Il menu ideologico di Madame Le Pen

Nell’ultima tornata di elezioni amministrative il Front National ha raggiunto risultati senza precedenti, conquistando tredici città. Marine Le Pen è sulla cresta dell’onda e comincia già a mettere in pratica la linea, calando sui sindaci neo-eletti una richiesta che ha già scatenato numerose polemiche. Secondo la leader dell’estrema destra francese le scuole dei Comuni amministrati dal Fronte devono servire carne di maiale.

Senza se e senza ma. Queste le sue parole: “Non accetteremo alcuna pretesa religiosa nei menu delle scuole. Non c’è alcuna ragione perché la religione entri nella sfera pubblica, è la legge. Troppo spesso la laicità non è applicata, chiudere gli occhi sulle violazioni della laicità è nello spirito di molti sindaci Ump e Ps che vogliono assicurarsi la benevolenza delle comunità”. Tanto che il Corriere della Sera ha titolato L’erede della Vandea scopre la laicità. In realtà anche la laicità di Le Pen è un pochino strabica, nonché molto strumentale. Perché ha sempre preso di mira quasi esclusivamente islamici e (in misura minore) ebrei. Sono loro ad avere il tabù della carne di maiale, e sono loro ad avere precetti alimentari (halal e kasher) che oggettivamente pongono diversi problemi alle mense scolastiche. Spesso vengono accontentati, anche se la legge non istituisce alcun obbligo in merito. Gli stessi nutrizionisti consigliano di mangiare carne di maiale con moderazione.

Marine-LePen2

Ma islam ed ebraismo non sono certo le uniche religioni che, soprattutto in virtù dell’immigrazione, cominciano a creare difficoltà: gli induisti ostracizzano la carne di manzo, i buddhisti sono generalmente vegetariani. A conti fatti, è forse più difficile trovare religioni che non pongono alcun problema in materia alimentare. Di ieri è la notizia che nel paesino inglese di Stoke Poges molti studenti sono stati iscritti d’ufficio in una scuola sikh. L’istituto è finanziato dallo Stato in ottemperanza al sostegno governativo alle faith schools, ma la conseguenza è che sono obbligatorie le preghiere sikh e che i menu sono strettamente vegetariani. Hanno protestato sia genitori atei che cristiani. Ma quanto accade a Stoke Poges non è molto diverso da quanto per esempio accade in paesini veneti dove l’unica scuola primaria è una paritaria cattolica sostenuta con fondi pubblici. Il problema è meno frequente ma c’è, ogni venerdì e in Quaresima. Marine Le Pen non risulta aver mai fatto riferimento ai tabù cattolici.

Gli atei e gli agnostici non hanno precetti alimentari (del resto non hanno proprio precetti). Per quanto vi siano anche anticlericali vogliosi di imporre menu di carne il venerdì o – per restare in Francia – aperitivi saucisson et pinard (“vino e salsicce”) il loro approccio è quasi sempre laico e rispettoso in egual misura di tutte le convinzioni. Ciò che più conta per loro, molto probabilmente, è la qualità del cibo servito e che il menu sia basato su criteri nutrizionali adeguati. Forse non è poi così difficile approntare due menu, uno valido per tutti e uno “accomodato” per i figli dei fedeli più zelanti. Laicamente ci potrebbe anche stare. Sicuramente è una scelta meno razionale e più costosa. Come la stessa religione, del resto.

La redazione

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87 commenti

laverdure

Dite la verita :
l’unica critica che si puo’ fare,l’unica cosa di cui dolersi, e’ che ci sia bisogno di tipi come i le Pen
per affermare principi di puro buon senso come questi.
O sbaglio ?

laverdure

In ogni caso,tra i nostri “progressisti politicamente corretti”
(vale a dire “para voi-sapete-che-cosa”)che impongono la
MANCANZA di cibi a noi abituali nelle mense per non scontentare i nostri pretenziosi ospiti, e i Le Pen,i maggiormente degni di rispetto finiscono con l’essere questi
ultimi.
Tutto e’ relativo.

Tiziana

il menù si sceglie pure sul treno o l’aereo. Perchè a scuola no? Il cibo è un fatto privato. Mi stupisce che a voi di questo sito sembra normale che lo Stato finanzi l’ora di religione catt9olica a scuoal (proponendo alternative che rischiano di cristallizzare l’ora facoltativa nei secoli) e poi vi battete come clericali per il sacro principio della salsiccia di maiale

Sandra

“il menù si sceglie pure sul treno o l’aereo. Perchè a scuola no?”

Al ristorante o altrove è un fatto privato, perché privatamente lo si paga. La mensa scolastica è sovvenzionata dallo Stato e entra in gioco anche il fattore dei costi. Non si può obiettivamente prevedere un servizio di mensa che vada incontro ai gusti e alle esigenze di culto di tutti e di ognuno, e far pesare tutto sui contribuenti: un menù à la carte mi sembra troppo oneroso.
Poi non è che interessi la salsiccia in particolare. Di solito però ai bambini piace. Comunque vedo che nel menù scolastico del 6o arr. di Parigi la carne di tacchino è sempre offerta in alternativa al maiale, e di venerdì si mangia di magro.

http://www.caissedesecolesdu6eme.fr/Menus%20Mars%202014.pdf

Tiziana

@Sandra
il cibo è un fatto privato. l’importante è che a scuola non si insegnino le religioni e si vada vestiti normalmente, cosa che in Francia avviene mi sembra. tra l’altro ozionare tra una salsiccia o un formaggino non aggiunge costi

Laverdure

Forse non avete bene inquadrato il problema.
Offrire un menu alternativo adatto agli “ospiti” in AGGIUNTA
a quello normale puo’ essere accettabile in linea di principio,anche se la spesa aggiuntiva,di questi tempi specialmente,puo’ creare problemi non trascurabili.
Assolutamente inaccettabile invece e’ il comportamento dei responsabili di certe mense, scolastiche ecc,che a quanto riportato in piu’ occasioni dai media hanno imposto
la mancanza di cibi “religiosante scorretti” per non scontentare ospiti che in molti casi non hanno nemmeno la cittadinanza,facendone apparentemente dei cittadini di “serie speciale”.
Un razzismo alla rovescia,insomma,analogo a quello di certi responsabili scolastici che sempre per lo stesso
distorto riguardo hanno preteso di eliminare presepi e alberi di natale dalle aule in quanto simboli ritenuti
in qualche modo offensivi.
Ovviamente hanno dovuto rinunciare a eliminare i crocefissi,perche’ la loro demagogia ne urtava una di gran lunga piu’ influente.
Pensate davvero che tutto questo faciliti l’integrazione ?

Gérard

@ Laverdure

Spero che hai letto quanto scritto da me ieri sera !!
Il fatto è che gli musulmani in Francia non sono ” ospiti ” ma parte integrante della populazione . L’ imigrazione musulmana in Francia è vecchia di piu di un secolo ! Dobbiamo dire anche che gli ebrei sono ” ospiti ” ??
Non si serve piatti di ” conotazione religiosa ” nelle mense delle scuole dello stato ma si da a ciascuno la possibilita di mangiare quanto gli pare… ( diabetici e vegetariani compresi..) .

Sandra

“Pensate davvero che tutto questo faciliti l’integrazione ?”

L’importante per una mensa scolastica è che i bambini mangino bene e volentieri, e per la scuola evitare polemiche e contenere i costi. Ergere muri non aiuta, per convivere ci si deve venire incontro. A me spiace per i bambini: In effetti è brutto offrire ad alcuni salsicce e lasagne, mentre agli altri tofu e tacchino! Non è nemmeno bello privarli di cibo che ad alcuni piace davvero, magari quelli che vanno sempre presi un po’ per la gola. Purtroppo si deve trovare un compromesso, perché stiamo comunque parlando di bambini che non hanno alcuna responsabilità nella scelta dei divieti.

I presepi sono un’altra cosa, sono la rappresentazione di un evento sacro per alcuni, ma non per tutti: una scuola non cattolica non può schierarsi nel propagandarne uno.

paniscus

Mi stupisce che a voi di questo sito sembra normale che lo Stato finanzi l’ora di religione catt9olica a scuoal (proponendo alternative che rischiano di cristallizzare l’ora facoltativa nei secoli) e poi vi battete come clericali per il sacro principio della salsiccia di maiale
——————————

Scusa, chi sarebbero i “voi di questo sito” che trovano NORMALE che lo stato finanzi l’ora di religione a scuola? Pensi che la posizione dell’uaar sia quella?

paniscus

Ah, aggiungo: la parola “ospiti” riferita ai cittadini di origine straniera, o di religioni e culture diverse da quella maggioritaria, non si può proprio sentire, e specialmente in uno spazio di discussione laica come questo.

Faccio presente che che l’argomentazione sguaiata secondo cui “le nostre usanze sono queste, e se non gli sta bene, che se ne tornino al paese loro” è stata sistematicamente usata allo stesso modo anche per imporre i crocifissi, le preghiere, e le ore di religione forzate.

In Italia, le due cose cono SEMPRE andate insieme: gli unici che si affannano a difendere il sacro valore morale dell’obbligo di salsiccia a scuola, sono sempre esattamente gli stessi che sbraitano per difendere il crocifisso o le benedizioni a scuola, contro i quali noi (legittimamente) ci battiamo in massa.

Il muro che ci troviamo contro è sempre esattamente lo stesso, e uniformato per tutti: lo strillo del “chi non vuole il maiale se ne torni a casa sua” e quello del “chi non vuole il crocifisso se ne torni a casa sua”, in Italia, sono perfettamente in linea tra di loro.

Nonostante da decenni i laici si sbracciano a spiegare che non necessariamente un non-cattolico è uno straniero, e non necessariamente un vegetariano (o un mangiatore-di-pochissima-carne) deve essere un fanatico religioso.

L’unica differenza è che in Francia sono un pochino più scafati sulla questione della laicità, e quindi ci stanno più attenti… ma io vedo tante di quelle analogie pericolose tra le due cose, che allibisco di fronte a una tanto serafica accettazione di una tale linea.

Lisa

Gab

Tranquillo, il buon senso esiste anche a prescindere dalla Le Pen: pare che la laica Francia si limiti a prevedere piatti alternativi quando il menù prevede maiale, e che in realtà il divieto contestato semplicemente non esista.
Ottimo modo per cercare consenso facile, scagliarsi contro un problema che verrà risolto subito perché non esiste 😉

Leggi qui: http://www.internazionale.it/la-politica-dellinesistente/

Gérard

E proprio quello che ho scritto ieri sera ! Il problema del cibo hallal non esiste nelle mense delle scuole dello stato

Il problema è che in citta o rioni a maggioranza musulmana, diventa difficile trovare nei negozi cibi che non siano hallal e perciò i francesi di origine europea si sentono a disaggio ! Spesso la carne hallal costa meno e tanti ristoranti o mense pubbliche propinano questi cibi all’ insaputo della gente …
Poi su tutti cibi hallal viene pagato una cifra che va nelle tasche delle associazioni musulmani…
Un paio di anni fa, fece scalpore la facenda di una nota rete di fast food tipo Mac Donald che ritiro della vendita tutti cibi non hallal !! Non fu una demissione da parte della direzione di questa rete di fronte a richieste comunitariste islamiche ma un operazione di marketing visto che tanti di questi ristoranti erano localizzati in zone dove vivevano molti emigrati di fede musulmana . Il titolare era addiritura un deputato ( o senatore o qualcosa del genere ) della Destra !!!

laverdure

“Gli stessi nutrizionisti consigliano di mangiare carne di maiale con moderazione.”
I “politicamente corretti” si attaccheranno a affermazioni come queste,ovviamente,per giustificare la mancanza di cibi”religiosamente scorretti”imposta a certe mense .
Di fronte agli attivisti islamici che hanno iniziato a importunare
anche i cittadini locali in certi paesi europei vedendoli far uso di alcool,ovviamente ,seguendo la stessa linea,si paventeranno a gran voce i danni dell’alcolismo,per esaltare l’utilita sociale
delle loro iniziativa.
E quando ad essere importunate sono le donne che indossano abiti troppo( per la morale islamica) succinti ci sara qualche studio che dimostrera che anch’essi sono nocivi alla salute,
magari favoriscono colpi d’aria o di sole.
E cosi via.

Tiziana

ma non si tratta di religiosamente corretti. Il principio di scegliere il cibo va salvaguardato per il gusto. la mia amica Anna è vegana , criminalizza pure il latte, mi sembrerebbe ingiusto invitarla a pranzo e nutrirla di uova e latte e miele che iomangio

LAVERDURE

@Tiziana
“.. mi sembrerebbe ingiusto invitarla a pranzo e nutrirla di uova e latte e miele che io mangio”
Il punto e’ proprio questo.
NESSUNO li ha invitati in questo paese,e quando si va in casa degli altri senza invito e si accampano pretese in tono spesso arrogante,non ci si deve meravigliare di suscitare l’antipatia di molti ,diciamo pure della maggioranza,anche
se solo una minoranza spesso ha il coraggio di manifestarla.

Stefano ™

@ Tiziana

se uno è razzista è bene che lo dica

Risposta non pertinente.
Se invece di essere musulmani fossero italiani e avanzassero pretese di veder riconosciute pubblicamente proprie fisime a spese degli altri l’obiezione sarebbe validissima. E mi viene a mente un’organizzazione che in Italia fa esattamente la solita cosa. In quel caso i laici sarebbero razzisti?
Essere razzisti, se si vuole usare la parola a proposito significa considerare una “razza” (semmai esistesse una cosa del genere) superiore ad altra. Se invece la si vuole usare a sproposito basta dirla quando non si hanno migliori argomenti. Con amicizia. 😉

Laverdure

@Tiziana
Cara Tiziana,per me e’ razzismo non solo considerare
degli stranieri come “sottouomini” ( gli “untermensch” dei nazisti”)indegni dei degli stessi diritti concessi ai locali,ma lo e’ pure farne delle vacche sacre soggette a privilegi immeritati.
Di diverso c’e’ solo una buona dose di idiozia extra.
Di volersi dare delle grandi arie di santita a buon mercato,che alla lunga si riveleranno tutt’altro che a buon mercato.

Laverdure

Dimenticavo :
Il successo di le Pen anche in circoscrizioni che in passato
favorivano orientamente diversi mi sembra una buona conferma di come il ragionamento di cui sopra sia sempre piu’ largamente condiviso da tanti cittadini rispettabili.

Tiziana

Signori, si parla di fatti privati. Se voi pensate subito a diete religiose scusatemi, ma il problema lo avete voi

Stefano ™

@ Tiziana

Certo, i gusti di invitati sono fatti privati. Ma non si sta parlando di quello.

Frank

Papa Ufficiale: Madame Del Pen.
Segretario: Le Pen…. Santità, Le Pen!

Stefano ™

Non accetteremo alcuna pretesa religiosa nei menu delle scuole. Non c’è alcuna ragione perché la religione entri nella sfera pubblica, è la legge. Troppo spesso la laicità non è applicata, chiudere gli occhi sulle violazioni della laicità è nello spirito di molti sindaci Ump e Ps che vogliono assicurarsi la benevolenza delle comunità

Lungi da me ritenere un modello la Le Pen, ma l’affermazione qui sopra è da sottoscrivere. Chissà se nel menù c’è carne il venerdì.

Gianluca

Sì, l’affermazione è da sottoscrivere, mi rattrista però che una cosa che dovrebbe essere scontata (l’applicazione della laicità) venga usata strumentalmente in chiave anti islamica. Però tutto sommato sono contento: se si inizia a parlare di laicità si devono anche rispondere a domande sul principio di laicità che vuoi applicare. Come dici tu, Stefano, chissà se c’è carne di venerdì. Non sono a conoscenza dei privilegi della chiesa cattolica in Francia, (Gèrard, ci sei?) ma vorrei che in un dibattito si chiedesse chiaramente alla Le Pen come intende comportarsi con essi, e vediamo la risposta. Intanto, sempre a più persone viene detto che il re è nudo.

Tiziana

@Gianluca
il laico non ha paura di quel che mangiano gli altri. Illaico deve respingere le ore di religione i veli e i simboli religiosi negli spazi pubblici. le mense devono garantire una varietà di menù e ognuno si sceglie quel che vuole. se imotivi del cibo sono suggeriti dlal religione allergie principi etici o , banalmente come la maggioranza delle persone, dal gusto, non è affare che riguarda la laicità. questo è fanatismo e basta

Gérard

” Gérard, ci sei … ? ”

Ciao Gianluca…
Eccomi, e ti faccio notare che non sono un spirito se no avrei battuto 2 colpi …!
Leggi cosa penso in merito giù, sotto….

Tiziana

@Sanfra
mentre a roma era sindaco Veltroni una volta al mese si offrì un menù etnico (cuscus polo al curry…) per suggerire ai bambini – immagino quelle di famiglie più povere che vanno poco in giro – che esistevano altre cose oltre all’abbacchio e alle fettuccine.
l’opposzione si mise a cucinare gnocchi e pajata fuori le scuole. uno dei primi atti di alemanno, che oltre ad essere stato un pessimo amministratore è fascista , annullò quei menù.

Sandra

“immagino quelle di famiglie più povere che vanno poco in giro”

O che hanno semplicemente poca fantasia in cucina: io non ho mai mangiato la pajata (ho dovuto andare a cercarla su wiki) e ti dirò che anche l’abbacchio corrisponde a un vuoto. Anni fa avevo conosciuto una romana che non aveva mai assaggiato il pesto… eppure è un condimento facile e con ingredienti disponibili… l’avevo invitata a casa mia, eravamo tutt’e due emigrate in Germania – e così aveva scoperto la meraviglia del pesto pronto!

Ho letto dell’esperimento di integrazione di Veltroni, una volta al mese un menù etnico a rotazione su 8 nazionalità tra quelle straniere più presenti a Roma. A me non convince come iniziativa di l’integrazione: io ho avuto colleghi indiani bravissimi ma quando ci hanno invitato una sera a provare la loro cucina…. sono stata male tutta la notte, non mi è mai più capitato. Così come ho lavorato volentieri con i finlandesi ma entrare nella loro mensa e farsi passare l’appetito erano atti simultanei. La padrona di casa quand’ero in Germania, una donna gentilissima, mi preparò un coniglio arrosto con pere sciroppate…. per fortuna lo fece solo una volta, con lei preferivo fare due chiacchiere piuttosto che gustare la sua cucina! Certe cucine sono particolarmente speziate, e non è facile quando hai a che fare con i ragazzini, magari già un po’ difficili. Io ai miei figli non sono riuscita ancora a far apprezzare sapori un po’ particolari come… i carciofi!, e anch’io ho cambiato gusto con il tempo: quand’ero piccola mia zia, che era un’ottima cuoca, ogni tanto preparava quell’orribile pollo al curry…. che adesso mi piace tantissimo.

Mi sembra che scopo della mensa scolastica sia che mangino – mangino, non spilucchino – cibo sano e naturale nel limite del possibile, magari poi organizzando un pranzo a buffet a fine anno con le specialità di ogni paese, giusto per assaggiare e farsi un’idea. O invitandosi a casa tra compagni di scuola…. Ma l’integrazione non ci guadagna – il contrario – mangiando malvolentieri!

Tiziana

Resta il fatto che i bambini
che non hanno genitori
che li fanno viaggiare
o li portano in ristoranti
giapponesi
scopriranno altri sapori

dagrandi, a roma
per colpa di un sindaco
razzista e fascista

essendo romana so cosa è la pajata
che ho mangiato
una sola volta

Tiziana

@Sandra

Posso essere solidale con i tuoi gusti difficili

ma credo che mangiare
tutto senza
storcere la bocca
sia segno di intelligenza.
Detto ciò nella mensa scolastica
(che pago anche io, e a Roma so che si
paga più che in altre città) devono essere rispettate
le scelte alimentari come
in qualsiasi mensa

Il progetto di Veltroni che curai
per l’assessorato alle
multiculture (lo stesso che pubblicò
un libretto ancche per l’uaar e carcano)
ebbe notevole successo tra le famiglie
e i bambini.

Sandra

“credo che mangiare
tutto senza
storcere la bocca
sia segno di intelligenza.”

Credo dipenda anche da fattori tipo i recettori del gusto, che sono predeterminati, motivo per cui ad alcune persone cose tipo i cavolini di Bruxelles risultano insopportabili.

Sull’iniziativa ho trovato questo:
http://www.abitarearoma.net/un-clamoroso-flop-il-menu-etnico-nelle-scuole-di-roma/

e trovo molto poco educativo che i bambini vedano che il cibo si butta via!

I ristoranti si possono aprire, tanto più in una città turistica come Roma. Se la cucina è buona, il cliente arriva, anche la povera famiglia di romani che non viaggia mai. E a livello di integrazione prediligerei politiche che facilitano l’apertura di un ristorante, ma non mi sembra che l’Italia brilli per mentalità pro-impresa.

Tiziana

Sapersi adattare anche a cibi che non piacciono credo sia intelligente. sapersi adattare ti salva anche nelel situazioni più compllesse.

Tiziana

si , è vero ci fu molta stampa negativa su quella scelta. i bambini e le famiglie lo trovarono un buon progetto e i bambini rimandavano indietro i piatti vuoti. ora non ho tempo ma credo troverai nell’archivio del corriere e del messaggero diversi articoli

Tiziana

aggiungo che se cerchi troverai articoli negativi anche sull’iniziativa alal quale partecipò anche uaar

Sandra

Tiziana,
al di là degli articoli, come esperienza personale posso dirti che 9 volte su dieci quando si andava al ristorante anni fa, per i miei figli e quelli di amici e parenti si ordinava pasta al pomodoro o pizza se c’era, e la cotoletta per quelli più affamati o grandi. I ristoranti fanno i menù bambino apposta. Poi se vogliono fai assaggiare il piatto speciale, ma ripeto i bambini stessi, con il menù davanti, vogliono mangiare quello che piace. E i genitori non ordinano per fare un esperimento, sono soldi e cibo sprecati.

Non dico che non si possa inserire un piatto diverso nel menù romano, che sia l’involtino primavera o le patate alla dauphinoise (o la polenta taragna o i canederli). Ma perché etnico, e perché un menù completo? E’ un’iniziativa, secondo me, poco pratica.

paniscus

al di là degli articoli, come esperienza personale posso dirti che 9 volte su dieci quando si andava al ristorante anni fa, per i miei figli e quelli di amici e parenti si ordinava pasta al pomodoro o pizza se c’era, e la cotoletta per quelli più affamati o grandi. I ristoranti fanno i menù bambino apposta. Poi se vogliono fai assaggiare il piatto speciale, ma ripeto i bambini stessi, con il menù davanti, vogliono mangiare quello che piace. E i genitori non ordinano per fare un esperimento, sono soldi e cibo sprecati.
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Sandra, scusami tanto, ma… questo è vero SE i bambini sono già abituati in famiglia a mangiare solo due o tre cose sempre uguali, perché i genitori stessi, tutti i giorni, offrono loro solo quelle.

Se in famiglia ai bambini si offre solo la pasta in bianco o la pasta al pomodoro (perché anche i genitori, a loro volta mangiano solo quelle, oppure, peggio ancora, perché i genitori mangiano alimenti variati ma non li offrono ai figli e fanno tutti i giorni i piatti “semplificati” per bambini) , è chiaro che qualsiasi altra cosa sarà considerata “menu speciale”, ossia anomalo, sconcertante e impegnativo, e sarà lasciata lì.

Ma se in famiglia è normale che si mangi una volta la pasta in bianco, una volta al pomodoro, una volta con le zucchine, una volta con il tonno, una volta con gli asparagi, una volta con i carciofi, una volta con il pesto, e una volta alla carbonara, e così via… non vedo perché i bambini debbano essere traumatizzati dal trovarsi davanti un piatto “tanto diverso dal solito”!

E’ ovvio che anch’io, prima di andare a fare gli esperimenti al ristorante, li faccio in casa mia… ma appunto NON LI CONSIDERO “esperimenti”, bensì normali varietà dell’alimentazione di tutti i giorni!

Se in famiglia non si è MAI proposta al bambino una pasta con gamberetti e zucchine (perché tanto si dà per scontato che si tratti di una cosa tanto strana che non può apprezzarla), è ovvio che appena se la trova davanti al ristorante, o anche a scuola, non la mangia. Ma perché mai si dovrebbe arrivare a questa situazione? Che problema ci sarebbe a proporgliela in casa e a fargli vedere che è un piatto normale??????

E anche sui sapori “forti”… che problema ci sarebbe a proporglieli presto? Certo non metterei il peperoncino di fuoco nel piatto di un bambino piccolo, ma che cosa ci sarebbe di male se cominciassero a familiarizzare con un minimo di aromi interessanti? Mio figlio, a poco più di due anni, pretese di assaggiare la spolveratina di PEPE sulla pasta, perché vedeva che ce la mettevamo noi, e gli piacque subito! Se non gli fosse piaciuta, avrebbe smesso di chiederla, no? Invece gli è piaciuta, e adesso che ha sei anni, ce la mette da solo, che problema c’è?

Poi, è ovvio che i gusti personali ci saranno sempre, ma quelli riguardano anche gli adulti, mica solo i bambini.

Se a uno qualcosa non piace proprio, continuerà a non mangiarla… ma il fatto di *non mangiare qualcosa che non piace* è una questione ben diversa dal *rifiutarla a priori* solo perché si è spaventati da qualcosa che non si conosce perché nessuno ce l’ha mai messa davanti prima!

L.

paniscus

Non dico che non si possa inserire un piatto diverso nel menù romano, che sia l’involtino primavera o le patate alla dauphinoise (o la polenta taragna o i canederli). Ma perché etnico (…)?

Perché, i canederli non sono un piatto “etnico” tanto quanto l’involtino primavera?

RobertoV

Paniscus
Concordo.
Anche i miei figli sono abituati a sperimentare, anzi, spesso al ristorante sono proprio quelli che osano di più.
E gradiscono i cibi speziati.
Ma sono stati abituati sin da piccoli a differenti cucine, anche speziate.
Mi raccontavano anche che alcuni bambini arabi a scuola mangiavano anche il prosciutto (sono i genitori a farsi problemi).

Dei miei parenti austriaci che avevano un Gasthaus a Vienna mi dicevano sempre che i più difficili da accontentare erano gli italiani ed i turchi.
Personalmente non ho mai avuto grossi problemi col cibo anche all’estero, neanche in Inghilterra che ha fama di avere una pessima cucina.

Sandra

Lisa,
boh, per me i canederli sono un piatto normalissimo, essendo di origine bellunese…. e purtroppo non piacciono a nessuno dei miei figli, per cui non li cucino mai. I gusti sono gusti.
Qual è lo scopo di una mensa scolastica? Secondo me che mangino in modo da affrontare il pomeriggio. A me sembra che questa sia la priorità. Per il resto c’è tutto il tempo, se ne avranno voglia. Quello che invece una mensa scolastica non deve fare è buttare via il cibo, per esperimenti gastronomici: per me è il peggior insegnamento in fatto di educazione alimentare!

Aristarco

Ma quanto tempo ci metteranno i benpensantisti nostrani per recepire il segnale d’ allarme ?

Giorgio Pozzo

Bah, una mensa seria dovrebbe avere semplicemente possibilità di scelta, e i piatti contrassegnati (se contenenti maiale, o vegetariani, o senza glutine e così via). Esistono persone che, indipendentemente dai precetti, hanno una propria etica, o semplicemente allergie, idiosincrasie o gusti particolari.

Io, per esempio, sono discriminato in quanto le macchinette delle bevande calde non hanno possibilità di eliminare lo zucchero, che io non voglio usare.

Stefano ™

@ Giorgio Pozzo

Sono d’accordo.
Ma bisogna comunque tener conto della possibilità che spunti qualcuno che dice che siccome le trofie al pesto sono proibite dalla sua religione lui non si sporca le mani a prepararle e fa obiezione di coscienza…

Giorgio Pozzo

In questo caso, al posto delle trofie, posso concedergli di fare le trenette al pesto, ma nel pesto mi deve comunque mettere l’aglio.

Il pesto “deragliato” è proibito dalla mia religione: chi non mi mette l’aglio nel pesto compie reato grave di apostasia…. :mrgreen:

Giuliano

A causa della pochezza dei partiti storici tutta l’Europa avrà un fiorire di liste di destra e l’alimentazione nelle scuole sarà un problema secondario.

ALESSIO DI MICHELE

Mhh ! Begli argomenti:

1) in Italia, quanto a laicità ci troviamo ad ammirare una, credo, neo-fascista: certo, noi siamo comunque l’ Italia, loro sono comunque la Francia !
2) Opportunismo ? Chiacchiere ? Resta il fatto che un’ affermazione del genere è giusta, poi i dietrismi li lasciamo agli strateghi politici de’ noantri.
3) La Le Pen è un po’ oltre persino la redazione dello UAAR, che si avventura in discutibilissime reprimenda ai danni del sublime maiale, o che propone fantascientifici, sia economicamente che nutritivamente, menùs vegetariani , da somministrare a bimbi in crescita ! O era una provocazione ? Beh, se la Le Pen ha detto testualmente “fuori la religione dalle scuole” sta a noi sputtanarla quando derogherà a favore del cattolicesimo, ma hic et nunc è patetico fare quelli che “io vedo oltre, che vi credete”.
4) La stessa UAAR che nulla dice sulle sofferenze inaudite delle bestie macellate a norma ebraica od islamica: se do un calcio al mio cane è reato gravissimo, se faccio morire per dissanguamento una vacca, allora nulla da ridire ?
5) La stessa UAAR ha forse assorbito il concetto per cui il laico è rispettoso di tutti ? (“Gli atei non hanno precetti, blah, blah”). Errore: il laico rispetta le religioni fin quando queste non ostacolano “Cesare”: oltre le accantona. Ovvero: cari cicci oggi si mangerà maiale, chi non è d’ accordo scelga (ove previsto indipendentemente da ciò) il menù B, mangi insieme agli altri e tollerando che qualcun altro mangi maiale; se no lo dice a mammà, che gli farà un panino con la fettina di manzo, se lo mangia al bagno e non frantumi le gonadi a noi. Chi macella secondo quegli incivili di ebrei (l’ ho detto: conto fino a 10, prima che qualcuno parli a vanvera di Shoah) e mussulmani: reato, processo, sanzione. Chi sottopone i propri figli minori a diete vegetariane: perdita della potestà parentale. Chi si urta perchè mangio i divini (sì, un ateo non lo dovrebbe dire, ma l’ oggetto lo merita) fegatelli, faccia una bella cosa: Fiumicino partenze intercontinentali e si leva dalle palle. Integrazione va bene, ma sottomissione nostra ai preti loro, no: e che katzo, già dobbiamo lottare contro i nostri, li stiamo pure ad importare !

Pasquale D'Ascola

Una sola nota. In generale osservo quella che io chiamo sciatteria nel redigere i testi. Lunghi, bislunghi e quasi sempre in stile odifreddi, cioè adolescenziale, su questioni che un ateo, parola che in ogni modo si pone e pone in essere un rapporto anomalo con dio, dovrebbe prendere come amenità antropologiche o balordaggini politiche. Manca sempre la risata, che qualifica chi ride e squalifica chi no. Di là da ciò, e sono sicuro che nessuno tra voi lo terrà in conto, mi pare che noi vegetariani non si ubbidisca a nessun credo, siamo razionali, non di necessità razionalisti, e nel mio caso, non battezzati e areligiosi. Solo non ci piace riempirci la pancia di morti e far fuori nessuno per sopravvivere. Sicuro che verremmo/verremo fatti fuori da anime meno ficose in materia. Bizzarro ma comprensibile alla luce del pensare. Essere accomunati invece ai precettisti religiosi mi pare proprio una fesseria. Nessun vegetariano chiede attenzioni speciali in trattoria o a mensa, ma ordina pasta al pomodoro. Semplice.

Sandra

“Solo non ci piace riempirci la pancia di morti e far fuori nessuno per sopravvivere.”

Mah, quando tagli una zucchina dalla pianta o estrai una carota dalla terra in realtà non possono più crescere, in un certo senso non essendo più viventi sono morte.
E poi in un orto fai fuori un sacco di bestioline, involontariamente zappando, o volontariamente per contrastare attacchi di insetti o altro, o indirettamente nel modificare l’habitat. Chissà quanti insetti vengono uccisi per una pummarola …

Reiuky

Te ti limiti a ordinare pasta al pomodoro, e fai bene.
Ma se io volessi fare un’alimentazione più sana ed equilibrata, perché mi devo sentir dire che a me piace riempire la pancia di morti? Ti pare una cosa corretta?

Florasol

ok a me piace riempire la pancia di morti. e manco mi offendo se me lo fate notare. 😀

paniscus

Te ti limiti a ordinare pasta al pomodoro, e fai bene.
Ma se io volessi fare un’alimentazione più sana ed equilibrata, perché mi devo sentir dire che a me piace riempire la pancia di morti?

Semplicemente, perché è VERO. Che problema c’è? Cosa c’entra che sia politicamente corretto o no, o che sia un’espressione piacevole o no, se comunque è vera?

E sia chiaro che io non sono vegetariana (anche se mangio pochissima carne, ma del tutto vegetariana non sono).

Però riconosco che il problema etico esiste, e sono perfettamente consapevole che sia VERO, che quando mangio carne “mi riempio la pancia di morti”.

Per cui non vado certo a offendermi o a strillare che è stata offesa la mia sensibilità, se qualcuno me lo fa notare.

Lisa

ALESSIO DI MICHELE

Razionali i vegetariani donne ? Cioè quelle persone che, dopo aver mestruato, non reintegrano ferro e zinco persi, ma si nascondono dietro a “i carciofi contengono ferro”, e dimenticano che il ferro di origine vegetale praticamente non si assorbe, e quindi va ad affaticare reni e fegato ? O pontificano su argomenti alimentari E QUINDI SERI, oltretutto con evidenti risvolti politici, facendo i superiori e offendendo gli onnivori ? Addirittura facendo emergere qualche problema con la fede (non siamo noi atei ad avere un rapporto anomalo con dio, semplicemente non abbiamo un rapporto con un essere che non esiste, quantomeno per ottimismo) ? Non ubbidireste a nessun credo: invece ubbidite al credo che dice: “Tu farai a meno di ferro, zinco, vitamine del gruppo B,…. Amen”. Cioè pretendete di stravolgere biochimica e fisiologia: stiamo al livello della resurrezione dopo 3 giorni di anossia cerebrale.

paniscus

Cioè pretendete di stravolgere biochimica e fisiologia: stiamo al livello della resurrezione dopo 3 giorni di anossia cerebrale.

Non mi risulta che i vegetariani (e nemmeno le vegetariane donne) muoiano nel giro di tre giorni se non mangiano carne. Se fosse veramente così, semplicemente, al mondo non esisterebbero più vegetariani da un pezzo.

Stefano ™

@ Pasquale D’Ascola

su questioni che un ateo, parola che in ogni modo si pone e pone in essere un rapporto anomalo con dio

Che??? Vuoi dire che uno che non gioca a calcio pone in essere un rapporto anomalo con quello sport?

(…) Nessun vegetariano chiede attenzioni speciali in trattoria o a mensa, ma ordina pasta al pomodoro. Semplice

Quindi?

ALESSIO DI MICHELE

Capisco il paragone, ma sicuramente il calcio esiste; invece non mi si può sindacare il mio non rapporto con qualcosa che per me non esiste. Invece esistono i preti, e quello è un altrissimo discorso.

Gianluca

“Che??? Vuoi dire che uno che non gioca a calcio pone in essere un rapporto anomalo con quello sport?”

Io direi anche: chi non crede al bogfoot o all’abominevole uomo delle nevi pone in essere un rapporto anomalo con essi?

whichgood

Se qualche malato di religione decidesse adeguare una mensa scolastica alle regole della kashrut (quelle ebraiche) nel senso più ortodosso, dovrebbe praticamente fare due mense separate, una per trattare alimenti a contatto con la carne e altra per alimenti a contatto col latte, stoviglie compresa, oltre al fatto che non si potrebbe cucinare nè fare attività venerdì dopo una certa ora pomeridiana.

parolaio

Un conto è non impedire alcun tipo di cibo all’interno delle scuole, altro è obbligare tutti al consumo di determinati alimenti per perseguire, con la scusa della laicità, una forma di xenofobia.
Visto che la soluzione che contenta tutti c’è, ed è la varietà di alimenti, non vedo perché non praticarla.

La posizione della Le Pen è ridicola, se fosse stata una cattolica che voleva mettere in difficoltà la comunità musulmana sarebbe stata candidata alla ‘clericalata della settimana’.

ALESSIO DI MICHELE

Problema: c’ è differenza tra una mensa per comunità quale quella scolastica ed un ristorante dove si ordina “a la carte”. La prima è un’ organizzazione che deve servire prodotti standardizzati quanto a varietà e al massimo possibile della qualità, vedendo di contenere i costi. E’ un’ attività industriale, no “Hell’ s kitchen”. Anche perché il problema di molti mussulmani è addirittura vedere il commensale che mangia carne di maiale: e qua se ne esce solo negando il mio diritto a sceglierlo, se presente nell’ offerta alimentare. Anche qui: hai visto bene il confine italiano dall’ interno ? Dovresti vedere quant’ è bello dall’ altra parte !

Reiuky

Pienamente d’accordo sul menu a la carte, ma da che mensa è mensa, io ho sempre visto almeno 2 primi, 2 secondi e 4 contorni tra cui scegliere.

La cosa assurda era quando il venerdì di quaresima, tra 2 primi, 2 secondo e 4 contorni non c’era un piatto che non contenesse pesce. Io che il pesce lo odio a tutt’ora, il venerdì non mangiavo se non mi portavo il pranzo da casa

ALESSIO DI MICHELE

Certo, bisogna correggere le storture “pan-ittiche” di cattolica impostazione: ma certo non si elimina una stortura con un’ altra, come il politically correct, che sembra aver infettato anche la redazione di UAAR, suggerirebbe. E ricordo di quando vennero in visita gli ayatollah al Quirinale: niente maiale PER NESSUNO e pasteggiare a tè PER TUTTI. Quando i nostri andarono a Teheran credete che abbiano servito zampone e Barolo ? No ! E bere il tè sopra l’ agnello non mi sembra un grande accoppiamento.

Gérard

@ Alessio di Michele

Un po diversa la musica che si suona in Francia

Anni 90, il presidente iraniano Khatami venne in visita ufficiale in Francia e al pranzo dato nel suo onore all’ Eliseo doveva ovviamente essere servito fra l’ altro vino…
Khatami fece sapere che non voleva vedere vino impii sulla tavola . Risultato : il presidente dell’ epoca fece annullare il pranzo .

Ci fu la stessa musica nel 2009 con il presidente irakeno Maliki . Stessa musica e stesso annullamente della cena ufficiale da parte del Presidente francese…

E ovvio che non era previsto una cena a base di maiale, il quale sarebbe stato , e questo va di se, offensivo . Pero c’ erano altre bevande e nessuno constringgeva gli ospiti a berne….

RobertoV

La varietà degli alimenti costa. Per esempio la Milano Ristorazione che fornisce i pasti nelle scuole di Milano ha costi attorno a 4 €/pasto, mentre nella mia mensa aziendale dove c’è una certa varietà i costi per gli esterni sono di 6 €/pasto, in altre mense aziendali vi sono costi maggiori. I menù fissi dei ristoranti sono maggiori.
Nella scuola ci sono persone che hanno problemi con 4 €/pasto e godono di riduzioni o addirittura esenzioni (spesso immigrati), ovviamente a carico della comunità. Le scuole hanno sempre meno soldi a disposizione e noi dovremmo far lievitare i costi per inseguire le fisime religiose?
Tra l’altro anche per la mensa scolastica è possibile richiedere una dieta diversa per chi ne ha necessità (ovviamente su una scelta limitata), non vedo quindi perchè non possano farlo senza dover obbligare tutti a sottostare alle loro regole.

Frank

Genitore musulmano: Ricordati figliuolo che se mangi carne di maiale diventi ebreo.
Genitore ebreo: Ricordati figliuolo che se mangi carne di maiale diventi musulmano.
A scuola….
Bambino musulmano: Mi padre mi ha detto che se mangio carne di maiale divento ebreo come te.
Bambino ebreo: Mi padre invece mi ha detto che se mangio carne di maiale divento musulmano come te.
Bambino musulmano: Mi sta venedo un dubbio.
Bambino ebreo: Quale?
Bambino musulmano: Può essere che se non mangiamo carne di amiale rimaniamo coglioni come i nostri genitori.
Bambino ebreo: Può essere.

DucaLamberti74

Simpatica questa storiella dialogata 🙂

Cmq da un racconto di un mio ex-collega avevano fatto una festa per i bimbi alle elementari ed ognuno portava qualche cosa…ovviamente tartine varie ed affettati e salumi (e che cavolo…siamo a Milano…io non sarò carnivoro ma a volte il salame di Milano mi manca…)

Bene quando due bimbi musulmani provavano a prendere una tartina con gli affettati la maestra si ink@@@@ava e gli gridava contro perchè era proibito dalla loro religione …sarò ripetitivo ma la maestra in questione la si vedeva sempre con il manifesto come giornale.

Ma io dico appunto…la via per uno stato laico non passa anche dal ridere e prendere come str@@@@te certe tradizioni stupide ed insulse ?

DucaLamberti74

Ottodibismarck

Quanto al tasso di laicità solo il tempo ci dirà se il fn l’ha sedimentato. Certo che in Francia da 50 anni a questa parte le cose sono cambiate e non si può di certo far finta di niente. Comunque vedremo.

Stefano Grassino

Scusate ma la storia della scuola di Stoke Poges è allucinante. Gli Inglesi si sono bevuti il cervello. venire incontro al prossimo è segno di civiltà, farsi orinare in testa è segno di dabbenaggine.
Vorrei aggiungere dicendo al Sig. Pascquale D’Ascola che la sua religione vegana è pregato di tenerla per se e di non offendere il prossimo. Io non le do dello stupido se si mette a brucare erba in un campo a testa in giù e a culo in sù come le pecore.
Da amico le do un consiglio: vada a pascolare vicino ad un convento di frati cappuccini. 🙂 🙂 🙂 che poi ci racconta come è andata.

Stefano Grassino

@ Tiziana
Scusa ma a questo giro mi trovo in completo disaccordo con te.
La storia della scuola di Stoke Poges ci riporta al pensiero di Gaetano Salvemini:

“La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro”.

Dunque essere accoglienti mi sta bene ma se la spesa, visto tra l’altro il difficile momento che stiamo passando, diventa un problema, mi spiace ma ti devi adattare nel paese in cui ti trovi. O mangi sta minestra o salti sta finestra come dicevano una volta i nostri contadini in toscana.
In fondo, nessuno ti impedisce di comprarti uno scaldavivande e portarti il mangiare da casa.
Io quando lavoravo in fabbrica, appassionato di pasta al dente, se volevo mangiarla mi dovevo accontentare di pasta scotta perché non esistevano altre possibilità.
Eccheccavolaccio ma è mai possibile che quando uno accampa motivi religiosi, debba sempre e comunque prima pretendere e poi ottenere corsie preferenziali?

Gérard

La populista Marine Le Pen ha ancora sparato una caz….
I pasti ” Hallal ” non sono fin’ora proposti in nessuna mensa scolastica in Francia salvo che a Strasburgo dove vengono serviti pasti hallal, Kasher, vegetariani e anche un altro tipo che non mi ricordo piu quale . Motivo : Strasburgo e il resto dell’ Alsazia non sono sottomessi al regime della laicita come nel resto della Francia ( La legge è del 1905 – l’ Alsazia è tornata alla Francia nel 1918 ) .
Il maiale non è mai stato tolto delle mense scolastiche, salvo un paio di volte in una o due piccole localita dove per motivi di risparmio e razionalita ( mancanza anche di personale ) tutti pasti sono stati serviti senza maiale .
Di regola, i bambini hanno la scelta fra due pietanze e nelle mense delle citta dove sono stati eletti gli nuovi sindaci di estrema destra non cambiera niente perchè il maiale non era mai stato tolto delle mense scolastiche !
Ma attenzione : servire un pranzo che non comporta maiale non significa che questo sia Hallal oppure Kasher . Per essere ” Hallal” ( o Kasher ) occore preparare tutte le pietanze secondo certe regole e questo è fuori discussione che questo venga accolto nelle mense scolastiche ( irrealisabile ! ) .
Detto questo, il costume di mangiare pesce di venerdi non è mai stato seguito in Francia come in Italia . Mi ricordo che da bambino, il venerdi era giorno di mercato nella mia citta e siccome la carne ci costava meno caro, era per molti il giorno dove si mangiava la carne ( credenti e non credenti ) …

La Le Pen parla molto di laicita ma non si deve mai fidarsi da un populista di destra : la stragrande maggioranza degli cattolici estremisti votano per lei dunque….

kundalini444

Ma non sarebbe meglio fare che ognuno mangia quello che gli pare e piace?
“de gustibus non disputandum est” si diceva in antichità… ora a parte la religione, se a uno non piace un certo tipo di alimento, non lo mangia…

Per questo motivo le mense dovrebbero sempre fornire un’alternativa… così si accontentano religiosi, vegetariani, intolleranti… e chi ha gusti difficili (a meno che non siano TROPPO difficili: se non ti va bene niente vai a mangiare al ristorante o portati la merenda da casa)

Gérard

Giusto . E come l’ ho scritto, il problema sollevato da Marine Le Pen ( i.s.) non esiste…!

Stefano Grassino

Caro Gérard per quello che mi riguarda io metterei su di una nave la Sig.ra le Pen con tutti gi religiosi del mondo, e una volta in alto mare………………..

RobertoV

Purtroppo questi personaggi sono abili nel creare, ingigantire o distorcere i problemi per i propri fini politici.

Gérard

Ciao Roberto V

Questi personaggi, la stragranza maggioranza delle TV e certi giornali direi…
Mi ricordo bene di alcuni titoli con caratteri cubitali su un giornale d’ Italia Centrale …
” Siero-positiva sputa in faccia ad un poliziotto !! ”
” Sex-horror cinese in un cimitero ”
( In realta avevano trovato due persone, un uomo e una donna cinese che pomiciavano in un angolo buio d’ un cimitero di Prato…. ) .
Il giorno dopo questi titoli nei locali di Prato si sentiva cose di questo tipo… : ” Questi cinesi, le ucciderei tutti … ” oppure ” I sieropositivi dovrebbero essere incarcerati o messi al confine…” .

Gérard

Metteresti la Marine su una nave,,,, ??
Tanto si chiama Marine ossia Marina…
Pero questo non è il suo vero nome perchè in realtà si chiama Perrine…

RobertoV

Gerard
Concordo.
Purtroppo ci sono tante persone interessate a creare paure perchè le paure rendono, politicamente, mediaticamente ed economicamente.
E la paura per lo straniero funziona sempre, soprattutto quando non sono in pochi.
Qui in Italia in passato riuscivano a considerare stranieri anche quelli delle città vicine.

Gérard

Ciao Roberto V
Posso racontarti un piccolo anedotto ..?
Da poco tempo in Italia, il cibo proposto nei ristoranti toscani comminciavano a diventarmi monotoni ( Sempre pasta e carne alla griglia per un tizio come me andava bene per un po di tempo ma dopo…. ??!! ) .
I miei vicini di casa mi hanno assicurato che però in Firenze c’erano tanti ristoranti stranieri .. Ho cercato, cercato..inutilmente perché i ristoranti ” stranieri ” erano quelli che proponevano ricette napoletane, romane, venete etc….

Red Passion

Simpatizzare per la Le Pen, una fascista che dice e fa cose da fascista, solo perchè ha sparato alla c…o la parola laicità non mi pare proprio il caso. E infatti non sono molti quelli che lo fanno in questo sito.
Quanto alle mense scolastiche diciamo subito una cosa: nella stragrande maggioranza dei casi fanno schifo indipendentemente da cosa si mangia perchè il tutto è basato sul basso costo e a rimetterci è la qualità (e la salute dei bambini). Si tratta di cibi precotti e ricchi di conservanti, non certo roba fresca, tutto a danno del sistema immunitario dei bambini.
E poi, essendo il cibo un fatto importante culturale e personale siamo davvero convinti che il menu’ lo debba imporre lo Stato? E con che diritto.
Nell’alimentazione, anche a casa nostra c’è (e ci deve essere) sempre almeno una scelta, altrimenti, il momento migliore della giornata, quello che mescola il piacere del gusto con quello della compagnia, si trasforma in qualcosa di spiacevole e di punitivo nei confronti di qualcuno, siano essi atei, cristiani, induisti, musulmani, ebrei, gegani, vegetariani, diabetici, obesi, intolleranti, salutisti, ecc…
Piuttosto che concentrarsi su carne di maiale sì – carne di maiale no sarebbe meglio concentrarsi sulla qualità del cibo e sulla capacita di abbinarlo al fine di garantire un regime alimentare salutare e completo. Le guerre di religione lasciamole alla Le Pen, che, come fascista, non perde l’occasione di aggredire la minoranza di turno

paniscus

Ma secondo voi, in proporzione, tra tutta la popolazione di genitori-con-figli-a-scuola-in-Italia, QUALE categoria sarebbe quella che rompe di più le scatole sui contenuti della mensa?

– i fanatici religiosi musulmani che vorrebbero che il maiale fosse vietato a tutti?

– i fricchettoni salutisti alternativi che vorrebbero imporre a tutti la dieta vegana, macrobiotica, o antroposofica?

– o non piuttosto i crocchi di mamme accanite, di quelle assolutamente conformiste, mainstream e ordinarie, che sollevano insurrezioni senza fine perché i loro pupi mangiano solo pasta al pomodoro, braciolina ai ferri scondita, e mela sbucciata… e rimangono sconvolte ogni volta che viene offerto pesce, verdura o legumi, perché “lo sanno tutti che i bambini quelle cose strane non le mangiano”??????

L.

Stefano Grassino

Ricordandosi sempre che se madam Le Pen è quello che è, i religiosi di tutto il mondo, sono quello che sono e che le minoranze di oggi se un domani diventeranno maggioranze, saranno arroganti come i fascisti alla Le Pen.

MetaLocX

Certe questioni penso vadano un po’ oltre l’argomento puramente religioso. Anche quando riguardano un dettame religioso.
Se per ragioni religiose o etiche o salutiste, o in breve, perché ritenuto importante dalla persona, alcuni preferiscono avere delle alternative alimentari, penso che se possibile si dovrebbe tentare di andar loro incontro. Entro limiti ragionevoli, ovviamente.

Gérard

Si MetalocX….. Ma come ho scritto o ripeto ancora un altra volta qui, il problema non esiste perchè nelle mense delle scuole francese vengono servite diverse pietanze idonee ad ogni richiesta di stampo religioso o no…

diego

Un buono scopo quello della Le Pen. Un conto è pretendere un certo tipo di alimentazione in caso di patologie, un conto e pretendere un certo tipo di alimentazione (e far pretendere agli altri) senza un valido motivo.

francesco s.

Secondo me lo stato se offre una mensa non ha alcun obbligo di seguire precetti o etiche particolari, deve solo offrire cibo con i giusti valori nutrizionali ad un prezzo solidale. Una menù mediterraneo, nel senso che segua la dieta mediterranea è il top, pesce, alimenti a base di frumento e un po’ di carne. Chi ha particolari esigenze etiche/religiose di natura non medica, se lo porta da casa. Io frequento spesso una mensa universitaria e ringrazio la regione che mi offre buon cibo gratuito, senza fisime.

benjamin l'@sino

HO LA SOLUZIONE!

Nelle mense scolastiche ci si limiti a fornire gli spazi, gli arredi e la sorveglianza, e che ciascuno provveda a portarsi da casa il pasto che preferisce preparato come meglio crede.

Troppo facile, eh? E poi come farebbero le minoranze ad atteggiarsi a vittime? E come la mettiamo con le norme di igiene? E, soprattutto, come la mettiamo con gli appalti dei fornitori di servizi di catering che finirebbero per scomparire? (quegli appalti che vengono assegnati con una trasparenza adamantina, no?) E il “giro” di tasse sui servizi stessi? Come potrebbe l’ente di turno farci la cresta?

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