezza: inevitabile quando ci sono di mezzo le elezioni e molta demagogia.

RobertoV

Quindi non daranno il bonus ai sacerdoti visto che sono single?

Riguardo all’affermazione di Gigli sull’inverno demografico e l’effetto sull’economia faccio notare che Germania ed Austria hanno natalità simili all’Italia e stanno bene economicamente. Facendo più figli si genera più lavoro e si riduce la disoccupazione?
Forse i problemi stanno altrove, mentre qualcuno cerca di dissanguare lo stato per le sue campagne elettorali.

Engy

Echeppalle con Germania e Austria e col faccio notare!
Il piombo è più leggero!

fab

Faccio notare che i contenuti restano tali anche senza scrivere “faccio notare”.

parolaio

Il fatto di crescere dei figli, con quello che comporta non solo in costi economici, ma in fatto di energie e dedizione, mi sembra un evidente contributo dato alla società.
Come minimo perché una volta cresciuti e diventati (si spera) lavoratori, pagheranno le pensioni di tutti. Dei loro genitori, ma anche dei single che tale onere non hanno avuto.
Non mi sembra assurdo riconoscere tale sforzo, che sia compiuto da famiglie tradizionali o da coppie di fatto.
Anche le coppie gay, qualora gli fosse dato il permesso di procreare.

francesco s.

Una solo correzione,

“anche le coppie gay, qualora gli fosse dato il permesso di adottare,

per procreare non ci vuol alcun permesso, almeno per ora basta trovare un membro del sesso opposto della propria specie e unirvisi. 😆

serlver

Scusa, ma se uno o una ha avuto la sfiga di non trovare un partner o magari è sterile deve in più pagarsi anche una occulta tassa sul celibato? oltre all’inganno pure la beffa!?
Tanto i quozienti famigliari li vogliono solo le cc.dd. “famiglie numerose” ovvero tutti dementi nomoreddito e cui viene coglia di farsi la panchina dell’inter in casa.

Frank

Insomma parolaio per te i figli sono solo carne da macello da mandare a lavorare per pagarti la pensione.

fab

Nuovi figli sono un problema, non una risorsa; come minimo perché siamo in troppi.
Quanto al fare figli perché paghino le pensioni, è un tale strafalcione logico che nemmeno tento di correggerlo; se uno non ci arriva da solo, non ci arriva nemmeno con una spiegazione.

Roberto Grendene

ma infatti mica c’è scritto di tagliare i costi pubblici per i piccoli cittadini

fornire asili nido, pediatri, centri estivi, centri giovanili: sono politiche che aiutano le famiglie ma soprattutto i nuovi cittadini, dando direttamente a loro diritti e facendoli sentire parte di una società più ampia

claudio285

Il QF è, da sempre, una misura di destra, per ovvi motivi. Tanto ne beneficeranno soprattutto gli immigrati, come avviene in Francia. Che schifezza.

claudio285

È vero, chiedi ai francesi. Ma io non sono razzista, ame da fastidio pagare tanto la signora Esposito che quella Ramadan sta4e a casa a consumare reddito e a star dietro all’ennesimo figlio che tanto, quoziente o no, faranno una vita di emme. Preferisco che coi miei soldi ci detassassero il lavoro femminile, in modo che le predette ladies alzassero il deretano e si cercassero un lavoro. Il welfare familista cattolico lo non lo sopporto, al contrario di suor engy

claudio285

Il grande disegno del cattolicesimo in un paese solo, delka ritirata strategica, e dell’unificazione tra Vaticano e Italia è sempre più evidente

Frank

Dialogo della foto:

Vescovo: Ma come anche tu sei a favore della famiglia tradizionale?
Delrio: Ma certamente.
Vescovo: Ma il Pd non è un partito di sinistra?
Delrio: Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!

Frank

Anche Genny ‘a Carogna è a favore della famiglia “tradizionale”.

serlver

Incredibile, ti allungano a dismisura i contratti di lavoro a tempo determinato e quindi il precariato e poi parlano di politiche per la famiglia.

Francesco non da Assisi

Il quoziente familiare era inserito nella “costituzione” della Francia di Vichy, tipico regime collaborazionista clericalfascista, era previsto anche anche il voto plurimo per i padri di famiglie numerose. Il Pd non solo fa vomitare come partito di sinistra, ma anche c….e come partito anche moderatamente liberale. Ormai ha preso il posto della Compagnia di Gesù!

Sandra

“Gigli non ha mancato di osservare come il provvedimento sia “l’unico modo per correggere una condizione di iniquità che è causa non ultima dell’inverno demografico che pesa sul futuro economico, educativo e previdenziale del Paese”.”

uff Gigli, quello che sembra la spalla del comico, e invece smetti subito di sorridere pensando al suo ruolo nel caso Englaro.
L’inverno che pesa è piuttosto quello della mancanza di attività produttiva. Non si vede come possa essere soluzione fare figli e poi averli “sul gobbo”, se non si dispongono di una fitta rete di potere e interessi a cui raccomandarli. Mi sa che questa sarà la primavera ciellina.

Un’osservazione a margine: Dal suo curriculum, Dati personali:
“Nato a Roma nel 1952, coniugato, padre di cinque figli.”
Mi sembra che, dopo un certo numero di figli, ce ne si faccia vanto, come fossero medaglie, da accludere come referenza del proprio valore. E perché? Che razza di deformazione è? Dove sta scritto che il padre di 5 debba farlo notare e usarlo come titolo di merito rispetto al padre di uno o il padre di zero? Nel cv tipo americano ma anche standard europeo non si mettono informazioni di carattere privato in un cv, se si è sposati o meno, genitori o meno, dato che non è un dato significativo ai fini professionali.

Diocleziano

”… dopo un certo numero di figli, ce ne si faccia vanto, come fossero medaglie…”

Il celodurismo da sala biliardo si è evoluto, passando dalle sacrestie alla politica.

bruno gualerzi

Di fronte al riscaldamento della terra i cui effetti danneggeranno soprattutto i tanti indigenti che popolano il pianeta, e che aumenteranno in misura esponenziale con l’aumento esponenziale della popolazione, un “inverno demografico” a livello planetario sarebbe quanto di più auspicabile, e in un mondo sempre più globalizzato non si dovrebbe considerare il problema demografico un problema circoscritto alle singole nazioni…
ma naturalmente prevarranno gli interessi nazionali e – ad esempio in Italia dove in quell’altro ventennio si premiavano le famiglie numerose perché la nobile stirpe italica non avesse ad estinguersi (poi ci pensò la guerra ad operare un bel salasso) – si inventano sempre nuovi pretesti-preteschi per evitare un “raffreddamento”.

alle

Temo che abbia ragione Diocleziano, la soluzione, o anche una soluzione non c’è. Siamo stretti tra un miserevole, neoautoritario, clericalfascio renzi e un guitto spalleggiato da un ex trombato di forza italia, altro che scilla e cariddi…
Mi piacerebbe tanto sapere in cosa sarebbe economicamente positivo un sovrappiù di produzione umana, politicamente ricorda tanto anche a me le misure di fascistica memoria sull’incremento della popolazione: si è visto poi a cos’era destinata tutta quell’abbondanza tra il 1939 e il 1945.
@francesco s. non si tratta di giustizia sociale foraggiare l’ipernatalità della singola famiglia, se l’ipernatalità, cosa di cui sono fermamente convinta, è socialmente dannosa, peccato, ognuno dovrà pagarsi la propria coazione a ripetere. Riproporre una sorta di proletariato come modello sociale è la peggior forma di pensiero reazionario.

ergaster

In effetti per le prossime elezioni europee è un dilemma; io voterei per tsipras se non sapessi che ciò equivale, in Italia, ad un voto per Vendola.

francesco s.

Veramente un sostegno alla natalità è l’assegno familiare, il quoziente familiare è uno strumento fiscale per il calcolo della tassazione che tiene conto del numero di componenti familiari, è lo stesso che si fa con l’ISEEU delle università e mi sembra giusto. Faccio l’esempio delle tasse universitarie, una famiglia di 4 membri che mantiene i figli e entrambi i genitori lavorato e diciamo che il reddito complessivo è 2000 euro, 2000/4=500, una famiglia di 3 membri in cui lavora solo un genitore che complessivamente ha un reddito di 3000 euro diviso 3 = 1000, ecco l’ISEEU favorisce la famiglia che ha una densità di reddito minore. Non ti sembra giusto che le tasse le si paghi in maniera proporzionale alle proprie tasche? Reazionario dici? La costituzione italiana allora lo è. Moderiamo i toni, prima di dare del reazionario a persone che non si conosce.

francesco s.

errata
…è l’assegno familiare, invece il quoziente familiare …

così funziona meglio.

ottodibismarck

A margine di questo è da constatare come anche la stampa assecondi con una campagna striaciante la chiesa, oggi per esempio nella prima schermata di La Repubblica c’è la severa ammonizione di Parolin sulla corruzione. Perchè bisogna metterlo come prima notizia non ho ben capito visto le varie vicende dello ior etc.

Vorrei che leggeste questo link di carmilla, non è riferito alla ccar ma con le dovute interpolazioni vale anche per gli altri contesti. E’ veramente disgustoso come anche la stampa laica si presti a questo tipo di propaganda pro clericale.

http://www.carmillaonline.com/2014/05/08/goebbels-millennio/

bruno gualerzi

Francamente queste analogie tra Goebbels, la propaganda nazista, e la stampa italiana – tra l’altro, per inciso, con la glorificazione di Putin eroe della lotta contro il capitalismo USA – mi suona abbastanza disgustoso, oltre che inverosimile. La doverosa (e personalmente sempre sostenuta e documentata ad ogni occasione) denuncia della scandalosa acquiescenza dell’informazione italiana (tutta, da destra a sinistra) nei confronti della ccar, offre ad ogni vero laico mille argomenti (non ultimo quanto riporti dal sito di Repubblica) senza bisogno di evocare – tra l’altro in modo a dir poco strumentale – simili fantasmi.

ottodibismarck

Il problema è ben più complesso che denunciare la scandalosa acquiescenza dell’informazione caro signor Gualerzi, qui si tratta di dare delle informazioni che diventano delle bugie credute come delle verità.

Quanto a Putin, mi chiedo se ha compreso bene che cosa ci sia scritto nell’articolo da me linkato.

Il “succo” dell’articolo comunque lo si può capire da questo paragrafo:

“I media sono la cartina di tornasole di ogni sistema a democrazia parlamentare rappresentativa. Per questo, sostenere che la democrazia sia in pericolo nel nostro paese è del tutto inadeguato. La democrazia non esiste più da un pezzo, DOBBIAMO COMPRENDERLO BENE.
Siamo di fronte a sofisticate dinamiche di manipolazione dell’opinione pubblica, che ormai hanno assuefatto anche le coscienze critiche che, quasi sempre, restano critiche senza avere alcuna attività controinformativa, senza interferire nelle liturgie di regime, le sacre icone del lavoro nella disoccupazione di massa, le riforme nella fascistizzazione delle istituzioni, la pace nella guerra. Se ci pensiamo bene, la massa di notizie che ci propinano ogni giorno, e con queste modalità è qualcosa di aberrante.”

ottodibismarck

E’ comune defetto degli uomini, non fare conto, nella bonaccia, della tempesta. (Machiavelli)

Quanto ai fantasmi, mi pare che qualche negromante sia riuscito ad evocarli in carne e ossa, senza andare fino a Kiev basta fermarsi a Budapest o ad Atene.

bruno gualerzi

“Il problema è ben più complesso che denunciare la scandalosa acquiescenza dell’informazione caro signor Gualerzi, qui si tratta di dare delle informazioni che diventano delle bugie credute come delle verità.”

Il problema sarà anche più complesso… ma intanto qui si trattava della sudditanza dell’informazione nei confronti della ccar e per quanto mi riguarda non mi sono adeguato ad ‘bonaccia’… e in ogni caso ‘le bugie credute come verità’ sono un problema culturale prima che politico per cui la cosiddetta controinformazione (a parte ovviamente i regimi totalitari dove è repressa ogni forma di dissenso) si trova di fronte alla stessa eventualità di spacciare per verità le bugie. Soprattutto se per controinformazione ‘democratica’ si intende l’uso del web così come viene praticato.
A parte l’impegno di ognuno a non accettare mai alcuna informazione a scatola chiusa e, soprattutto, a non usare nel giudicarla lenti ‘ideologiche’, mi sapresti dire in quale altro modo si potrebbe fare controinformazione? Delegandola al potere politico, sia pure il più rappresentativo possibile? Quando si ‘delega’, si abdica.

ottodibismarck

Il problema è proprio questo, trovare una soluzione che non sia solo controiformazione.

Cominciamo col trarre le dovute conclusioni dalla nostra storia, senza provare troppo disgusto.

Viviamo in un mondo in cui la verità per esempio è parte della menzogna.

Cominciamo col capire che certe fonti di informazione anche a noi più vicine sono anche parte del problema.
Per esempio l’eccessivo peso che si danno alle notizie provenienti dalla ccar e dal suo capo anche su giornali come La Repubblica.

Perchè lo fanno?

Solo per avere più lettori?

Serve veramente dare più pluralismo in una singola fonte di informazione quando si può scegliere di tutto sul mercato?

Voglio dire, perché, se si trova di tutto sul mercato dell’informazione, serve assecondare un certo cliché pro clericale anche nella stampa laica?

A questo punto si potrebbe parlare di sedicente stampa laica!
Facendo un esempio, certe notizie, perché comunque tali sono, non è mica necessario tenerle in prima pagina nel web o nella carta stampata.

Si può metterle anche all’interno con le dovute precisazioni senza enfasi.

Perché non lo fanno?

I cattolici praticanti in italia sono appena il 15/20 % dei cattolici ufficiali quindi forse il 10% della popolazione contro il 90% che praticamente se ne frega.

Qui sta il punto. Perchè per esempio dare una visione della chiesa che cambia grazie a Bergoglio quando sappiamo benissimo che non è così e se lo sappiamo noi, non lo sanno i giornalisti?

claudio285

Ormai il Papa è diventato il vero pdr. Fa messe in cui redarguisce i parlamentari, fa un sacco di interventi tarati sulla situazione specifica italiana. Ma non è il capo della chiesa universale? O è anche il capo cei ad interim?

Diocleziano

Anche il cardinal medusa ha sbottato contro la corruzione.
Chissà se capisce che anche le telefonate riservate per imporre privilegi e favoritismi é corruzione?

bruno gualerzi

Vedere per credere: Papa Francesco ha messo nientemeno che la sua papalina sulla testa di un bimbo!!!
Per fortuna passava per caso da quelle parti un fotografo che ha immortalato lo straordinario evento, altrimenti ne saremmo stati privati. Ma perché i giornali si disinteressano così spudoratamente di questo uomo impareggiabile e lo citano solo nelle pagine interne, e magari per criticarlo? Non parliamo poi della TV: mai che diano lo spazio che merita alle sue imprese, e se riportano qualche volta (per la verità molto raramente) le sue parole così incisive e ricche di analisi e proposte originali, subito le fanno commentare da qualche critico prevenuto che non manca mai.
Come stiamo male a informazione!

ALESSIO DI MICHELE

Mi chiedo sempre se chi dice “dobbiamo incoraggiare la natalità quindi vai di quoziente familiare” sappia veramente quanto costa un figlio, oppure chi lo vuole mettere al mondo per fargli pagare qualche pensione si renda conto di quello che dice. Semplicemente mi piacerebbe leggere su questo sito di un po’ di individualismo, non fosse altro perché radicalmente opposto al cattolicesimo (beccateve sto sfoggio: dal greco katolicòs = universale); preferirei che si cominciasse a discutere delle follie della progressività tributaria italiana, o del fatto che, per la società, che io faccia un figlio o vada al cinema, dovrebbe essere uguale: tu ti godi il film/il figlio/il viaggio/quello che ti pare, tu te li paghi. Mi piacerebbe che qualcuno rilevasse che “+ uomini = + affollamento = + inquinamento = + tensioni = + disastro economico = + spazio per i preti”. Invece mi ritrovo penose teorizzazioni sui quozienti familiari, o sproloqui sugli asili nido che “dovrebebro essere costruiti” (grande invenzione la forma passiva ! Evita di dovere attribuire responsabilità). Ma allora, se la collettività dovrebbe pagare la mia scelta di riprodurmi, perché non dovrebbe pagare la loro scelta di adorare il figlio di una vergine ?

Diocleziano

È una questione di prospettiva: quelli che si mettono dalla parte
di chi ‘prende’ la chiama ‘giustizia sociale’.
Quelli che devono ‘dare’ la chiamano ‘governo ladro’.

whichgood

” Il favore nei confronti di chi fa tanti figli va purtroppo di pari passo con la mancanza di rispetto per l’auto­nomia delle donne e l’assenza di servizi per i piccoli cittadini …”

Servizi e DIRITTI dei piccoli cittadini. Oggi ho incrociato una mamma che faceva shopping in un noto negozio di indumenti. Lei fresca e sorridente si avvicinava alle casse, parlando con una una sua amica di shopping mentre sua figlia 12enne trascinava il passeggino della sua sorellina più piccola. Ho guardato la donna e gli ho detto: perchè non trascini tu tua figlia più piccola e lasci crescere l’altra in pace?. Fatti carico tu dei tuoi figli, schiavista svergognata.

Gérard

Ciao Whichgood

Un po esagerata la Tua reazione, no ..?
Penso invece alla conversazione avuta ieri mezzogiorno a tavola con la mamma della mia nipote che mi racontava che da piccola aveva dovuto imparare a fare il pane a 5 anni e che a 7 cucinava per tutta la famiglia, e che fungeva da serva per i suoi fratelli maschi piu piccoli . ..
Se vai nei paesi del terzo mondo, allora si : là si puo parlare di bambini schiavizzati ( I bambini non hanno infanzia come da noi ma passano direttamente all’ eta adulta…)

RobertoV

Gerard
Sono d’accordo col tuo commento, Va bene criticare le politiche nataliste, ma qualcuno esagera poi nell’altro senso. Tra l’altro per esperienza personale ai bambini piace spingere il passeggino del fratellino.
Direi che nel mondo occidentale i bambini non sono in genere schiavizzati (un po’ nelle famiglie numerose e povere, ma sono poche), mentre lo sono nei paesi poveri ed arretrati, non solo in Africa.

Ma basta tornare indietro di pochi decenni e la situazione non era così differente anche in Italia.
Mio padre nato all’inizio degli anni ’30 ha iniziato a lavorare a 10-11 anni, ma già a 7-8 anni aiutava a portare il carretto e vendere la frutta e verdura. C’è un bel libro di un irlandese “Le ceneri di Angela” che descrive l’infanzia di un ragazzino e dei suoi fratelli nell’Irlanda degli anni ’30, racconto in cui mio padre si riconosceva.

whichgood

Se tu avessi visto la mamma e la faccia della povera bambina che trascinava il passeggino mi avresti dato ragione. A volte quando si raccontano certe cose non si riesce a descrivere la scena nella sua totalità. La tipa aveva un viso disteso e un sorriso fresco, mentre la bambina non sembrava affatto enstusiasta di dover far la mamma della sua sorellina, anzi, sembrava proprio scoglionata (scusa il termine).

fabio

non è tanto questione di sussidi e detrazioni… è questione di servizi offerti! teneteveli gli spiccioli e sistemati giardini, createne di nuovi, mettete in sicurezza le scuole, etc

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