Onu: “Accesso alla contraccezione fondamentale per diritti delle donne”

In un pianeta dove la popolazione aumenta vertiginosamente si fa più urgente la necessità difendere le donne e salvaguardare i loro diritti sessuali e riproduttivi. Questa consapevolezza è ormai diffusa nelle istituzioni internazionali come l’Onu, come dimostra la conferenza dell’Unfpa (United Nation Population Fund) che si è tenuta ad Addis Abeba, in Etiopia, tra il 12 e il 15 novembre. Un evento che ha coinvolto più di tremila delegati da 120 paesi del mondo.

L’Unfpa insiste, nello State of World Population 2013, che l’accesso universale ai diritti di base concernenti la salute sessuale e riproduttiva, tra cui la contraccezione, è un passo fondamentale per garantire i diritti delle più giovani. Il direttore esecutivo del Fondo Babatunde Osotimehin, già attivo nel contrastare le mutilazioni genitali femminili, ha ricordato che in tanti paesi le ragazze vengono ancora costrette a matrimoni combinati e a fare figli, senza adeguata educazione sessuale. Accade così che perdano opportunità di lavoro e di istruzione, di arricchimento personale, rischiando gravi malattie e anche la vita: subiscono violenze e abusi, vengono relegate a ruoli di subalternità in contesti maschilisti e patriarcali. “Non ci può essere spazio per la maternità in tenera età”, ha aggiunto, “non possiamo continuare a privare i giovani dei loro diritti in merito alla salute sessuale e riproduttiva”.

family-planning

Nel report elaborato qualche mese fa dall’High-Level Panel of Eminent Persons del segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon si ricordava che più di 220 milioni di donne in tutto il mondo potrebbero evitare gravidanze se avessero accesso a metodi contraccettivi. Come conseguenza abbiamo 80 milioni di gravidanze indesiderate, 30 milioni di nascite e 20 milioni di aborti ogni anno. L’accesso alla contraccezione e una corretta educazione riducono la morte delle madri del 44%, consentendo una migliore qualità di vita alle donne e ai loro figli. I paesi poveri che investono in salute, istruzione, uguaglianza di genere nonché in family planning hanno più chances anche nello sviluppo economico e vedono crescere indicatori come il prodotto interno lordo. Emblematica l’influenza positiva del “dividendo demografico” nello sviluppo dei paesi dell’Asia tra il 1970 e il 2000.

Il mancato accesso alle interruzioni di gravidanza, in situazioni di disagio e indigenza, porta tuttora alla morte di centinaia di migliaia di donne nel mondo ogni anno. Come emerge dalla relazione, diffondere una cultura della contraccezione riduce le gravidanze indesiderate e gli aborti, che infatti rimangono alti soprattutto in particolari fasce, quella delle adolescenti disinformate e quella delle immigrate che vivono in contesti tradizionalisti. Nei paesi in via di sviluppo circa il 19% delle ragazze sotto i 18 anni rimangono incinte. L’Unfpa non manca di evidenziare esempi virtuosi, dove questi fenomeni sono in netto calo proprio per la diffusione di una cultura del family planning.

Nelle conclusioni, la conferenza ha lanciato una Call to Action per focalizzare l’attenzione sulla pianificazione familiare e la salute sessuale e riproduttiva come parte degli obiettivi imprescindibili per lo sviluppo globale dopo il 2015 (o Millennium Development Goals). Perché è importante, proprio per ridurre gli aborti e favorire una cultura più rispettosa delle donne e dei loro diritti, puntare anche se non soprattutto sulla contraccezione, come ormai da anni esortano a fare le istituzioni internazionali.

La redazione

Archiviato in: Generale, Notizie

35 commenti

ALESSIO DI MICHELE

Le “adolescenti disinformate” ? Se sei nell’ Italia del 2013 un’ adolescente di media scolarizzazione, che magari sa tutte le funzioni dell’ iPhone 720, ma sei disinformata in materia di sesso, delle due l’ una: o hai la mentalità da fattrice o sei cretina, ma, vi prego, piantiamola con l’ educazione, l’ informazione ed i blah blah inconcludenti.

Roberto Grendene

veramente a me risulta il tuo un discorso poco intelligente

primo perché l’articolo parla soprattutto di paesi del Terzo Mondo e non dell’Italia

secondo perché è falso che nel nostro paese si faccia una decente educazione sessuale (di fatto non si fa, e capita pure che la faccia il prete)

terzo, perché fai un discorso maschilista: se una ragazza rimane incinta c’è la responsabilità anche del partner maschile, che se avesse avuto un po’ di educazione sessuale magari avrebbe usato il preservativo

Tiziana

@Alessio Di Michele

conoscerela sessualità è anche sapere come funziona il corpo , la salute, la contraccezione…

ALESSIO DI MICHELE

Vorrei risponderle, ma sono veramente esausto delle censure a cui mi sottopone questo forum, anche relativamente alla risposta che le avevo mandato: quindi invito ed autorizzo il misterioso Admin a comunicarle la mia email per continuare la discussione in privato.

DucaLamberti74

@Roberto:

Le balle di frate Giulio….

Anche se non usi il preservativo, a meno che non soffri di eiaculazione precoce, se sei un uomo sai anche controllarti e/o puoi chiedere alla tua partner se puoi “venire”…

Responsabilità Uomo = 80%
Responsabilità Donna = 20%

Le % diventano Uomo = 5% e Donna = 95% se lei mente dicendo lui che può venire.

DucaLamberti74

Titti

Leggiti giornaletti per adolescenti e ti renderai conto dell’incredibile ignoranza in materia da parte di ragazze e ragazzi.

Pritcher

Ricordo alcune fantastiche domande lette su un giornalino (forse cioé o top-girl) “rubato” ad una compagna in autobus..
“Ma una ragazza vergine può fare sesso?”
“Ho cominciato a fare sesso con il mio ragazzo e da qualche tempo ho sempre nausea, ho preso qualche malattia?”

Grasse risate all’epoca (però erano 20 anni fa!)

Titti

Ho letto di peggio, non solo su questi giornaletti, ma anche su internet, cose del tipo “se mi faccio la lavanda con la Coca Cola, dopo un rapporto, mi protegge dal restare incinta?”

DucaLamberti74

@Titti:

E’ una leggenda “urbana” ma con un fondo di verità (almeno così mi ha detto una fanciulla dottoressa).

La bibita gassata degli yankee imperialisti ha un basso ph e quindi può essere spermicida….ma se fatto a lungo può devastare anche le ovaie.

Quanto detto prima giusto come simpatia …
Ti do ragione al 100%…trattasi questa di una pratica stupida.

DucaLamberti74

SilviaBO

@Alessio di Michele
I giovani di oggi hanno potenzialmente accesso a molte più informazioni rispetto a quelle di cui potevamo disporre noi che siamo stati adolescenti nell’era pre-internet. Però purtroppo pochi sfruttano questa possibilità fenomenale che viene loro offerta.
L’iPhone lo usano per stare tutto il giorno su FaceBook e simili. E se anche cercano informazioni su qualche argomento serio, spesso non hanno la capacità di distinguere le informazioni fondate dalle chiacchiere a vanvera di chi non è competente in materia.
E’ qui che l’educazione deve intervenire. Sarebbe il caso che i genitori prima di tutto e gli insegnanti poi facessero capire a questi ragazzi che il cervello non è un semplice riempitivo del cranio, ma a qualcosa può servire e ogni tanto è il caso di usarlo.
Ma educare un ragazzo è faticoso. Tanta gente fa figli poi se ne lava le mani, al massimo si preoccupano che mangino abbastanza, ma non si curano della loro crescita come persone, dello sviluppo della loro capacità critica, di trasmettere loro l’amore per il sapere (se neppure loro lo hanno, come possono trasmetterlo?). Se i figli vanno male a scuola, danno la colpa agli insegnanti. E se crescono idioti danno la colpa alla società.

Sergio

Forse mi sono perso qualcosa nell’evoluzione della Chiesa cattolica e del cristianesimo negli ultimi decenni, ma io ricordo che la masturbazione era considerata un peccato mortale da confessare. Oggi invece di peccato mortale si dice disordine morale – ma la sostanza mi sembra la stessa (se sbaglio “corriggetimi”). Non parliamo poi di tutto il resto: rapporti pre ed extramatrimoniali, omosessualità, fecondazione artificiale ecc.
Insomma, i rapporti sessuali erano (e sono, o no?) riservati all’ambito matrimoniale, ma pure nel matrimonio la contraccezione è ancora considerata disordine morale (ancora oggi, vedi dichiarazioni di Elio Sgreccia in assoluta sintonia col magistero). Solo i cosiddetti metodi naturali, sono tollerati (tollerati, si noti bene). Eppure nonostante ciò il tasso di natalità in Italia è uno dei più bassi del mondo.
Come può la Chiesa cattolica cambiare atteggiamento verso la sessualità senza contraddirsi platealmente? A me sembra impossibile e credo che nemmeno papa Francesco possa far fare alla Chiesa una rivoluzione copernicana in materia. Penso tuttavia che metterà la sordina a tutte queste benedette questioni “sessuali”.
La Chiesa cattolica considera negativamente persino l’educazione sessuale perché parlare di sesso significa per lei istigazione a praticarlo. E la pratica, fuori del matrimonio cattolico e indissolubile, è peccato.
Ma forse mi sono perso qualcosa. Francesco non intende più giudicare i peccatori che sono raccomandati alla misericordia di Dio. Fate pure sesso, sì è peccato, ma non è poi così grave. Adesso Francesco punta sui poveri e gli atei devoti – che non sono poveri – vanno in estasi. Mah, il mondo alla rovescia.

alessandro pendesini

….”Eppure nonostante ciò il tasso di natalità in Italia è uno dei più bassi del mondo”…..
@Sergio
Questo puo’ significare un segno positivo, che la maggioranza degli italiani possano essere ipocriti, falsi, opportunisti, ma non di certo stupidi. La totale sottomissione dei cattolici al Diktat del Vaticano é ormai parte della storia. E, se nelle scuole il tipo e qualità di cultura/informazione fosse migliore, otterremmo di certo un miglior comportamento etico, responsabile, razionale. Basti vedere i risultati ottenuti in paesi come la Danimarca, Svezia, Norvegia…., dove esistono ottimi programmi scolastici esenti da qualsiasi forma di bigottismo/dogmatismo all’italiana !

Alfonso

Ma sai che gliene importa alla chiesa cattolica SpA, del sesso, dell’eutanasia, dell’aborto, dei matrimoni omossesuali, etc etc? Nulla! Assolutamnete NULLA! Tutti argomenti per tenere il focus lontano dalla montagna di soldi che il Vaticano succhia dalle vene degli italiani, dai suo AFFARI insomma. Purtroppo il mondo laicista ateo agnostico razionale cade sempre in questo trappolone.

Tiziana

Ho lavorato all’Unfpa dal l’89 al 95 ed è sempre stata osteggiata dalla Chiesa cattolica in tutte le sue conferenze.
Mi piace ricordare che l’allora direttore esecutivo, la signora Nafis Sadik che in un suo giro di conferenze in Europa andò in Vaticano e non fece la foto con l’allora papa Gran Premio Secondo. Alcuni giornali (la Repubblica, Marco Politi che ogg è a Il Fatto) ne parlarono come di un fatto clamoroso.

Lucman

HAHA!!!!
Fantastico Gran Premio Secondo è meraviglioso!!!

Sò di un’amica che lavorava in Africa in un’associazione laica che distribuiva anche i preservativi.
La vicina missione cattolica li ha ostacolati in tutti i modi a tal punto da fargli lasciare il territorio.
Inorridisco quando vedo qui missionari che radunano le persone di quei villaggi e la prima cosa che gli danno è la Bibbia.
Non ne sono sicuro ma probabilmente se non vai a leggerla insieme a loro non ti danno nemmeno da mangiare…..
Sinceramente posso capire chi ci crede fortemente al fatto che si salvi l’anima di persone disgraziate, ma poi mi fa incazzare come un’ape quando sbandierano il numero dei fedeli e battezzati.
Come se un politico potesse farsi votare in cambio di un tronaconto…….oh aspetta…..ma è così!!!
Però quello è sbaglaito, convertire la gente che farebbe di tutto per sopravvivere invece è giusto……
Allora è meglio l’avversario, il diavolo, almeno lui in cambio dell’anima ti offre le ricchezze materiali, almeno non fai la fame.
E non mi venite a dire che il guadagno della vita eterne vale la sofferenza di questa vita, perchè questo automaticamente escluderebbe tutti gli alti prelati da sempre!
Che mondo infame.

Tiziana

Lucman

alal conferenza del cairo sulal popolazione (94) la Santa Sede fece bordone con Arabia Saudita e Principato di Monaco nel tentativo di ostacolare il termone saluite dell’età riproduttiva.

Engy

in generale la questione è complicata evidentemente, se si pensa che la Gran Bretagna, dunque non un paese in via di sviluppo, detiene se non sbaglio il poco invidiabile primato delle adolescenti incinte, nonostante i significativi investimenti a livello di educazione sessuale e di contraccezione.
Senza generalizzare, vedo che in molti adolescenti scatta un meccanismo inconcepibile di assoluta spregiudicatezza e irresponsabilità e comunque molti di loro sono anche piuttosto ignorantelli in tema di conoscenza del proprio corpo e di metodi contraccettivi.
Anche programmi come “16 anni e incinta”, presentato in maniera a volte edulcorata (ma lo vedo ogni tanto) forse non aiutano le giovanissime ad acquisire senso di responsabilità e consapevolezza di sè, per quanto si parli anche di contraccezione ….

serlver

Il problema è che i corsi di educazione sessuale sono fatti male, perché sono fatti per insegnare ciò che gli adulti vorrebbero che gli adolescenti conoscessero, ma non tengono conto di ciò che gli adolescenti prima di tutto vogliono saperere (cosa che varia tantissimo con le fasce d’età). Inoltre, se un 14enne su 5 ha già fatto sesso vuol dire che, prima di tutto, i corsi li devi iniziare dalla prima media.

Senji

Veramente i programmi di educazione sessuale e contraccezione inglesi esistono solo nelle favole cattoliche volte a promuovere i programmi stile chastity ring.
Al contrario in UK c’è una fortissima resistenza culturale all’uso dei contraccettivi, in special modo i preservativi (i maschi UK se lo tagliano piuttosto che usarlo) e quello che viene promosso è un metodo scomodo e poco efficace come il diaframma.
La decadenza poi della scuola pubblica svuotata di soldi e contenuti a favore delle faith schools private non ha certo migliorato la situazione.
I programmi di cui parli, come la stucchevole serie TV americana, sono appunto di chiaro orientamento no-choiche.

Quello che manca a livello globale è una vera informazione sessuale che tratti senza alcuna reticenza sia il sesso che gli effetti deleteri delle MST e delle gravidanze indesiderate. Iniziamo a far vedere le ulcerazioni genitali causate dalla sifilide oppure le lacerazioni vaginali di secondo e terzo grado che si che si creano in un normalissimo parto naturale… vedi che la prudenza agli adolescenti così cresce.
Certo finchè si fà educazione senza spiegazione dei meccanismi fisiologici e con diesegnini edulcorati i giovani no percepiranno mail il pericolo come reale.

Engy

Senji
guarda, critica tutto quello che dico ma non affibbiarmi etichette di favole cattoliche. Io ho detto quel che so e se quel che so è sbagliato o lacunoso ne prendo atto. Sai quanto me ne frega di ammettere di essere ignorante in tanti campi o male informata?
Comunque cosa significa “i maschi UK se lo tagliano piuttosto che usarlo”? Hai qualche fonte attendibile da inviare?
Poi non so, il metodo abbastanza crudo che proponi per sensibilizzare gli adolescenti (Iniziamo a far vedere le ulcerazioni genitali causate dalla sifilide oppure le lacerazioni vaginali di secondo e terzo grado che si che si creano in un normalissimo parto naturale) non so quanto possa essere efficace.

Senjin

Engy,
Reyuki ti sta dicendo che invece di riprendere la classica propaganda no-choiche bisognerebbe informarsi.
I magnifici programmi di educazione sessuale UK esistono solo nella fantasia malata dei promotori dell’astinenza come unica soluzione. Al contrario da sempre l’unico metodo anticoncezionale “promosso” in UK è il poco efficace diaframma e c’è un netto rifiuto culturale all’uso del profilattico.
A scuola viene spiegato poco e male, aggiungici che la semi distruzione della scuola pubblica per finanziare i ghetti delle faith schools private (dove la materia proprio non viene trattata) ha peggiorato la cosa.

Poi di che educazione sessuali parliamo? Di 4 orette sfittiche fatte al liceo dove NON si parla realmento del funzionamento fisiologico del sesso, NON si mostrano gli effetti di MST e gravidanze? Se ai ragazzi si parla a suon di disegnini e frasette imbarazzate di sicuro non prenderanno mai la cosa sul serio.
Io ho capito veramente l’importanza del perservativo dopo aver visto delle fotografie delle ulcerazioni genitali che causa la sifilide.

Engy

propaganda no choiche?
Astinenza?
continuo a non capire.
Io ho fatto un discorso generale, prendendo spunto dalla frase “Nei paesi in via di sviluppo circa il 19% delle ragazze sotto i 18 anni rimangono incinte” per dire appunto che la Gran Bretagna, a livello europeo, detiene il poco invidiabile primato in tema di adolescenti che rimangono incinte pur non essendo un paese in via di sviluppo e anche se, da quel che mi risulta, negli ultimi anni sono stati investite somme consistenti per educazione sessuale, contraccezione, contraccezione d’emergenza.

RobertoV

Primato tra i paesi evoluti, non certo rispetto a quelli in via di sviluppo.
Evidentemente esistono anche dei limiti di apprendimento e di insegnamento coi quali anche i migliori insegnanti si scontrano, anche perchè talvolta possono avere dei forti concorrenti ritenuti più credibili rispetto ad informazioni scientifiche. In realtà il confronto corretto sarebbe con cosa era prima e con cosa succederebbe se non venisse fatta informazione. I confronti con altre nazioni rischiano di mischiare troppe cose. Non mi pare che il modello sociale inglese sia un modello esaltante.
La Gran Bretgagna ha anche il triste primato riguardo al coma etilico tra i giovani ed il bere fino ad ubriacarsi e perdere il controllo è un fattore culturale e viene visto come una delle cause delle elevate gravidanze tra le adolescenti.

Engy

Roberto V
io non ho certo detto che il modello sociale inglese sia un modello esaltante, anzi, sul tema specifico volevo dire il contrario.
O forse non ho capito.
Di sicuro voglio che sia fatta informazione a livello anche di metodi contraccettivi e pianificazione delle nascite.
Ad esempio non capisco bene che vuol dire ” In realtà il confronto corretto sarebbe con cosa era prima e con cosa succederebbe se non venisse fatta informazione. I confronti con altre nazioni rischiano di mischiare troppe cose”.

RobertoV

Engy
Eppure non mi sembrava difficile da capire.
Il confronto tra nazioni implica considerare tutte le variabili principali che incidono e che possono essere differenti, sia per motivi socio-culturali che economici, altrimenti si fanno confronti scorretti.

Per esempio in Gran Bretagna si fanno quasi 200 mila figli all’anno in più rispetto all’Italia, posizionandosi sui livelli alti europei rispetto all’Italia che si trova in fondo alla classifica nonostante la chiesa cattolica e la retorica natalista. Inoltre in UK vi sono più immigrati che sono responsabili di quasi il 25% del totale delle nascite, mentre in Italia di solo il 14% ed è risaputo che gli immigrati fanno figli ad età inferiori, sono più propensi ad usare l’aborto e a non utilizzare la contraccezione. Aggiungiamo che il sistema economico liberista dell’UK porta a forti differenze tra ricchi e poveri con maggior degrado e differenze culturali di certi settori sociali per rendersi conto che stiamo confrontando realtà molto differenti.

Inoltre per fare delle valutazioni conta il ivello da cui partivamo prima di cercare di fare degli interventi (ed attendere tempi ragionevoli per vederne gli effetti) e così si scopre guardando i dati che nel 2010 il 5.6 % delle madri aveva meno di 20 anni e che quasi il 25% complessivamente meno di 25 anni, contro il circa 11% dell’Italia. Ma nel 2000 questi valori erano più elevati e pari al 7.6 % sotto i 20 anni e poco più del 25% sotto i 25 anni, nel 1990 erano rispettivamente il 7.9% e 33.4 %, cioè erano sempre più elevati di quelli italiani e di altre nazioni e c’è comunque una diminuzione apprezzabile della loro quota con la tendenza a crescere dell’età media che ormai sfiora i 30 anni (in Italia è 31.4). Comunque in termini assoluti in pochi anni 4000-5000 in meno di madri sotto i 20 anni, nonostante l’aumento dei bambini nati complessivamente.

Quello che aveva destato sensazione ed era stato ripreso dalla propaganda cattolica era l’elevato ricorso delle giovanissime, cioè al di sotto dei 20 anni, all’aborto che nel 2006 rappresentavano il 23 % del totale, cioè quasi 40 mila aborti con la tendenza ad aborti ripetuti (con record di 7). Quante le immigrate?

RobertoV

Ecco il sito governativo coi dati sulle nascite e le età delle madri in Gran Bretagna negli ultimi decenni e fiono al 2010:
http://www.ons.gov.uk/ons/publications/re-reference-tables.html?edition=tcm%3A77-230704

Ecco un’analisi della BBC sull’aborto in UK. In un’intervista una ragazzina dice che non ha chiesto al suo compagno di usare il profilattico perchè temeva che non l’avrebbe amata. Purtroppo questo luogo comune si sente spesso, frutto anche di certe propagande. Non pensa che un’educazione sessuale corretta potrebbe servire?
http://www.bbc.co.uk/news/uk-21297404

Titti

Suggerimenti di un certo sito parlano di tenere una moneta da 50 centesimi frà le ginocchia, a mò di contraccettivo, ovviamente se rispondi ti becchi della femminista isterica…

RobertoV

Nel 2010 287 mila donne sono morte di parto secondo i dati dell’OMS, quasi dimezzandosi rispetto al 2005, ma milioni di donne hanno seri danni o invalidità dopo il parto.
Il 99% delle morti si verifica nei paesi in via di sviluppo, circa la metà nell’Africa sub-sahariana. In alcuni villaggi africani una sola ostetrica deve assistere contemporaneamente 60 donne che partoriscono, e per ogni donna che muore al momento del parto altre 20 rimangono disabili a vita. In Niger 1 donna su 7 muore di parto (qualche secolo fa anche nei paesi “evoluti” circa 1 donna su 3 moriva di parto).

Se si guardano i dati sui tassi di fecondità si riscontra che tra i primi 40 paesi della classifica mondiale vi sono in pratica solo paesi africani, con solo le eccezioni dell’Afghanistan e dello Yemen, tutti paesi estremamente poveri e con un massimo di circa 7 figli per donna per il Niger. In un’indagine pubblicata di recente in Uganda era risultato che meno della metà delle gravidanze (45 %) era voluta. In fondo alla classifica vi sono, pur con aprezzabili differenze, tutti i paesi evoluti ed emancipati e quasi tutti sono al di sotto della soglia di 2 figli per donna. La tendenza è verso una riduzione dei tassi di fecondità anche in quei paesi che pur avendo avuto in passato tassi elevati oggi si stanno allontanando dall’essere paesi del terzo mondo ed hanno tassi inferiori a 3 figli/donna (tipo in generale il Sud America, l’India (2.6 figli/donna) ed alcuni paesi del sud-est asiatico e islamici).

Cioè lo sviluppo, l’istruzione e l’emancipazione delle donne, la riduzione della mortalità col miglioramento delle condizioni sanitarie, portano ad una riduzione del numero di figli per donna e ad una riduzione delle donne morte di parto. La pianificazione famigliare con l’utilizzo anche della contraccezione ne sono parte necessaria.

Senjin

Engy,

quali programmi? Quello che ti sto dicendo è che il discorso che fai si basa su FAVOLE.
Hanno investito cosa in educazione sessuale quando i fondi alla scuola pubblica sono stati troncati a favore delle private?
Porti un esempio per dimostrare che l’investimento in educazione sessuale è imporduttivo riportando dati falsi, completamente inventati a fini ideologici con scopi ben precisi.
I paesi anglosassoni (leggi UK e USA) hanno il tragico primato occidentale delle gravidanze adolescenziali proprio perchè NON HANNO PROGRAMMI DI EDUCAZIONE SESSUALE. Quello che hanno sono appunto BOIATE immense di corsi di “educazione all’astinenza” oppure qualche oretta asfitticca che non fornisce reali informazioni fisiologiche, ne tantomeno tratta di prevenzione di MST o gravidanze indesirate.
Il loro programma “di educazione alle relazioni sessuali e sentimentali” è una barzelletta. La scuola può fornire INFORMAZIONE SCIENTIFICA su sesso, biologia, malattie e contraccettivi. Per onor di cronaca poi tale programma è attivo solo dal 2009.

In linea generale bisogna smetterla di perdere tempo con “educazione sessuale e affettiva” che nessuna scuola può dare e parlare di argomenti concreti e scientifici ai ragazzi. Io ancora mi ricordo le ore di “educazione sessuale” alle medie ed al lice, definirle una barzelletta è poco.

MultiCulturalista

Trovo questo post di un disgustoso ed abominevole concentrato di teorie neo-malthusiane.

Invece un mondo con tanta gente, se possibile di molti colori e religioni, può essere un luogo in cui vivere tutti insieme felici e contenti.

Questi allarmismi ecologisti di sovraffollamento li sentiamo da tanti anni eppure non c’è mai stata nessuna catastrofe.

Del resto … se vediamo il pianeta Terra come una grande festa…
più siamo…meglio stiamo non trovate ?
Se aggiungi un posto a tavola ci stringiamo un po’ tutti …e tutti possono partecipare.

Inoltre, il discorso dell’educazione sessuale e del ricorso all’aborto non può essere impsoto dall’alto ma ogni società e religione ha il suo modus-pensandi che deve essere rispettato.

Il fatto poi che in occidente ci sia un calo delle nascite, mentre nei paesi del terzo mondo le nascite aumentano può favorire un naturale processo di emigrazione e ricambio generazionale (oltre che culturale) di una società occidentale mono-colore ed appiattita su valori materialisti.

Firmato – Il MultiCulturalista

alessandro pendesini

@Egregio Multi Culturalista :

E’ la realtà che è preoccupante. I deliri inquietanti sono deliri “normali”, vale a dire persone che sono convinte di essere giuste, di avere ragione, che hanno una sola rappresentazione del mondo e vogliono imporla agli altri come Verità assoluta, indiscutibile e non negoziabile
Solo il mio discorso soggettivo contiene del valore, perché in qualche modo tutto ciò che mi sfugge, che ignoro e non conosco, non puo’ semplicemente esistere per i miei occhi….E’ più che probabile che lei sia una persona convintissima, come miliardi d’altre, che i colori esistono nella natura !… Povera Vaticalia…..

Commenti chiusi.